Norme Tecniche del Piano Strutturale

Art. 146 Schema direttore: insediamenti in collina S.D.4

1. Lo schema direttore S.D.4 individua i maggiori centri collinari e alcuni insediamenti dimensionalmente rilevanti che rappresentano fattori assolutamente determinanti per il contesto al quale appartengono; se la conservazione dei nuclei di antica origine risulta incontrovertibile e pone il tema del consolidamento della presenza stabile sul territorio, che attraverso la residenza diventa presidio, dall'altra parte la trasformazione dei moderni insediamenti per l'allevamento è auspicabile ma richiede progetti specifici e strumenti di attuazione dettagliati, considerando la delicatezza del contesto. Allo stesso modo il consolidamento di una struttura di tipo sportivo e turistico-ricettivo quale quella in località Ripaltella costituisce un tema rilevante per il territorio di Bucine.

2. Tra gli interventi strategici quelli appartenenti all'area di Montebenichi andranno anche valutati nel quadro del progetto di Parco territoriale tematico promosso dal Comune di Castelnuovo Berardenga che dovrebbe interessare un ampio territorio intorno alle sorgenti dell'Ambra e dell'Ombrone; gli elementi focali del Parco sono rappresentati dalle emergenze paesaggistiche, architettoniche e archeologiche nonché dalla presenza delle acque termali, fattori di attrazione turistica che possono essere completati dall'offerta di spazi e strutture per lo sport ed il tempo libero.

3. Gli interventi diffusi saranno pertanto relativi ai piccoli centri di collina - Montebenichi, Duddova, Cennina, San Leolino, Solata, San Pancrazio, Sogna, Ponticelli e Rapale - e riguarderanno il completo recupero dei manufatti e degli spazi aperti, con particolare riferimento a quelli di uso collettivo, ed in generale il miglioramento ed il potenziamento di spazi e servizi ricreativi e di aggregazione; esempi di edifici di pregio ora abbandonati sono la villa di Duddova o l'edificio con torre colombaia simmetrica a Ponticelli; nella sistemazione degli spazi esterni si dovranno rispettare le specifiche caratteristiche di ognuno e delle singole parti, come nel caso di Rapale, formata dal castello e dall'insediamento attorno alla villa.

Art. 147 Area strategica di intervento 4.1: Podere Migliaiolo

1. In prossimità del nucleo antico del podere, già presente al Catasto Lorenese e recentemente oggetto di un Piano di Recupero, sono stati realizzati ingenti volumi e spazi per l'allevamento che rappresentano elemento di forte impatto e di degrado in un contesto di alto pregio paesistico.

2. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla riconversione dell'area a destinazione residenziale o ricettiva che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) recupero dei fabbricati di antico impianto sulla base di apposita schedatura che documenti le condizioni di integrità architettonica e tipologica, con verifica del livello di compatibilità tra il tipo edilizio e le forme di riuso;
  • b) riconfigurazione urbanistica della parte oggi utilizzata per l'allevamento e risanamento del suolo;
  • c) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  • d) recupero delle quantità esistenti dei volumi dell'allevamento per un valore massimo pari al 30% della Sul esistente, da valutare e verificare attraverso lo specifico studio di dettaglio dell'area e del suo contesto, eventualmente anche ipotizzando il trasferimento del volume in una differente collocazione, comunque coerente alle disposizioni del Piano Strutturale, che ottimizzi le infrastrutture esistenti;
  • e) mantenimento di un presidio stabile attraverso la destinazione degli insediamenti a residenza, con un'eventuale quota parte per strutture ricettive.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - redazione di uno Studio preventivo di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi previsti e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali e la compatibilità tecnica, economica e gestionale dell'operazione
  • - bonifica e recupero ambientale delle aree interessate dalle attività zootecniche, come intervento prioritario
  • - il recupero e la rinaturalizzazione del reticolo idrografico
  • - verifica di compatibilità e coerenza con gli assetti agricoli produttivi esistenti
  • - mantenimento e ripristino dei tracciati storici; valorizzazione degli elementi strutturanti il territorio agricolo e degli insediamenti rurali di antico impianto
  • - assunzione dei caratteri del paesaggio agrario come elementi guida nella riprogettazione degli spazi verdi
  • - creazione e riorganizzazione delle reti infrastrutturali privilegiando
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.

Art. 148 Area strategica di intervento 4.2: Podere Isola

1. Non lontano dal nucleo antico di Podere Isola, già presente al Catasto Lorenese, sono stati realizzati volumi e spazi per l'allevamento che rappresentano elemento dissonante in un contesto di alto pregio paesistico.

2. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla riconversione dell'area a destinazione residenziale o ricettiva che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) riconfigurazione urbanistica dell'intero insediamento verificando la possibilità di mantenimento di alcuni edifici; risanamento del suolo;
  • b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  • c) recupero delle quantità esistenti dei volumi dell'allevamento per un valore massimo pari al 30% della Slp esistente, da valutare e verificare attraverso lo specifico studio di dettaglio dell'area e del suo contesto, eventualmente anche ipotizzando il trasferimento del volume in una differente collocazione, comunque coerente alle disposizioni del Piano Strutturale, che ottimizzi le infrastrutture esistenti;
  • d) mantenimento di un presidio stabile attraverso la destinazione degli insediamenti a residenza, con un'eventuale quota parte per strutture ricettive.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - redazione di uno Studio preventivo di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi previsti e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali e la compatibilità tecnica, economica e gestionale dell'operazione
  • - bonifica e recupero ambientale delle aree interessate dalle attività zootecniche, come intervento prioritario
  • - il recupero e la rinaturalizzazione del reticolo idrografico
  • - verifica di compatibilità e coerenza con gli assetti agricoli produttivi esistenti
  • - mantenimento e ripristino dei tracciati storici; valorizzazione degli elementi strutturanti il territorio agricolo e degli insediamenti rurali di antico impianto
  • - assunzione dei caratteri del paesaggio agrario come elementi guida nella riprogettazione degli spazi verdi
  • - creazione e riorganizzazione delle reti infrastrutturali privilegiando
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.

Art. 149 Area strategica di intervento 4.3: Cardiolo

1. Al nucleo del podere, già presente al Catasto Lorenese, sono stati aggiunti ingenti volumi e spazi per l'allevamento, costituendo elemento dissonante in un contesto di alto pregio paesistico che potrebbe fra l'altro essere interessato dal progetto del Parco territoriale tematico promosso dal Comune di Castelnuovo Berardenga.

2. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla riconversione dell'area a destinazione residenziale o ricettiva che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) recupero dei fabbricati di antico impianto sulla base di apposita schedatura che documenti le condizioni di integrità architettonica e tipologica, con verifica del livello di compatibilità tra il tipo edilizio e le forme di riuso;
  • b) riconfigurazione urbanistica della parte oggi utilizzata per l'allevamento e risanamento del suolo;
  • c) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  • d) recupero delle quantità esistenti dei volumi dell'allevamento per un valore massimo pari al 30% della Slp esistente, da valutare e verificare attraverso lo specifico studio di dettaglio dell'area e del suo contesto, eventualmente anche ipotizzando il trasferimento del volume in una differente collocazione, comunque coerente alle disposizioni del Piano Strutturale, che ottimizzi le infrastrutture esistenti;
  • e) mantenimento di un presidio stabile attraverso la destinazione degli insediamenti a residenza, con un'eventuale quota parte per strutture ricettive.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - redazione di uno Studio preventivo di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi previsti e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali e la compatibilità tecnica, economica e gestionale dell'operazione
  • - bonifica e recupero ambientale delle aree interessate dalle attività zootecniche, come intervento prioritario
  • - il recupero e la rinaturalizzazione del reticolo idrografico
  • - verifica di compatibilità e coerenza con gli assetti agricoli produttivi esistenti
  • - mantenimento e ripristino dei tracciati storici; valorizzazione degli elementi strutturanti il territorio agricolo e degli insediamenti rurali di antico impianto
  • - assunzione dei caratteri del paesaggio agrario come elementi guida nella riprogettazione degli spazi verdi
  • - creazione e riorganizzazione delle reti infrastrutturali privilegiando
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.

Art. 150 Area strategica di intervento 4.4: Podere Prata

1. La parte dell'insediamento realizzato per l'allevamento costituisce elemento dissonante in un contesto di alto pregio paesistico che potrebbe fra l'altro essere interessato dal progetto del Parco territoriale tematico promosso dal Comune di Castelnuovo Berardenga.

2. Il nucleo originario della casa colonica, già presente al Catasto Lorenese ed addirittura individuabile nelle carte dei Capitani di Parte Guelfa, possiede tuttora elementi di interesse nonostante interventi di ristrutturazione ed ampliamento sul retro e sui lati che ne hanno alterato l'impianto e le caratteristiche.

3. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla riconversione dell'area a destinazione residenziale o ricettiva che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) recupero della casa colonica e dei fabbricati di antico impianto sulla base di apposita schedatura che documenti le condizioni di integrità architettonica e tipologica, con verifica del livello di compatibilità tra il tipo edilizio e le forme di riuso;
  • b) riconfigurazione urbanistica della parte oggi utilizzata per l'allevamento e risanamento del suolo;
  • c) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  • d) recupero delle quantità esistenti dei volumi dell'allevamento per un valore massimo pari al 30% della Sul esistente, da valutare e verificare attraverso lo specifico studio di dettaglio dell'area e del suo contesto, eventualmente anche ipotizzando il trasferimento del volume in una differente collocazione, comunque coerente alle disposizioni del Piano Strutturale, che ottimizzi le infrastrutture esistenti;
  • e) mantenimento di un presidio stabile attraverso la destinazione degli insediamenti a residenza, con un'eventuale quota parte per strutture ricettive.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - redazione di uno Studio preventivo di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi previsti e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali e la compatibilità tecnica, economica e gestionale dell'operazione
  • - bonifica e recupero ambientale delle aree interessate dalle attività zootecniche, come intervento prioritario
  • - il recupero e la rinaturalizzazione del reticolo idrografico
  • - verifica di compatibilità e coerenza con gli assetti agricoli produttivi esistenti
  • - mantenimento e ripristino dei tracciati storici; valorizzazione degli elementi strutturanti il territorio agricolo e degli insediamenti rurali di antico impianto
  • - assunzione dei caratteri del paesaggio agrario come elementi guida nella riprogettazione degli spazi verdi
  • - creazione e riorganizzazione delle reti infrastrutturali privilegiando
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.

Art. 151 Area strategica di intervento 4.5: Ripaltella

1. L'insediamento di Ripaltella rappresenta oggi, a seguito degli interventi di recupero e trasformazione realizzati negli anni ultimi anni, un riferimento importante per lo svolgimento di attività e manifestazioni sportive legate al gioco del polo ed all'ippica in generale; ospita inoltre una struttura ricettiva; le operazioni effettuate per l'impianto sportivo hanno comportato interventi piuttosto rilevanti di modifica dell'assetto dell'area, sia dal punto di vista del sistema delle acque superficiali sia da quello dei tracciati viari locali. La prospettiva di potenziare la struttura, ampliando la dotazione di impianti ed attrezzature sportive, pone quindi la necessità di studiare un progetto complesso sotto molti aspetti, in particolare quello paesaggistico ed ambientale.

2. Il nucleo originario della casa colonica è stato completamente recuperato contemporaneamente all'aggiunta di nuovi fabbricati a supporto della struttura, in parte in sostituzione di manufatti preesistenti.

3. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato all'ampliamento della struttura sportiva che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) realizzazione di un secondo campo di polo e dei volumi strettamente indispensabili alla funzionalità dell'impianto sportivo, quali spogliatoi, servizi igienici e locali tecnici, con modalità da valutare e verificare attraverso lo specifico studio di dettaglio dell'area e del suo contesto;
  • b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - redazione di uno Studio preventivo di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi previsti e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali e la compatibilità tecnica, economica e gestionale dell'operazione
  • - salvaguardia e valorizzazione del reticolo idrografico e delle aree di pertinenza fluviale con potenziamento della vegetazione ripariale
  • - verifica delle condizioni idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche in particolari casi studiando:
  • - la regimazione delle acque superficiali
  • - la stabilità dei terreni
  • - verifica di compatibilità e coerenza con gli assetti agricoli produttivi esistenti
  • - valorizzazione degli elementi strutturanti il territorio agricolo e degli insediamenti rurali di antico impianto
  • - assunzione dei caratteri del paesaggio agrario come elementi guida nella riprogettazione degli spazi verdi
  • - creazione e riorganizzazione delle reti infrastrutturali privilegiando:
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.