Norme Tecniche del Piano Strutturale

Art. 38 Sottosistema V2: "Aree agricole coltivate"

1. Sono aree dislocate su differenti partizioni morfologiche, prevalentemente coltivate ad oliveti e vigneti, con impianti di tipo tradizionale o di nuovo impianto (nelle zone collinari); prati, seminativi asciutti e irrigui (nelle zone pianeggianti); caratterizzate da assetti agricoli generalmente a media redditività, queste parti sono connotate dalla permanenza dei caratteri tipici del paesaggio Civitellino.

La pianificazione degli assetti produttivi agricoli dovrà avere come riferimento territoriale i sottobacini idrografici presenti nel territorio di Civitella in Val di Chiana: in tal senso, i programmi aziendali dovranno valutare e individuare criteri di "compensazione e miglioramento ambientale" cui attenersi in relazione alle diverse caratteristiche degli stessi.

Le parti di territorio comprese nel sottosistema V2 sono considerate parti del territorio rurale da mantenere e tutelare.

2. Gli interventi dovranno essere finalizzati al mantenimento e all'incentivazione della funzione agricola, alla salvaguardia ed al potenziamento dei caratteri agricoli tradizionali (trame e modalità insediative del paesaggio agrario); al mantenimento delle sistemazioni idraulico-agrarie e della vegetazione non colturale; alla riqualificazione delle situazioni di degrado e di "incongruenza" tipologica, al recupero del patrimonio edilizio presente.

Gli interventi previsti dovranno essere coerenti con le indicazioni di "conservazione attiva" delle risorse agroambientali, paesaggistiche, sociali ed economiche del territorio rurale, così come previsto anche dal PTC della Provincia di Arezzo e dalla Scheda ambito di paesaggio 15 del PIT- Piana di Arezzo e Valdichiana -.

3. Per gli interventi sul patrimonio edilizio con destinazione d'uso agricola e sul patrimonio edilizio esistente con destinazione d'uso non agricola si vedano le prescrizioni contenute nei diversi ambiti del sottosistema.

4. Il Piano Operativo dovrà valutare e approfondire i seguenti temi:

  • - riconfigurare la qualità paesistico-ambientale delle aree agricole compromesse, attraverso l'inserimento nei processi di gestione degli attuali assetti monoculturali dell'obbligo di realizzare elementi tradizionali di struttura del paesaggio (siepi, piccoli boschi, ragnaie, percorsi, impianti vegetazionali di segnalazione, filari alberati, specchi d'acqua, ecc.), come parte integrante dei programmi aziendali;
  • - individuare le operazioni preventive di sistemazione dei versanti instabili e di regimazione delle acque superficiali; vietando le operazioni che possono compromettere, alterare o procurare dissesti irreversibili alla stabilità dei suoli;
  • - il ripristino, la piantumazione e il mantenimento degli impianti vegetazionali: in particolare dei filari alberati o isolati, delle siepi di delimitazione dei fondi agricoli e lungo i percorsi;
  • - il mantenimento e il ripristino degli invasi lacuali la salvaguardia della fascia di vegetazione limitrofa;
  • - favorire la messa a coltura dei campi abbandonati;
  • - stabilire modalità e materiali per la recinzione dei fondi.

5. Il sottosistema V2 si articola nei seguenti ambiti:

  • - Ambito V2.1: "Aree collinari terrazzate"
  • - Ambito V2.2: "Aree di crinale"
  • - Ambito V2.3: "Aree di fondovalle"
  • - Ambito V2.4: "Aree di pianura ondulata"
  • - Ambito V2.5: "Aree di pianura"
  • - Ambito V2.6: "Aree con centri turistico-ricettivi"
  • - Ambito V2.7: "Aree del parco agri-urbano"
Ultima modifica Mercoledì, 16 Agosto, 2023 - 15:38