Norme Tecniche del Regolamento Urbanistico

Art. 33 RIQUALIFICAZIONE DEL SISTEMA INSEDIATIVO DEGLI AGGREGATI DI EDILIZIA DIFFUSA: RED

1. Comprende realtà insediative non compiutamente strutturate, esterne o marginali rispetto all'ambito urbano propriamente detto, dove convivono assetti diversi sotto il profilo della qualità edilizia, dei caratteri tipologici, delle funzioni insediate, dell' uso delle aree scoperte, dei manufatti principali spesso incoerenti fra loro. Tali insediamenti necessitano di interventi di miglioramento complessivo della qualità e della funzionalità dell'edilizia tramite modesti adeguamenti degli edifici esistenti, calibrate nuove volumetrie per la strutturazione ed il consolidamento dell'insediamento, l'inserimento di minime infrastrutturazioni e l'innalzamento della qualità ambientale complessiva.

2. La cartografia del R.U. individua con apposita perimetrazione gli ambiti interessati, che comprendono:

  • - edifici ed aree classificate in base alla loro diversa specificità e regolati dal punto di vista delle trasformazioni edilizie ognuno in base alle singole corrispondenti Norme del R.U.;
  • - uno o più ambiti deputati a recepire nuove superfici utili lorde per un massimo del 10% di quelle esistenti al momento dell'approvazione del P.S. vigente, ivi comprese quelle dei manufatti condonati;
  • - l'individuazione di aree per la dotazione di spazi per verde e parcheggi pubblici o di uso pubblico.

3. L'attuazione di tali ambiti è demandata a Piani attuativi convenzionati di iniziativa privata attraverso l'istituto del Comparto edificatorio così come disciplinato nell' ordinamento vigente e nelle N.T.A del vigente P.S. Quest'ultimo potrà proporre anche una articolazione interna diversa da quella del R.U. fermi restando i limiti edificatori di cui ai successivi articoli e l'unitarietà degli interventi di nuova costruzione; tale facoltà riguarda anche proposte di localizzazione della quota del 10% di nuova edificazione diverse da quelle indicate dal Piano ovvero di individuazione dell'ambito di localizzazione di tale quota ove non specificato dal Piano.

4. Per la perequazione dei diritti edificatori relativi alla quota del 10% i soggetti attuatori faranno riferimento alle diverse quote di apporto al Comparto derivanti dai relativi imponibili catastali.

5. In mancanza del Piano attuativo sono comunque consentiti interventi di manutenzione, restauro, ristrutturazione edilizia, urbanistica ed addizione volumetrica delle unità abitative esistenti al momento dell'adozione del P.S. fino ad un massimo di mq. 170 di superficie utile lorda; le superfici accessorie conseguenti tali adeguamenti saranno di pari entità e strettamente funzionali agli stessi e non saranno conteggiate quale SUL così come quelle delle scale.

6. In relazione alla collocazione rispetto ai contesti urbani di riferimento si distinguono quattro tipologie di insediamenti:

  • - sistema degli aggregati di edilizia diffusa a prevalente carattere residenziale in ambito suburbano RED-a e cioè Tribbio e Malpertuso nella frazione di Viciomaggio; le villette lungo via del Sembolino in prossimità dello stabilimento Corsini; l'insediamento nastriforme di via dei Boschi fra Pieve al Toppo e Badia al Pino; gli edifici ai piedi della collina di Tuori.
  • - sistema degli aggregati di edilizia diffusa a carattere misto in ambito extraurbano RED-b e cioè: le Casacce nei pressi della frazione di Viciomaggio; Il colle, il Vetraio, Poggio Basso, Casali, Le Capannacce nei pressi della frazione di Tegoleto; Poggio Cuculo, Matroia nei pressi di Badia al Pino; La Bandita e Gricena nei pressi di Ciggiano.
  • - sistema degli aggregati di edilizia diffusa a prevalente carattere residenziale in ambito suburbano RED-c e cioè Pieve a Maiano e Spoiano.
  • - sistema degli aggregati di edilizia diffusa a carattere misto agro-urbano in ambito RED-d prevalentemente dislocati all'interno del Parco agro urbano.

7. Per gli ambiti interessati da aggregati di edilizia diffusa RED valgono le norme delle singole categorie per la riqualificazione dell'edilizia (RR1, RR2, RR3, RR4) attribuite, così come definite nei corrispondenti articoli del R.U., con esclusione dell'applicazione degli indici edificatori in esse previsti.

8. Per gli ambiti interessati da aggregati di edilizia diffusa in ambito suburbano RED-a sono consentite tutte le destinazioni delle diverse categorie d'intervento (RR1-RR2-RR3-RR4) attribuite; in ambito extraurbano RED-b sono ammesse tutte le destinazioni previste per le varie categorie di riqualificazione dell'edilizia attribuite con esclusione di quelle per attività direzionali; le funzioni commerciali ed artigianali eventualmente insediabili dovranno essere compatibili sotto il profilo dimensionale e qualitativo con il carattere dei contesti extraurbani e con i manufatti dove vanno ad inserirsi.

9. Negli ambiti RED-c e RED-d gli interventi sono limitati alla riqualificazione edilizia, in relazione alla categoria d'intervento attribuita, con esclusione degli interventi derivanti dalla applicazione degli indici edificatori nonchè degli incrementi di volume derivanti dalla applicazione di quanto previsto ai commi 2°, 3° e 4° del presente articolo.

10. In ogni caso sia negli ambiti RED-a che RED-b l'inserimento di funzioni non residenziali non potrà superare il 30% in termini di superficie utile lorda dell'intera capacità insediativa all'interno dell'ambito di intervento.

Ultima modifica Mercoledì, 16 Agosto, 2023 - 15:39