Norme Tecniche del Piano Strutturale

Art. 127 Area strategica di intervento 1.1: Le cave tra S. Maria e il Poggio e a Bucine

1. L'area è situata al margine dell'altopiano, in prossimità del fondovalle e del Valdarno; si tratta di una zona evidentemente improntata e modellata dalla lunga opera di sfruttamento del suolo per l'estrazione degli inerti, dove l'attività è in corso di esaurimento e destinata al recupero ambientale; quest'area presenta evidentemente problemi di stabilità ed idrogeologici, tali da richiedere un intervento complessivo di risanamento.

2. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento - da attuare una volta completato lo sfruttamento delle potenzialità residue di escavazione - finalizzato alla realizzazione di un parco del tempo libero e dello sport nell'area dell'ex cava da bonificare, con attrezzature ricettive e complementari, compatibile con le attività già presenti nelle aree contermini. Non saranno comunque ammessi interventi con destinazione residenziale o strutture ricettive di tipo alberghiero o altre destinazioni non compatibili con le caratteristiche ambientali e paesistiche del luogo o non coerenti agli obiettivi fondamentali di bonifica e recupero dell'area.

3. Gli interventi dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:

  • a) recupero ambientale che porti ad un effettivo miglioramento delle condizioni attuali senza comportare alcuna riduzione del livello qualitativo esistente per quanto riguarda le risorse essenziali - aria, acqua, suolo e sottosuolo -;
  • b) valutare il possibile mantenimento della residua potenzialità come cava di prestito
  • c) il dimensionamento massimo delle opere, degli spazi di pertinenza e dei locali accessori dovrà comunque essere precisato e definito attraverso uno specifico Studio di Fattibilità;
  • d) attuazione per fasi;
  • e) valorizzazione degli elementi di rilievo archeologico.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - redazione di uno Studio preventivo di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi previsti e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali e la compatibilità tecnica, economica e gestionale dell'operazione
  • - valutazione di impatto ambientale
  • - verifica delle condizioni idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche in particolari casi studiando:
  • - la regimazione delle acque superficiali
  • - le acque sotterranee e la falda acquifera
  • - la stabilità dei terreni
  • - bonifica e recupero ambientale delle aree di cava, come intervento prioritario
  • - il recupero e la rinaturalizzazione del reticolo idrografico
  • - verifica di compatibilità e coerenza con gli assetti agricoli produttivi esistenti
  • - mantenimento e ripristino dei tracciati storici; valorizzazione degli elementi strutturanti il territorio agricolo
  • - verifica delle relazioni con l'area archeologica di Santa Maria
  • - studio di una adeguata viabilità di accesso dalle principali direttrici attraverso l'adeguamento dei tracciati esistenti
  • - interventi di mitigazione ambientale al fine di attenuare eventuali fenomeni di inquinamento (acustico, atmosferico, percettivo)
  • - predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti ambientali
  • - creazione di nuove reti infrastrutturali privilegiando:
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.