Disciplina generale del piano

Art. 30 UTOE 2 – Caldana.

1. L'UTOE 2 ricomprende la parte di territorio che dal crinale di Caldana si estende, a settentrione verso il rilievo di Monte Calvo e a meridione sino al fondovalle della Zinghera. Al suo interno è situata Caldana, centro antico collinare, che sotto il profilo storico e delle caratteristiche dell'impianto urbanistico è il più rilevante dell'itero territorio comunale. Il bosco costituisce l'elemento del sistema geomorfologico che connette la collina gavorranese al fondovalle agricolo di Pian d'Alma.

2. Obiettivi specifici delle strategie del PS relativi all'UTOE 2 sono:

  • - Il mantenimento delle caratteristiche ambientali del territorio, legate alle risorse primarie, acqua, suolo ed ecosistemi della flora e della fauna;
  • - la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale, pubblico e privato, la sua manutenzione e la corretta ceduazione laddove necessaria, anche in riferimento alla morfologia dei territori contermini, ai fini del mantenimento della sua funzione ecologica e alla prevenzione del dissesto idrogeologico dei versanti;
  • - la manutenzione del sistema idrografico di collina per la prevenzione dei fattori di rischio e geomorfologico dei versanti e idrogeologico delle vallati sottostanti e la conservazione della funzione naturalistica ed ecologica della vegetazione ripariale;
  • - la tutela e la valorizzazione degli elementi della rete ecologica – siepi, filari alberature camporili – rafforzandone la presenza per contrastare la semplificazione della maglia agraria della collina;
  • - il mantenimento e lo sviluppo delle colture agrarie, anche attraverso la rimessa a colture delle aree incolte e di quelle abbandonate tendenti alla evoluzione in bosco, nel rispetto degli aspetti paesaggistici ed ambientali e salvaguardando i caratteri fisici del territorio;
  • - il sostegno alle filiere agrosilvopastorale legate ai prodotti del bosco e della fauna selvatica, in coerenza con le strategie dello sviluppo turistico del territorio e in sinergia con l'associazionismo venatorio quale presidio del paesaggio e degli equilibri ecologici;
  • - la valorizzazione delle aree agricole per lo sviluppo locale, anche favorendo interventi di recupero e di nuovo impianto per le pratiche dell'olivicoltura;
  • - la valorizzazione delle cave dismesse ed inattive del marmo rosso al fine di recuperare il paesaggio collinare e prevenire possibili dissesti;
  • - il potenziamento e l'organizzazione della rete dei percorsi ciclopedonali, con particolare riferimento alla connessione di Caldana con il fondovalle della Zinghera e con il tracciato della S.P. dell'Aurelia;
  • - la valorizzazione delle risorse territoriali della collina, attraverso il potenziamento dell'offerta di servizi per il benessere ed il turismo di qualità e rafforzando il ruolo di presidio delle aziende agricole;
  • - la valorizzazione ambientale e paesaggistica del territorio collinare con particolare riferimento ai caratteri storici ed ecologici del paesaggio;
  • - la conservazione della maglia agraria storica con il mantenimento della leggibilità del sistema insediativo di impianto otto-novecentesco ed il contrasto ai processi di marginalizzazione e frammentazione dei sistemi agro-ambientali;
  • - la valorizzazione del patrimonio di interesse storico, artistico e culturale del centro antico di Caldana;
  • - il contrasto all'abbandono del sistema insediativo storico collinare con la tutela e la valorizzazione del centro antico di Caldana, favorendo il riuso e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e l'innalzamento della qualità residenziale, facilitando l'accessibilità ciclabile e pedonale di residenti e visitatori;
  • - la promozione di eventi e manifestazioni culturali legate alle tipicità locali in grado di richiamare i flussi turistici costieri;
  • - la riqualificazione delle espansioni residenziali di epoca novecentesca di Caldana per consolidarne i caratteri, migliorarne la qualità urbana, il riordino dei margini urbani e le relazioni con il territorio contermine.

3. Le direttive per l'UTOE 2, da perseguire con il PO, sono orientate a:

  • - incentivare il recupero strutturale e funzionale del patrimonio edilizio esistente con la riqualificazione e la valorizzazione delle aree libere esistenti e sottoutilizzate al fine di contenere al minimo indispensabile la nuova occupazione di suolo;
  • - potenziare il ruolo di centralità urbana, assicurandovi la permanenza delle funzioni civili e culturali e garantendo la salvaguardia dei valori storici, artistici, simbolici, morfologici e paesaggistici, del centro antico di Caldana;
  • - valorizzare il carattere fondante di insediamento di crinale di Caldana, della sua relazione con la morfologia dei versanti collinari, con particolare attenzione dei punti panoramici per la percezione visiva del nucleo antico e delle sue emergenze storico-architettoniche;
  • - tutelare il sistema dei bastioni cinquecenteschi di impianto senese con la conservazione e la valorizzazione, per finalità culturali ed artistiche, delle sue gallerie e delle cantine interrate;
  • - valorizzare lo spazio intercluso posto a nord dei bastioni cinquecenteschi di impianto senese, anche attraverso il riordino funzionale della viabilità e del parcheggio esistenti, ai fini della riqualificazione paesaggistica della fortificazione e delle aree ad essa adiacenti e delle loro relazioni estetico percettive con il territorio rurale;
  • - tutelare e valorizzare la percezione estetica dallo spazio pubblico della facciata cinquecentesca della chiesa di San Biagio evitando interventi di arredo o sistemazione che possano alterare gli scorci panoramici consolidati;
  • - prevedere la riqualificazione dello spazio della via pubblica di attraversamento di Caldana, costituito dall'intersezione tra la via E. Alessandrini e la via della Fonte Vecchia, anche con interventi di tipo compensativo e perequativo volti alla caratterizzazione e all'identificazione dell'immagine urbana del luogo in rapporto alla sua centralità rispetto all'impianto fortificato cinquecentesco e alla chiesa di San Biagio;
  • - preservare le aree rimaste libere lungo la via Roma e la via dell'Asilo impedendone la progressiva urbanizzazione e promuovendo la riqualificazione dei tessuti urbani con il mantenimento degli attuali varchi verso la campagna;
  • - favorire il recupero e la riqualificazione del tessuto urbano e degli edifici esistenti, consolidando le centralità urbane, migliorando la rete dei servizi alla persona destinati a favorire il permanere o l'insediamento di nuovi residenti;
  • - approfondire i caratteri del tessuto urbano esistente nel centro antico di Caldana e prevedere regole coerenti per gli interventi sugli edifici e per gli spazi aperti, classificati per le specifiche caratteristiche tipologiche e tecniche costruttive;
  • - riqualificare e completare gli insediamenti residenziali recenti lungo la via Nuova di Caldana, per migliorare la qualità urbana, garantire la sistemazione, il completamento e la percorrenza della via degli Orti e valorizzare il fronte urbano visibile dall'oliveto collinare che si affaccia sul versante collinare orientale con tipologie materiali, colori ed altezze opportunamente inseriti nel contesto paesaggistico senza alterarne la qualità morfologica e percettiva. Le previsioni nell’area posta lungo la via degli Orti, che il PS individua come strategica per la riqualificazione insediativa e il ridisegno dei margini urbani, dovranno essere coerenti agli indirizzi e alle regole insediative contenute nel catalogo B del PS stesso;
  • - riqualificare i tessuti insediativi che si affacciano sulla via Roma di Caldana e incentivare il loro adeguamento in termini di compatibilità ambientale e paesistica con principi di riqualificazione nelle costruzioni e di cura negli spazi aperti;
  • - valorizzare i nuclei rurali dei Poderi Alti e dei Poderi Bassi e le loro relazioni funzionali e paesaggistiche con la rete e dei percorsi ciclopedonali e le aree boscate del complesso della Bandite di Scarlino, facenti parte del patrimonio agricolo forestale regionale;
  • - mantenere la caratterizzazione agricola dell'intorno dei complessi edilizi e degli edifici rurali sia negli interventi di ristrutturazione che in occasione di eventuali deruralizzazioni;
  • - controllare con criteri di compatibilità paesaggistica l'eventuale deviazione della rete viaria rurale in corrispondenza dei poderi evitando chiusure incongrue e garantendo l'uso della viabilità minore per l'escursionismo e la mobilità lenta;
  • - incentivare le pratiche agricole per la conservazione e il mantenimento, sia a fini produttivi che paesaggistici, degli oliveti di impianto storico nella collina circostante a Caldana;
  • - tutelare il patrimonio edilizio rurale di impianto otto-novecentesco posto nel versante collinare orientale con interventi tesi alla valorizzazione delle parti originarie della costruzione e alla tutela dei manufatti minori ad essa connessi quali forni, cippi e arredi vegetazionali;
  • - avviare processi di tutela e valorizzare dell'area delle cave dismesse di impianto storico del marmo rosso di Caldana, in relazione anche agli interventi di rifunzionalizzazione dei beni del Parco Nazionale delle Colline Metallifere.