Norme Tecniche di attuazione del Piano del Parco

Art. 13 Aree di protezione areali - C2

1. Sono le aree che presentano valori ambientali e/o storici e paesaggistici, importanti anche per alcune specie animali e fattori vegetazionali, e caratterizzate da ecosistemi di origine antropica. Le esigenze di salvaguardia e di fruizione-ricreative sono preminenti. Le attività agro-silvo-pastorali sono preferenzialmente orientate al mantenimento delle colture esistenti e gli interventi manutentivi finalizzati all'orientamento e al potenziamento dell'evoluzione degli ecosistemi verso condizioni di maggior efficienza biologica e di miglior equilibrio biologico. Gli usi e le attività comprendono anche la fruizione per scopi naturalistici, scientifici, educativi e ricreativi (limitatamente ad attività che non comportano apprezzabili interferenze sulle biocenosi in atto). Sono rappresentate da un'area (Colture arbustive di Alberese) come ZONA CUSCINETTO - BUFFER ZONES della Rete Ecologica che coincide con le zone-fasce limitrofe alle aree centrali con funzione protettiva nei confronti di quest'ultime o di particolari situazioni morfologiche e di interesse paesaggistico, e da due aree (Set-aside del Collecchio e Piana della Bonifica di Talamone) come CORRIDOI DI CONNESSIONE- ECOLOGICAL CORRIDORS della Rete Ecologica finalizzati alla connessione tra ecosistemi, per una migliore opera di conservazione delle biodiversità, attraverso la dispersione delle specie.

Tali aree sono costituite dai seguenti ambiti:

C.2.2. Colture arbustive di Alberese

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Area subpianeggiante caratterizzata da terreni alluvionali ghiaioso sabbiosi. In quest'area sono concentrate molte opere di captazione delle acque sotterranee che incidono su una serie di acquiferi impostati sui terreni alluvionali a diverse profondità. Parte dell'area verso Spergolaia è interessata dal cuneo salino evidenziato dalle indagini risalenti al 1995. A livello faunistico l'unico elemento da far rilevare è l'elevata appetibilità di alcune essenze per le specie selvatiche.
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione -
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Impianto e mantenimento di adeguate protezioni per la difesa delle colture dalle specie selvatiche. Regolamentazione degli emungimenti mediante dotazione dei pozzi di contatori, limitazione delle concessioni all'escavazione di nuovi pozzi, utilizzo di sistemi di irrigazione che limitino la dispersione di acqua, controllo centralizzato delle operazioni di irrigazione. Campagna di indagine finalizzata ad un censimento delle opere di captazione e delle loro caratteristiche, alla delimitazione attuale del cuneo salino, alla caratterizzazione degli acquiferi presenti (in particolare le aree di alimentazione), alla dinamica della falda e alla sua vulnerabilità all'inquinamento, al bilancio idrogeologico. Programma di monitoraggio che consenta di avere un costante controllo sull'evoluzione dei fenomeni predetti.

C.2.3. Set-aside del Collecchio

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - Area subpianeggiante caratterizzata da terreni alluvionali ghiaioso sabbiosi. In quest'area sono concentrate diverse opere di captazione delle acque sotterranee che incidono su una serie di acquiferi impostati sui terreni alluvionali a diverse profondità. Parte dell'area verso la Piana di Talamone è interessata dal cuneo salino evidenziato dalle indagini risalenti al 1984. A livello faunistico l'area è estremamente importante per la simpatria di tutte le specie di ungulati del parco e di elevato interesse per altre entità faunistiche.
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Successivamente al completamento del set_aside i terreni potranno essere utilizzati con funzione agricola, salvaguardando le eventuali emergenze floristiche e faunistiche.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Regolamentazione degli emungimenti mediante dotazione dei pozzi di contatori, limitazione delle concessioni all'escavazione di nuovi pozzi, utilizzo di sistemi di irrigazione che limitino la dispersione di acqua, controllo centralizzato delle operazioni di irrigazione. Campagna di indagine finalizzata ad un censimento delle opere di captazione e delle loro caratteristiche, alla delimitazione attuale del cuneo salino, alla caratterizzazione degli acquiferi presenti (in particolare le aree di alimentazione), alla dinamica della falda e alla sua vulnerabilità all'inquinamento, al bilancio idrogeologico. Programma di monitoraggio che consenta di avere un costante controllo sull'evoluzione dei fenomeni predetti.

Deve essere effettuata la gestione del set-aside in modo da garantire il massimo livello di conservazione della biodiversità attraverso l'alternanza di sfalci nelle singole particelle.

C.2.4. Piana della Bonifica di Talamone

  • a)Caratteristiche naturali morfologiche, vegetazionali, faunistiche e d'uso attuali - E' un'area che occupa la parte sud della fascia pianeggiante che separa i Monti dell'Uccellina dalla zona collinare orientale. Si tratta di terreni limoso-argillosi di recente bonifica attraversati da tre canali principali che drenano le acque e le portano al mare verso il golfo di Talamone. Si tratta di un'area inondabile, per lo più interessata, secondo l'indagine eseguita nel 1984, da un cuneo salino. Non sono presenti comunque pozzi impostati direttamente su questa tipologia di terreni. A livello faunistico l'area è di elevata potenzialità faunistica, soprattutto per le specie migratrici nel periodo invernale.
  • b) Limitazioni d'uso e di fruizione - Limitare o evitare le lavorazioni nei campi con elevata salinità dei terreni e tendenza all'impaludamento.
  • c) Modalità di gestione, attività ed interventi consentiti - Gli interventi devono essere rivolti alla conservazione ambientale e agricola attraverso il mantenimento dell'assetto morfologico e funzionale. Comunque, al fine di accrescere le potenzialità ecosistemiche dell'area, anche alla luce del naturale processo di impaludamento, si prevede di complicare i canali di bonifica al fine di consentire una maggiore permanenza delle acque meteoriche nell'ambito di essi, compatibilmente con una manutenzione che ne assicuri l'efficienza. E' prevista un'area di adeguate dimensioni per la realizzazione di un invaso per l'utilizzo delle acque meteoriche inserito nel piano per le risorse idriche. Si prevede una attività agricola di tipo tradizionale nelle zone che non siano caratterizzate da elevata salinità dei terreni e tendenza all'impaludamento.

2. E' vietata l'escavazione di nuovi pozzi artesiani.

Non è ammessa alcuna riduzione degli elementi costitutivi del paesaggio agrario della zona.

3. Fermo restando quanto previsto al precedente articolo 7, gli interventi consentiti sono i seguenti:

  • - Recupero del patrimonio edilizio esistente per attività agricole ed agrituristiche, purché non si alteri l'assetto dei luoghi e le tipologie edilizie prevalenti;
  • - Nelle aree agricole manutenzione, potenziamento e ricostituzione della rete scolante superficiale;
  • - Cura fitosanitaria delle piante arboree, potature di risanamento, ringiovanimento ed allevamento;
  • - Controllo della vegetazione arbustiva infestante mediante interventi fisici o meccanici, anche a carattere non ordinario, in tutte le aree agricole a seminativo, seminativo arborato, pascolo, pascolo arborato e/o cespugliato, nonché nelle fasce di pertinenza della canalizzazione e arginatura di bonifica;
  • - Cura e ricostituzione di siepi di confine e di arredo.