Norme Tecniche di attuazione del Piano del Parco

Art. 9 Riserve di protezione - B1

1. Sono le aree che presentano valori naturalistico-ambientali di pregio, importanti per specie animali e fattori vegetazionali, caratterizzate da ecosistemi di origine antropica o storicamente interessati da attività antropiche. Le esigenze di conservazione, quelle scientifico-didattiche e di fruizione-ricreative sono preminenti. Sono ammesse le attività agro-silvo-pastorali preferibilmente orientate al mantenimento delle colture esistenti ed alle azioni di governo del bosco e gli interventi conservativi e manutentivi finalizzati all'orientamento e al potenziamento dell'evoluzione degli ecosistemi verso condizioni di maggior efficienza biologica e di miglior equilibrio biologico. Gli usi e le attività comprendono anche la fruizione per scopi naturalistici, scientifici, educativi e ricreativi (limitatamente ad attività che non comportano apprezzabili interferenze sulle biocenosi in atto). Sono esclusi tutti gli interventi, gli usi e le attività che contrastino con gli indirizzi conservativi e fruitivi sopraelencati. Sono rappresentate dalle AREE CENTRALI - CORE AREAS della Rete Ecologica che coincidono con le zone caratterizzate da alto contenuto di naturalità, di alto valore funzionale e qualitativo ai fini del mantenimento della vitalità delle popolazioni e da un'area (il Fiume Ombrone) come CORRIDOIO DI CONNESSIONE- ECOLOGICAL CORRIDOR della Rete Ecologica finalizzato alla connessione tra ecosistemi, per una migliore opera di conservazione delle biodiversità, attraverso la dispersione delle specie.

Tali aree sono costituite dai seguenti ambiti:

B. 1.1. Sughereta di Alberese

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Area costituita in parte dai terreni calcarei costituenti i rilievi ed in parte da terreni alluvionali ciottolosi e sabbiosi. Area ecotonale di grande rilievo, composta da prati arborati a prevalenza di sughera. Si registra la presenza di numerose specie faunistiche, anche di rilievo conservazionistico come il Rampichino.

Vegetazione arborea a prevalenza di sughera in forte deperienza e con varie patologie a causa del pascolo e calpestamento eccessivo di ungulati (percorso faunistico)

  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Fruizione turistica regolamentata da effettuarsi esclusivamente lungo gli itinerari autorizzati.
  • c) Modalità di gestione , attività ed interventi consentiti - Piano di gestione per il mantenimento e miglioramento dell'area: salvaguardia delle Sughere dalla specie arboree limitrofe, possibilità di raccolta del sughero previo parere del Comitato Scientifico del Parco per la determinazione delle modalità e dei tempi della raccolta medesima, e protezione delle sughere rimaste tramite azioni atte a ridurre gli effetti del carico turistico. Ripristino della recinzione del percorso faunistico.

B.1.2. Aree agricole della Trappola - San Carlo

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Si tratta per lo più di aree agricole interessata da opere di regimazione e bonifica, di morfologia pianeggiante e quote di poco superiori al livello del mare. Sono aree di rilievo per l'azione cuscinetto che svolgono tra le zone "Aree palustri e umide della Trappola e foce dell'Ombrone", da una parte, e la zona esterna al Parco verso Principina, dall'altra.
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Fruizione turistica controllata da effettuarsi esclusivamente lungo gli itinerari autorizzati.
  • c) Modalità di gestione , attività ed interventi consentiti - Preservazione della condizione morfologica attuale. In tale area risulta importante il mantenimento dell'efficienza delle canalizzazioni di regimazione delle acque. L'area, che presenta una falda a profondità di circa 1 m, è interessata da fenomeni di ingressione marina che possono essere contrastati nell'ambito di una strategia più generale di intervento e di indagine. Mantenimento delle attività antropiche tradizionali, quali quelle agricole e tutte le attività ad esse connesse.

B.1.3. Pascoli della Trappola

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Si tratta per lo più di aree a pascolo inframmezzate a pinete ed a terreni paludosi interessati da opere di regimazione e bonifica, di morfologia pressoché pianeggiante e quote di poco superiori al livello del mare. Si tratta di terreni limosi e in parte sabbiosi, costituenti la duna consolidata. Sono aree di rilievo per l'azione cuscinetto che svolgono tra la zona "Aree palustri e umide della Trappola e foce dell'Ombrone" e l'interno. Area di interesse faunistico.
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Limitazione del disturbo antropico e fruizione turistica controllata da effettuarsi esclusivamente lungo gli itinerari autorizzati.
  • c) Modalità di gestione , attività ed interventi consentiti - Preservazione della condizione morfologica attuale. Mantenimento dell'efficienza delle canalizzazioni di regimazione delle acque e azioni di gestione volte al ripristino ed al mantenimento di chiari e specchi d'acqua. Azioni di gestione delle aree a pinete. L'area, che presenta una falda a profondità di circa 1 m, è interessata da fenomeni di ingressione marina che possono essere contrastati nell'ambito di una strategia più generale di intervento e di indagine.

Mantenimento delle attività antropiche tradizionali e del pascolo bovino allo stato brado ai livelli attuali.

B.1.4. Pascoli Rimessini-Scoglietto

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Presenta caratteristiche analoghe alla zona Aree umide e pascoli delle Macchiozze dalla quale è separata dal Canale Essiccatore Principale dell'Alberese. Area di elevato interesse faunistico per molte specie animali, in connessione ecologica con la zona Pascoli arborati, scarpate e forme carsiche e, tramite questa, con la Fascia Costiera Porto Vecchio-Cala Francese-Cala Rossa
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Nessuna forma di attività turistica.
  • c) Modalità di gestione , attività ed interventi consentiti - Proseguimento delle attività antropiche tradizionali. Presenza di alcuni canali di drenaggio delle acque di cui è fondamentale mantenere l'efficienza.

B.1.5. Asta fluviale dell'Ombrone

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Comprende il corso del Fiume Ombrone in area Parco che rappresenta la fonte principale di approvvigionamento di materiale sedimentario alla costa e la condizione attuale di erosione della costa può ragionevolmente anche essere messa in relazione con un diminuito apporto di sedimenti da parte del corso d'acqua. L'asta fluviale costituisce un elemento importante di connessione ecologica con l'interno. La vegetazione è a prevalenza di specie arboree igrofile ripariali come Pioppo bianco e Frassino oxycarpa: nel tratto a valle sono prevalenti specie xerofile e aloresistenti Bosco ripariale a prevalenza di Pioppo bianco ed altre specie igrofile
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - E' vietata qualsiasi attività di estrazione di inerti in ambito fluviale, comprese le aree limitrofe.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - E' possibile prendere in considerazione, per l'approvvigionamento idrico delle aree coltivate, una derivazione di acque dal fiume, in periodi in cui la portata risulti consistente. Potenziamento delle specie arboree ed arbustive autoctone, tramite la conservazione attiva e l'impianto di boschetti planiziali. Attività ricreative lungo il fiume e attività agricole tradizionali sono consentite in conformità con la vigente normativa di settore. Mantenimento delle attività di pesca controllata, ove autorizzato.

B.1.6. Pascoli arborati, scarpate e forme carsiche del Vallone-Salto del Cervo

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Corrisponde alla fascia ad elevata pendenza costituita dalle paleofalesie che caratterizzano la parte NO dei Monti dell'Uccellina. Sono presenti un certo numero di grotte di origine carsica, la cui origine è legata all'azione del mare.

Aree di elevato interesse naturalistico e paesaggistico, importanti soprattutto perché includono le uniche zone aperte esistenti nell'area costiera interna. La vegetazione è rappresentata da pascoli con esemplari notevoli di Pino domestico, Fico, Leccio, Frassino ecc. e specie rare come la Palme nana ed Euforbia arborea localizzate sulla roccia.

  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Limitazione del disturbo antropico e fruizione turistica controllata da effettuarsi esclusivamente lungo gli itinerari autorizzati.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Censimento approfondito delle componenti geomorfologiche della zona e valorizzazione degli itinerari con attenzione alla conservazione dello stato attuale, in particolare per quanto concerne le grotte.

Proseguimento delle attività tradizionali, incluse quelle lavorazioni finalizzate a preservare le condizioni naturali delle aree aperte, purché condotte con mezzi non invasivi. Contenimento delle specie arbustive (rovi, prunus) nelle parti centrali e loro manutenzione nelle zone a contatto con la roccia: conservazione di tutti gli esemplari di Fico (Ficus carica), Frassino (Fraxinus oxycarpa), Palma nana (Chaemerops humilis) ed altri notevoli esemplari di altre specie arboree, di importanza paesistica e per la fauna.

B.1.7. Aree umide e pascoli delle Macchiozze

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Fanno parte dell'area di pertinenza del Fiume Ombrone di cui costituiscono area inondabile. Le quote sono pochi metri al di sopra del livello del mare, la morfologia è completamente pianeggiante ed i terreni alluvionali sono stati oggetto di opere di bonifica, di cui sono evidenti le canalizzazioni per la regimazione delle acque superficiali. E' una zona umida interna, di grande pregio faunistico e oggetto di recenti attività di miglioramento ambientale. A parte le aree temporaneamente allagate, le rimanenti parti sono adibite a pascolo di bovini
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Unica attività consentita: il birdwatching da postazioni prestabilite.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Attenta manutenzione dei canali. Mantenimento del pascolo brado di tipo tradizionale (bovini ed equini maremmani).

B.1.8. Aree palustri Idrovora S. Paolo

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Aree pianeggianti che occupano il delta del Fiume Ombrone, le quote sono pressoché al livello del mare, in alcuni casi al di sotto di esso. Si tratta di terreni sabbioso limosi, originati da aree palustri e dune ormai consolidate. Sono al momento interessate da fenomeni di forte erosione, sul lato a mare, che rappresentano un pericolo consistente in relazione al rilevante pregio ambientale di tali aree. Zone umide costiere caratterizzate dalla presenza di un elevato numero dei specie ornitiche, molte delle quali di grande interesse conservazionistico, prevalentemente migratrici. Di fondamentale importanza per il ruolo svolto nel contesto ecologico locale, provinciale e nazionale. La vegetazione è rappresentata da pinete miste a vegetazione a ginepro, giunchi, salicornie ed altre specie elofitiche palustri.
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Limitazione del disturbo antropico e fruizione turistica controllata da effettuarsi esclusivamente lungo gli itinerari autorizzati.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Le attività tradizionali di allevamento possono continuare ad essere condotte. Interventi di protezione ed eventualmente di ricostituzione della fascia costiera, di protezione dell'idrovora di S. Paolo e della canalizzazione verso i prati pascoli.

2. In tali aree è consentita la prosecuzione delle attività agro-pastorali e di coltura del bosco in essere, salvo le specifiche di zona; sono vietati, trasformazioni morfologiche, vegetazionali, colturali e dell'assetto faunistico oggi esistente, nonché ogni attività incompatibile con le finalità di conservazione degli ecosistemi.

Non è ammessa la costruzione di alcun manufatto agricolo e l'ampliamento delle sedi stradali esistenti.

In tali aree non è ammessa l'introduzione di cani anche al guinzaglio.

Nelle presenti aree è vietato l'accesso con qualsiasi tipo di mezzo, con esclusione dei mezzi dell'Ente Parco, mezzi per la sorveglianza e il soccorso, e dei mezzi espressamente autorizzati dall'Ente Parco medesimo (mezzi dei proprietari e conduttori dei fondi, ricercatori, etc.).

3. Fermo restando quanto previsto al precedente articolo 7, gli interventi consentiti sono i seguenti:

  • - per quanto riguarda l'esteriore aspetto degli edifici esistenti e del loro resede la sola manutenzione ordinaria,straordinaria e il restauro;
  • - il ripristino-recupero ambientale delle aree degradate;
  • - tutti gli interventi previsti alla Tav. n. 31 "Azioni per la conservazione, la valorizzazione ed il recupero" cos&igrave come specificati al comma 19 del precedente art. 7.