Disciplina generale del piano

Art. 9 Il reticolo idrografico superficiale.

1. Il reticolo idrografico superficiale rappresenta, per la sua funzione biologica essenziale per la vita e per i valori paesaggistici e naturalistici, una delle risorse principali del territorio. Il reticolo idrografico svolge la funzione di connessione e di collegamento dei diversi ambienti del territorio ed è pertanto il riferimento per le politiche di conservazione e di recupero dell'equilibrio territoriale. Esso comprende i fiumi, i torrenti, i rii, i canali ed i loro elementi costitutivi, gli alvei, gli argini, le briglie, le formazioni ripariali, le opere di regimazione idraulica e di bonifica;

2. La Tav. 2.4 del P.S. fornisce la rappresentazione cartografica degli ambiti fluviali dei corsi d'acqua da sottoporre alla tutela paesaggistica di cui all'art. 142 comma 1 lett. c) del D. Lgs. n. 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio” la cui ricognizione è stata effettuata in conformità al PIT/PPR e in particolare all'art. 16 della Disciplina dello stesso. (2)

3. La ricognizione operata per i corsi d'acqua, individuati negli elaborati del PIT/PPR, ha consentito di rilevare l'assenza di porzioni di territorio che per le loro caratteristiche fisiche, morfologiche, biologiche o percettive possano essere classificati, ai sensi dell'art. 16 comma 3 lett. a) della Disciplina del PIT/PPR stesso, come contesti fluviali al corpo idrico.

4. Obiettivi del PS sono:

  • - il recupero della naturalità dei corsi d'acqua e la salvaguardia della vegetazione ripariale;
  • - l'eliminazione del degrado, delle criticità ambientali e delle fonti di depauperazione ed inquinamento e il miglioramento della qualità biologica delle acque superficiali;
  • - il miglioramento del regime idraulico e la valorizzazione della fruizione pubblica delle sponde dei corsi d'acqua;
  • - la conservazione dei canali artificiali e degli impianti connessi alla bonifica quale testimonianza dell'identità territoriale.

5. Direttive per formazione del PO sono:

  • - la tutela delle formazioni di ripa o di golena con il divieto di ogni tipo di taglio o il diradamento;
  • - l'incentivazione e la promozione di forme e tecniche di agricoltura ecocompatibile e la regolazione degli equilibri e dei rapporti tra le pratiche agricole e la funzione naturale ed ecologica del reticolo idrografico di superficie;
  • - il mantenimento in efficienza dei canali di bonifica finalizzata alla prevenzione delle criticità idrauliche del territorio.
  • - la verifica dello stato di efficienza della rete fognaria e degli impianti di depurazione esistenti sia ai fini del controllo della qualità degli scarichi che per il progressivo miglioramento della tenuta idraulica dei corsi d'acqua.

6. Nello specifico caso dei corsi d'acqua e dei corpi idrici, per i quali la legislazione nazionale vigente impone una fascia di rispetto e di tutela assoluta della profondità di 10 ml su entrambe le sponde, il reticolo idrografico di riferimento del PS è stato aggiornato con quello approvato dalla Regione Toscana con D.C.R.T. n. 101/2016. Per tale reticolo le azioni di mantenimento comportano interventi mirati alla tutela degli acquiferi ed al miglioramento della qualità delle acque, per i quali è opportuno:

  • - mantenere e migliorare la funzionalità del reticolo idraulico principale e secondario e le sistemazioni idraulico agrarie al fine di garantire il regolare deflusso delle acque meteoriche e superficiali;
  • - migliorare le capacità autodepurative dei corsi d'acqua superficiali, con interventi atti a conservare o ripristinare le caratteristiche di naturalità dell'alveo fluviale, degli ecosistemi e delle fasce verdi ripariali;
  • - mantenere e rafforzare i corridoi biologici dei sistemi connettivi e di tutti gli elementi costitutivi della rete ecologica fluviale, legata al reticolo superficiale anche minore;
  • - incentivare e promuovere forme e tecniche di agricoltura ecocompatibile e l'istituzione di fasce non coltivate in prossimità dei corsi d'acqua o la formazione di fasce tampone, compatibilmente con la conservazione e il ripristino della vegetazione ripariale.

7. La fascia di rispetto, misurata a partire dal piede esterno dell'argine per i corsi d'acqua regimati e a partire dal ciglio di sponda per i corsi d'acqua non regimati nei quali non sono presenti arginature naturali, oltre a garantire la conservazione, il potenziamento ed il ripristino dell'ecosistema dell'ambito ripariale, serve ad assicurare la piena efficienza delle sponde, la funzionalità delle opere idrauliche e facilitare le operazioni di manutenzione delle stesse.

8. Nelle fasce di rispetto dei corsi d'acqua regimati sono da incentivare:

9. il diradamento e il taglio della vegetazione arborea che possa costituire intralcio per le normali operazioni di mantenimento idraulico o di bonifica pericolo per il transito e/o possa compromettere lo svolgimento delle consuete pratiche agricole.

10. Nelle fasce di rispetto dei corsi d'acqua non regimati sono da incentivare:

  • - la ceduazione secondo i turni previsti delle colture forestali riconosciute tali dalla legislazione nazionale e regionale vigente;
  • - il taglio degli individui senescenti e deperienti, secondo le norme previste dalla legislazione vigente e a condizione di favorire lo sviluppo dei soggetti rilasciati o impiantarne di nuovi di specie idonee.

11. Per i corsi d'acqua minori, siano essi pubblici o privati, e per i canali della sistemazione agraria dei suoli, privi di vegetazione di ripa o di golena, sono da incentivare gli interventi di pulizia e mantenimento dei fossi, da effettuarsi a cura dei conduttori dei fondi agricoli frontisti, per evitare fenomeni di dilavamento ed erosione del terreno e di invasione delle sedi stradali. Tali interventi dovranno prevedere la ripulitura degli alvei, la regimazione delle acque di sgrondo dei campi, le arature del terreno mantenendo inerbita una fascia di rispetto parallela al corso d'acqua.