Norme Tecniche di Attuazione

Art. 23 Definizione, classificazione e finalità degli interventi ammessi.

1. Per i tessuti insediativi presenti nel territorio urbanizzato il Piano Operativo declina le strategie del Piano Strutturale perseguendo l'incremento della qualità urbana, ambientale ed edilizia quale fattore di sviluppo economico locale, di coesione sociale e di valorizzazione dell'identità dei luoghi.

2. I tessuti insediativi classificati nel Piano Operativo sono individuati in coerenza con le elaborazioni del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale per la declinazione a livello comunale dell'invariante III "I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea" del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana.

3. Il Piano Operativo classifica i tessuti insediativi con la seguente articolazione:

  • - Tessuti storici;
  • - Tessuti della città contemporanea;
  • - Tessuti della città produttiva;

4. Gli interventi che il Piano Operativo ammette all'interno dei tessuti insediativi del territorio urbanizzato sono coerenti con i contenuti con le "Linee guida: indirizzi per la riqualificazione dei tessuti urbanizzati" di cui all'Allegato 2 del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana.

5. I Tessuti storici, per la permanenza dei valori identitari e insediativi, per la qualità dell'impianto tipologico e delle caratteristiche formali ed architettoniche del patrimonio edilizio esistente, per il loro ruolo nella riconoscibilità e nell'identità paesaggistica del territorio, rappresentano la parte di maggiore pregio del sistema insediativo. Gli interventi nei Tessuti storici sono volti a preservare il patrimonio edilizio e urbanistico nonché a mantenere la popolazione residente e le attività culturali e tradizionali, migliorando le condizioni abitative e la dotazione di servizi pubblici e privati.

6. I Tessuti della città contemporanea sono quelli di impianto recente e successivo alla seconda metà del novecento. Essi sono stati classificati dal Piano Operativo a seguito delle elaborazioni del Piano Strutturale sull’Invariante III del Piano Paesaggistico della Regione Toscana e in ragione dell'organizzazione morfologica degli isolati, del rapporto tra l'edificato e gli spazi pubblici e la viabilità, della tipologia edilizia e della presenza di funzioni diverse oltre quella residenziale. Gli interventi nei Tessuti della città contemporanea hanno l'obiettivo di qualificare l'immagine urbana, di incentivare la trasformazione del patrimonio edilizio verso la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici, di recuperare le zone soggette a degrado e di migliorare l'accessibilità, favorirne la pedonalizzazione e la qualità degli spazi pubblici.

7. I Tessuti della città produttiva rappresentano le porzioni del territorio urbanizzato ove sono localizzate le attività economiche di tipo industriale/artigianale, commerciale o turistico/ricettivo di dimensioni tali da configurarsi luoghi a destinazione funzionale specialistica. Essi sono stati classificati a seguito delle elaborazioni del Piano Strutturale sull’Invariante III del Piano Paesaggistico della Regione Toscana. Gli interventi nei Tessuti della città produttiva hanno la finalità di incentivare la rivitalizzazione del sistema economico locale attraverso la flessibilità degli usi, la possibilità della riconversione e dell'innovazione tecnologica degli edifici a carattere produttivo.

8. I progetti edilizi, in particolare quelli riferiti agli interventi di addizione volumetrica,di ristrutturazione edilizia ricostruttiva, di sostituzione edilizia e di ristrutturazione urbanistica, debbono assicurare un'adeguata qualificazione delle opere proposte attraverso soluzioni architettoniche contemporanee che contribuiscano alla qualificazione dell'immagine urbana e al corretto inserimento dell'intervento nel contesto in coerenza con gli obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea” del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana.

Art. 24 Tessuti storici.

1. I Tessuti storici sono le parti del territorio urbanizzato di formazione antica. Esprimono qualità storico-testimoniali, architettoniche e ambientali sia per le caratteristiche proprie dell'edificato e sia per la morfologia dell'impianto insediativo, nei suoi rapporti con la trama viaria, con lo spazio pubblico e nelle relazioni funzionali e percettive con il territorio rurale.

2. Il Piano operativo articola i Tessuti storici in:

  • - Tessuto storico di impianto preottocentesco - Ts1;
  • - Tessuto di matrice otto-novecentesca - Ts2.

3. I Tessuti storici individuati dal Piano Operativo equivalgono alle zone territoriali omogenee A di cui al D.M. n. 1444/1968.

Art. 25 Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1.

1. I Tessuti storici di impianto preottocentesco sono individuati nel Piano Operativo nei centri di formazione medioevale di Gavorrano, Caldana, Ravi e Giuncarico.

2. Nei Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1 gli interventi ammessi sono volti alla tutela e alla conservazione dei connotati morfologici dell'impianto urbanistico e alla valorizzazione dei caratteri tipologici, architettonici, formali degli edifici esistenti, delle loro pertinenze, delle relazioni con lo spazio pubblico e con il territorio circostante.

3. Le destinazioni d'uso consentite all'interno dei Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1 sono la residenziale, l'artigianale limitatamente alle botteghe tipiche, la commerciale al dettaglio con esclusione della media e della grande distribuzione di vendita, la direzionale di servizio e la turistico ricettiva. Non è ammesso il cambio d'uso verso la residenza per le unità immobiliari che si affacciano sulla strada pubblica e che presentano la destinazione commerciale, direzionale di servizio o turistico ricettiva.

4. Negli edifici ricompresi nel perimetro dei Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1 sono ammessi interventi sino alla Ristrutturazione edilizia conservativa - Rc1, di cui all'art. 13 delle presenti Norme, con le seguenti prescrizioni:

  • - non è consentita la modifica dei prospetti delle facciate che si affacciano sugli spazi pubblici se non per interventi di modesta entità che contribuiscano a eliminare elementi incoerenti con l'organismo edilizio di impianto originate da modifiche apportate in epoca recenti e per la esecuzione sulle stesse di interventi di adeguamento delle strutture e dei paramenti murari;
  • - non è consentita la realizzazione di balconi e terrazze in aggetto prospicienti lo spazio pubblico o comunque visibili da punti panoramici pubblici.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1 è consentito il recupero dei sottotetti a fini abitativi di cui all'art. 17 delle presenti Norme a condizione che esso non generi alcuna modificazione delle altezze del colmo e di gronda della copertura dell'edificio interessato se non quelle necessarie alla esecuzione delle opere di consolidamento strutturale previste dalla normativa tecnica vigente in materia e che la realizzazione di eventuali nuove aperture in facciata non interessi i prospetti che si affacciano sullo spazio pubblico. Per gli edifici diruti è ammessa la ricostruzione secondo le disposizioni contenute nell'articolo 18 delle presenti Norme.

6. Sono ricompresi nei Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1 gli spazi aperti privati costituiti da orti, giardini e/o corti pertinenziali degli edifici. Gli interventi edilizi ammessi dal Piano Operativo sul patrimonio edilizio dovranno concorrere alla conservazione e al mantenimento degli impianti arborei ed arbustivi e degli arredi e degli elementi decorativi in essi presenti. Gli interventi ammessi negli spazi aperti privati e nelle corti pertinenziali dovranno essere limitati alla realizzazione di tettoie e pergolati con struttura lignea e privi di copertura impermeabile, di posti auto a raso e di piscine private. In detti spazi aperti privati è ammesso lo svolgimento di manifestazioni eno-gastronomiche e di attività ludico-ricreative con la installazione dei manufatti consentiti dalle presenti Norme per tale uso.

7. Il Piano Operativo classifica all'interno dei Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1 gli immobili di interesse monumentale e storico architettonico. Essi sono costituiti dagli immobili interessati da specifico Decreto Ministeriale di vincolo e dagli edifici che, dall'analisi condotta sul patrimonio edilizio, per le loro caratteristiche tipologiche, formali ed architettoniche ad essi sono stati equiparati. Su tali edifici sono ammessi interventi edilizi fino al Restauro e al risanamento conservativo.

8. All'interno del perimetro dei Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1 sono ricompresi edifici generati da interventi edilizi di epoca recente ritenuti di valore scarso o nullo ed incoerenti con i connotati tipologici e formali architettonici del patrimonio edilizio esistente del tessuto stesso. In tali edifici, identificati dal Piano Operativo, sono consentiti gli interventi edilizi sino alla Ristrutturazione edilizia ricostruttiva - Rr. Nelle pertinenze di tali edifici sono ammessi gli interventi di cui al precedente comma 6.

Art. 26 Tessuti storici di matrice otto-novecentesca - Ts2.

1. I Tessuti storici di matrice otto-novecentesca sono individuati nel Piano Operativo con le porzioni di territorio urbanizzato nate dalla crescita esterna al perimetro murario dei centri collinari di formazione medioevale e con gli insediamenti generati dallo sviluppo delle attività minerarie, in particolare a Bagno di Gavorrano, Filare e Ravi.

2. Nei Tessuti storici di matrice otto-novecentesca - Ts2 gli interventi ammessi sono volti alla tutela e alla conservazione dei connotati morfologici dell'impianto urbanistico e alla valorizzazione dei caratteri tipologici, architettonici, formali degli edifici esistenti, delle loro pertinenze, della funzione di testimonianza delle attività minerarie e delle relazioni con lo spazio pubblico.

3. Le destinazioni d'uso consentite all'interno dei Tessuti storici di matrice otto-novecentesca - Ts2 sono la residenziale, l'artigianale limitatamente alle botteghe tipiche, la commerciale al dettaglio con esclusione della media e della grande distribuzione di vendita, la direzionale di servizio e la turistico ricettiva. Non è ammesso il cambio d'uso verso la residenza per le unità immobiliari che si affacciano sulla strada pubblica e che presentano la destinazione commerciale, direzionale di servizio o turistico ricettiva.

4. Negli edifici ricompresi nel perimetro dei Tessuti storici di impianto otto-novecentesco - Ts2 sono ammessi interventi sino alla Ristrutturazione edilizia conservativa - Rc2, di cui all'art. 13 delle presenti Norme, con le seguenti prescrizioni:

  • - non è consentita la realizzazione di balconi e terrazze in aggetto prospicienti lo spazio pubblico o comunque visibili da punti panoramici pubblici.
  • - gli interventi comportanti interventi sui prospetti che interessano edifici, quali ville, villini, case operaie degli insediamenti di origine mineraria e che presentano caratteristiche di unitarietà formale dovranno valutati in funzione della conservazione dei caratteri percettivi unitari dell'immobile e nel rispetto delle caratteristiche strutturali, funzionali e architettonico-formali dello stesso;
  • - per gli edifici allineati lungo il fronte strada gli interventi sulla facciata dovrà mantenere l'allineamento e la cadenza delle aperture sul paramento murario.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro Tessuti storici di matrice otto-novecentesca - Ts2 è consentito il recupero dei sottotetti a fini abitativi di cui all'art. 17 delle presenti Norme a condizione che la realizzazione di eventuali nuove aperture in facciata non interessi i prospetti che si affacciano sullo spazio pubblico. Per gli edifici diruti è ammessa la ricostruzione secondo le disposizioni contenute nell'articolo 18 delle presenti Norme.

6. Sono ricompresi nei Tessuti storici di matrice otto-novecentesca - Ts2 gli spazi aperti privati costituiti da orti, giardini e/o corti pertinenziali degli edifici. Gli interventi edilizi ammessi dal Piano Operativo sul patrimonio edilizio dovranno concorrere alla conservazione e al mantenimento degli impianti arborei ed arbustivi e degli arredi e degli elementi decorativi in essi presenti. Oltre a quanto consentito nei Tessuti storici di impianto preottocentesco - Ts1, in tali spazi aperti è ammessa la realizzazione degli interventi pertinenziali di cui all'art. 16 delle presenti Norme, a condizione che essi non siano visibili dallo spazio pubblico o da punti panoramici pubblici.

7. Nei Tessuti storici di matrice otto-novecentesca - Ts2 sono obbligatori, da parte dei proprietari, gli interventi di manutenzione degli spazi privati ad uso pubblico con funzione di percorsi pedonali al fine di rimuovere o prevenire cause di pericolo per la pubblica incolumità. In caso di inadempienza da parte dei proprietari gli interventi di manutenzione potranno essere eseguiti dal Comune con rivalsa delle spese sostenute sui proprietari medesimi.

8. Il Piano Operativo classifica all'interno dei Tessuti storici di matrice otto-novecentesca - Ts2 gli immobili di interesse monumentale e storico architettonico. Essi sono costituiti dagli immobili interessati da specifico Decreto Ministeriale di vincolo e dagli edifici che, dall'analisi condotta sul patrimonio edilizio, per le loro caratteristiche tipologiche, formali ed architettoniche ad essi sono stati equiparati. Su tali edifici sono ammessi interventi edilizi fino al Restauro e al risanamento conservativo.

9. All'interno del perimetro dei Tessuti storici di matrice otto-novecentesca - Ts2 sono ricompresi edifici generati da interventi edilizi di epoca recente ritenuti di valore scarso o nullo ed incoerenti con i connotati tipologici e formali architettonici del patrimonio edilizio esistente del tessuto stesso. In tali edifici, identificati dal Piano Operativo, sono consentiti gli interventi edilizi sino alla Ristrutturazione edilizia ricostruttiva - Rr. Nelle pertinenze di tali edifici sono ammessi gli interventi di cui al precedente comma 6.

Art. 27 Tessuti della città contemporanea.

1. I Tessuti della città contemporanea sono le parti del territorio urbanizzato di formazione recente nei quali sono riconoscibili assetti insediativi consolidati, spesso caratterizzate da carenza di un disegno urbano compiuto, da eterogeneità tipologica e funzionale e dall'insufficiente relazione con il contesto.

2. Il Piano operativo articola i Tessuti della città consolidata in:

  • - Tessuto prevalentemente residenziale a isolati aperti - Tcc1;
  • - Tessuto prevalentemente residenziale a progettazione urbanistica unitaria - Tcc2;
  • - Tessuto prevalentemente residenziale ad aggregazione lineare - Tcc3;
  • - Tessuto a funzioni e tipologie miste - Tcc4;
  • - Tessuto puntiforme e di margine - Tcc5.

3. In rapporto alla classificazione, alla scala comunale della Invariante III del Piano Paesaggistico della Regione Toscana dei tessuti della città contemporanea contenuta nell’art. 12 della Disciplina del Piano Strutturale, il Piano Operativo fornisce la seguente declinazione:

  • - Il Tessuto prevalente residenziale a isolati aperti – Tcc1 presenta le caratteristiche insediative del Tessuto ad isolati aperti ed edifici residenziali aperti T.R.2 del Piano Strutturale;
  • - Il Tessuto prevalentemente residenziale a progettazione urbanistica unitaria – Tcc2 presenta le caratteristiche insediative del Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali T.R.3 e del Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalente residenziali di edilizia pianificata T.R.4 del Piano Strutturale;
  • - Il Tessuto prevalentemente residenziale ad aggregazione lineare – Tcc3 presenta le caratteristiche insediative del Tessuto lineare T.R.8 del Piano Strutturale;
  • - Il Tessuto a funzioni e tipologie miste – Tcc4 presenta le caratteristiche insediative del Tessuto a tipologie miste ed altre aree con attrezzature di interesse comune T.R.6 del Piano Strutturale;
  • - Il Tessuto puntiforme e di margine – Tcc5 presenta le caratteristiche insediative del Tessuto puntiforme T.R.5 e del Tessuto sfrangiato di margine T.R.7 del Piano Strutturale.

4. La articolazione dei Tessuti della città contemporanea contenuta nel Piano Operativo ha previsto l’accorpamento di tessuti che nel Piano Strutturale presentano classificazione diversa in funzione delle simili caratteristiche formali del patrimonio edilizio esistente e dei medesimi obiettivi di qualificare l’immagine urbana, l’organizzazione insediativa e il recupero del patrimonio edilizio stesso.

5. I Tessuti della città contemporanea individuati dal Piano Operativo equivalgono alle zone territoriali omogenee B di cui al D.M. n. 1444/1968.

Art. 28 Tessuti prevalentemente residenziali a isolati aperti - Tcc1.

1. I Tessuti prevalentemente residenziali a isolati aperti - Tcc1 sono rappresentati nel Piano Operativo dalla espansione edilizia dei centri di pianura, in particolare di Bagno di Gavorrano, degli anni cinquanta/settanta e presentano una densità di edificazione medio alta. Sono caratterizzati da una cortina edilizia discontinua ed edifici isolati sul lotto con spazi di pertinenza talvolta privati e recintati e talvolta in relazione con la strada.

2. Gli interventi ammessi nei Tessuti prevalentemente residenziali – Tcc1 dovranno concorrere al raggiungimento del seguente obiettivo specifico contenuto nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.R.2, Tessuti urbani a prevalente funzione residenziale e mista”, del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana:

  • - riqualificare i fronti urbani verso l’esterno definendo un margine capace di dare luogo a nuove relazioni con il territorio rurale.

3. Nei Tessuti prevalentemente residenziali a isolati aperti - Tcc1 gli interventi ammessi sono volti alla trasformazione e alla riconversione del patrimonio edilizio per la qualificazione dell'immagine urbana, all'incentivazione dell'impiego di tecniche costruttive sostenibili e in grado di contenere il consumo energetico, alla riorganizzazione degli spazi pubblici per favorire la connessione e l'incentivazione della mobilità pedonale.

4. Le destinazioni d'uso consentite all'interno dei Tessuti prevalentemente residenziali a isolati aperti - Tcc1 sono la residenziale, la commerciale al dettaglio con esclusione della media e della grande distribuzione di vendita, la direzionale di servizio e la turistico ricettiva.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro dei Tessuti prevalentemente residenziali a isolati aperti - Tcc1 sono ammessi:

  • - gli interventi di Ristrutturazione edilizia conservativa e ricostruttiva di cui all'art.13 delle presenti Norme;
  • - gli interventi di Sostituzione edilizia come definiti dalle leggi statali e regionali vigenti in materia.

6. Contestualmente, o indipendentemente, agli interventi edilizi di cui al comma 4 sono ammessi gli interventi di addizione volumetrica di cui all'art. 15 delle presenti Norme. Per gli edifici ad un solo piano presenti all'interno del perimetro dei Tessuti prevalentemente residenziali a isolati aperti - Tcc1, gli interventi di addizione volumetrica sono consentiti in sopraelevazione all'edificio stesso. La sopraelevazione è consentita anche per quegli edifici posti su terreni in declivio che presentano un solo piano fuori terra nel lato a monte e più piani in quello a valle.

7. Gli interventi di Ristrutturazione edilizia ricostruttiva e di Sostituzione edilizia dovranno prevedere la ricostruzione alla distanza minima di ml 5.00 dai confini del lotto di pertinenza e alla distanza di ml 10.00 dagli edifici prospicienti. Ferma restando la distanza di ml 10.00 dagli edifici è ammessa, previa la sottoscrizione di un atto di assenso dai proprietari finitimi, la edificazione sul confine o, a distanza inferiore a ml 5.00 dallo stesso. Gli interventi dovranno generare organismi edilizi con un numero di piani non superiori a quelli presenti nell'edificio preesistente. Nel caso di interventi su edifici ad un solo piano la ricostruzione potrà avvenire fino ad un massimo di due piani fuori terra.

8. Nei Tessuti prevalentemente residenziali a isolati aperti - Tcc1 sono sempre consentiti gli interventi pertinenziali di cui all'art. 16 delle presenti Norme.

Art. 29 Tessuti prevalentemente residenziali a progettazione urbanistica unitaria - Tcc2.

1. I Tessuti prevalentemente residenziali a progettazione urbanistica unitaria - Tcc2 sono individuati nel Piano Operativo con le porzioni di territorio urbanizzato generato dall'attuazione di interventi di pianificazione unitaria di iniziativa pubblica e privata. Sono essenzialmente costituiti dalla crescita edilizia successiva agli anni sessanta e presentano isolati e tipologie edilizie a dimensioni e caratteristiche variabili con una discreta dotazione di spazi destinati a parcheggio e verde pubblico.

2. Gli interventi ammessi nei Tessuti prevalentemente residenziali a progettazione urbanistica unitaria – Tcc2 dovranno concorrere al raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.R.3, Tessuti ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali” e al morfotipo “T.R.4, Tessuti ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata”, del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana:

  • - dotare i tessuti insediativi di servizi adeguati e di attrezzature specialistiche in grado di promuovere nuove centralità accessibili dallo spazio urbano e da quello perturbano;
  • - recuperare la qualità dello spazio pubblico e delle aree aperte degradate e/o dismesse anche con interventi di densificazione edilizia;
  • - incentivare la qualità degli interventi con i linguaggi dell’architettura contemporanea e attivando occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo;
  • - riprogettare il margine urbano con interventi di qualificazione paesaggistica (costruire permeabilità tra spazio urbano e territorio rurale, ridisegnare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, progettare i percorsi di connessione e di attraverso costituiti da fasce alberate, orti, giardini e frutteti periurbani).

3. Nei Tessuti prevalentemente residenziali a progettazione urbanistica unitaria - Tcc2 gli interventi ammessi sono volti alla conservazione dei caratteri dell'unitarietà formale del patrimonio edilizio esistente, all'incentivazione dell'impiego di tecniche costruttive sostenibili e in grado di contenere il consumo energetico, alla riorganizzazione degli spazi pubblici per favorire la connessione e l'incentivazione della mobilità pedonale.

4. Le destinazioni d'uso consentite all'interno dei Tessuti prevalentemente residenziali a progettazione urbanistica unitaria - Tcc2 sono la residenziale, la commerciale al dettaglio con esclusione della media e della grande distribuzione di vendita, la direzionale di servizio e la turistico ricettiva.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro dei Tessuti prevalentemente residenziali a progettazione unitaria sono ammessi:

  • - gli interventi di Ristrutturazione edilizia conservativa e ricostruttiva di cui all'art.13 delle presenti Norme;
  • - gli interventi di Sostituzione edilizia come definiti dalle leggi statali e regionali vigenti in materia limitatamente a quegli edifici che presentano tipologia edilizia mono o bifamiliare isolati sul lotto di pertinenza.

6. Contestualmente, o indipendentemente, agli interventi edilizi di cui al comma precedente sono ammessi gli interventi di addizione volumetrica di cui all'art. 15 delle presenti Norme. Tali interventi sono possibili solo nel caso interessino l'intero edificio edificato in forma unitaria, siano estesi a parti organiche dell'immobile e non ne compromettano le caratteristiche strutturali, funzionali e architettonico-formali dello stesso.

7. Gli interventi di Ristrutturazione edilizia ricostruttiva e di Sostituzione edilizia dovranno prevedere la ricostruzione alla distanza minima di ml 5.00 dai confini del lotto di pertinenza e alla distanza di ml 10.00 dagli edifici prospicienti. Ferma restando la distanza di ml 10.00 dagli edifici è ammessa, previa la sottoscrizione di un atto di assenso dai proprietari finitimi, la edificazione sul confine o, a distanza inferiore a ml 5.00 dallo stesso. Gli interventi dovranno generare organismi edilizi con un numero di piani non superiori a quelli presenti nell'edificio preesistente. Nel caso di interventi su edifici ad un solo piano la ricostruzione potrà avvenire fino ad un massimo di due piani fuori terra.

8. Nei Tessuti prevalentemente residenziali a progettazione urbanistica unitaria - Tcc2 sono sempre consentiti gli interventi pertinenziali di cui all'art. 16 delle presenti Norme.

Art. 30 Tessuti prevalentemente residenziali ad aggregazione lineare - Tcc3.

1. I Tessuti prevalentemente residenziali ad aggregazione lineare - Tcc3 sono rappresentati nel Piano Operativo con l'edificato formatosi per crescita incrementale lungo un'arteria viaria di scorrimento o di distribuzione locale. Sono costituiti da tipologie edilizie miste isolate nel lotto di pertinenza e, talvolta, da edifici lineari in diretto rapporto con lo spazio pubblico.

2. Gli interventi ammessi nei Tessuti prevalentemente residenziali ad aggregazione lineare – Tcc3 dovranno concorrere al raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo "T.R.8, Tessuti lineari", del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana:

  • - consolidare i varchi di discontinuità nel tessuto lineare lungo la strada utili a favorire la permeabilità paesaggistica ed ambientale;
  • - contenere i processi di dispersione insediativa impedendo ulteriori processi di edificazione lungo gli assi stradali e sui retri dell’edificato esistente;
  • - riprogettare il "bordo costruito" con azioni di qualificazione paesaggistica per frenare i processi di dispersione insediativa, anche tramite l’istituzione di una "cintura verde" periurbana che renda permeabile il passaggio dalla città alla campagna;
  • - progettare il complesso degli spazi aperti interni alla frangia periurbana come strategia per il miglioramento dello spazio aperto urbano creando connessioni in chiave paesaggistica con la campagna.

3. Nei Tessuti prevalentemente residenziali ad aggregazione lineare - Tcc3 gli interventi ammessi sono volti alla trasformazione e alla riconversione del patrimonio edilizio per la qualificazione dell'immagine urbana, all'incentivazione dell'impiego di tecniche costruttive sostenibili e in grado di contenere il consumo energetico, alla razionalizzazione del sistema dei parcheggi e del traffico urbano e all'incentivazione della mobilità pedonale.

4. Le destinazioni d'uso consentite all'interno dei Tessuti prevalentemente residenziali ad aggregazione lineare - Tcc3 sono la residenziale, la commerciale al dettaglio con esclusione della media e della grande distribuzione di vendita, la direzionale di servizio e la turistico ricettiva.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro dei Tessuti prevalentemente residenziali ad aggregazione lineare - Tcc3 sono ammessi:

  • - gli interventi di Ristrutturazione edilizia conservativa e ricostruttiva di cui all'art.13 delle presenti Norme;
  • - gli interventi di Sostituzione edilizia come definiti dalle leggi statali e regionali vigenti in materia limitatamente a quegli edifici che si presentano isolati sul lotto di pertinenza.

6. Contestualmente, o indipendentemente, agli interventi edilizi di cui al comma 4 sono ammessi gli interventi di addizione volumetrica di cui all'art. 15 delle presenti Norme. Per gli edifici ad un solo piano presenti all'interno del perimetro dei Tessuti prevalentemente residenziali ad aggregato lineare - Tcc3, gli interventi di addizione volumetrica sono consentiti in sopraelevazione all'edificio stesso. La sopraelevazione è consentita anche per quegli edifici posti su terreni in declivio che presentano un solo piano fuori terra nel lato a monte e più piani in quello a valle.

7. Gli interventi di Ristrutturazione edilizia ricostruttiva e di Sostituzione edilizia dovranno prevedere la ricostruzione alla distanza minima di ml 5.00 dai confini del lotto di pertinenza e alla distanza di ml 10.00 dagli edifici prospicienti. Ferma restando la distanza di ml 10.00 dagli edifici è ammessa, previa la sottoscrizione di un atto di assenso dai proprietari finitimi, la edificazione sul confine o, a distanza inferiore a ml 5.00 dallo stesso. Gli interventi dovranno generare organismi edilizi con un numero di piani non superiori a quelli presenti nell'edificio preesistente. Nel caso di interventi su edifici ad un solo piano la ricostruzione potrà avvenire fino ad un massimo di due piani fuori terra.

8. Nei Tessuti prevalentemente residenziali ad aggregazione lineare - Tcc3 sono sempre consentiti gli interventi pertinenziali di cui all'art. 16 delle presenti Norme.

Art. 31 Tessuti a funzioni e tipologie miste - Tcc4.

1. I Tessuti a funzioni e tipologie miste - Tcc4 sono identificati nel Piano Operativo con quelle porzioni di territorio urbanizzato caratterizzato da una alta complessità funzionale con la compresenza di attività secondarie e terziarie, prevalentemente commerciali e direzionali, di residenze e di attrezzature collettive. L'organizzazione insediativa risulta frammentata e disomogenea con lotti di forma e dimensione diversa. Il rapporto con la strada e gli spazi pubblici è spesso indefinito e talvolta mediato da spazi di pertinenza prevalentemente privati o recintati. La porzione più significativa di tali tessuti è presente a Bagno di Gavorrano.

2. Gli interventi ammessi nei Tessuti a funzioni e tipologie miste – Tcc4 dovranno concorrere al raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.R.6, Tessuti a tipologie miste”, del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana:

  • - incentivare la qualità degli interventi con i linguaggi dell’architettura contemporanea e attivando occasioni per rivalutare il patrimonio edilizio contemporaneo, privilegiando interventi unitari complessi;
  • - prevedere interventi di dismissione e sostituzione di edifici produttivi con edifici utili a ospitare funzioni collettive;
  • - riprogettare il margine urbano con interventi di mitigazione paesaggistica (costruire permeabilità tra spazio urbano e territorio rurale, migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo, progettare i percorsi di connessione e di attraverso, collocare fasce alberate;
  • - favorire la depermeabilizzazione della superficie asfaltata;
  • - verificare strategie di densificazione dei tessuti anche con interventi di ristrutturazione urbanistica comportanti la demolizione delle volumetrie incongrue.

3. Nei Tessuti a funzione e tipologie miste - Tcc4 gli interventi ammessi sono volti alla riconversione per la qualificazione dell'immagine urbana, all'attivazione di progetti unitari in grado di promuovere la riorganizzazione della maglia insediativa, all'espulsione delle attività incongrue, all'incentivazione dell'impiego di tecniche costruttive sostenibili e in grado di contenere il consumo energetico, al potenziamento e alla riorganizzazione degli spazi pubblici per favorire la connessione e l'incentivazione della mobilità pedonale.

4. Le destinazioni d'uso consentite all'interno dei Tessuti a funzioni e tipologie miste - Tcc4 sono la residenziale, la commerciale al dettaglio con esclusione della media e della grande distribuzione di vendita, la direzionale di servizio e la turistico ricettiva.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro dei Tessuti a funzioni e tipologie miste - Tcc4 sono ammessi:

  • - gli interventi di Ristrutturazione edilizia conservativa e ricostruttiva di cui all'art.13 delle presenti Norme;
  • - gli interventi di Sostituzione edilizia come definiti dalle leggi statali e regionali vigenti in materia.
  • - gli interventi di Ristrutturazione urbanistica di cui all'art. 14 delle presenti Norme.

6. Contestualmente, o indipendentemente, agli interventi edilizi di cui al comma 4 sono ammessi gli interventi di addizione volumetrica di cui all'art. 15 delle presenti Norme. Per gli edifici ad un solo piano presenti all'interno del perimetro dei Tessuti a funzioni e tipologia mista - Tcc4, gli interventi di addizione volumetrica sono consentiti in sopraelevazione all'edificio stesso. La sopraelevazione è consentita anche per quegli edifici posti su terreni in declivio che presentano un solo piano fuori terra nel lato a monte e più piani in quello a valle.

7. Gli interventi di Ristrutturazione edilizia ricostruttiva, di Sostituzione edilizia e di Ristrutturazione urbanistica dovranno prevedere la ricostruzione alla distanza minima di ml 5.00 dai confini del lotto di pertinenza e alla distanza di ml 10.00 dagli edifici prospicienti. Ferma restando la distanza di ml 10.00 dagli edifici è ammessa, previa la sottoscrizione di un atto di assenso dai proprietari finitimi, la edificazione sul confine o, a distanza inferiore a ml 5.00 dallo stesso. Gli interventi dovranno generare organismi edilizi con un numero di piani non superiori a quelli presenti negli edifici preesistenti. Nel caso di interventi su edifici ad un solo piano la ricostruzione potrà avvenire fino ad un massimo di due piani fuori terra.

8. Per gli interventi di Ristrutturazione urbanistica l'Allegato 2 "Linee guida: indirizzi per la riqualificazione dei tessuti urbanizzati" del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana costituisce l'elaborato di orientamento alla progettazione del Piano Attuativo e degli interventi edilizi da esso disciplinati. In particolare, i contenuti degli stessi dovranno essere coerenti con gli obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.R.6, Tessuto a tipologie miste”, del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana richiamati al comma 2.

9. Nei Tessuti a funzioni e tipologie miste - Tcc4 sono sempre consentiti gli interventi pertinenziali di cui all'art. 16 delle presenti Norme.

Art. 32 Tessuti puntiformi e di margine - Tcc5.

1. I Tessuti puntiformi e di margine - Tcc5 sono rappresentati nel Piano Operativo con le parti di territorio urbanizzato quasi sempre al confine degli insediamenti, caratterizzati da edifici di dimensioni contenute. La dei tessuti è avvenuta per addizioni singole con debole o assenza organizzazione degli isolati e con maglia insediativa casuale. Il rapporto con la strada non è diretto ma mediato da spazi di pertinenza, quasi sempre chiusi e recintati.

2. Gli interventi ammessi nei Tessuti puntiforme e di margine – Tcc5 dovranno concorrere al raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.R.5, Tessuti puntiformi” e al morfotipo “T.R.7 Tessuti sfrangiati di margine”, del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana:

  • - utilizzare lo spazio della campagna periurbana come risorsa per il miglioramento qualitativo e quantitativo dello spazio aperto creando continuità e connessioni in chiave paesaggistica con il territorio rurale;
  • - riprogettare lo spazio urbano esplorando le potenzialità esistenti (direttrici viarie, slarghi, parcheggi, marciapiedi, aree non costruite brandelli di tessuto agricolo interclusi) per la creazione di connessioni funzionali e percettive tra il territorio urbano e quello rurale;
  • - bloccare i processi di dispersione insediativa;
  • - riprogettare il “bordo costruito” con azioni di qualificazione paesaggistica e insediativa, anche tramite l’istituzione di una “cintura verde” periurbana che valorizzi in senso multifunzionale (orti, frutteti, giardini, percorsi fruitivi, parchi agricoli) il passaggio dalla città alla campagna;
  • - migliorare i fronti urbani verso lo spazio agricolo completando e rendendo continue alcune maglie urbane per dare continuità all’edificato.

3. Nei Tessuti puntiforme e di margine - Tcc5 gli interventi ammessi sono volti ad una migliore definizione del margine urbano e alla valorizzazione delle relazioni funzionali e paesaggistica tra il territorio urbanizzato e quello rurale, all'attivazione di progetti unitari in grado di promuovere la riorganizzazione della maglia insediativa, all'incentivazione dell'impiego di tecniche costruttive sostenibili e in grado di contenere il consumo energetico.

4. Le destinazioni d'uso consentite all'interno dei Tessuti puntiformi e di margine - Tcc5 sono la residenziale, la commerciale al dettaglio con esclusione della media e della grande distribuzione di vendita, la direzionale di servizio e la turistico ricettiva.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro dei Tessuti puntiformi e di margine - Tcc5 sono ammessi:

  • - gli interventi di Ristrutturazione edilizia conservativa e ricostruttiva di cui all'art. 13 delle presenti Norme;
  • - gli interventi di Sostituzione edilizia come definiti dalle leggi statali e regionali vigenti in materia.
  • - gli interventi di Ristrutturazione urbanistica di cui all'art. 14 delle presenti Norme.

6. Contestualmente, o indipendentemente, agli interventi edilizi di cui al comma 4 sono ammessi gli interventi di addizione volumetrica di cui all'art. 15 delle presenti Norme. Per gli edifici ad un solo piano presenti all'interno del perimetro dei Tessuti puntiformi e di margine - Tcc5, gli interventi di addizione volumetrica sono consentiti in sopraelevazione all'edificio stesso. La sopraelevazione è consentita anche per quegli edifici posti su terreni in declivio che presentano un solo piano fuori terra nel lato a monte e più piani in quello a valle.

7. Gli interventi di Ristrutturazione edilizia ricostruttiva, di Sostituzione edilizia e di Ristrutturazione urbanistica dovranno prevedere la ricostruzione alla distanza minima di ml 5.00 dai confini del lotto di pertinenza e alla distanza di ml 10.00 dagli edifici prospicienti. 7. Ferma restando la distanza di ml 10.00 dagli edifici è ammessa, previa la sottoscrizione di un atto di assenso dai proprietari finitimi, la edificazione sul confine o, a distanza inferiore a ml 5.00 dallo stesso. Gli interventi dovranno generare organismi edilizi con un numero di piani non superiori a quelli presenti negli edifici preesistenti. Nel caso di interventi su edifici ad un solo piano la ricostruzione potrà avvenire fino ad un massimo di due piani fuori terra.

8. Per gli interventi di Ristrutturazione urbanistica l'Allegato 2 "Linee guida: indirizzi per la riqualificazione dei tessuti urbanizzati" del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana costituisce l'elaborato di orientamento alla progettazione del Piano Attuativo e degli interventi edilizi da esso disciplinati. In particolare, i contenuti degli stessi dovranno essere coerenti con gli obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.R.5, Tessuto puntiforme” e al morfotipo “T.R.7, Tessuto sfrangiato di margine” , del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana richiamati al comma 2.

9. Nei Tessuti puntiformi e di margine - Tcc5 sono sempre consentiti gli interventi pertinenziali di cui all'art. 16 delle presenti Norme.

Art. 33 Tessuti della città produttiva.

1. I Tessuti della città produttiva sono le parti del territorio urbanizzato di formazione recente destinate ad attività specialistiche di tipo industriale/artigianale e per il commercio della media e/o grande distribuzione di vendita.

2. Il Piano operativo articola i Tessuti della città produttivain:

  • - Tessuto artigianale e industriale - Tcp1;
  • - Strutture commerciali per la media distribuzione di vendita - Tcp2;

3. In rapporto alla classificazione, alla scala comunale della Invariante III del Piano Paesaggistico della Regione Toscana dei tessuti della città produttiva e specialistica contenuta nell’art. 12 della Disciplina del Piano Strutturale, la articolazione fornita dal Piano Operativo costituisce la declinazione del Tessuto a piattaforme produttive commerciali e direzionali – T.P.S.2 del Piano strutturale stesso.

4. I Tessuti della città contemporanea individuati dal Piano Operativo equivalgono alle zone territoriali omogenee D di cui al D.M. n. 1444/1968.

Art. 34 Tessuti artigianali e industriali - Tcp1.

1. I Tessuti artigianali e produttivi - Tcp1 sono individuati nel Piano Operativo dalle edificazioni recente avvenute attraverso lo strumento dei Piani per gli Insediamenti Produttivi. La tipologia edilizia è costituita, prevalentemente, da capannoni di medie dimensioni con presenza di unità immobiliare utilizzate dalla famiglia del titolare dell'azienda insediata. Si presentano con localizzazione lungo la principale rete viaria. In particolare, nei centri di pianura la strada provinciale della Vecchia Aurelia, costituisce l'elemento di congiunzione tra le aree produttive delle Basse di Caldana e di Forni San Giuseppe.

2. Gli interventi ammessi nei Tessuti artigianali e industriali – Tcp1 dovranno concorrere al raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.P.S.1 Tessuti a proliferazione produttiva lineare” e al morfotipo “T.P.S.2, Tessuto a piattaforme produttive – commerciali – direzionali” del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana:

  • - impedire nuovi processi di edificazioni lungo le strade e lungo i fiumi;
  • - riutilizzare i capannoni dismessi per la riqualificazione urbanistica ed ambientale;
  • - prevedere piani e interventi di inserimento paesaggistico (ridisegno dei margini, schermature, barriere antirumore) e progettare il margine con il territorio rurale prevedendo opere di mitigazione ambientale;
  • - attrezzare ecologicamente le aree produttive e riqualificare gli spazi aperti interni ad esse;
  • - trasformare le aree produttive in ambiti di sperimentazione dell’ecosostenibilità e delle produzioni di energie rinnovabili.

3. Nei Tessuti artigianali e industriali - Tcp1 gli interventi ammessi sono volti alla rivitalizzazione del sistema produttivo artigianale e delle piccole attività manifatturiere, alla qualificazione architettonica degli edifici e all'incentivazione dell'impiego di tecniche costruttive sostenibili e in grado di contenere il consumo energetico.

4. Le destinazioni d'uso consentite all'interno dei Tessuti artigianali e industriali - Tcp1 sono la produttiva industriale ed artigianale, la commerciale per la media distribuzione di vendita, la direzionale di servizio e la residenziale limitatamente agli alloggi pertinenziali delle attività insediate o da insediare.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro dei Tessuti artigianali e industriali - Tcp1 sono ammessi:

  • - gli interventi di Ristrutturazione edilizia conservativa e ricostruttiva di cui all'art. 13 delle presenti Norme;
  • - gli interventi di Sostituzione edilizia come definiti dalle leggi statali e regionali vigenti in materia.
  • - gli interventi di Ristrutturazione urbanistica di cui all'art. 14 delle presenti Norme.

6. Contestualmente, o indipendentemente, agli interventi edilizi di cui al comma 4 sono ammessi gli interventi di addizione volumetrica di cui all'art. 15 delle presenti Norme.

7. Gli interventi di Ristrutturazione edilizia ricostruttiva, di Sostituzione edilizia e di Ristrutturazione urbanistica dovranno prevedere la ricostruzione alla distanza minima di ml 5.00 dai confini del lotto di pertinenza e alla distanza di ml 10.00 dalla viabilità. L'altezza massima consentita per le ricostruzioni è pari a ml 9.00.

8. Per gli interventi di Ristrutturazione urbanistica l'Allegato 2 "Linee guida: indirizzi per la riqualificazione dei tessuti urbanizzati" del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana costituisce l'elaborato di orientamento alla progettazione del Piano Attuativo e degli interventi edilizi da esso disciplinati. In particolare, i contenuti degli stessi dovranno essere coerenti con gli obiettivi specifici contenuti nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.P.S.1, Tessuto a proliferazione produttiva lineare” e al morfotipo “T.P.S.2, Tessuto a piattaforme produttive commerciali e direzionali”, del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana richiamati al comma 2.

9. Sugli edifici esistenti è ammesso il frazionamento delle unità immobiliari produttive con il rispetto della dimensione minima di mq 100 di Superficie edificabile (SE). In tale dimensione non è ricompresa la dimensione dell'alloggio pertinenziale all'attività.

10. Attraverso la redazione di un progetto unitario convenzionato all'interno di ogni lotto presente nei Tessuti artigianali e produttivi - Tcp1 è ammessa la densificazione dell'edificato e la realizzazione di nuove volumetrie nel rispetto dei seguenti parametri:

  • - Rapporto di copertura (RC) 50%;
  • - Altezza massima ml 9.00;
  • - Distanza dai confini ml 5.00;
  • - Distanza dalla viabilità ml 10.00.

Per le nuove volumetrie realizzate il progetto unitario convenzionato dovrà prevedere la realizzazione degli spazi da destinare a parcheggio pubblico nelle quantità previste dal D.M. n. 1444/1968 e l'eventuale adeguamento delle opere di urbanizzazione primaria alla nuova organizzazione insediativa.

10. Nei Tessuti artigianali e industriali - Tcp1 sono sempre consentiti gli interventi pertinenziali di cui all'art. 16 delle presenti Norme.

Art. 35 Strutture commerciali per la media distribuzione di vendita - Tcp2.

1. Le strutture commerciali per la media distribuzione di vendita - Tcp2 sono identificate nel Piano Operativo con le aree di grande dimensione dove sono insediate tali attività e che per i loro connotati fisici e funzionali costituiscono isole specialistiche senza nessuna relazione con i tessuti insediativi limitrofi. Sono caratterizzate da ampi parcheggi e da scarsa qualità insediativa e architettonica. La più significativa è posta lungo la viabilità di entrata all'abitato di Bagno di Gavorrano.

2. Gli interventi ammessi nelle strutture commerciali per la media distribuzione di vendita – Tcp2 dovranno concorrere al raggiungimento del seguente obiettivo specifico contenuto nell’Abaco dell’Invariante III “I sistemi insediativi e i tessuti della città contemporanea”, relativamente al morfotipo “T.P.S.2, Tessuto a piattaforme produttive – commerciali – direzionali” del Piano di Indirizzo Territoriale avente valenza di Piano Paesaggistico della Regione Toscana:

  • - prevedere piani e interventi di inserimento paesaggistico (ridisegno dei margini, schermature, barriere antirumore) e progettare il margine con il territorio rurale prevedendo opere di mitigazione ambientale.

3. Nelle strutture per la media distribuzione di vendita - Tcp2 gli interventi ammessi sono volti alla rivitalizzazione del sistema economico locale, alla qualificazione architettonica degli edifici e degli edifici aperti ad essi connessi, all'incentivazione dell'impiego di tecniche costruttive sostenibili e in grado di contenere il consumo energetico.

4. Le destinazioni d'uso consentite all'interno delle Strutture commerciali per la media distribuzione di vendita - Tcp2 sono la commerciale, ivi compresa la media distribuzione di vendita e la direzionale di servizio.

5. Negli edifici ricompresi nel perimetro delle Strutture per la media distribuzione di vendita - Tcp2 sono ammessi:

  • - gli interventi di Ristrutturazione edilizia conservativa e ricostruttiva di cui all'art. 13 delle presenti Norme;
  • - gli interventi di Sostituzione edilizia come definiti dalle leggi statali e regionali vigenti in materia.
  • - gli interventi di Ristrutturazione urbanistica di cui all'art. 14 delle presenti Norme.

6. Contestualmente, o indipendentemente, agli interventi di cui al comma 4 sono ammessi gli interventi di addizione volumetrica di cui all'art. 15 delle presenti Norme limitatamente a quegli edifici che presentino la destinazione direzionale di servizio e/o commerciale per esercizi di vicinato. Per gli stessi sono ammessi anche interventi di ampliamento delle superfici attraverso:

  • - la realizzazione di nuovi solai e di una diversa ripartizione orizzontale interna alle volumetrie fuori terra esistenti;
  • - la realizzazione di locali interrati da destinare a magazzino nella sagoma di ingombro del fabbricato. (39).

7. Attraverso la redazione di un progetto unitario convenzionato nelle Strutture per la media distribuzione di vendita - Tcp2 sono ammessi interventi di ampliamento del 20% della volumetria esistente nel rispetto dei seguenti parametri:

  • - rapporto di copertura (RC) 50%;
  • - altezza massima ml 9.00;
  • - distanza dai confini ml 5.00;
  • - distanza dalla viabilità ml 10.00.

Per le nuove volumetrie realizzate il progetto unitario convenzionato dovrà prevedere la realizzazione degli spazi da destinare a parcheggio pubblico nelle quantità previste dal D.M. n. 1444/1968 e l'eventuale adeguamento delle opere di urbanizzazione primaria alla nuova organizzazione insediativa.