Art. 22.- Previsioni di dettaglio dei Centri di antica formazione e dei Nuclei rurali di impianto storico (Zone)
1. La disciplina dei "Centri di antica formazione" (A3) e dei "Nuclei rurali di impianto storico" (Ns) di cui agli art.li 25 e 59 delle Norme tecniche di attuazione e gestione, secondo la specifica classificazione morfotipologica degli edifici e dei relativi spazi aperti pertinenziali e/o accessori, degli spazi aperti pubblici e di uso pubblico, dei giardini e spazi a verde pubblico, si applica alle seguenti previsioni di dettaglio (Zone) individuate con apposita simbologia e caratterizzazione grafica negli elaborati cartografici di dettaglio del quadro progettuale:
- Disciplina di gestione degli insediamenti esistenti, di cui al successivo Capo I
- Classificazione morfotipologica dei Centri di antica formazione e dei Nuclei rurali di impianto storico
- - Palazzi ed edifici a carattere storico -monumentale e spazi di pertinenza
- - Edifici con tipologie caratterizzanti e relativi spazi di pertinenza
- - Edifici dell'edilizia di base e spazi di pertinenza
- - Edifici di impianto non storico e/o decontestualizzati e spazi di pertinenza
- - Edifici allo stato di rudere e spazi di pertinenza
- - Beni storico - culturali e manufatti di interesse documentale e relativi spazi di pertinenza
- - Edifici recenti pubblici e di uso pubblico e spazi di pertinenza
- Spazi aperti pubblico o di uso pubblico
- - Spazi aperti pubblici o di uso pubblico (esistenti e di progetto)
- - Centralità dello spazio pubblico e capisaldi degli insediamenti
- Altri spazi aperti (prevalentemente privati)
- Disciplina delle trasformazioni, di cui al successivo Capo II
- - Strumenti attuativi (Piani e programmi) convenzionati e non decaduti
2. Per ogni singola Zona e corrispondente classificazione morfotipologica valgono le apposite disposizioni normative di dettaglio comprendenti: la definizione tematica, le categorie di intervento ammesse, le dimensioni e il frazionamento delle unità immobiliari, la disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni, le eventuali ulteriori prescrizioni di dettaglio.
3. Fermo restando quanto disposto al precedente art. 4, la disciplina di gestione degli insediamenti esistenti di cui al successivo Capo I e la Disciplina delle trasformazioni di cui al successivo Capo II, si integrano con le ulteriori indicazioni e prescrizioni di dettaglio per il controllo degli interventi edilizi di cui al successivo Capo III.