Norme Tecniche del Piano Strutturale

Art. 105 Pericolosità sismica locale

1. Pericolosità bassa (S.1): aree caratterizzate dalla presenza di formazioni litoidi assimilabili al substrato rigido in affioramento con morfologia pianeggiante o poco inclinata e dove non si ritengono probabili fenomeni di amplificazione o instabilità indotta dalla sollecitazione sismica.

2. Pericolosità media (S.2): zone con fenomeni franosi inattivi che potrebbero subire comunque una riattivazione in caso di sisma; aree in cui è possibile amplificazione dovuta a effetti topografici; zone stabili con possibile amplificazione locale (che non rientrano tra quelli previsti in S3).

3. Pericolosità elevata (S.3): aree in cui sono presenti fenomeni di instabilità di versante quiescenti che potrebbero subire una riattivazione dovuta ad effetti dinamici che possono verificarsi in occasione di eventi sismici; zone potenzialmente franose o esposte a rischio frana per le quali non si escludono fenomeni di instabilità indotta dalla sollecitazione sismica; zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti che possono dar luogo a cedimenti diffusi; zone con possibile amplificazione sismica connesse a zone di bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante; zone con possibile amplificazione per effetti stratigrafici; zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico- meccaniche significativamente diverse; presenza di faglie attive e faglie capaci e/o contatti tettonici. Aree suscettibili di amplificazioni locali con alto contrasto di impedenza sismica atteso tra copertura e substrato rigido entro alcune decine di metri.

4. Pericolosità molto elevata (S.4): aree in cui sono presenti fenomeni di instabilità di versante attivi che potrebbero subire una accentuazione dovuta agli effetti dinamici che si possono verificare in occasione di eventi sismici.

Ultima modifica Mercoledì, 16 Agosto, 2023 - 15:38