Norme Tecniche di attuazione del Piano del Parco

Art. 12 Aree forestali - C1

1. Sono le aree che presentano valori naturalistico-ambientali di pregio, importanti per taxa animali e vegetali, caratterizzate da ecosistemi boscati storicamente interessati da attività antropiche. Le esigenze di salvaguardia, quelle scientifico-didattiche e di fruizione-ricreative sono preminenti. Le attività agro-silvo-pastorali sono preferenzialmente orientate al mantenimento degli usi esistenti ed alle azioni di governo del bosco e gli interventi manutentivi finalizzati all'orientamento degli ecosistemi verso condizioni di miglior equilibrio biologico. Gli usi e le attività comprendono anche la fruizione per scopi naturalistici, scientifici, educativi e ricreativi (limitatamente ad attività che non comportano apprezzabili interferenze sulle biocenosi in atto). Sono esclusi tutti gli interventi, gli usi e le attività che contrastino con gli indirizzi di salvaguardia e fruitivi sopraelencati. Sono rappresentate dalle AREE CENTRALI - CORE AREAS della Rete Ecologica che coincidono con le zone caratterizzate da alto contenuto di naturalità, di alto valore funzionale e qualitativo ai fini del mantenimento della vitalità delle popolazioni.

Tali aree sono costituite dai seguenti ambiti:

C. 1.1.Pineta granducale di Alberese

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Area in parte interessata dai fenomeni erosivi che caratterizzano la fascia costiera limitrofa alla foce del Fiume Ombrone. Area omogenea e relativamente povera sotto il profilo trofico, ma importante per la presenza di specie di elevato interesse conservazionistico, come la ghiandaia marina. La vegetazione è rappresentata da Pineta artificiale di Pino domestico con una striscia di Pino marittimo in posizione contigua alla duna: il sottobosco è caratterizzato da Erica multiflora, Juniperus macrocarpa ssp macrocarpa, rosmarino, Fillirea, Mirto.
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Fruizione turistica controllata. Percorribilità lungo i percorsi e sentieri autorizzati.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Interventi di protezione puntuali al fine di limitare i danni alla vegetazione da aereosol marino, con la possibilità di preservare le aree caratterizzate da ricolonizzazione spontanea di latifoglie. E' ammessa la raccolta delle pine sia manuale sia meccanizzata; nella seconda ipotesi deve essere preventivamente acquisito il parere favorevole del Comitato Scientifico del Parco al fine di determinare modalità e tempi della raccolta medesima.

C. 1.2.Monti dell'Uccellina

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Area molto vasta ed eterogenea, a diversa tipologia vegetazionale, litologicamente costituita da terreni prevalentemente calcari e di tipo verrucano (che ne costituisce la parte dorsale centro meridionale). Litotipi diversi (arenarie, scisti ecc.) si trovano in lembi più o meno grandi essenzialmente nella parte settentrionale. Il lato SO è costituito da falesie attualmente attive, mentre quello NO presenta falesie morte e paleofalesie. In prossimità dell'abitato di Talamone la costa presenta una forte tendenza al franamento per crollo. La parte orientale dei Monti presenta pendenze inferiori, anche se il passaggio alle alluvioni limitrofe appare comunque brusco.

L'area è caratterizzata da un reticolo idrografico scarso e poco gerarchizzato, con spartiacque orientato circa N-S. I Monti costituiscono un acquifero calcareo significativo come dimostrato dalla presenza di alcune emergenze sorgentizie particolarmente interessanti. Sul lato SE sono presenti inoltre alcuni pozzi impostati direttamente sul calcare. La presenza di emergenze carsiche, sia grotte che doline, nell'area è indice di un'avanzata evoluzione del fenomeno. La vegetazione è rappresentata da sclerofille a prevalenza di Leccio, Corbezzolo, Erica arborea. Nelle zone più umide sono presenti specie caducifoglie come Roverella, Orniello, Cerro ecc.

  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Fruizione turistica regolamentata. Percorribilità lungo i percorsi autorizzati.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Valorizzazione delle sorgenti censite, che potrebbero costituire una importante riserva strategica e studio volto a caratterizzare l'acquifero carbonatico al fine di un suo sfruttamento anche in alternativa alle opere di captazione al momento esistenti quasi esclusivamente nei terreni alluvionali di pianura, per poter quindi alleggerire la pressione sulle falde presenti in esse.

Gestione forestale, da effettuare con mezzi meccanici tradizionali, mirata a creare una alternanza di radure, aree ceduate e ed alto fusto. Nella porzione settentrionale, dove al carico del pascolo bovino si somma la presenza di elevate densità di daino, è necessario monitorare l'effetto del carico di ungulati sul bosco, al fine di individuare e mantenere le più corrette strategie di gestione.

C .1.4. Boschi di Collecchio

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Terreni renaci o calcari con vario grado di coerenza protetti dalla presenza di vegetazione. Aree a diversa tipologia, caratterizzate da un variabile grado di frammentazione. La vegetazione è a tratti simile a quella dei Monti dell'Uccellina ma caratterizzata da una maggiore prevalenza delle caducifoglie eliofile come Roverella e Orniello
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Nessuna limitazione d'uso e di fruizione, salvo quanto previsto dalla legislazione vigente.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Gestione forestale da effettuare con mezzi meccanici tradizionali, con la possibilità di creare una alternanza di radure, aree ceduate e ed alto fusto.

2. Gli interventi consentiti sono i seguenti:

  • - utilizzazioni forestali, miglioramenti dei cedui, imboschimenti, conversioni all'alto fusto, potature e diradamenti, miglioramenti, potature e diradamenti delle sugherete oltre alla possibilità di raccolta del sughero secondo le modalità precedentemente stabilite per la zona B.1.1, contenimenti delle specie arboreo-arbustive nelle radure, interventi meccanici e biologici di contenimento dei fitofagi (tronchetti esca, lotta biologica ai defogliatori ecc), interventi per favorire le ricolonizzazioni e le successioni secondarie;
  • - per tutte le aree agricole a seminativo, seminativo arborato, pascolo e pascolo cespugliato ricomprese all'interno delle suddette aree boscate e non trascurabili come estensione, vanno mantenute le esistenti destinazioni d'uso;

3. Fermo restando quanto previsto al precedente articolo 7, per quanto riguarda gli interventi sugli edifici esistenti e sul loro resede, è ammessa la manutenzione ordinaria, straordinaria, il restauro e la ristrutturazione edilizia. Relativamente le destinazioni d'uso ammissibili, è consentita l'attività agricola e le attività ad essa connesse. Non è ammessa la costruzione di nuovi manufatti edilizi.