Norme Tecniche di Attuazione

Art. 1 Documenti costitutivi

1. Il Piano Operativo del comune di Civitella in Val di Chiana è costituito dai seguenti documenti:

Elaborati di Progetto

  • - Relazione illustrativa
  • - Norme Tecniche di Attuazione, con Schede Norma, Schede Lopoldine e allegati
  • - Tavole: "Usi del suolo e modalità di intervento" (60 tavole, scala 1:2000)
  • - Tavola: "Zone territoriali omogenee" (scala 1:15.000)

Elaborati della Fattibilità

• Studio idrologico idraulico

  • - Relazione illustrativa e Relazione integrativa, con allegato "uotput hec-ras"
  • - Tavole "Aree allagabili-Pericolosità da alluvione" (2 tavole, scala 1:10.000)
  • - Tavole "Battenti" (2 tavole, scala 1:10.000)
  • - Tavole "Magnitudo" (2 tavole, scala 1:10.000)
  • - Tavole "Sezioni hec-ras" (2 tavole, scala 1:10.000)
  • - Tavole "Sovrapposto aree di trasformazione e pericolosità” (4 tavole, scala 1:2.000)
  • - Tavole “Elementi esposti a pericolosità idraulica” (2 tavole, scala 1:10.000)

• Indagini di supporto e cartografie tematiche

  • - Carta della pericolosità sismica
  • - Carta del rischio sismico
  • - Studio di Microzonazione sismica di II livello

• Studio di fattibilità geologica, idraulica e sismica:

  • - Carta geomorfologica (4 tavole, scala 1:5.000)
  • - Carta delle aree a Pericolosità geologica (4 tavole, scala 1:5.000)
  • - Carta delle aree e degli elementi esposti a fenomeni geologici(4 tavole, scala 1:5.000)
  • - Carta della sovrapposizione delle aree di trasformazione con la pericolosità geologica e sismica (4 tavole, scala 1:2.000)
  • - Relazione illustrativa e integrazioni, con allegate Schede di fattibilità geologica, idraulica e sismica

Elaborati della Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

  • - Rapporto Ambientale, Sintesi non tecnica
  • - Dichiarazione di sintesi
  • - Parere motivato

Elaborati del Programma di intervento per l'abbattimento delle barriere architettoniche (PEBA)

  • - Censimento delle barriere architettoniche, Schede rilievo
  • - Relazione illustrativa

Verifica di conformità

  • - Relazione descrittiva (analisi e discipline di riferimento per la verifica di conformità del Piano Operativo al PIT-PPR)
  • - Allegato 1 Territorio Urbanizzato e invarianti
  • - Allegato 2 Territorio Urbanizzato e morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee

Con riferimento al presente strumento sono stati elaborati:

  • Carta e schede siti del potenziale archeologico del comune
  • Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA)
  • Elaborato Rischio di Incidente Rilevante (ERIR)

Art. 2 Contenuti e campo di applicazione

1. L'insieme dei documenti elencati all'Art.1 costituisce il Piano Operativo del comune di Civitella in Val di Chiana elaborato ai sensi della LR n.65/2014.

2. Il Piano Operativo (PO) è lo strumento con il quale l'Amministrazione Comunale disciplina l'attività urbanistica ed edilizia per l'intero territorio comunale.

Con riferimento alle disposizioni dell'art. 95 della LR n.65/2014, esso contiene:

  • a) la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, valida a tempo indeterminato;
  • b) la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio, con valenza quinquennale.

3. Il Piano Operativo conferisce efficacia ai contenuti dello Statuto del Territorio e alle strategie del Piano Strutturale (approvato con D.C.C. n. 7 del 22.03.2016 e n. 9 del 15.04.2016), nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali in materia di governo del territorio, degli obiettivi di pianificazione territoriale espressi dal Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano paesaggistico (PIT-PPR) della Regione Toscana e dal Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) della Provincia di Arezzo.
Recepisce inoltre i contenuti del Progetto di Paesaggio (PdP) “Leopoldine in Val di Chiana” (approvato con DCR n. 13 del 25.02.2020).

4. Il Piano Operativo traduce le direttive e gli indirizzi del Piano Strutturale (PS) in norme e prescrizioni che dettagliano le previsioni relative a Sistemi, Sottosistemi, Ambiti e Schemi Direttori, fino alla scala del lotto e del singolo edificio, per i quali detta norme d'uso e modalità d'attuazione, definendo le categorie e i tipi di intervento cui ciascun edificio deve e può essere sottoposto, i parametri edilizi, urbanistici e ambientali.

5. Il Piano Operativo, con riferimento al Piano Strutturale, Parte seconda "Statuto del territorio", Titolo III "Invarianti strutturali" e Titolo IV "Invarianti strutturali di paesaggio", individua sulle Tavv. "Usi del suolo e modalità di intervento" le invarianti strutturali: gli elementi costituitivi dello Statuto del territorio che presentano rilevanti peculiarità naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche, storiche ed artistiche.

6. Il Piano Operativo identifica "materiali" e "trattamenti" per il progetto di suolo e ne fornisce le caratteristiche; precisa le destinazioni d'uso e l'assetto morfologico delle aree sottoposte a previsioni particolareggiate, per le quali individua e specifica modalità e strumenti di attuazione; vincola i progetti edilizi e i piani attuativi di aree, complessi e singoli edifici di rilevante valore storico-ambientale aventi caratteristiche per essere considerati beni culturali.

7. Il Piano Operativo definisce la fattibilità geologica, idraulica e sismica degli interventi ammessi nelle diverse parti del territorio, sulla base delle indagini condotte ai sensi della normativa di riferimento per l'attribuzione delle pericolosità del territorio: DPGR n.5/2020, Regolamento di attuazione dell'art. 104 della LR n.65/2014 e, per quanto riguarda gli aspetti idraulici, la LR n.41/2018.

8. Il Piano Operativo, con riferimento all'art.98 della LR n.65/2014, disciplina la "distribuzione e localizzazione delle funzioni" definendo per ogni sottosistema o ambito le percentuali massime e minime degli usi principali e di quelli ammessi o previsti, stabilendo per alcuni singoli complessi immobiliari destinazioni d'uso esclusive.

Art. 3 Valore prescrittivo dei documenti costitutivi

1. I documenti costitutivi del Piano Operativo hanno valore prescrittivo con le precisazioni che seguono.

Ogni progetto di intervento pubblico e privato dovrà dimostrare di aver valutato correttamente gli aspetti rilevanti contenuti in ognuno di questi, con particolare riferimento agli elaborati di progetto e della fattibilità.

2. La Relazione illustrativa rimanda ad un insieme di argomenti in parte già descritti ed esposti nella Relazione del Piano Strutturale, alla quale occorrerà riferirsi per una corretta interpretazione del Piano stesso.

3. Le Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo contengono indicazioni costituite da un insieme di enunciati espressi in forma di obbligo, di divieto e di indirizzo.

4. Le Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento", con le prescrizioni espresse attraverso sigle e indici numerici riferiti ai perimetri delle diverse aree (edificate e non, esistenti o di progetto), debbono essere utilizzate tenendo conto delle seguenti precisazioni:

  • a) sono vincolanti :
    • - le indicazioni riferite a Sistemi, Sottosistemi e Ambiti;
    • - le destinazioni d'uso;
    • - le indicazioni riferite alle categorie di intervento: conservazione co, cs, cv; mantenimento mc, ma, mr; adeguamento ad, ar (sigla seguita da un numero che identifica l'area di adeguamento con il suo perimetro); trasformazione tr (sigla seguita da un numero che identifica l'area di trasformazione edilizia con il suo perimetro);
    • - le indicazioni riferite alla realizzazione degli interventi attraverso un Piano Attuativo: PA, sigla seguita da un numero che identifica l'area compresa entro un apposito perimetro; quando la sigla è seguita da un asterisco (PA*) viene identificata un'area interessata da un piano attuativo (approvato o convenzionato) previsto nel Regolamento Urbanistico previgente (vedi elenco all’art.134, comma 1);
    • - le indicazioni riferite alla realizzazione degli interventi attraverso un Progetto Unitario Convenzionato: PUC, sigla seguita da un numero che identifica l'area compresa entro un apposito perimetro;
    • - le indicazioni riferite agli interventi nelle aree interessate dalle azioni e dagli obiettivi generali contenuti nel PdP “Leopoldine in Val di Chiana”, di cui alle corrispondenti schede, sigla e/o numero che identificano l’area compresa entro un perimetro; le “schede Leopoldine” contengono le prescrizioni e i riferimenti normativi necessari alla elaborazione dei progetti (Parte quarta delle presenti NTA);
    • - parametri e indici: altezza (massima) dell'edificio, indice di edificabilità fondiaria, indice di copertura (non sempre presenti contemporaneamente); la localizzazione parcheggi privati;
    • - materiali e trattamenti del progetto di suolo (le indicazioni relative al disegno e alle sistemazioni del suolo scoperto, disposizione, sequenza e rapporti dimensionali, che sono rivolte principalmente all'amministrazione pubblica e ai soggetti privati che realizzano opere di urbanizzazione primaria e secondaria), con le specifiche contenute nella Parte seconda delle presenti norme.
  • b) nelle aree con edifici ricadenti nelle categorie d'intervento conservazione (siglati co, cs) e mantenimento (siglati mc, ma, mr) non sono presenti parametri e indici. Nelle aree con edifici ricadenti nelle categorie d'intervento adeguamento (siglati ad), gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia non possono superare parametri e indici quando indicati; nel caso non siano presenti, è inteso che gli stessi interventi devono fare riferimento all'utilizzo delle sole volumetrie esistenti, ad eccezione delle aree dei Sottosistemi V3, V6 e degli Ambiti V2.7, V5.6 qualora ricadano all’interno del perimetro del territorio urbanizzato, e delle aree del Sottosistema R2, nelle quali per gli edifici realizzati con volumetrie minori è ammesso l’utilizzo dei seguenti parametri e indici: HMax 7,5, IF 0,65; IC 35%; nei casi di cui all'art. 6, comma 5 delle presenti norme, si farà riferimento a quanto indicato dalle specifiche norme di settore.
    Nelle aree interessate dalla categoria d’intervento adeguamento (siglate ar), per eventuali varianti ai procedimenti edilizi già in atto si continuerà a fare riferimento ai parametri urbanistici contenuti negli stessi, fino alla conclusione dell’iter edilizio.
    Nelle aree interessate da un piano attuativo già approvato e/o convenzionato (siglate PA*) è inteso che gli stessi interventi devono fare riferimento alle disposizioni, parametri, indici e prescrizioni contenuti nei corrispondenti strumenti attuativi.
  • c) nel caso in cui la categoria di intervento e/o l'indice si riferiscano ad un isolato o comunque ad un insieme di più aree comprese entro un medesimo perimetro, è inteso che ogni singola area è soggetta a quella categoria di intervento e a quell'indice.
  • d) i tracciati dei percorsi pedonali e delle piste ciclabili sono indicativi, mentre sono prescrittivi i loro recapiti; in fase esecutiva, in presenza di più dettagliati rilievi o specifiche prescrizioni (disposte da enti o amministrazioni competenti), sono ammessi aggiustamenti del tracciato con parziali movimenti della giacitura.
  • e) per le sistemazioni stradali, in fase esecutiva, in presenza di più dettagliati rilievi o specifiche prescrizioni (disposte da enti o amministrazioni competenti), sono ammessi aggiustamenti del tracciato e della sezione, nel rispetto dell'impostazione generale del sistema della mobilità previsto dal PS.
  • f) nelle aree individuate come "canale infrastrutturale" sono vietati interventi la cui attuazione possa pregiudicare la realizzazione di nuove infrastrutture (stradali o ferroviarie); le aree che vi ricadono all'interno sono considerate in salvaguardia e non sono soggette a vincolo preordinato all'esproprio.

5. Le aree che assumono nel piano un ruolo strategico in relazione agli indirizzi contenuti nel PS, in particolare gli interventi nelle aree interessate dalle azioni e dagli obiettivi generali stabiliti degli Schemi Direttori (di cui al Titolo XI "Azioni progettuali strategiche" delle NTA del Piano Strutturale), vengono sottoposte a previsioni particolareggiate attraverso le "schede norma" (Parte quarta delle presenti NTA): le schede allegate alle presenti norme contengono le prescrizioni e i parametri necessari alla elaborazione dei progetti per le aree di trasformazione (tr) e adeguamento (ar); per i Piani Attuativi (PA) e i Progetti Unitari Convenzionati (PUC) .

6. In sede di elaborazione di piani attuativi e progetti unitari convenzionati, qualora le indicazioni grafiche riguardanti il perimetro e/o le suddivisioni interne alle aree non coincidessero con importanti elementi di suddivisione rilevabili sul posto o su mappe a scala di maggiore dettaglio (fossi, filari, salti di quota), sono ammessi modesti aggiustamenti e variazioni in presenza di più dettagliati rilievi e in relazione ad una migliore definizione dei confini catastali, al fine di facilitare la formazione e le ripartizioni interne al "comparto". In tali casi, dovranno essere evidenziate le modifiche proposte (rettifiche) nei corrispondenti elaborati di progetto, senza che ciò richieda una variante al Piano Operativo.

7. Nelle aree del territorio interessate da interventi di trasformazione previsti dal Piano Strutturale per le quali non è prevista l’attuazione nel presente Piano Operativo è consentito mantenere gli usi e le attività esistenti, qualora risultino già presenti alla data di adozione del presente PO.

La sigla PG individua il perimetro del "progetto guida" che dovrà essere elaborato per definire gli interventi necessari alla realizzazione del parco agri-urbano all'interno dell'Ambito V2.7: "Aree del parco agri-urbano".

8. Nella tavola "Zone territoriali omogenee" vengono individuate le zone territoriali omogenee A, B, C, D, E, F, come definite all'art. 2 del D.M. n. 1444/1968, ai fini dell'applicazione delle disposizioni contenute nello stesso.

Art. 4 Invarianti strutturali

1. Gli obiettivi, gli indirizzi e le azioni progettuali strategiche del Piano Strutturale, con particolare riferimento alle direttive del PTC della Provincia di Arezzo e alla Scheda ambito di paesaggio 15 del PIT - Piana di Arezzo e Valdichiana -, dovranno essere attuati nel rispetto degli elementi costituitivi dello Statuto del territorio rappresentati dalle invarianti strutturali, cui si associano tutele di parti specifiche del territorio.

2. Costituiscono invarianti strutturali per il territorio di Civitella in Val di Chiana i beni e gli elementi che presentano rilevanti peculiarità naturalistiche, paesaggistiche, architettoniche, storiche ed artistiche, come individuati e descritti nella Parte seconda "Statuto del territorio" delle NTA del Piano Strutturale.

3. Il Piano Operativo individua le invarianti strutturali sulle Tavv. "Usi del suolo e modalità di intervento" e identifica il patrimonio di valore storico testimoniale, i beni, gli edifici e gli spazi aperti d'impianto storico (siglati co, cs, cv e/o individuati attraverso appositi "simboli" e schede) inseriti nell'elenco delle invarianti strutturali, nel rispetto delle prescrizioni e dei vincoli contenuti nei corrispondenti articoli del PS.

4. La Carta del “Potenziale Archeologico” del comune individua la possibilità di incorrere in rinvenimenti archeologici nelle fasi attuative del piano: in tal senso la schedatura e la localizzazione dei diversi siti (parte integrante del quadro conoscitivo) costituiscono un importante strumento di supporto per la tutela di questi beni.
Eventuali modifiche e integrazioni di questi elaborati a seguito di nuovi ritrovamenti non costituiscono variante al Piano Strutturale e/o al Piano Operativo, ma devono comunque essere approvate dal Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 21 della LR n.65/2014.

Ultima modifica Mercoledì, 16 Agosto, 2023 - 15:36