Norme Tecniche di attuazione del Piano del Parco

Art. 6 Piani e progetti di attuazione

1. Piani di attuazione di settore e piani di gestione

L'Ente Parco, per l'area identificata al precedente art. 1C.3 lett a) (Parco), predispone, mediante tavoli di concertazione con le associazioni di categoria e del territorio, piani di attuazione per settore e piani di gestione che individuano i progetti ed i programmi operativi nei vari settori di intervento e le modalità attuative delle previsioni e prescrizioni generali contenute nella presente disciplina. Detti piani vengono approvati ai sensi dell'art. 16 della L.R. n. 24/94 e succ. modific, ed integraz., contengono l'indicazione della loro durata ed hanno efficacia di piani particolareggiati.

Il piano di attuazione di settore e il piano di gestione integrano e dettagliano il grado conoscitivo, previsionale e normativo della presente disciplina.

Il piano di attuazione di settore e il piano di gestione propongono l'individuazione delle aree da sottoporre a esproprio o a vincoli - eventualmente indennizzabili - e i mezzi finanziari, pubblici e privati per la concreta attuazione dei programmi in esso previsti.

L'Ente Parco, per l'area identificata al precedente art. 1C.3 lett a) (Parco), individua i piani di attuazione di settore e i piani di gestione prioritari tra i seguenti, precisando che rappresentano un elenco indicativo e non esaustivo:

  • - indagini, studi e proposte per la gestione delle risorse idriche sotterranee e di superficie e del sistema di smaltimento superficiale delle acque;
  • - agricoltura e zootecnia (piano agronomico-zootecnico);
  • - attività connesse all'agricoltura, compreso l'agriturismo;
  • - conservazione e agricoltura (suolo e paesaggio agrario) per aziende agricole campione;
  • - piano-progetto per la realizzazione di un sistema "diffuso" di produzione di energia tramite fonti energetiche rinnovabili (solare previa valutazione di impatto paesaggistico);
  • - tutela e utilizzazione delle aree boscate (piano di gestione forestale);
  • - rimboschimenti;
  • - censimento degli alberi monumentali;
  • - corridoi ecologici di connessione;
  • - vegetazione ripariale, filari e siepi;
  • - piani antincendio;
  • - piano faunistico,
  • - attività venatoria (solo nell'Area Contigua);
  • - tutela della flora e realizzazione di un erbario;
  • - creazione di aree a vocazione palustre;
  • - rinaturalizzazione di porzioni della Piana della Bonifica di Talamone;
  • - recupero ambientale delle aree degradate;
  • - recupero ambientale della spiaggia e del sistema dunale;
  • - piano dell'arenile e del sistema litoraneo;
  • - piano per la gestione delle risorse idriche;
  • - recupero barriera Aurelia- Ferrovia;
  • - piano di gestione del patrimonio di interesse storico-architettonico, archeologico e antropologico-culturale;
  • - progettazione dei centri di interesse storico-culturale (informazioni, mostre ecc.);
  • -piani di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di dettaglio per i beni ed intorni di specifico interesse storico-architettonico;
  • - progettazione delle attrezzature per il tempo libero e uso pubblico (accessi all'area, percorsi pedonali, ciclabili, equestri - parcheggi - punti ristoro - ricettività extragricola, ecc.);
  • - progettazione degli itinerari di interesse naturalistico, storico-architettonico ed archeologico;
  • - progettazione dei sistemi di accessibilità e di mobilità interna all'area protetta;
  • - piano-programma per la promozione e la razionalizzazione delle attività agrituristiche e di turismo rurale;
  • - definizione e progettazione della segnaletica (direzionale, di divieto, informativa, di confine, ecc.) per la fruizione del parco e dell'area contigua;
  • - definizione normativa dei tipi idonei di recinzioni e dell'uso di essenze arboree e arbustive, nonché delle recinzioni in zone agricole, aree boscate e resedi di abitazioni;
  • -definizione normativa per inserire nei Regolamenti Edilizi dei Comuni interessati dal Parco e dall'Area Contigua norme finalizzate alla qualità architettonica per il recupero dei fabbricati esistenti e la nuova edificazione, i criteri di realizzazione di nuovi annessi o recupero di quelli esistenti e gli interventi sul patrimonio edilizio esistente utilizzato a fini agrituristici;
  • - definizione normativa per inserire nei Regolamenti Edilizi dei Comuni interessati dal Parco e dall'Area Contigua norme finalizzate a definire portata ed alimentazione delle reti di distribuzione acqua per uso idrosanitario, portata delle reti di scarico e smaltimento delle acque e contenimento dei consumi idrici;
  • - definizione normativa per inserire nei Regolamenti Edilizi dei Comuni interessati dal Parco e dall'Area Contigua norme finalizzate alla valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili, il contenimento dei consumi energetici, l'adozione di regolazioni termostatiche sugli elementi di diffusione del calore ed il risparmio energetico nel periodo invernale ed estivo.

2. Piani di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di dettaglio

I Piani di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di dettaglio sono finalizzati a Progetti dimostrativi relativi a:

  • a) Progetti sperimentali di arricchimento ecologico e paesistico (suolo e paesaggio agrario) di un'Azienda Agricola finalizzati a rendere possibile l'integrazione tra attività produttive agricole e zootecniche e la conservazione e/o ricostituzione del paesaggio agrario e delle connessioni ecologiche, nonché la salvaguardia delle tradizioni architettoniche, lo sviluppo della bioedilizia ed il perseguimento del risparmio energetico; lo strumento per l'attivazione di tali progetti può essere il "Programma di miglioramento agricolo-ambientale";
  • b) Progetti sperimentali di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di aree di particolare valore paesistico-ambientale caratterizzate dalla presenza di beni si specifico interesse storico-architettonico (vedi ELENCO A0 - BENI ED INTORNI DI SPECIFICO INTERESSE STORICO-ARCHITETTONICO allegato alla presente normativa) finalizzati alla conservazione e sistemazione sia dell'architettura, ove se ne riscontri la necessità, che dell'ambito di competenza a fini paesistici e di fruizione turistico-ricreativa; lo strumento di attuazione di tali progetti, in considerazione della loro diversità e complementarietà, dovrà essere concordato con l'Ente Parco.

Tali interventi possono essere attivati nell'area del Parco Regionale della Maremma, cos&igrave come definita all'art. 1 C. 3 lettera a) (Parco) della presente disciplina, dall'Ente Parco Regionale della Maremma con singole Aziende Agricole di opportune dimensioni e/o consorzi di coltivatori o con i proprietari dei beni di interesse storico-architettonico.

Tali interventi possono essere attivati anche da soggetti privati singoli o associati previa convenzione da stipularsi tra gli Enti pubblici interessati ed i privati stessi.

3. Disciplinari d'uso di settore

L'Ente Parco, per l'area identificata al precedente art. 1C.3 lett a) (Parco), può approvare disciplinari d'uso che regolamentino l'esercizio delle attività consentite e le modalità della fruizione del parco e dell'area contigua con riferimento alle destinazioni di zona di cui all'art. 2 comma 3 e secondo le finalità generali di cui all'art. 2 comma 2 e prevedono gli eventuali indennizzi e contributi di cui all'art. 27 ter della presente normativa.

Detti disciplinari d'uso disciplinano, tra l'altro, la localizzazione e graduazione dei divieti, limitazioni e sanzioni nelle varie zone di cui all'art. 2 comma 3 per quanto attiene ai comportamenti dei visitatori, dei residenti e di chiunque opera nel parco e nell'area contigua e per le attività compatibili con le destinazioni d'uso della presente disciplina e dei programmi di attuazione di settore.

La vigilanza sull'attuazione dei disciplinari d'uso è effettuata come indicato al successivo art. 27 bis.

4. Interventi di iniziativa privata in accordo con l'Ente Parco e/o con i Comuni della Comunità del Parco previo rilascio delle relative autorizzazioni o concessioni

Gli Enti pubblici, gli Istituti di ricerca e sperimentazione, i privati e le associazioni di cittadini, proprietari o aventi titolo, hanno facoltà di presentare proposte di piani e progetti.

5. Interventi di iniziativa pubblica previo eventuale esproprio dei beni di proprietà privata

L'Ente Parco e/o la Provincia di Grosseto ed i Comuni singoli o associati nel cui territorio ricade L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1, al fine di realizzare opere pubbliche o di pubblico interesse dirette a perseguire le finalità di cui all'art. 2 comma 2 potranno anche - sulla base delle previsioni contenute nei piani di attuazione per settore e nei piani di gestione e nel rispetto delle previsioni urbanistiche - sottoporre ad esproprio aree ricadenti nelle seguenti zone tipologiche:

  • - le aree per spazi pubblici e/o attrezzate indicate nelle tavole 29 e 30 e di cui all'elenco allegato alla presente disciplina A3a e A3b per i quali è previsto un uso pubblico;
  • - le aree di servizio turistico-ricreativo indicate nelle tavole 29 e 30 e di cui all'elenco allegato alla presente disciplina A3a e A3b per i quali è previsto un uso pubblico;
  • - le aree adibite a parcheggi e/o aree di sosta indicate nelle tavole 29 e 30 e di cui all'elenco allegato alla presente disciplina A4 per i quali si ritenga necessario provvedere all'esproprio o all'imposizione di una servitù pubblica di passo, previa dichiarazione di pubblica utilità;
  • - i beni storico-architettonici ed archeologici di cui agli elenchi allegati alla presente disciplina A0 e A1 per i quali è previsto un uso pubblico.

6. Interventi di iniziativa pubblica previa concessione dei beni di proprietà privata

L'Ente Parco e/o la Provincia di Grosseto ed i Comuni singoli o associati nel cui territorio ricade L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1, al fine di rendere fruibili beni storico-architettonici, aree di interesse naturalistico, percorsi, ecc. potranno, sulla base delle previsioni contenute nei programmi-piani di attuazione di settore e nel rispetto delle previsioni urbanistiche vigenti, chiedere in concessione a privati l'uso dei beni di loro proprietà anche per fasce giornaliere ed orarie, previa convenzione da stipularsi tra gli Enti pubblici interessati ed il privato.

7. Concessioni in uso

L'Ente Parco e/o la Provincia di Grosseto ed i Comuni singoli o associati nel cui territorio ricade L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1, quando sussistano ragioni di opportunità e convenienza nel pubblico interesse, possono dare in concessione a privati l'uso dei beni di loro proprietà o la gestione di attrezzature e servizi.

Fatti salvi, fino a loro naturale scadenza, i rapporti già costituiti alla data di entrata in vigore del presente piano, le concessioni a privati d'uso esclusivo dei beni, o di gestione di attrezzature e servizi di proprietà dell'Ente Parco e/o dei Comuni nel cui territorio ricade L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1 per le aree interne al parco o all'area contigua, sono date previa convenzione da stipularsi tra gli Enti pubblici competenti ed il privato concessionario nel rispetto dei regolamenti d'uso di cui al precedente comma 3.

8. Misure di incentivazione (art. 7 della L. 394/91)

La legge 394/91, all'articolo 7, prevede la priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali ai Comuni i cui territori ricadano in parte o totalmente in area protetta.