Disciplina generale del piano

Art. 19 Condizioni per l'uso delle risorse e per le trasformazioni fisiche del territorio.

1. Il PS attribuisce priorità alla tutela dell'integrità fisica del territorio, intesa come preservazione da fenomeni di degrado e di alterazione irreversibile dei connotati materiali del sottosuolo, suolo, soprassuolo naturale, corpi idrici, atmosfera, considerati singolarmente e nel complesso, con particolare riferimento alle trasformazioni indotte dalle forme di insediamento umano.

2. Il PS stabilisce le condizioni per l'uso delle risorse, che derivano dall'interesse pubblico espresso da provvedimenti legislativi e pianificatori sovraordinati, di cui al successivo articolo, o dalle politiche comunali di tutela e salvaguardie delle componenti del patrimonio territoriale di cui al precedente Titolo II.

Art. 20 Vincoli sovraordinati e tutele del territorio.

1. La Tavola 2.4 del PS riporta i vincoli sovraordinati e le zone di tutela del territorio per le quali gli interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica sono soggetti alla specifica disciplina normativa di riferimento. Nello specifico, sono classificati i seguenti vincoli paesaggistici articolati secondo le disposizioni della legislazione nazionale di riferimento:

  • - i beni culturali di cui alla Parte seconda del D. Lgs. n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio;
  • - i beni paesaggistici, gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico di cui alla Parte terza, art. 136, del D. Lgs. n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio;
  • - i beni paesaggistici, le aree tutelate per legge di cui alla Parte terza, art. 142 comma 1, del D. Lgs. n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ed in particolare:
  • - lett. b), i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia;
  • - lett. c), i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;
  • - lett. g), i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227;
  • - lett. h), le zone assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici;
  • - lett. m), le zone di interesse archeologico.
  • - le aree soggette a vincolo idrogeologico e forestale di cui al R.D. n. 3267/1923 e alla L.R. n. 39/2000.

2. Sono soggetti ai vincoli di tutela imposti dal D. Lgs. n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ancorchè non individuati nella cartografia della Tav. 2.4 del PS, gli immobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fini di lucro, che presentano interesse artistico, storico archeologico o etnoantropologico ai sensi dell’articolo 10 comma 1 del D. Lgs. n. 42/2004 medesimo.

3. Costituiscono parte integrante del PS:

  • - la disciplina degli “Immobili ed aree di notevole interesse pubblico” di cui all’articolo 136 del D. Lgs. n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” gli obiettivi con valore di indirizzo, le direttive e le prescrizioni d’uso contenute nella sezione 4 lettera C delle Schede dei vincoli di cui al D.M. 07/02/1977, pubblicato sulla G.U. n. 64/1977 “Castel di Pietra e Muracci” e al D.M. 20/04/1977, pubblicato sulla G.U. n. 144/1977 “Zona collinare di Poggio Zenone” di cui all’elaborato 3B del PIT/PPR;
  • - la disciplina delle aree tutelate per legge di cui all’articolo 142 del D. Lgs. n. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” di cui all’elaborato 8B del PIT/PPR.

4. Il PS classifica anche i territori soggetti a specifiche discipline di tutela ambientale. Essi sono individuati nella Tavola 2.5 secondo la seguente classificazione:

  • - vincolo idrogeologico e forestale di cui al R.D. n. 3267/1923 e alla L.R. n. 39/2000;
  • - zone a protezione speciali SIC del Lago dell'Accesa (IT51A0005) e di Monte d'Alma (IT51A0008);
  • - geositi di interesse regionale e locale;
  • - ARPA del PTC della Provincia di Grosseto di Poggio Castiglione e Lago dell'Accesa, di Poggio Castel di Pietra e di Monti d'Alma;
  • - aree di rischio archeologico di cui all'art. 90 del D. Lgs. n. 42/2004.

5. Vengono inoltre segnalate le seguenti tutele del territorio per la disciplina delle quali, se non diversamente disposto dalle presenti norme, si rinvia alla normativa sovraordinata di riferimento:

  • - zona di rispetto delle acque destinate a consumo umano erogate mediante impianto di acquedotto di cui al D.Lgs. n.152/2006;
  • - zona di rispetto degli impianti di depurazione di cui alla D. Lgs. n. 152/1999;
  • - elettrodotti e cabine elettriche con relative fasce di rispetto di cui al D.P.C.M. del 08/07/2003;
  • - metanodotti con relative fasce di rispetto di cui al D.M. del 24/11/1984;
  • - fasce di rispetto dalle strade di cui al D.P.R. n. 495/1992;
  • - fasce di rispetto ferroviario di cui al D.P.R. n. 753/1980;
  • - fasce di rispetto cimiteriale di cui al R.D. n. 1265/1934.

6. L'apposizione di vincoli e tutele con valore conformativo successivamente all'approvazione del PS, per mezzo di leggi, provvedimenti amministrativi o piani sovraordinati, con effetto immediato e diretto sulla pianificazione comunale, rende obbligatorio l'aggiornamento del PS stesso. A tale aggiornamento si provvede con deliberazione dell'organo competente, come indicato al precedente art. 4.

Art. 21 Limiti per l'uso consapevole delle risorse.

1. Il PS persegue l'obiettivo della riduzione dei consumi e dell'uso consapevole delle risorse acqua, aria ed energia, nonché della corretta gestione dei rifiuti. Persegue inoltre il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla normativa nazionale e regionale in relazione alla riduzione ed alla minimizzazione dell'esposizione della popolazione all'inquinamento elettromagnetico. A tal fine riconosce che ogni intervento finalizzato alla riduzione dei consumi o alla migliore gestione dei rifiuti, cos&igrave come ogni intervento teso alla riduzione dell'esposizione ai campi elettromagnetici, riveste un interesse collettivo.

2. Direttive per il PO ed il Regolamento edilizio sono quelle di favorire gli interventi che consentano la riduzione dei consumi idrici, la riduzione dell'inquinamento chimico ed acustico, dell'aria, la riduzione dei consumi energetici e il miglior sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, l'attuazione delle migliori pratiche correnti in tema di gestione dei rifiuti, nel rispetto delle salvaguardie delle componenti del patrimonio territoriale di cui al precedente Titolo II.

3. In particolare:

  • - la realizzazione di impianti e installazioni per telefonia mobile e/o telecomunicazioni, finalizzata a garantire l'efficienza del servizio, dovrà tener conto prioritariamente della necessità di assicurare il rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici delle popolazioni, nonché dei valori paesaggistici su tutto il territorio comunale. A tal fine il PO o gli atti comunali della pianificazione di settore potranno individuare le aree idonee e non idonee alla installazione degli impianti di telecomunicazione sulla base dei criteri localizzativi dettati dalla L.R. n. 49/2011 e delle successive modificazioni ed integrazioni;
  • - prima di nuove previsioni urbanistiche di nuova edificazione e/o di semplice ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente con aumento dei carichi urbanistici, occorrerà verificare il dimensionamento e funzionamento complessivo dei sistemi di smaltimento urbani ed in caso di insufficienza di questi subordinare gli stessi interventi all'adeguamento dei collettori urbani principali o agli altri interventi necessari, con particolare attenzione alla separazione dei reflui produttivi o domestici, dalle acque meteoriche e di dilavamento superficiale; in tali aree, i nuovi collettori fognari di smaltimento delle acque meteoriche dovranno essere opportunamente dimensionati sulla base di un tempo di ritorno adeguato.