Norme Tecniche di Attuazione
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Art.26 Interventi ammessi nelle zone agricole
1. Con riferimento ai precedenti artt. 16, 20 e 25, gli insediamenti compatibili con le diverse zone agricole sono ricavabili dalle TABELLE "A", "B", "C.1" e "C.2" riportate alle pagine seguenti.
2. Negli interventi si dovrà inoltre tener conto di quanto previsto al TITOLO II° delle presenti Norme, in relazione alle azioni di tutela ambientale da adottarsi in presenza di elementi e ambiti ivi contemplati e interessanti la zona di intervento. In tal caso si dovrà intervenire adottando il criterio della norma più restrittiva.
3. All'interno della scheda 41, Elaborato n. 8" Il progetto. Beni culturali", Casino Riva è consentito insediare nelle modalità previste dal relativo allegato alla suddetta Scheda n°41, una struttura leggera di SU max=400 mq ed un edificio da realizzare a sud del complesso architettonico con SU max=300 mq da adibire parte a casa del custode per massimo 150 mq di SU e per la restante parte a spogliatoi per attività sportive e servizi. Per la nuova struttura leggera ed il nuovo edificio la Hmax=7,50 m.
Si specifica inoltre che:
- - l'intervento è subordinato all'adozione di idonei sistemi di trattamento dei reflui, in particolare dovrà essere valutata la possibilità di prevedere il collegamento dell'area in questione con l'impianto frazionale di Bagazzano, verificando preliminarmente con l'Ente gestore del Servizio Idrico Integrato la potenzialità depurativa residua dell'impianto stesso. Qualora tale intervento non risultasse fattibile, l'area oggetto di trasformazione dovrà essere necessariamente dotata di adeguato sistema di depurazione privato per il trattamento delle acque reflue domestiche e di quelle provenienti dall'attività ricettiva e sportiva in via di trasformazione, dimensionato in relazione al numero massimo di abitanti/equivalenti previsti complessivamente nell'area e secondo quanto indicato dalla DGR n.1053/03;
- - le acque meteoriche dovranno essere raccolte separatamente ed avviate allo scarico in corso d'acqua superficiale secondo il principio di invarianza idraulica, chiedendo preliminare parere all'Ente gestore del corpo idrico superficiale che sarà ricettore dello scarico;
- - in sede attuativa dovrà essere redatta una valutazione previsionale di impatto acustico ai sensi dell'art.8 L.447/95, che verifichi per le attività ricettive e sportive che verranno svolte, il possibile rispetto dei limiti assoluti di zona e differenziali presso i ricettori sensibili presenti nell'intorno della villa, sia in periodo diurno, che notturno. Se necessarie dovranno essere previste opere di mitigazione del rumore.
Zona agricola | Funzioni Insediabili | Altri Interventi | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
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d1 | d2 | d3 | d4 | d5 | c2 | c3 | (1) | (2) | |||||||||||||||||||||||||||||
F1 | F2 | F3 | F4 | F5 | F6 | F12 | G7b | F14 | F16 | F11 | F15 | F7 | F8 | F9 | G10b | F10 | |||||||||||||||||||||
NOTE:
Nelle zone E3.1b i nuovi interventi per le funzioni F2 non sono ammessi per l'insediamento di nuovi allevamenti aziendali. Nelle zone E 3.3 i nuovi interventi sono ammessi esclusivamente in caso di allevamenti aziendali bovini già esistenti. a)- Qualunque richiesta di concessione o autorizzazione edilizia relativa a interventi di tipo F.3, F.4, F.6, F.7, F.8, F.9 e G.7b dovrà essere accompagnata da una relazione che dimostri il rispetto dei seguenti requisiti:
Per tutte le opere che comportano aumento della S.U.A. nonché per la realizzazione delle opere di contenimento dei liquami, che dovranno essere conformi alle indicazioni e prescrizioni di seguito riportate, occorre aver ottenuto l'autorizzazione allo scarico in attuazione delle leggi vigenti. b)- Modalità di costruzione delle strutture di accumulo dei liquami e dei contenitori per i letami e materiali palabili assimilati: La costruzione di strutture e dei contenitori sopracitati, che dovranno essere ubicati in zona agricola, é regolamentata dalla L.R. N° 50/1995 nonché dalla Del. G.R. n.3003 del 1/08/95. Il rispetto dei requisiti di legge sarà accertato in sede di rilascio del certificato di agibilità o usabilità sulla base di relazione tecnica, relazione geologica e collaudo di conformità presentate a cura dell'interessato. Dovranno inoltre essere rispettate le seguenti prescrizioni:
B- Contenitori per letami e materiali palabili assimilati:
Il rispetto dei requisiti sopra descritti sarà accertato in sede di rilascio del certificato di agibilità o usabilità sulla base di relazione tecnica e collaudo di conformità presentate a cura dell'interessato.
c)- La capienza massima per gli allevamenti di tipo F.5 (per autoconsumo) é stabilita in N° 6 capi. La capienza massima per gli allevamenti di tipo F.6 (aziendale o interaz. non per autoconsumo) é fissata in 1500 MQ. di S.U.A., oltre la quale l'allevamento é da considerarsi intensivo (F.8); dovrà comunque essere verificata la condizione che il 25% del prodotto di alimentazione animale sia di autoproduzione aziendale. Nel caso in cui un allevamento suinicolo di tipo F.8 cessi definitivamente l'attività, la stessa non potrà più essere ripresa. d)- Perché l'allevamento sia classificato Aziendale o Interaziendale dovrà essere verificato comunque che il 25% del prodotto di alimentazione, sia di autoproduzione aziendale. Gli allevamenti di specie di bestiame non direttamente connessi alla normale prassi agricola (animali da pelliccia, cani, lumache, lombrichi, ecc...) sono da considerarsi sempre di tipo produttivo-intensivo, indipendentemente dalle dimensioni e dal carico zootecnico. Gli allevamenti zootecnici aziendali o interaziendali di bovini (F.3) e zootecnia minore (F.4) sono da considerarsi di tipo intensivo e quindi come appartenenti alle funzioni produttive corrispondenti rispettivamente alle categorie F.7 e F.9, anche qualora risultino superati i parametri previsti per detti allevamenti specificati nella Tabella: PARAMETRI EDILIZI ED URBANISTICI DA RISPETTARE NEGLI INTERVENTI IN ZONA AGRICOLA. e)- La costruzione di infrastrutture tecniche e di difesa del suolo e i movimenti di terra eccedenti le normali operazioni colturali, dovranno essere motivati e saranno realizzati secondo le norme e gli usi degli Enti esecutori. In particolare i movimenti di terra dovranno essere supportati da dettagliata indagine di tipo geologicogeotecnico e da un progetto di miglioramento fondiario che giustifichi quanto richiesto. f)- Lungo tutto il perimetro dei depositi delle deiezioni animali dovranno essere realizzate cortine verdi di protezione ambientale utilizzando sia alberi che arbusti, appartenenti a specie autoctone. |
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E.1 NORMALE | O | O | O | O | O | X° | O | O | O | O | O | X | O | X° | O | O | X | O | X | ||||||||||||||||||
E.2 TUTELA GENERALIZZATA | O | O | O | O | O | X° | X | O | O | O | X | X | X | X° | X° | X | X | O | X | ||||||||||||||||||
E.3.1 TUTELA BACINI E CORSI D'ACQUA: | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
TUT.E3.1a | X° | X° | X° | X° | X° | X° | X° | X° | X° | O° | X | ||||||||||||||||||||||||||
TUT.E3.1b | X | X | X | X | X | X° | X | X | X | X° | X° | X° | X° | X° | X° | X° | O° | X | |||||||||||||||||||
E3.2 RISPETTO AREE URBANE: | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
CEN.ABIT. E3.2a | O | O | X° | O | O | X° | O | O | O | O | X | X° | X° | X° | X° | X° | O° | X | |||||||||||||||||||
CAM.PARCO E3.2b | X | X | X° | X | X | X° | O | X | X | X | X | X° | X° | X° | X | X | |||||||||||||||||||||
E3.3 PARTICOLARE VALORE PAESAGGISTICO- AMBIENTALE STORICO TESTIM. | X | X | O | X° | O | X° | O | X° | X° | X° | X° | X° | X° | X° | X° | X | O* | X | |||||||||||||||||||
E3.4 RISPETTO BENI CULTURALI | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X° | X | X | O | X | X | ||||||||||||||||||||
E3.6 RISPETTO ALLA VIABILITA' | X | X | X | X | X | X° | X | X | X | X | X | X° | X | X | X | O | X | X |
Zona agricola | Funzioni Insediabili | |||||||||||
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a | b2 | b3 | ||||||||||
A1-9/C6 | C1 | C2 | C3 | A10 | B1 | B6 | C4 | D2 | D6 | E7 | E8 | |
NOTE :
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Le funzioni insediabili sono quelle previste dalla sovrastante Tabella nel rispetto di quanto previsto dalla L.R. 20/2000 e sue s.m. Gli interventi di recupero di edifici in zona agricola ai fini abitativi potranno essere ammessi solo a seguito di verifiche preliminari di carattere ambientale: - valutazione di clima acustico redatta ai sensi della DGR 673/04, qualora l'intervento sia in prossimità di importanti infrastrutture stradali (art. 8 della L.447/95) per verificare la loro idoneità ad ospitare residenze; - verifica che l'edificio/l'area d'intervento risponda ai requisiti previsti dall'art.4 del DPCM 8/7/2003 e sia al di fuori della Distanza di Prima Approssimazione (DPA) o della fascia di rispetto di elettrodotti di media o alta tensione, qualora presenti nelle vicinanze; - verifica che l'edificio che ospiterà residenze o persone per più di 4 ore al giorno e sue pertinenze esterne fruibili (balconi, terrazzi, cortili) o l'area configurabile come intensamente frequentata (artt. 3 e 4 DPCM 8/7/03) siano esterne al volume di rispetto in cui è previsto il superamento del valore di attenzione o dell'obiettivo di qualità (6V/m), qualora collocati nelle vicinanze di stazioni radio base (SRB) per la telefonia mobile o impianti radiotelevisivi; - verifica della presenza in prossimità dell'intervento di idonea pubblica fognatura collegata ad impianto di depurazione o in alternativa previsione di adeguata depurazione dei reflui domestici secondo quanto indicato dalla DGR 1053/03; - verifica della presenza di materiali contenenti amianto che dovranno essere rimossi prima della demolizione/ristrutturazione degli edifici o di parti di essi, nel rispetto delle modalità tecniche contenute nel D.M. 06/09/94, presentando all'ASL territorialmente competente relativo piano di lavoro ai sensi dell'art.256 del D.Lgs. 81/2008. | ||||||||||||
E.1 NORMALE | X | X | X | X | X | X | X | X^ | X | |||
E.2 TUTELA GENERALIZZATA | X | X | X | X | X | X | X | X^ | X | |||
E.3.1 TUTELA BACINI E CORSI D'ACQUA: | ||||||||||||
TUT.E3.1a | X | X | X | X | X | X | ||||||
TUT.E3.1b | X | X | X | X | X | X | X | |||||
E3.2 RISPETTO AREE URBANE: | ||||||||||||
CEN.ABIT. E3.2a | X | X | X | X | X | X | X | X | X^ | X | X | |
CAM.PARCO E3.2b | X | X | X | X | X | X | X | X | X^ | X | X | |
E3.3 PARTICOLARE VALORE PAESAGGISTICO-AMBIENTALE STORICO TESTIM. | X | X | X | X | X | X | X^ | X | ||||
E3.4 RISPETTO BENI CULTURALI | X | X | X | X | X | X | X^ | |||||
E3.6 RISPETTO ALLA VIABILITA' | X | X | X | X | X | X | X^ | X |
Zona agricola | Funzioni Insediabili | ||||
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G1 | G2 | G4 | G7a | ||
NOTE :
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E.1 NORMALE | O | O | O | O | |
E.2 TUTELA GENERALIZZATA | O | O | O | O | |
E.3.1 TUTELA BACINI E CORSI D'ACQUA: | |||||
FASCE DI ESPAN. INONDABILI | O | X | O | X | |
ZONE DI TUTELA ORDINARIA | O | O | O | X | |
E3.2 RISPETTO AREE URBANE | O | O | |||
E3.3 PARTICOLARE VALORE PAESAGGISTICO-AMBIENTALE STORICO TESTIM. | O | O | |||
E3.4 RISPETTO BENI CULTURALI | O | O | |||
E3.6 RISPETTO ALLA VIABILITA' | O | X |
PRG">DESTINAZIONI AMMESSE DI TIPO URBANO | ||||||||||||||
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A1/9 C6 |
A10 | B1 | B4 | B6 | C1 | C2 | C3 | C4 | D1 | D2 | D6 | E7 | ||
(&) Si intende per patrimonio edilizio esistente (ovvero per edificio esistente), una struttura edilizia che, anche se fatiscente o parzialmente crollata, risulti chiaramente leggibile e ricostruibile nella sua complessità e compiutezza, in base alle parti ancora esistenti e alla documentazione reperibile (grafica, fotografica, storica, catastale, ecc..). La parte esistente non dovrà in ogni caso risultare inferiore ad un terzo della consistenza volumetrica complessiva documentabile come sopra specificato. (°) alla data di adozione delle presenti norme (vedi art. 16 penultimo comma) è sempre consentita la riconversione alle funzioni agricole compatibili con le varie zone e la destinazione ad autorimesse. (°°) È ammesso tale recupero solo nel caso si tratti di edifici esistenti aventi caratteristiche costruttive e tipologiche di tipo tradizionale, realizzati originariamente con funzione rurale. (°°°) In tutti i casi, le destinazioni e gli interventi ammessi nel patrimonio edilizio esistente sono quelli conformi all'Art. A-21 della L.R. 20/2000 e sue s.m. |
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DESTINAZIONI ESISTENTI(°) |
A1/9 C6 |
X | X | X | ||||||||||
A10 | X | X | X | |||||||||||
B1 | X | X | X | |||||||||||
B4 | X | |||||||||||||
B6 | X | |||||||||||||
C1 | X | X | X | X | ||||||||||
C2 | X(°°) | X | X | X | X | |||||||||
C3 | X(°°) | X | X | X | X | |||||||||
C4 | X | X | X | X | ||||||||||
D1 | X | X | X | X | X | X | ||||||||
D2 | X | X | X | |||||||||||
D6 | X | X | X | X | X | |||||||||
E7 | X |
PRG">DESTINAZIONI AMMESSE DI TIPO URBANO | ||||||||||||||
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A1 A9 |
A10 | B1 | B4 | B6 | C1 | C2 | C3 | C4 | D1 | D2 | D6 | E7 | ||
NOTE: (°) La perdita di funzione agricola o produttiva di tipo F deve essere documentata attraverso specifica relazione tecnica in ambito agrario che attesti che gli edifici interessati non siano piu' funzionali allo svolgimento dell'attività agricola. Tale requisito deve essere attestato dal titolare dell'azienda agricola dalla quale il fabbricato viene stralciato e l'attestazione deve essere allegata alla richiesta di intervento. Le norme sul recupero edilizio a fini non agricoli si applicano a esclusivamente agli edifici esistenti alla data del 10/04/2003. Il recupero del patrimonio edilizio esistente dovrà avvenire secondo quanto previsto all'art. A21 della L.R. 20/2000 e sue s.m. (&) Si intende per patrimonio edilizio esistente (ovvero per edificio esistente), una struttura edilizia che, anche se fatiscente o parzialmente crollata, risulti chiaramente leggibile e ricostruibile nella sua complessità e compiutezza, in base alle parti ancora esistenti e alla documentazione reperibile (grafica, fotografica, storica, catastale, ecc..). La parte esistente non dovrà in ogni caso risultare inferiore ad un terzo della consistenza volumetrica complessiva documentabile come sopra specificato. X^ - LIMITATAMENTE A LOCANDE E PENSIONI Per le destinazioni F3,4, 5, 6, 7, 8,9 si veda quanto previsto specificamente di seguito. Le funzioni insediabili sono quelle previste dalla sovrastante Tabella nel rispetto di quanto previsto dalla L.R. 20/2000 e sue s.m. X° In caso di recupero degli edifici esistenti non più funzionali all'esercizio dell'attività agricola, aventi tipologia originaria di tipo abitativo (F1), il numero di alloggi ricavabili ad uso civile abitazione, comprensivi di quelli esistenti, è il seguente:
In caso di recupero degli edifici esistenti non più funzionali all'esercizio dell'attività agricola, aventi tipologia originaria di tipo "non abitativo", a servizio rustico (F2, F3, F4, F5, F.14), con esclusione degli edifici aventi cubatura inferiore a 350 mc. complessivi, il numero di alloggi ricavabili ad uso civile abitazione è il seguente:
Il numero degli alloggi ricavabili, con le limitazioni di cui sopra, è da riferirsi ad ogni singolo edificio e non all'insieme degli edifici costituenti il nucleo. Per il calcolo della cubatura esistente si fa riferimento al volume vuoto per pieno. Ad ogni alloggio va destinata una quota di servizi alla residenza non inferiore al 30% della Su dell'alloggio. Tali servizi possono essere realizzati anche all'interno dei volumi esistenti nel nucleo insediativo rurale. Dovrà in ogni caso essere prevista una autorimessa di superficie minima MQ. 12,5 per ogni alloggio ricavato; possono essere autorizzate deroghe con la specifica finalità del rispetto delle caratteristiche tipologiche e architettoniche dell'edificio da recuperare; in ogni caso i posti auto ricavati all'esterno devono essere localizzati e realizzati con soluzioni organiche all'intervento, tali da non compromettere la qualità del recupero dell'edificio o del complesso.
Sono escluse dalle possibilità di recupero a funzioni di tipo urbano le strutture non in muratura, anche se condonate ai sensi della l. N° 47/1985, nonché di tettoie baracche ed ogni manufatto precari e dei pro servizi di altezza inferiore a m 2,50; questi ultimi potranno essere destinati a servizi. In particolare nell'unità poderale agricola interessata dal recupero di strutture esistenti a funzioni di tipo urbano non potranno essere realizzati nuovi edifici abitativi rurali Rientrano nella tipologia F.2, F3, F4, F5 i fabbricati adibiti a servizi aziendali di tipo tradizionale, con esclusione quindi delle costruzioni di piu' recente realizzazione a tipologia prefabbricata che vengono assimilati, agli effetti dell'applicazione della presente norma, ai fabbricati tipo F.15. Rientrano altresì nella tipologia F.2, i fabbricati aventi caratteristiche costruttive e tipologiche di tipo tradizionale, realizzati originariamente come servizi rurali e successivamente, per particolari esigenze aziendali, adibiti parzialmente ad allevamento zootecnico. Gli interventi quali: piscine, impianti sportivi a raso, fontane ornamentali, piccoli specchi d'acqua-laghetti d'acqua a scopo irriguo/ornamentale sono da considerarsi pertinenze dell'abitazione se riconducibili al concetto di pertinenza urbanistica introdotto al precedente art. 11. |
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DESTINAZIONI ESISTENTI(°) |
F1 | X | X | X | X | X | X | X | X | X^ | ||||
F2 | X° | X | X | X | X | X | X | X | X^ | X | X | |||
F3 | X° | X | X | X | X | X | X | X | ||||||
F4 | X° | X | X | X | X | X | X | X | ||||||
F5 | X° | X | X | X | X | X | X | |||||||
F6/F7/F8/F9/F10 | X | X | X | X | ||||||||||
F11 | X | X | X | X | X | X | X | |||||||
F14 | X° | X | X | X | X | X | X | X | ||||||
F15 | X | X | X | X | X | X | X | |||||||
F16 | X | X | X | X | X | X | X^ | X |