Norme Tecniche del Piano Strutturale

Art. 126 Schema direttore: la Statale 69 S.D.1

1. Lo schema direttore S.D.1 raccoglie aree gravitanti in modo più o meno diretto intorno alla realizzazione del nuovo tracciato stradale che risolve l'attuale problema dell'attraversamento dell'abitato di Levane ma apre anche un differente spazio di percezione del territorio e vi costruisce nuove relazioni.

2. La nuova strada avrà caratteristiche diverse - e migliori - rispetto a quella esistente; si tratterà di un asse extraurbano, connotato dalla presenza di limitate intersezioni; trovandosi però al margine di tessuti urbani esistenti - sul lato nord - sia di tipo residenziale che produttivo, si dovranno adottare gli opportuni dispositivi per l'attenuazione dell'inquinamento acustico ed atmosferico determinato dal traffico veicolare; lungo il suo tracciato potranno essere localizzate infrastrutture di servizio quale un distributore di carburante.

3. Gli interventi diffusi legati al tema centrale della variante alla Statale 69 riguarderanno in primo luogo il centro di Levane e le aree prevalentemente residenziali: la deviazione dei maggiori flussi di traffico e soprattutto del traffico pesante sulla nuova strada consentirà una profonda riqualificazione degli spazi, attribuendo loro un ruolo centrale per Levane; dovrà essere messo a punto un dettagliato progetto di suolo per il ridisegno delle sezioni stradali e la sistemazione degli spazi aperti, costruendo sequenze di materiali e ricollegando parti oggi separate; si dovrà inoltre ricostruire il rapporto con il fiume, inserendo le aree verdi opportunamente recuperate lungo l'Ambra in una trama di spazi attrezzati per gli abitanti che comprenda anche la zona sportiva; tutti gli interventi dovranno essere orientati alla messa in sicurezza di aree che nel tempo sono state più volte interessate da allagamenti o esondazioni.

4. Altri interventi diffusi saranno quelli riguardanti le aree produttive; per quelle esistenti e già sature ad est della variante si prevedono interventi di riqualificazione della rete viaria, degli spazi pubblici e di quelli di pertinenza con possibilità di sostituzione dei fabbricati; per quelle in corso di completamento ad ovest della variante e lungo il fondovalle del torrente Trigesimo si prevedono interventi di riqualificazione e mirati ad un più efficace sfruttamento del suolo occupato, attraverso la densificazione del tessuto.

Art. 127 Area strategica di intervento 1.1: Le cave tra S. Maria e il Poggio e a Bucine

1. L'area è situata al margine dell'altopiano, in prossimità del fondovalle e del Valdarno; si tratta di una zona evidentemente improntata e modellata dalla lunga opera di sfruttamento del suolo per l'estrazione degli inerti, dove l'attività è in corso di esaurimento e destinata al recupero ambientale; quest'area presenta evidentemente problemi di stabilità ed idrogeologici, tali da richiedere un intervento complessivo di risanamento.

2. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento - da attuare una volta completato lo sfruttamento delle potenzialità residue di escavazione - finalizzato alla realizzazione di un parco del tempo libero e dello sport nell'area dell'ex cava da bonificare, con attrezzature ricettive e complementari, compatibile con le attività già presenti nelle aree contermini. Non saranno comunque ammessi interventi con destinazione residenziale o strutture ricettive di tipo alberghiero o altre destinazioni non compatibili con le caratteristiche ambientali e paesistiche del luogo o non coerenti agli obiettivi fondamentali di bonifica e recupero dell'area.

3. Gli interventi dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:

  • a) recupero ambientale che porti ad un effettivo miglioramento delle condizioni attuali senza comportare alcuna riduzione del livello qualitativo esistente per quanto riguarda le risorse essenziali - aria, acqua, suolo e sottosuolo -;
  • b) valutare il possibile mantenimento della residua potenzialità come cava di prestito
  • c) il dimensionamento massimo delle opere, degli spazi di pertinenza e dei locali accessori dovrà comunque essere precisato e definito attraverso uno specifico Studio di Fattibilità;
  • d) attuazione per fasi;
  • e) valorizzazione degli elementi di rilievo archeologico.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - redazione di uno Studio preventivo di fattibilità che valuterà la compatibilità tra gli interventi previsti e gli effetti sulle componenti paesistico-ambientali e la compatibilità tecnica, economica e gestionale dell'operazione
  • - valutazione di impatto ambientale
  • - verifica delle condizioni idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche in particolari casi studiando:
  • - la regimazione delle acque superficiali
  • - le acque sotterranee e la falda acquifera
  • - la stabilità dei terreni
  • - bonifica e recupero ambientale delle aree di cava, come intervento prioritario
  • - il recupero e la rinaturalizzazione del reticolo idrografico
  • - verifica di compatibilità e coerenza con gli assetti agricoli produttivi esistenti
  • - mantenimento e ripristino dei tracciati storici; valorizzazione degli elementi strutturanti il territorio agricolo
  • - verifica delle relazioni con l'area archeologica di Santa Maria
  • - studio di una adeguata viabilità di accesso dalle principali direttrici attraverso l'adeguamento dei tracciati esistenti
  • - interventi di mitigazione ambientale al fine di attenuare eventuali fenomeni di inquinamento (acustico, atmosferico, percettivo)
  • - predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti ambientali
  • - creazione di nuove reti infrastrutturali privilegiando:
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.

Art. 128 Area strategica di intervento 1.2: Il nodo di Case Mearino

1. L'area si trova lungo il tracciato previsto per la variante alla Statale 69 in corrispondenza dell'intersezione con la viabilità locale in località Rossinello; attualmente l'area è inedificata. Con la realizzazione della variante tale area potrà assumere un differente ruolo, grazie all'ottimo livello di accessibilità; potrà inoltre costituire un punto di collegamento con la zona delle cave e con la parte nord di Bucine, in alternativa al percorso della Statale della Valdambra.

2. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di un nuovo insediamento prevalentemente commerciale che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) nuova edificazione per terziario e/o commerciale
  • b) tipologia coerente all'andamento naturale del pendio
  • c) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area
  • d) realizzazione del braccio di collegamento tra l'intersezione sulla nuova Statale 69 e la strada per Perelli.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - verifica dell'intervento in relazione alla elevata permeabilità della struttura idrogeologica
  • - raccolta e chiarificazione delle acque di dilavamento (prima pioggia) in apposite canalette o vasche e restituzione al terreno o in un corso ad avvenuta depurazione
  • - trattamento del suolo caratterizzato da un corretto rapporto tra suolo permeabile ed impermeabile
  • - messa a dimora di nuovi impianti vegetazionali (di tipo autoctono) da realizzarsi contestualmente all'intervento edilizio
  • - rapporto con il contesto urbano e le infrastrutture viarie
  • - creazione di nuove reti infrastrutturali privilegiando:
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico.

4. L'intervento in quest'area è condizionato e vincolato alla attuazione del progetto della variante alla Statale 69.

Art. 129 Area strategica di intervento 1.3: La cava di Perelli

1. L'area un tempo sfruttata come cava di inerti e finora non ripristinata offre l'opportunità di dare collocazione adeguata ad attività produttive "a bassa densità", che necessitano prevalentemente di spazi aperti per il deposito dei materiali. La realizzazione della variante alla Statale 69 ed in particolare dello snodo in corrispondenza di Case Mearino renderà l'area dell'ex-cava agevolmente accessibile anche da Levane.

2. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione dell'area a destinazione produttiva che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) riconfigurazione urbanistica dell'intera area per l'utilizzo per gli spazi di deposito a cielo aperto;
  • b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area;
  • c) nuova edificazione a supporto delle attività insediate;
  • d) miglioramento delle prestazioni del contesto con l'adeguamento della sezione stradale.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - bonifica e recupero ambientale delle aree di cava, come intervento prioritario
  • - verifica delle condizioni idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche in relazione alle attività da insediare previste
  • - interventi di mitigazione ambientale al fine di attenuare l'inquinamento (acustico, atmosferico, percettivo) anche con messa a dimora di impianti vegetazionali arborei e arbustivi (di tipo autoctono) da realizzarsi contestualmente all'intervento
  • - trattamento del suolo caratterizzato da un corretto rapporto tra suolo permeabile ed impermeabile
  • - raccolta e chiarificazione delle acque di dilavamento (prima pioggia) in apposite canalette o vasche e restituzione al terreno o in un corso ad avvenuta depurazione
  • - predisposizione di un sistema di monitoraggio degli inquinamenti elettromagnetici
  • - rapporto con le infrastrutture viarie.

4. L'intervento in quest'area è condizionato e vincolato alla attuazione del progetto della variante alla Statale 69 ed alla attivazione dell'intervento di riqualificazione dell'area posta nel centro di Bucine attualmente occupata dalle attività da trasferire.

Art. 130 Area strategica di intervento 1.4: Levane via S. Maria

1. Alcuni dei luoghi dove le attività produttive si sono insediate a ridosso di nuclei di antico impianto e delle aree residenziali sono ormai in corso di dismissione, "liberando" spazi preziosi per riqualificare tessuti urbani nel tempo caricati di funzioni improprie.

2. Contemporaneamente la prospettiva della realizzazione della variante della Statale 69 induce a rafforzare le relazioni con le aree degli assi storici di Levane.

3. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato al trasferimento dell'attività produttiva esistente ed alla riconversione dell'area a destinazioni residenziali o a queste complementari che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) riconfigurazione urbanistica dell'intera area a comparto prevalentemente residenziale, con presenza di funzioni commerciali o terziarie compatibili con la residenza;
  • b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area ed in relazione a quelle adiacenti: il nuovo insediamento avrà affaccio sulla strada lungo l'Ambra;
  • c) privilegiare la fruizione pedonale degli spazi con inserimento di un collegamento tramite passerella con la riva destra dell'Ambra;
  • d) miglioramento delle prestazioni del contesto con l'adeguamento della sezione stradale ed il completamento della rete viaria locale e con una elevata dotazione di parcheggi;
  • e) recupero delle quantità esistenti e nuova edificazione per residenza.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - verifica delle condizioni idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche (esondabilità, instabilità dei terreni, …)
  • - verifica preliminare della qualità del terreno superficiale e ricerca di presenza di elementi inquinanti con conseguente eventuale bonifica delle aree industriali
  • - verifica dell'intervento in relazione alla elevata permeabilità della struttura idrogeologica
  • - trattamento del suolo caratterizzato da un corretto rapporto tra suolo permeabile ed impermeabile
  • - interventi di attenuazione dell'inquinamento (acustico, atmosferico, percettivo) lungo la viabilità principale mediante impianti vegetazionali di mitigazione ambientale
  • - rapporto con il contesto urbano e le infrastrutture viarie
  • - riorganizzazione delle reti infrastrutturali privilegiando:
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico
  • - raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso un sistema di isole ecologiche.

Art. 131 Area strategica di intervento 1.5: Levane zona Stanzone

1. All'interno del tessuto residenziale di Levane la dismissione degli insediamenti produttivi rappresenta un fenomeno rilevante, che può diventare anche occasione di riqualificazione di un ampio contesto e di potenziamento degli spazi di interesse collettivo, ad esempio recuperando interessanti manufatti di tipo produttivo come quello situato di fronte allo "stanzone".

2. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla riconversione dell'area a destinazioni residenziali e ad attrezzature di interesse collettivo che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) riconfigurazione urbanistica dell'area a destinazione prevalentemente residenziale, con presenza di funzioni commerciali o terziarie compatibili con la residenza;
  • b) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area ed in relazione a quelle adiacenti;
  • c) privilegiare la fruizione pedonale degli spazi ed estendere il più possibile gli spazi per lo stare in corrispondenza dei luoghi di interesse collettivo;
  • d) recupero e consolidamento del manufatto originariamente industriale di fronte allo "stanzone" per quanto riguarda gli elementi caratterizzanti del prospetto principale, da conservare integralmente;
  • e) recupero delle quantità esistenti dell'insediamento dello "Stanzone" per residenza.

3. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - verifica delle condizioni idrauliche, idrogeologiche e geomorfologiche (esondabilità, instabilità dei terreni, …)
  • - verifica preliminare della qualità del terreno superficiale e ricerca di presenza di elementi inquinanti con conseguente eventuale bonifica delle aree industriali
  • - verifica dell'intervento in relazione alla elevata permeabilità della struttura idrogeologica
  • - trattamento del suolo caratterizzato da un corretto rapporto tra suolo permeabile ed impermeabile
  • - interventi di attenuazione dell'inquinamento (acustico, atmosferico, percettivo) lungo la viabilità principale mediante impianti vegetazionali di mitigazione ambientale
  • - rapporto con il contesto urbano e le infrastrutture viarie
  • - riorganizzazione delle reti infrastrutturali privilegiando:
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - utilizzo di fonti e tecnologie energetiche alternative ed ecocompatibili finalizzate al risparmio energetico
  • - raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso un sistema di isole ecologiche.

Art. 132 Area strategica di intervento 1.6: zona residenziale Le Vigne

1. L'area è costituita da una fascia inedificata posta al margine della zona residenziale est di Levane, dove inizia il pendio; la parte sud, in particolare, è compresa tra i lotti residenziali già completati e l'attuale tracciato della Statale 69.

2. Con la realizzazione della variante la strada potrà finalmente assumere carattere di strada locale, consentendo il completamento delle aree rimaste intercluse a ridosso dei quartieri esistenti.

3. Il Piano Operativo dovrà disciplinare un intervento finalizzato alla realizzazione di un nuovo insediamento residenziale che garantisca i seguenti indirizzi:

  • a) nuova edificazione residenziale; b) tipologie caratterizzate da bassa densità, secondo un impianto coerente all'andamento naturale del pendio, con altezze coerenti al contesto, non superiori a due piani
  • c) sistemazione degli spazi aperti attraverso la definizione di un progetto di suolo per l'intera area anche in relazione alle zone residenziali adiacenti; il disegno di nuovo impianto dovrà tenere conto della trama agraria esistente, del suo orientamento e quindi raccordarsi ad essai, soprattutto nell'organizzazione della rete scolante; dovrà essere accuratamente considerata la presenza dell'impluvio, con la vegetazione che lo caratterizza in particolare nelle parti a valle;
  • d) definizione di specifiche per le tipologie edilizie, i caratteri delle aree di pertinenza, le recinzioni, il verde di decoro, le sezioni stradali-tipo ed il trattamento degli spazi aperti pubblici in riferimento all'ambito di tutela della struttura urbana.

4. Per la presente A.S.I. il Piano Strutturale stabilisce le seguenti condizioni alla trasformabilità che dovranno essere assunte e recepite dal Piano Operativo e dai successivi Strumenti Urbanistici di Attuazione:

  • - compensazione delle aree permeabili e/o a verde eliminate con trattamento del suolo caratterizzato da un corretto rapporto tra suolo permeabile ed impermeabile
  • - messa a dimora di nuovi impianti vegetazionali in particolare quelli arborei e arbustivi (di tipo autoctono) da realizzarsi contestualmente all'intervento edilizio
  • - rapporto con il contesto urbano e le infrastrutture viarie
  • - creazione di nuove reti infrastrutturali privilegiando:
  • - canalizzazioni di servizio
  • - rete fognaria e separazione delle acque nere (reflue) e bianche (meteoriche)
  • - utilizzo di acquedotto duale di servizio per le attività di gestione degli impianti a verde e degli spazi aperti
  • - raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti attraverso un sistema di isole ecologiche.

5. L'intervento in quest'area è condizionato e vincolato alla attuazione del progetto della variante alla Statale 69.