QP.IV Norme tecniche di gestione e attuazione

Art. 87. Aree inutilizzate di riqualificazione e valorizzazione urbana (Uv). Schede norma

1. Definizione. Comprendono aree inedificate e lotti liberi interclusi, dotati delle essenziali opere di urbanizzazione primaria, posti esclusivamente all'interno del "Territorio urbanizzato" delle UTOE del PS, individuati dal PO al fine di perseguire obiettivi specifici ed attuare disposizioni applicative concernenti la disciplina degli "Ambiti per lo sviluppo sostenibile e la qualità degli insediamenti" ovvero degli "Ambiti delle urbanizzazioni recenti e contemporanee" del PS.

2. Disposizioni generali e strumenti attuativi. Per queste "Zone" il PO prevede interventi edilizi di "nuova edificazione", da realizzarsi mediante la preventiva formazione di un "Piano Attuativo" (PA) o "Progetto Unitario Convenzionato" (PUC) di cui all'art. 5 delle presenti Norme, ovvero di Permessi di Costruire (PdC) convenzionati o interventi diretti di iniziativa pubblica, sulla base delle specifiche disposizioni di seguito indicate e vincolate, ai sensi dell'art. 23 Disciplina di piano del PS e dell'art. 9 delle presenti Norme, alla contestuale realizzazione e cessione gratuita al comune di "Urbanizzazioni primarie" e "Standard urbanistici e spazi pubblici", nonchè all'esecuzione di specifiche misure di "Mitigazione degli effetti ambientali e paesaggistici" ad esclusivo carico, onere e spesa del proponente.

3. Disposizioni di dettaglio. Rinvio alle "Schede - norma". Per ogni "Zona", contraddistinta con apposita simbologia e con codice identificativo univoco alfanumerico, il PO definisce mediante le apposite "schede - norma" di dettaglio di cui all'elaborato "QP.IV.b. Disciplina delle trasformazioni. Schede - norma delle Nuove previsioni urbanistiche", facente parte integrante e sostanziale delle presenti Norme, specifiche disposizioni attuative per la formazione dei PA, o dei PUC, ovvero dei PdC e degli interventi diretti di iniziativa pubblica, mediante i quali sono anche riconosciute e regolate la realizzazione e cessione di spazi, interventi ed opere, secondo quanto indicato agli articoli 9 e 84 delle presenti Norme. In particolare nelle "schede norma" sono riportate e individuate:

  • a) Ubicazione, localizzazione e riferimenti cartografici della previsione, comprendente:
    • - Inquadramento geografico;
    • - Identificazione catastale;
    • - Riferimenti catastali;
    • - Indicazioni localizzative di dettaglio del PO.
  • b) Caratteri generali e identificativi della previsione, comprendente:
    • - Elementi identificativi e strumenti attuativi ed operativi;
    • - Articolazione spaziale. Indicazioni localizzative di dettaglio;
    • - Articolazione spaziale. Definizione delle superfici di riferimento.
  • c) Dimensionamento (parametri) della previsione e disciplina delle funzioni, comprendente:
    • - Dimensionamento e parametri urbanistico - edilizi (nuovi insediamenti);
    • - Disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni: categorie funzionali ammesse.
  • d) Descrizione e obiettivi della previsione (caratteri degli interventi e delle opere).
  • e) Misure e prescrizioni per l'attuazione della previsione, comprendente:
    • - Urbanizzazioni primarie;
    • - Standard urbanistici e spazi pubblici;
    • - Eventuali "Beni paesaggistici" interessati (rinvio al rispetto delle relative prescrizioni);
    • - Mitigazione degli effetti ambientali e paesaggistici;
    • - Eventuali ulteriori misure definite nell'ambito della Conferenza di Copianificazione e Paesaggistica.

Ai fini della corretta identificazione della previsione, nel caso di differenze tra quanto rappresentato nella cartografia generale di PO e quanto rappresentato nelle cartografie delle singole "Schede - norma", prevale la rappresentazione contenuta in queste ultime. Nel caso di differenze tra la perimetrazione riportata su base CTR e la perimetrazione riportata su base catastale prevale quest'ultima, tenendo conto in questo caso degli specifici "Riferimenti catastali" sempre indicati nella stessa scheda - norma. E' comunque fatto salvo quanto disposto all'art. 84 comma 5.

4. Disposizioni attuative ed operative. Fermo restando quanto disposto al precedente art. 84 comma 5, l'"Articolazione spaziale. Definizione delle superfici di riferimento" (lettera b) e il "Dimensionamento (parametri) della previsione e disciplina delle funzioni" (lettera c) del precedente comma 3 risultano vincolanti ai fini della formazione del PA, del PUC, ovvero dei PdC e degli interventi diretti di iniziativa pubblica. Per ogni singola "Zona", nelle specifiche "Schede norma" di cui all'elaborato QP.IV.b. "Disciplina delle trasformazioni. Schede - norma delle Nuove previsioni urbanistiche", il PO indica nell'estratto cartografico denominato "Indicazioni localizzative di dettaglio del PO", in via preliminare e con valore di indirizzo ed orientamento per la definizione dei PA, dei PUC, ovvero del PdC e degli interventi diretti di iniziativa pubblica, l'organizzazione e la dislocazione distributiva delle diverse superfici con particolare riferimento a:

  • a) La Superficie fondiaria destinata alle trasformazioni (Sf) di progetto;
  • b) Le altre Superfici destinate a spazi pubblici "di progetto" da realizzare e cedere gratuitamente al Comune

Per queste "Zone" devono inoltre essere rispettati i seguenti ulteriori parametri urbanistici:

  • - Distanze dai confini non inferiori a mt. 5;
  • - Superficie permeabile non inferiore al 35% della fondiaria.

Sono ammesse le deroghe adeguatamente giustificate di cui all'art. 140 della LR 65/2014 (distanze tra fabbricati).

5. Disciplina delle funzioni. In coerenza con quanto disciplinato al Titolo I Capo IV delle presenti Norme, le categorie funzionali ammesse dal PO per le diverse "Zone" sono quelle specificatamente indicate nelle apposite "schede norma" di cui all'elaborato "QP.IV.b. Disciplina delle trasformazioni. Schede - norma delle Nuove previsioni urbanistiche.

6. Disposizioni transitorie e di decadenza. La disciplina di cui ai precedenti commi è da intendersi vincolante per la formazione dei PA e dei PUC, ovvero dei PdC e degli interventi diretti di iniziativa pubblica per la realizzazione degli interventi e delle opere da essi previsti, nonché per la realizzazione e la cessione degli spazi pubblici. In mancanza di attivazione della scheda norma, fermo restando l'attività edilizia libera, è ammessa la sola categoria di intervento della "manutenzione straordinaria", senza cambio di destinazione d'uso degli immobili.

Alla scadenza di validità quinquennale della previsione, ai sensi dell'art. 95 comma 8 della LR 65/2014, si applicano le disposizioni di cui al successivo art. 108, salvo quanto previsto al comma che segue.

Successivamente alla attuazione o alla decadenza dei PA, dei PUC, ovvero dei PdC, non è ammesso il frazionamento delle UI realizzate e sono invece esclusivamente ammessi i seguenti interventi:

  • - gli interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili";
  • - la "manutenzione straordinaria";
  • - la "ristrutturazione edilizia conservativa";
  • - gli "interventi pertinenziali";
  • - la "ristrutturazione edilizia ricostruttiva";
  • - la "realizzazione di piscine e impianti sportivi" ad uso pertinenziale privato.

Le categorie funzionali ammesse e i mutamenti di destinazione d'uso rimangono vincolati a quanto stabilito nelle singole schede - norma.

Art. 88. Aree degradate e dequalificate di recupero e rigenerazione urbana (Ur). Schede norma

1. Definizione. Comprendono tessuti edificati con funzioni non compatibili con il contesto urbano entro cui risultano inserite, spazi aperti abbandonati e degradati, nonché contesti urbani caratterizzati da fenomeni di abbandono, degrado fisico, igienico - sanitario, tipologico e funzionale, posti esclusivamente all'interno del "Territorio urbanizzato" delle UTOE del PS, individuati dal PO al fine di perseguire obiettivi specifici ed attuare disposizioni applicative concernenti la disciplina degli "Ambiti per lo sviluppo sostenibile e la qualità degli insediamenti" ed in particolare degli "Ambiti degradati o defunzionalizzati destinati ad azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana", ovvero degli "Ambiti delle urbanizzazioni recenti e contemporanee" del PS.

2. Disposizioni generali e strumenti attuativi. Per queste "Zone" il PO prevede interventi edilizi differenziati secondo quanto indicato al successivo comma 3, da realizzarsi mediante la preventiva formazione di "Piano Attuativi" (PA) o "Progetti Unitari Convenzionati (PUC), ovvero "Permessi di Costruire" (PdC) convenzionati e interventi diretti di iniziativa pubblica, sulla base delle specifiche disposizioni di seguito indicate e vincolate, ai sensi dell'art. 23 Disciplina di piano del PS e dell'art. 9 delle presenti Norme, alla contestuale realizzazione e cessione gratuita al comune di "Urbanizzazioni primarie" e "Standard urbanistici e spazi pubblici", nonché all'esecuzione di specifiche misure di "Mitigazione degli effetti ambientali e paesaggistici" ad esclusivo carico, onere e spesa del proponente.

3. Disposizioni di dettaglio. Rinvio alle "Schede - norma". Per ogni "Zona", contraddistinta con apposita simbologia e con codice identificativo univoco alfanumerico, il PO definisce mediante le apposite "schede - norma" di dettaglio di cui all'elaborato "QP.IV.b. Disciplina delle trasformazioni. Schede - norma delle Nuove previsioni urbanistiche", facente parte integrante e sostanziale delle presenti Norme, specifiche disposizioni attuative ed operative per la formazione dei PA o dei PUC, ovvero dei PdC e degli interventi diretti di iniziativa pubblica, mediante i quali sono anche riconosciute e regolate le realizzazioni e cessioni di spazi, interventi ed opere, secondo quanto indicato agli articoli 9 e 84 delle presenti Norme. In particolare nelle "schede norma" sono individuate:

  • a) Ubicazione, localizzazione e riferimenti cartografici della previsione, comprendente:
    • - Inquadramento geografico;
    • - Identificazione catastale;
    • - Riferimenti catastali;
    • - Indicazioni localizzative di dettaglio del PO.
  • b) Caratteri generali e identificativi della previsione, comprendente:
    • - Elementi identificativi e strumenti attuativi ed operativi;
    • - Articolazione spaziale. Indicazioni localizzative di dettaglio;
    • - Articolazione spaziale. Definizione delle superfici di riferimento.
  • c) Dimensionamento (parametri) della previsione e disciplina delle funzioni, comprendente:
    • - Dimensionamento e parametri urbanistico - edilizi (nuove funzioni);
    • - Disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni: categorie funzionali ammesse.
  • d) Descrizione e obiettivi della previsione (caratteri degli interventi e delle opere).
  • e) Misure e prescrizioni per l'attuazione della previsione, comprendente:
    • - Urbanizzazioni primarie;
    • - Standard urbanistici e spazi pubblici;
    • - Eventuali "Beni paesaggistici" interessati (rinvio al rispetto delle relative prescrizioni);
    • - Mitigazione degli effetti ambientali e paesaggistici;
    • - Eventuali ulteriori misure definite nell'ambito della Conferenza di Copianificazione e Paesaggistica.

Ai fini della corretta identificazione della previsione, nel caso di differenze tra quanto rappresentato nella cartografia generale di PO e quanto rappresentato nelle cartografie delle singole "Schede - norma" prevale la rappresentazione contenuta in queste ultime. Nel caso di differenze tra la perimetrazione riportata su base CTR e la perimetrazione riportata su base catastale prevale quest'ultima, tenendo conto in questo caso degli specifici "Riferimenti catastali" sempre indicati nella stessa scheda - norma. E' comunque fatto salvo quanto disposto all'art. 84 comma 5.

4. Disposizioni attuative ed operative. Fermo restando quanto disposto al precedente art. 84 comma 5, l'"Articolazione territoriale. Definizione delle superfici di riferimento" (lettera b) e il "Dimensionamento (parametri) della previsione e disciplina delle funzioni" (lettera c) del precedente comma 3 risultano vincolanti ai fini della formazione del PA, del PUC ovvero dei PdC e degli interventi diretti di iniziativa pubblica. Per ogni singola zona nelle specifiche "Schede norma" di cui all'elaborato "QP.IV.b. Disciplina delle trasformazioni. Schede - norma delle Nuove previsioni urbanistiche", il PO indica nell'estratto cartografico denominato "Indicazioni localizzative di dettaglio del PO", in via preliminare e con valore di indirizzo ed orientamento per la definizione dei PA, dei PUC, ovvero del PdC e degli interventi diretti di iniziativa pubblica, l'organizzazione e la dislocazione distributiva delle diverse superfici con particolare riferimento a:

  • c) La Superficie fondiaria destinata alle trasformazioni (Sf) di progetto;
  • d) Le altre Superfici destinate a spazi pubblici "di progetto" da realizzare e cedere gratuitamente al Comune.

Per tutte le "Zone" sono ammesse le deroghe, adeguatamente giustificate, di cui all'art. 140 della LR 65/2014 (distanze tra fabbricati).

5. Disciplina delle funzioni. In coerenza con quanto disciplinato al Titolo I Capo IV delle presenti Norme le categorie funzionali ammesse dal PO per le diverse "Zone" sono quelle specificatamente indicate nelle apposite "schede norma" di cui all'elaborato "QP.IV.b. Disciplina delle trasformazioni. Schede - norma delle Nuove previsioni urbanistiche".

6. Disposizioni transitorie e di decadenza. La disciplina di cui ai precedenti commi è da intendersi vincolante e prescrittiva per la formazione dei PA e dei PUC, ovvero dei PdC e degli interventi diretti di iniziativa pubblica per la realizzazione degli interventi e delle opere da essi previsti, nonché per la realizzazione e la cessione degli spazi pubblici. In mancanza di attivazione della scheda norma, fermo restando l'attività edilizia libera, sono ammesse le categorie di intervento della "manutenzione straordinaria" e del "restauro e risanamento conservativo" e gli interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili", senza cambio di destinazione d'uso delle aree, degli immobili e degli spazi.

Alla scadenza di validità quinquennale della previsione, ai sensi dell'art. 95 comma 8 della LR 65/2014, si applicano le disposizioni di cui al successivo art. 108.

Successivamente alla attuazione o alla decadenza dei PA e dei PUC, non è ammesso il frazionamento delle UI realizzate e sono invece esclusivamente ammessi i seguenti interventi:

  • - gli interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili";
  • - la "manutenzione straordinaria";
  • - il "restauro e risanamento conservativo";
  • - la "ristrutturazione edilizia conservativa";
  • - gli "interventi pertinenziali";
  • - la "ristrutturazione edilizia ricostruttiva".

Le categorie funzionali ammesse e i mutamenti di destinazione d'uso rimangono vincolati a quanto indicato nelle singole schede - norma.

Art. 89. Aree per la rigenerazione di attrezzature, servizi e dotazioni territoriali (Uf)

1. Definizione. Comprendono attrezzature, servizi e dotazioni territoriali a prevalente destinazione pubblica dequalificati, per lo più inutilizzati, caratterizzati da fenomeni di abbandono, degrado fisico, igienico - sanitario, tipologico e funzionale, posti all'interno del "Territorio urbanizzato" delle UTOE del PS, individuati dal PO al fine di perseguire obiettivi specifici ed attuare disposizioni applicative concernenti la disciplina degli "Ambiti per lo sviluppo sostenibile e la qualità degli insediamenti" ed in particolare degli "Ambiti degradati o defunzionalizzati destinati ad azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana", del PS. In particolare il PO individua con apposita simbologia e codice unico alfanumerico le seguenti "Zone":

  • - Uf.1.1 Area ex scalo merci ferroviario (terminal bus)
  • - Uf.1.2 Mercato ortofrutticolo di Pulia
  • - Uf.1.3 Area ospedale Campo di Marte
  • - Uf.1.4 Area mensa ospedale Campo di Marte
  • - Uf.1.5 Area parcheggio ad est dell'obitorio e aree a verde limitrofe
  • - Uf.1.6 Area ex Oleificio Borrella
  • - Uf.3.1 Area da riqualificare dell'Ex Gesam a San Concordio

2. Modalità e categorie di intervento. Disposizioni generali. Per queste zone il PO prevede l'intervento diretto di iniziativa pubblica o il PUC di iniziativa privata, che contengano l'ulteriore dettaglio di indagine e l'approfondimento del quadro conoscitivo del PO, al fine di fornire adeguate informazioni urbanistiche, infrastrutturali ed ambientali propedeutiche alle definizione di interventi ed opere finalizzati alla riqualificazione architettonica, tipologica e paesaggistica dello spazio pubblico e ad accogliere funzioni e attrezzature di pubblica utilità, di interesse collettivo e generale, anche di livello territoriale o di riferimento comprensoriale, secondo obiettivi specifici e disposizioni applicative definite in termini generali dal PS e puntualizzate nelle seguenti prescrizioni del PO. In particolare, fermo restando le funzioni e le attività esistenti:

  • 2.1 la "Zona" Uf.1.1 Area ex scalo merci ferroviario (terminal bus), è destinata alla realizzazione di un nodo di interscambio modale, di integrazione dei servizi di trasposto pubblico locale e sovralocale, corredata di spazi di sosta e parcheggio funzionali all'accoglienza delle diverse forme di modalità e trasporto e dei servizi ad essi complementari. Deve inoltre essere garantito il collegamento con le contermini nuove previsioni di natura infrastrutturale (rotatoria e sovrappasso ferroviario) e l'integrazione con percorsi a mobilità lenta ciclo - pedonale. Le categorie di intervento ammesse sono: "ristrutturazione urbanistica", "nuova edificazione", fatto salvo le diverse prescrizioni ed i vincoli circa i beni formalmente tutelati. Nelle more della formazione dei progetti di rigenerazione da attuarsi secondo le disposizioni di cui al presente comma, per gli edifici e i manufatti esistenti sono ammessi interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili", "manutenzione straordinaria" e "restauro e risanamento conservativo".
  • 2.2 la "Zona" Uf.1.2 Mercato ortofrutticolo di Pulia, è destinata alla realizzazione di un ampio spazio aperto attrezzato, ovvero di una piazza per lo spettacolo e promozione di eventi, fiere, mercati, manifestazioni culturali ed attività ad esse collegate, corredata di strutture, edifici e manufatti di servizio e complementari spazi di sosta e parcheggio. Deve essere garantita la non densificazione dell'area con il mantenimento, ovvero il ripristino, di ampi spazi aperti a verde, assicurando un disegno dello spazio pubblico con prevalenza dei vuoti rispetto ai pieni e l'integrazione con percorsi a mobilità lenta ciclo - pedonale. Le categorie di intervento ammesse sono: "ristrutturazione urbanistica", "nuova costruzione". Nelle more della formazione dei progetti di rigenerazione da attuarsi secondo le disposizioni di cui al presente comma, per gli edifici e i manufatti esistenti sono ammessi interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili", "manutenzione straordinaria" e "restauro e risanamento conservativo"
  • 2.3 la "Zona" Uf.1.3 Area ospedale Campo di Marte, è destinata ad attrezzature generali, con prioritario orientamento per quelle sanitarie, socio - assistenziali e ad esse complementari, ovvero per quelle scolastiche per l'educazione e l'istruzione, anche corredate di complementari spazi di sosta e parcheggio. Gli interventi devono garantire la ricostruzione dell'originaria maglia di impianto storico e la realizzazione di un sistema qualificato di spazi a verde pubblico e di corredo alle funzioni da insediare. Le categorie di intervento ammesse sono: "ristrutturazione edilizia", "sostituzione edilizia" senza incremento volumetrico e "ristrutturazione urbanistica" senza incremento volumetrico. Nelle more della formazione dei progetti di rigenerazione da attuarsi secondo le disposizioni di cui al presente comma, per gli edifici e i manufatti esistenti sono ammessi interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili", "manutenzione straordinaria" e "restauro e risanamento conservativo"
  • 2.4 la "Zona" Uf.1.4 Area mensa ospedale Campo di Marte, è destinata a prevalenti funzioni direzionali e di servizio, anche complementari a quelle previste nelle contermini aree Uf.1.3 e Uf.1.5, corredate dei necessari spazi di sosta e parcheggio. Deve essere garantita la realizzazione di un sistema qualificato di spazi a verde pubblico e di corredo alle funzioni da insediare. Le categorie di intervento ammesse sono: "ristrutturazione edilizia, "sostituzione edilizia" senza incremento volumetrico, "nuova costruzione" previa demolizione degli edifici e dei manufatti esistenti a parità di Superficie edificabile (o edificata) esistente. Nelle more della formazione dei progetti di rigenerazione da attuarsi secondo le disposizioni di cui al presente comma, per gli edifici e i manufatti esistenti sono ammessi interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili" e "manutenzione straordinaria".
  • 2.5 la "Zona" Uf.1.5 Area parcheggio ad est dell'obitorio e aree a verde limitrofe, è prioritariamente destinata a funzioni ed attività di interscambio modale, alla riorganizzazione e all'incremento delle aree a di sosta e parcheggio, funzionali alla realizzazione della contermine nuova fermata ferroviaria. Deve essere garantita la realizzazione di un sistema qualificato di spazi a verde pubblico e di corredo alle funzioni da insediare, privilegiando il recupero di quelle esistenti. Le categorie di intervento ammesse sono: "nuova costruzione" con eventuale demolizione degli edifici e dei manufatti esistenti. Nelle more della formazione dei progetti di rigenerazione da attuarsi secondo le disposizioni di cui al presente comma, per gli immobili esistenti sono ammessi interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili" e "manutenzione straordinaria".
  • 2.6 la "Zona" Uf.1.6 Area ex Oleificio Borella, è destinata alla riqualificazione dell'ex impianto produttivo e relativi spazi contermini ormai in condizione di rudere, per la realizzazione di un nuovo insediamento a carattere pubblico di edilizia sociale e servizi ad essa collegati, volti a migliorare la coabitazione e l'integrazione con il quartiere, corredato inoltre di infrastrutture di servizio e per la mobilità compreso un eventuale sottopasso per il superamento della limitrofa linea ferroviaria. Deve essere garantita la riqualificazione dell'area e il completo rinnovamento dei preesistenti edifici e manufatti ormai in condizioni di rudere, con la dotazione di adeguati spazi aperti a verde, assicurando un disegno delle parti costruite organico e complementare agli spazi di carattere pubblico contermini, con l'integrazione modale attraverso percorsi a mobilità lenta ciclo - pedonale e soluzioni di miglioramento degli attraversamenti e della dotazione infrastrutturale esistente (sottopasso) per la migliore connessione con il quartiere. Le categorie di intervento ammesse sono: "ristrutturazione urbanistica", "nuova costruzione". Nelle more della formazione dei progetti di rigenerazione da attuarsi secondo le disposizioni di cui al presente comma, per gli edifici e i manufatti esistenti sono ammessi interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili", "manutenzione straordinaria" e "restauro e risanamento conservativo".
  • 2.7 la "Zona" Uf.3.1 Area da riqualificare dell'Ex Gesam a San Concordio, è destinata ad attività sociali, ludico - ricreative, culturali e documentali, ad attrezzature e spazi di servizio al quartiere, corredati di complementari aree di sosta e parcheggio. Deve essere garantita la riduzione della densità edilizia e la riqualificazione dello spazio pubblico mediante la demolizione dei manufatti decontestualizzati e dequalificati a favore della riconfigurazione di una piazza e di uno spazio pubblico all'aperto anche funzionale al contestuale recupero degli edifici e manufatti di interesse storico - documentale (chiesone), a completamento degli interventi e delle opere già programmati. Le categorie di intervento ammesse sono: "ristrutturazione edilizia" e sostituzione edilizia senza incremento volumetrico con esclusione degli edifici di impianto storico di cui all'elaborato QC.III.10 di cui all'art. 3 comma 2 delle presenti norme.

I parametri edilizi ed urbanistici per la definizione delle categorie di intervento e delle opere pubbliche nelle singole "Zone" sono stabiliti, caso per caso, in sede di formazione degli interventi diretti di iniziativa pubblica o dei PUC se di iniziativa privata, sulla base delle esigenze funzionali, prestazionali, amministrative e di programmazione, secondo quanto disposto dalle eventuali specifiche norme legislative e regolamentari vigenti in materia, privilegiando comunque il prioritario sviluppo delle funzioni pubbliche e/o di interesse collettivo o generale. Ai fini del corretto inserimento dei progetti di rigenerazione di cui ai commi precedenti, la realizzazione degli edifici e dei manufatti conseguenti gli interventi di "nuova edificazione" e di "ristrutturazione urbanistica" deve inserirsi coerentemente nel contesto urbano in cui ricadono le zone "Uf", facendo proprie le regole compositive degli spazi urbani esistenti e di impianto storico. In particolare dunque gli spazi urbani contermini, adiacenti e limitrofi alle zone "Uf" diventano elementi regolatori per la definizione degli allineamenti, delle altezze e dell'attacco a terra degli edifici di nuovo impianto.

3. Disciplina delle funzioni. Le categorie funzionali ammesse dal PO sono:

  • e) direzionale e di servizio.

Limitatamente alla sola zona Uf.1.6 è ammessa anche la sub categoria funzionale a.2).

Limitatamente alla sola zona Uf.1.2 è ammessa anche la sub categoria funzionale c.14).

In forma non prevalente, ovvero nella misura massima del 10% della Superficie edificabile (o edificata) realizzata, per assicurare una pluralità di funzioni accessorie a quelle prevalenti, ovvero di prossimità e servizio alle contermini aree residenziali, sono ammesse categorie funzionali commerciali al dettaglio esclusivamente di vicinato e artigianali limitatamente ai servizi alla persona. Il mutamento di destinazione d'uso urbanisticamente rilevante non è ammesso.

4. Disposizioni transitorie. La disciplina di cui ai precedenti commi è da intendersi vincolante e prescrittiva per la formazione degli interventi diretti di iniziativa pubblica o dei PUC se di iniziativa privata e per la realizzazione degli interventi e delle opere da essi previsti. Successivamente all'attuazione degli interventi si applicano le disposizioni normative concernenti le "Aree, spazi, attrezzature di interesse collettivo" (F4), di cui al precedente art. 69.

Art. 90. Aree dequalificate di recupero e rinnovo urbano (Uq)

1. Definizione. Comprendono tessuti edificati dequalificati o degradati caratterizzati da fenomeni di degrado tipologico e funzionale, posti all'interno del "Territorio urbanizzato" delle UTOE del PS, individuati dal PO al fine di perseguire obiettivi specifici ed attuare disposizioni applicative concernenti la disciplina degli "Ambiti abbandonati o decontestualizzati, ovvero dequalificati, destinati ad azioni di recupero e rinnovo urbano" del PS. In particolare il PO individua con apposita simbologia e codice unico alfanumerico le seguenti "Zone":

  • - Uq.1.1 Area degradata di via Borgo Giannotti
  • - Uq.2.1 Area dequalificata di via del Tiro a Segno a Sant'Anna
  • - Uq.2.2 Area dequalificata di viale Puccini a Sant'Anna
  • - Uq.3.1 Area dequalificata di via Ronco a Pontetetto
  • - Uq.3.2 Area dequalificata di viale S. Concordio
  • - Uq.4.1 Area degradata di via Chiasso Bernadesco
  • - Uq.8.1 Area degradata di via della Chiesa a Saltocchio

2. Disposizioni generali e strumenti attuativi. Per queste "Zone" il PO prevede interventi edilizi di "Sostituzione edilizia" con contestuale incremento volumetrico fino ad un aumento della Superficie edificabile (o edificata) (Se) non superiore al 30% di quella esistente, da realizzarsi mediante la preventiva formazione di "Progetto Unitario Convenzionati (PUC) di cui all'art. 5 delle presenti Norme, subordinato alle specifiche prescrizioni di seguito indicate e vincolate, ai sensi dell'art. 23 Disciplina di piano del PS e dell'art. 9 delle presenti Norme, alla contestuale realizzazione e cessione gratuita al comune di "Urbanizzazioni primarie" ad esclusivo carico, onere e spesa del proponente, funzionali al miglioramento e alla qualificazione dei contesti urbani interessati.

Mediante il PUC e attraverso la sottoscrizione della relativa convenzione, sono in particolare regolati gli interventi e le modalità di realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, a carico del proponente, comprensivi delle eventuali condizioni per l'uso pubblico delle strutture all'aperto pertinenziali, con particolare riferimento alle aree di sosta e parcheggio e alle modalità di manutenzione delle opere di urbanizzazione anche successivamente alla realizzazione degli interventi e per un arco temporale congruo a monitorare gli effetti delle trasformazioni urbanistico - edilizie effettuate.

Tramite il PUC è inoltre verificato il rispetto degli Standard urbanistici in relazione alle categorie funzionali esistenti o da insediare.

3. Prescrizioni attuative ed operative. La realizzazione degli interventi previsti al precedente comma 2 è subordinata alla realizzazione e cessione gratuita al comune delle seguenti opere di urbanizzazione primaria:

  • 3.1 Per la "Zona" Uq.1.1 Area degradata di via Borgo Giannotti: realizzazione di aree di sosta e parcheggio, anche multipiano e interrate, della superficie non inferiore a mq 3.000, collegate tramite percorso pedonale a via Borgo Giannotti.
  • 3.2 Per la "Zona" Uq.2.1 Area dequalificata di via del Tiro a Segno a Sant'Anna: realizzazione di uno spazio pubblico all'aperto corredato di aree di sosta e parcheggio, della superficie non inferiore a mq 500, accessibili da via del Tiro a Segno.
  • 3.3 Per la "Zona" Uq.2.2 Area dequalificata di viale Puccini a Sant'Anna: realizzazione di percorso ciclo pedonale e spazio pubblico all'aperto di collegamento tra viale Puccini e la retrostante corte (posta a sud della Zona Uq), della superficie non inferiore a mq 300, funzionale ad assicurare l'accessibilità al "Parco urbano" (Qq.1) previsto dal PO.
  • 3.4 Per la "Zona" Uq.3.1 Area dequalificata di via Ronco a Pontetetto: realizzazione di aree di sosta e parcheggio della superficie non inferiore a mq 700 da dislocare nelle aree più prossime alla prospiciente corte rurale (posta a sud della Zona Uq).
  • 3.5 Per la "Zona" Uq.3.2 Area dequalificata di viale S. Concordio: realizzazione di aree di sosta e parcheggio, anche interrate, della superficie non inferiore a mq 1.000, collegate tramite percorso pedonale a viale S. Concordio e a Traversa di via Francesconi.
  • 3.6 Per la "Zona" Uq.4.1 Area degradata di via Chiasso Bernadesco: realizzazione di aree di sosta e parcheggio della superfice non inferiore a mq 700 da dislocare nelle aree più prossime alla via Chiasso Bernardesco (a nord della Zona Uq).
  • 3.7 Per la "Zona" Uq.8.1 Area degradata di via della Chiesa a Saltocchio: realizzazione di aree di sosta e parcheggio della superfice non inferiore a mq 1.500, collegate tramite percorso pedonale a via della Chiesa.

4. Parametri urbanistico edilizi e prescrizioni di dettaglio. Negli interventi di "sostituzione edilizia" deve essere garantito un indice di copertura non superiore a 70% della superficie fondiaria costituente il lotto urbanistico di riferimento. L'altezza massima degli edifici non potrà essere superiore a 10,50 mt e comunque non superiore a quella massima degli edifici esistenti se più alti.

Per tutte le "Zone" sono ammesse le deroghe di cui all'art. 140 della LR 65/2014 (distanze tra fabbricati).

5. Dimensione e frazionamento delle unità immobiliari. Il frazionamento e l'aumento delle UI residenziali è ammesso secondo quanto disposto all'art. 20 delle presenti Norme. E' altresì sempre ammesso il frazionamento delle UI non residenziali nei limiti indicati dalle leggi e regolamenti settoriali vigenti in materia.

6. Disciplina delle funzioni. In coerenza con quanto disciplinato al Titolo I Capo IV delle presenti Norme le categorie funzionali ammesse dal PO per le diverse "Zone" sono

  • a) residenziale;
  • c) commerciale al dettaglio, con esclusione della media struttura di vendita;
  • d) turistico - ricettiva;
  • e) direzionale e di servizio.

7. Disposizioni transitorie e di decadenza. La disciplina di cui ai precedenti commi è da intendersi vincolante e prescrittiva per la formazione dei PUC, per la realizzazione degli interventi e delle opere da essi previsti e per la realizzazione e la cessione degli spazi pubblici. In alternativa alla realizzazione dei progetti di "recupero e rinnovo urbano", fermo restando l'attività edilizia libera, sono ammesse le categorie di intervento di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili", "manutenzione straordinaria" e "restauro e risanamento conservativo" , senza cambio di destinazione d'uso delle aree, degli immobili e degli spazi.

Alla scadenza di validità quinquennale della previsione, ai sensi dell'art. 95 comma 8 della LR 65/2014, si applicano le disposizioni di cui al successivo art. 108, salvo quanto previsto al comma che segue.

Successivamente alla realizzazione anche parziale o decadenza dei PA e dei PUC, non è ammesso il frazionamento delle UI realizzate e sono invece esclusivamente ammessi i seguenti interventi:

  • - gli interventi di "superamento delle barriere architettoniche e adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili";
  • - la "manutenzione straordinaria";
  • - il "restauro e risanamento conservativo";
  • - la "ristrutturazione edilizia conservativa";
  • - gli "interventi pertinenziali";
  • - la "ristrutturazione edilizia ricostruttiva".

Le categorie funzionali ammesse e i mutamenti di destinazione d'uso rimangono vincolati a quanto indicato al precedente comma 6.