Norme Tecniche del Piano Operativo

Art. 65 Disposizioni generali

1. Gli interventi di nuova edificazione nel territorio rurale, salvo quanto previsto nelle Tavole di progetto "Usi del suolo e modalità d'intervento ed attuazione" sono consentite all'imprenditore agricolo se indispensabili alla conduzione del fondo ed al conseguimento dei fini produttivi e di sviluppo dell'impresa agricola, previa verifica della impossibilità di raggiungere gli scopi con il recupero degli edifici già esistenti in azienda, anche se al momento privi di titolo abilitativo, ma coerenti con la disciplina urbanistica ed edilizia vigente.

2. La nuova edificazione è disciplinata dagli artt. 73 e 74 della L.R.T. nº 65/2014 come modificata dalla L.R.T. nº 43/2016 e dal regolamento di attuazione n. 63/R/2016. Sono consentiti, in applicazione di tali norme, previa dimostrazione di un collegamento funzionale con l'attività agrifaunistica venatoria, con il prelievo e la selezione delle specie di fauna selvatica classificate ungulati, manufatti destinati, nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, della disciplina degli scarichi e dei rifiuti, alla macellazione, alla selezione e lavorazione delle carni e ad accogliere i momenti ricreativi e di socialità degli agricoltori e dei cacciatori, in forma singola o associata.

3. Nella realizzazione dei nuovi edifici rurali dovranno essere impiegati materiali e finiture coerenti con le peculiarità e le tipicità dell'edilizia tradizionale e consolidata; dovrà essere posta attenzione al recupero dei materiali locali e delle soluzioni costruttive tradizionali, in particolare quelle tipiche del luogo, evitando al contempo l'impiego esteso o pervasivo di materiali e tecniche di uso recente o non tipici del luogo; non è ammesso l'utilizzo di rivestimenti in ecopietra sui prospetti principali, nonché l'impiego di materiali plastici.

Per garantire soluzioni costruttive e morfologiche affini ed omogenee al panorama edilizio sarà necessario confrontarsi con i caratteri del contesto edilizio in cui la nuova costruzione andrà a collocarsi, individuandone quelle tipicità costruttive e morfologiche che storicamente hanno caratterizzato quel contesto, analizzando i seguenti aspetti:

  • - il tipo edilizio;
  • - la morfologia in rapporto alle caratteristiche stereometriche e volumetriche principali, gli assetti distributivi generali;
  • - la tipologia costruttiva prevalente, sia delle strutture verticali che degli orizzontamenti;
  • - il tipo di copertura, manto, tipo di gronda, pluviali;
  • - caratteri dell'involucro: muratura facciavista, intonaco; presenza di scale esterne, logge, ecc.;
  • - disposizione e forma delle aperture; tipo di infissi;
  • - caratteri delle sistemazioni esterne: pavimentazioni, verde.

Logge o porticati potranno essere realizzati su un unico fronte e non potranno avere superficie maggiore del 20% della SE del piano di riferimento.

Si dovrà garantire inoltre il rispetto delle seguenti prescrizioni:

  • - salvaguardare e mantenere la rete scolante e del sistema delle acque superficiali;
  • - garantire la coerenza con la conformazione morfologica dei siti; in particolare i limiti superiori delle coperture non dovranno superare la quota o la sommità dei crinali e delle vette dei poggi nelle aree collinari limitrofe;
  • - impiegare tecnologie costruttive, materiali ed accorgimenti finalizzati all'ottimizzazione dei fabbisogni energetici ed alla riduzione del consumo di risorse essenziali.

4. Nella scelta della localizzazione dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

  • - si pongano prioritariamente lungo la viabilità esistente o comunque in aree che non richiedano la realizzazione di nuovi percorsi carrabili; l'apertura di nuove strade, comunque prive di pavimentazioni impermeabili, è consentita solo laddove strettamente funzionale per evitare l'interclusione dei fondi;
  • - si pongano quanto più possibile nelle vicinanze di nuclei ed edifici esistenti, in una logica di accorpamento dei volumi e fabbricati che limiti e contenga le aree urbanizzate, senza alterare quadri paesistici caratterizzati dall'assenza di costruito;
  • - dovranno tuttavia essere salvaguardati l'insieme e l'area di pertinenza visiva di edifici o nuclei di particolare pregio storico e/o architettonico, lasciandoli liberi da nuovi interventi edilizi; in caso di dimostrata impossibilità di reperire localizzazioni prossime a nuclei esistenti, dovranno essere privilegiati luoghi di basso impatto visivo od eventualmente adottate opportune forme di mitigazione visiva (ad esempio barriere verdi con specie autoctone e modalità di impianto tipiche del luogo);
  • - non saranno consentite localizzazioni che richiedano in generale significativi movimenti di terra; laddove vi siano situazioni di pronunciata acclività, viene prescritta la realizzazione di piani terra seminterrati, limitando sia gli sbancamenti che il riporto di terra per il livellamento dei piani.

Dovrà essere verificata la disponibilità di risorse adeguate in termini di rete idrica e fognaria, verificando la modalità di smaltimento dei reflui, ed eventualmente attuati dispositivi di potenziamento delle infrastrutture esistenti; saranno privilegiati gli impianti di fitodepurazione.

5. Nelle zone indicate come E4c il progetto degli annessi rurali, dovrà osservare le seguenti prescrizioni:

  • - prevedere la copertura a capanna;
  • - la muratura in pietrame a secco o con tecniche analoghe;
  • - la profondità massima del manufatto dovrà essere pari a quella dell'eventuale terrazzo e la parete tergale dovrà risultare coincidente con il muro a retta a monte; nel caso di terrazzi poco profondi e limitate aperture finestrate nel fronte a valle il fronte potrà essere coincidente con il muro a retta a valle.

6. Nelle zone indicate come E5b il progetto degli eventuali nuovi annessi dovrà basarsi su analisi e valutazione storico-morfologica del complesso architettonico e delle sue varie parti costruite, del giardino formale, degli spazi aperti e degli elementi progettati (pomario, orto, barco, viali alberati, ecc.) nonché degli spazi agricoli più direttamente connessi con la villa o con l'edificio specialistico e dovrà definire gli ambiti da tutelare, restaurare o ripristinare individuando l'area di intervento a minore impatto percettivo e con i minori effetti di alterazione rispetto al complesso architettonico, verificando tramite simulazioni prospettiche le possibili alternative e la coerenza con il complesso architettonico e con gli spazi di pertinenza.

7. Nelle zone indicate come E5c la realizzazione degli annessi rurali dovrà basarsi su di una esaustiva documentazione che dimostri l'effettivo stato di degrado, dovranno essere progettati e realizzati approfondendo in modo particolare gli aspetti dell'inserimento ambientale e curando prioritariamente la qualità dei materiali e dell'esecuzione, con l'obiettivo prioritario del recupero del terrazzamento senza modificarne la conformazione originaria, per una superficie coperta comunque non superiore a 40 mq.