Disciplina generale del piano

Art. 12 Il territorio urbanizzato e il sistema policentrico insediativo comunale.

1. Il sistema degli insediamenti del Comune di Gavorrano è costituito da una rete di centri antichi collinari e di centri abitati di pianura sorti lungo gli assi infrastrutturali, che strutturano complesse relazioni territoriali, aventi valore urbanistico, ambientale e storico-paesaggistico riconosciute quali elementi del patrimonio territoriale e delle invarianti strutturali.

2. Il PS riconosce nel ruolo assunto dai diversi centri abitati la funzione di mantenimento dell'equilibrio insediativo, per garantire agli abitanti un'elevata qualità dell'ambiente di vita e di lavoro ed efficienti dotazioni urbane e territoriali e per questo individua i quattro livelli su cui si struttura il sistema insediativo:

  • - il sistema dei centri di pianura della Val di Pecora di Bagno di Gavorrano, Filare e San Giuseppe;
  • - il sistema dei centri antichi collinari di Gavorrano, Ravi, Caldana e Giuncarico;
  • - il sistema dei centri lungo il tracciato della S.P. Aurelia Vecchia di Potassa, Bivio Ravi, Basse di Caldana e Grilli;
  • - il sistema degli insediamenti agrari di Castellaccia e Casteani.

3. Fanno parte del sistema policentrico insediativo comunale anche gli insediamenti costituiti dai nuclei di matrice rurale e dagli ambiti contenenti funzioni specialistiche non agricole che costituiscono la trama insediativa che si pone tra il livello dei centri abitati e quello delle case sparse. In essi, a causa della limitata consistenza demografica della scarsa dotazione di servizi non sono riscontrati i connotati urbani veri e propri. I nuclei rurali e gli ambiti specialistici sono individuati nella Tav. 2.3 del PS.

4. Peculiarità del territorio comunale è la presenza di compendi di matrice mineraria dismessi costituiti da impianti, strutture ed edifici testimonianti l'attività estrattiva della pirite nelle miniere di Gavorrano e Ravi-Marchi. Parte di essi sono stati oggetto di recupero e valorizzazione attraverso l'istituzione del Parco Nazionale delle Colline Metallifere, sancita con D.M. del 28/02/2002 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 107/2002. I compendi di matrice mineraria sono, anch'essi individuati nella Tav. 2.3 del P.S. negli ambiti con funzione specialistica.

5. Direttive per il PO sono:

  • - il riordino e il riequilibrio delle funzioni nei centri di pianura con l'adeguato rapporto tra la funzione residenziale e le altre funzioni, promuovendo il consolidamento dei tessuti urbanistici di formazione recente, la migliore definizione e la riqualificazione degli spazi pubblici e del margine urbano;
  • - il contrasto all'abbandono del sistema dei centri antichi di collina attraverso interventi tesi al recupero del patrimonio edilizio esistente che nel rispetto dei caratteri insediativi consentano il mantenimento della residenza e l'attivazione di nuove attività di servizio e di accoglienza;
  • - il recupero del sistema insediativo lineare lungo il tracciato della S.P. attraverso interventi di rigenerazione delle aree dismesse, di riduzione degli effetti del traffico di attraversamento, di completamento dei tessuti edilizi di formazione recente, di definizione della qualità degli spazi pubblici e del margine urbano
  • - la ridefinizione delle aree produttive ed artigianali con l'attivazione di processi tesi alla riqualificazione degli insediamenti esistenti e all'insediamento di nuove attività di supporto e promozione del sistema produttivo locale tali da costituire un “sistema del lavoro” di rango sovracomunale in grado di attrarre investimenti legati al sistema della logistica, delle start-up e dei servizi;
  • - la valorizzazione dei nuclei rurali con l'incentivo al recupero e al riutilizzo degli edifici esistenti, la conservazione delle caratteristiche architettoniche degli spazi e degli edifici legati alle attività agricole originarie, la loro eventuale riconversione prevalentemente alla residenza e all'accoglienza turistica insieme al mantenimento delle relazioni figurative storicamente consolidate tra insediamenti e contesto agricolo circostante;
  • - la valorizzazione del patrimonio tecnologico ed edilizio dei compendi minerari come segno fondamentale e testimonianza storica e culturale del territorio proseguendo ed incentivando i recuperi e i processi di rifunzionalizzazione dei contenitori abbandonati e promovendo il potenziamento dei servizi, delle attività e delle funzioni del Parco Nazionale delle Colline Metallifere.

6. Il PO dovrà inoltre perseguire strategie di sviluppo coerenti rispetto alle direttive di cui alla disciplina d'uso della Scheda di Paesaggio Ambito n. 16 “Colline Metallifere” del PIT/PPR ed in particolare:

  • - evitare che eventuali nuovi insediamenti formino conurbazioni lineari lungo gli assi stradali e in corrispondenza dello scalo storico di Gavorrano Scalo e preservare i varchi in edificati esistenti con particolare riferimento alle aree ricomprese tra Gavorrano – Filare – Bagno di Gavorrano – Forni, San Giuseppe;
  • - assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediativi siano coerenti per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, e opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualità morfologica e percettiva;
  • - nella progettazione di infrastrutture e altri manufatti permanenti di servizio alla produzione anche agricola perseguire la migliore integrazione paesaggistica, valutando la compatibilità con la morfologia dei luoghi e con gli assetti idrogeologici ed evitando soluzioni progettuali che interferiscano visivamente con gli elementi del sistema insediativo storico.

7. Il territorio urbanizzato è costituito dai centri abitati per i quali il PS, in coerenza con i contenuti dell'allegato 2 “linee guida per la riqualificazione paesaggistica dei tessuti della città contemporanea” del PIT/PPR, riconosce i seguenti morfotipi, cos&igrave come individuati nella Tav. 1.11 del PS stesso:

  • - Tessuti urbani a prevalente funzione residenziale e mista:

T.R.2 Tessuti ad isolati aperti ed edifici residenziali sul lotto;

T.R.3 Tessuti ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali;

T.R.4 Tessuti ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata;

T.R.5 Tessuto puntiforme;

T.R.6 Tessuto a tipologie miste ed altre aree con attrezzature di interesse comune;

T.R.7 Tessuto sfrangiato di margine.

  • - Tessuti urbani o extraurbani a prevalente funzione residenziale e mista - frange periurbane e città diffusa:

T.R.8 Tessuto lineare.

  • - Tessuti della città produttiva e specialistica:

T.P.S.2 Tessuto a piattaforme produttive, commerciali e direzionali;

T.P.S.3 Insulae specializzate.

  • - Attrezzature e servizi, parchi urbani, impianti tecnologici:

A.1 Aree con parchi urbani e/o verde attrezzato;

A.2 Aree per attrezzature ed impianti.

  • - Aree interessate da varianti o piani attuativi convenzionati:

A.3 Piano attuativo convenzionato.

  • - Lotti e spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria:

S.I. Spazi inedificati interclusi in area urbana.

8. Per ciascun morfotipo delle urbanizzazioni contemporanee, con la formazione del PO e la definizione della disciplina urbanistica ed edilizia, devono essere osservati gli obiettivi specifici definiti negli “abachi delle invarianti strutturali” e in particolare del richiamato allegato 2 “linee guida per la riqualificazione paesaggistica dei tessuti della città contemporanea” del PIT/PPR;

9. All’interno del territorio urbanizzato sono ricomprese anche quelle aree ritenute strategiche per le politiche comunali di riqualificazione insediativa e di rigenerazione urbana e ritenute funzionali al ridisegno dei margini urbani e delle loro relazioni paesaggistiche il territorio agricolo circostante. Per esse il PO dovrà prevedere una disciplina urbanistica ed edilizia coerente agli indirizzi e alle regole insediative contenute nel Catalogo B del PS. Per quegli edifici che presentano elementi di degrado e di contrasto con i connotati storici dell’edificato il PO potrà consentire interventi di trasformazione edilizia volti al recupero e alla riqualificazione insediativa.

10. Il PS individua, all'interno del territorio urbanizzato, i tessuti e gli edifici di impianto storico classificati nella Tav. 1.11 del P.S. stesso con la sigla “T.S. Tessuti storici”. Per essi il PO dovrà predisporre una specifica disciplina di tutela dei caratteri insediativi, tipologici e dei valori storico architettonici.

11. Il PS, all’interno del territorio urbanizzato, classifica anche i lotti e gli spazi interclusi inedificati serviti dalle opere di urbanizzazione. Per questi il PO dovrà predisporre una disciplina tesa ad una loro identificazione ai fini della tutela dei valori naturalistici, ecologici e paesaggistici in essi presenti. Nei casi in cui in tali spazi non siano presenti valori da tutelare, il PO potrà prevedere negli stessi interventi di riqualificazione insediativa e di rigenerazione urbana.

12. Il PS, inoltre, al fine di avviare interventi di riqualificazione del margine urbano, di percezione del sistema degli insediamenti e di valorizzazione delle relazioni con il territorio circostante individua all'interno del territorio urbanizzato specifici ambiti soggetti a riordino e rigenerazione insediativa, individuati nelle Tav. 2.3 PS stesso.