Norme Tecniche di attuazione del Piano del Parco

Art. 42 Territorio aperto (Aree di recupero ambientale) - G6

1. Sono le aree di cava o i siti compromessi da attività antropiche e/o soggetti a forme di abbandono. Nel sistema della Rete Ecologica ricadono in aree di CORRIDOIO DI CONNESSIONE- ECOLOGICAL CORRIDOR o in ZONE CUSCINETTO - BUFFER ZONES

Tali aree sono costituite dai seguenti ambiti:

G .6.1 Cava del Berrettino - Loc. Fiume Morto

Si tratta di una ex-cava di sabbia e ghiaia di natura alluvionale di circa 12 ettari, oggi in stato di abbandono e forte degrado per usi impropri. Si prevede un progetto di recupero naturalistico- ambientale con utilizzo degli specchi d'acqua come laghi di pesca sportiva di specie autoctone e delle rimanenti parti dell'area come Area attrezzata per la ricreazione all'aperto connessa anche con possibilità di fruizione del fiume (Porto delle Canoe) di realizzazione e gestione privata, cos&igrave come previsto alla Tav. 30 di Piano ed all'Allegato A3b della presente disciplina. Non è possibile alcun intervento di recupero senza previa destinazione di tutta l'area ad usi ricreativi di carattere pubblico. Il progetto di recupero ambientale e area attrezzata di cui sopra è redatto ai sensi della L.R. n. 78/98 e soggetto a Studio di Compatibilità ambientale ai sensi della L.R. 79/98.

G .6.2 Stazione di Alberese

Si tratta di un'area in parte coltivata ed in parte con terreni abbandonati che ricomprende edifici privati con resedi, un ristorante con resede ed il complesso della Stazione di Alberese con relative aree di pertinenza, caratterizzato dall'edificio della Stazione e da altri due edifici in stato di abbandono o semiabbandono con aree di pertinenza; l'area ricade parte nel Comune di Grosseto e parte nel Comune di Magliano in T. Al fine di un'azione di ricomposizione ambientale e paesistica, anche alla luce dell'eventuale corridoio tirrenico, e di una valorizzazione di servizi per il Parco è prevista la redazione di un "Piano di Recupero" ai sensi dell'art. 28 della L. 5 agosto 1978 n. 457 che preveda le sistemazioni ambientali, gli usi dei suoli compatibili, le opere di raccordo con l'eventuale corridoio tirrenico ed il recupero degli edifici esistenti non utilizzati per finalità agricole od in abbandono con finalità ricettive e/o di servizio al Parco, con particolare riferimento agli edifici di pertinenza della Stazione e ad un'area limitrofa da adibire a Parcheggio con scambio Bici/Bus/Treno.

G .6.3 Fascia S.S. Aurelia-Ferrovia

Si tratta di una fascia di territorio ricompresa tra la Ferrovia Tirrenica e la S.S. Aurelia, che corrono pressoché paralleli in direzione Nord-Sud, e confinante verso nord con l'area della Stazione di Alberese e verso sud con l'area del Collecchio. E' un'importante area di transizione che ha ormai perduto le connotazioni storiche ed ambientali originarie in stato di semiabbandono e che sarà interessata dall'ipotesi di realizzazione del corridoio tirrenico che si sviluppa immediatamente a nord della fattoria del Collecchio, ma il cui ruolo di cerniera tra Parco ed Area Contigua risulta di rilevantissima importanza sia funzionale, che paesistica ed ecologica. L'area ricade in parte in Area Contigua ed in parte, davanti al Collecchio, nel Parco ed è ricompresa in Comune di Magliano in T. Per tale area, in occasione della costruzione dell'eventuale corridoio tirrenico, deve essere prevista la redazione di un "Piano di Recupero" di iniziativa privata ai sensi dell'art. 28 della L. 5 agosto 1978 n. 457 coordinato dall'Ente Parco (Ente Parco in accordo con la Provincia, il Comune di Magliano in T. e la Società costruttrice del Corridoio Tirrenico) e che preveda, oltre alle necessarie opere di integrazione ambientale e paesistica della nuova infrastruttura, anche la realizzazione di un'ampia zona di connessione di tipo artificiale (fascia di sovrappasso e/o interramento in trincea dell'Aurelia) nell'area tra il Collecchio e il Set-aside del Collecchio con mantenimento dell'area del set-aside come fascia di naturalizzazione spontanea. Nello stesso Piano di Recupero dovranno essere previsti:

  • 1. collegamenti funzionali per il transito di mezzi agricoli
  • 2. collegamenti funzionali per la percorribilità pedonale e ciclabile degli itinerari turistici con incremento dell'offerta di servizi turistici ai visitatori nel Parco, in conformità con le previsioni del progetto di realizzazione del corridoio Tirrenico.
  • 3. corridoi faunistici di connessione tra Parco ed Area Contigua (sottopassi come tunnel, canali sotterranei, ecc. o sovrappassi come ponti verdi, ecodotti, ecc.)

G .6.4 Cava Voltina - Loc. Podere S. Carlo

Si tratta di un'area a destinazione estrattiva espressamente prevista dal PRAER, approvato con delibera di Consiglio Regionale n°27 del 27 gennaio 2007, ed identificata con sigla 311 IV 6. Per quanto concerne le modalità di gestione dell'attività estrattiva, si rimanda a quanto espressamente previsto dalla specifica normativa regionale e provinciale, ivi comprese le modalità di ripristino del sito alla conclusione del ciclo estrattivo ed alla conseguente scadenza della autorizzazione amministrativa per l'escavazione.

G .6.5 Cava Fiume Morto - Loc. Fiume Morto

Si tratta di un'area a destinazione estrattiva espressamente prevista dal PRAER, approvato con delibera di Consiglio Regionale n°27 del 27 gennaio 2007, ed identificata con sigla 311 VI 0. Per quanto concerne le modalità di gestione dell'attività estrattiva, si rimanda a quanto espressamente previsto dalla specifica normativa regionale e provinciale, ivi comprese le modalità di ripristino del sito alla conclusione del ciclo estrattivo ed alla conseguente scadenza della autorizzazione amministrativa per l'escavazione.

2. Gli interventi consentiti, in attesa della redazione dei Piani di Recupero di cui al comma precedente, riguardano solo la manutenzione ordinaria e straordinaria. Non sono previsti interventi diversi da quelli elencati al comma 1.