Norme Tecniche del Piano Operativo

Art. 10 Disposizioni generali

1. Per quanto riguarda la parte geomorfologica, lo Strumento Urbanistico Generale è stato adeguato al PAI attraverso l'aggiornamento del quadro conoscitivo.

Per la parte idraulica le NTA di PAI saranno sostituite da quelle di PGRA a seguito dell'entrata in vigore dello stesso Piano Gestione Rischio Alluvioni.

Nell'attuazione del Piano Operativo, la fattibilità idraulica di ogni intervento di trasformazione del territorio e/o di previsione urbanistica è sempre subordinata alle norme e alla cartografia del PAI che restano in vigore fino all'approvazione definitiva del nuovo PGRA dell'Autorità di bacino del fiume Arno e del fiume Tevere.

Nell'attuazione del Piano Operativo, la fattibilità geologica di ogni intervento di trasformazione del territorio e/o di previsione urbanistica è sempre subordinata alle norme e alla cartografia del PAI ed ai successivi aggiornamenti in vigore con l'emanazione del Decreto del Segretario dell'Autorità di bacino.

Gli elaborati di cui al PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) sono consultabili sui rispettivi siti dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e Tevere.

2. La fattibilità di ciascun intervento può essere attribuita seguendo nº2 procedure:

  • - Procedimento 1º: formulazione di scheda di fattibilità dello specifico intervento:
    all'interno della disciplina degli insediamenti, sono state prodotte le singole schede di fattibilità in cui sono definite le relative fattibilità geologica, sismica e idraulica e le indicazioni, misure preventive di attenuazione del rischio, piani d'indagini di dettaglio da eseguire preventivamente o contestualmente all'approvazione dello strumento attuativo o del progetto; l'attuazione degli interventi è sempre subordinata ai condizionamenti e prescrizioni contenuti nelle schede.
  • - Procedimento 2º: l'assegnazione della classe di fattibilità mediante abaco
    L'abaco di fattibilità permette l'assegnazione delle classi di fattibilità sia alle aree di tessuto insediativo del territorio urbanizzato che in quelle del territorio aperto senza che attualmente vi sia una già definita tipologia d'intervento.

Al fine di poter regolamentare l'attuazione di tali trasformazioni è stata definita una matrice dalla quale è possibile risalire, tramite l'intersezione tra classe di pericolosità esistente e la tipologia d'intervento prevista, alla relativa classe di fattibilità (vedi "abaco" tab. 1, tab. 2 e tab. 3).