Norme Tecniche di attuazione del Piano del Parco

Art. 25 Aree di recupero ambientale- D7

1. Sono le aree di cava o i siti compromessi da attività antropiche e/o soggetti a forme di abbandono. Nel sistema della Rete Ecologica ricadono nelle AREE CENTRALI - CORE AREAS o in ZONE CUSCINETTO - BUFFER ZONES

Tali aree sono costituite dai seguenti ambiti:

D.7.2. Cave di Alberese - Loc. C. Burraia

Si tratta di vecchie aree estrattive, di piccole dimensioni, impostate su litotipi carbonatici. I fronti di cava presentano elevate pendenze, fratturazione e in genere scarso grado di rinaturalizzazione spontanea. Si prevede una indagine geologica finalizzata alla determinazione della stabilità attuale dei versanti e, in relazione al livello di stabilità dei versanti, mantenimento delle pareti rocciose tramite consolidamenti e sistemi di smaltimento delle acque meteoriche a monte del fronte di cava; in caso di verificata alta instabilità dei versanti, si prevede invece una rimodellazione dei medesimi ed il reimpianto di essenze vegetali autoctone.

D.7.3. Cave di Collecchio - Loc. Poggio Marcone

Si tratta di vecchie aree estrattive, di piccole dimensioni, impostate su litotipi carbonatici. Per una delle ex cave è già stato presentato un P.M.A.A. per la costruzione di una cantina all'interno del piazzale di cava, con una previsione di complessivo recupero ambientale; le altre cave dismesse sono in avanzato stato di rinaturalizzazione che è possibile incrementare attraverso reimpianto di essenze vegetali autoctone e idonei interventi di regimazione delle acque.

D.7.5. Fascia S.S. Aurelia-Ferrovia

Si tratta di una fascia di territorio ricompresa tra la Ferrovia Tirrenica e la S.S. Aurelia, che corrono pressoché paralleli in direzione Nord-Sud, e confinante verso nord con l'area della Stazione di Alberese e verso sud con l'area del Collecchio. E' un'importante area di transizione che ha ormai perduto le connotazioni storiche ed ambientali originarie in stato di semiabbandono e che, come l'area della Stazione di Alberese, sarà interessata dal previsto corridoio tirrenico, ma il cui ruolo di cerniera tra Parco ed Area Contigua risulta di rilevantissima importanza sia funzionale, che paesistica ed ecologica. L'area ricade in parte in Area Contigua ed in parte, davanti al Collecchio, nel Parco ed è ricompresa in Comune di Magliano in T. Per tale area, in occasione della eventuale costruzione del previsto "corridoio tirrenico", deve essere prevista la redazione di un "Piano di Recupero" di iniziativa privata ai sensi dell'art. 28 della L. 5 agosto 1978 n. 457 coordinato dall'Ente Parco (Ente Parco in accordo con la Provincia, il Comune di Magliano in T. e la Società costruttrice del Corridoio Tirrenico) e che preveda, oltre alle necessarie opere di integrazione ambientale e paesistica della nuova infrastruttura viaria anche la realizzazione di un'ampia zona di connessione di tipo artificiale (fascia di sovrappasso e/o interramento in trincea dell'Aurelia) nell'area tra il Collecchio e il Set-aside del Collecchio. Nello stesso Piano di Recupero dovranno essere previsti collegamenti funzionali sia per il transito di mezzi agricoli che per la percorribilità pedonale e ciclabile degli itinerari turistici con incremento dell'offerta di servizi turistici ai visitatori nel Parco. Dovranno inoltre essere messi in atto interventi per garantire la realizzazione di corridoi ecologici al fine di consentire il collegamento tra l'area protetta e l'area contigua da parte della fauna selvatica.

2. Fermo restando quanto previsto al precedente articolo 7, gli interventi consentiti, in attesa della redazione dei Piani di Recupero di cui al comma precedente, riguardano solo la manutenzione ordinaria e straordinaria. Non sono previsti interventi diversi da quelli elencati al comma 1.