Norme Tecniche di attuazione del Piano del Parco

Art. 1 L'ambito territoriale di applicazione

1. La presente disciplina opera nell'ambito territoriale definito con la L.R. n. 24/1994 Istituzione degli enti-parco per la gestione dei Parchi regionali della Maremma e di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli. Soppressione dei relativi consorzi e costituito da:

  • a) la zona del Parco Naturale della Maremma che comprende i rilievi collinari dell'Uccellina, la fascia delle pinete litoranee, la costa e l'area palustre in riva destra e sinistra dell'Ombrone, e un'ampia fascia territoriale eminentemente agricola e ricadente nelle zone della bonifica maremmana;
  • b) l'Area Contigua al Parco, che comprende indistintamente tutto il comprensorio agricolo posto a monte dell'Aurelia fino ai crinali collinari;
  • c) l'Area soggetta a Vincolo Idrologico, che comprende le golene del F. Ombrone ricadente nel territorio del Comune di Grosseto;
  • d) i Centri Abitati ricompresi nel Parco: Alberese e Talamone.

2. L'ambito territoriale ricade nei confini amministrativi della Provincia di Grosseto, all'interno dei comuni di Grosseto, Orbetello e Magliano in Toscana come da tavola n. 1A. "I confini del Parco", 1/25.000 allegata alla presente disciplina.

La superficie dell'ambito territoriale (i Centri abitati sono ricompresi nell'Area Contigua) è cos&igrave composta:

Comunearea parco Ha%area contigua(2) Ha%area di vincolo idrologico Ha%
GROSSETO 5.441 61,12 4.714 58,91 2.029 100
MAGLIANO IN TOSCANA 1.914 21,50 2.336 29,21 0 0
ORBETELLO 1.547 17,38 945 11,88 0 0
TOTALI 8.902 (1) 100 7.995 100 2.029 (3) 100

(1) Da un confronto con i dati messi a disposizione della Regione Toscana sul suo sito e riferibili all'Elenco Ufficiale delle Aree protette del Ministero dell'Ambiente del luglio 2000, la superficie del Parco Regionale della Maremma risulta pari a 8.900 ettari.

(2) Il conteggio della superficie dell'Area Contigua non comprende le aree escluse, ovvero l'abitato di Rispescia, quello di Fonteblanda e l'area ricompresa tra Talamone, il mare ed il parco.

(3) Dei 2.029 ettari dell'area a Vincolo Idrologico, 534 ha sono interni all'Area Parco, 392 ha. sono interni all'Area Contigua e 1.102 ha. sono esterni al Parco ed all'Area Contigua.

3. L'ambito territoriale di riferimento della presente disciplina e soggetto al Piano del Parco, a seguito di quanto evidenziato nel precedente comma 2 e per semplificazione dei riferimenti, è composto da due aree:

A) Il Parco Naturale della Maremma (area protetta) che comprende l'ambito territoriale definito dalla L.R.n. 24/1994, per circa 8.902 ha;

B) L' Area Contigua, che ricomprende l'Area Contigua al Parco (circa 7.955 ha), l'area del Vincolo Idrologico esterna al Parco e all'Area Contigua (circa 1.102 ha) e i Centri Abitati ricompresi nel Parco (Alberese e Talamone) per un totale di circa 9.097 ha.

Pertanto, alla luce di quanto sopra riportato, le superfici delle due aree risultano essere le seguenti:

AREA PROTETTA (articolo 1 comma 3 lettera A): 8.902 Ha

AREA CONTIGUA (articolo 1 comma 3 lettera B): 9.097 Ha

Art. 2 Contenuto della disciplina

1. La presente disciplina costituisce attuazione della L.R. n. 24/1994 art.13 e sostituisce tutte le disposizioni di cui al Piano Territoriale di Coordinamento approvato il 26/07/1977 con Del. Cons.Reg. n. 431, ai sensi dell'art. 5 della L.R.T. n° 65/1975 Istituzione del Parco naturale della Maremma.

2. Obiettivi della presente disciplina sono:

  • - la conservazione e la riqualificazione dei valori e delle caratteristiche naturali ed ambientali tramite appropriate discipline che ne garantiscono usi compatibili, nonché tramite interventi di "difesa attiva" che favoriscano la ricostituzione degli equilibri ambientali e di appropriate relazioni uomo-natura;
  • - la tutela e la valorizzazione dei valori storici, architettonici e culturali tramite appropriate discipline che ne garantiscono usi e fruibilità appropriate;
  • - la valorizzazione delle attività produttive peculiari dell'area, arrestando i fenomeni di sfruttamento ed uso improprio, mantenendo e/o migliorando le attività agro-silvo-pastorali;
  • - la costituzione di un uso sociale dei valori del parco tramite un sistema turistico-ricreativo che permetta una fruizione all'area e delle sue risorse che non sia lesiva dell'ambiente;
  • - la promozione della ricerca scientifica e di iniziative per l'informazione e l'educazione ambientale per una più diffusa conoscenza e coscienza degli equilibri naturali e dei valori umani, come rappresentazione e comunicazione a livello socioculturale di una nuova immagine dei territori interessati dal parco e dall'area contigua;
  • - la promozione di uno sviluppo socio-economico sostenibile in tutto l'ambito territoriale di applicazione.

3. La presente disciplina, ai sensi del comma 2 art.12 L.394/91 e per quanto riferito alla L.R.49/95, dispone, come da Tav. 29 e 29.a "Destinazioni d'uso e zonizzazione" allegata alla presente disciplina, le seguenti suddivisioni interne in zone:

Area parco

I) aree a - riserve integrali

Sono le aree che presentano valori naturalistico-ambientali di pregio, di fondamentale importanza per specie animali e fattori vegetazionali, caratterizzate da ecosistemi particolarmente fragili. Le esigenze di conservazione sono preminenti anche per finalità scientifiche ed educative, ma sono ammesse la prosecuzione delle esistenti attività agro-pastorali quali fattori di mantenimento degli attuali equilibri ecosistemici. Le attività di fruizione turistica non sono ammesse, mentre quelle di fruizione controllata con carattere prevalentemente scientifico e didattico, nonché limitati interventi di miglioramento o ricostituzione delle componenti ecosistemiche sono ammessi. Sono esclusi tutti gli interventi, gli usi e le attività che contrastino con gli indirizzi conservativi e fruitivi sopraelencati.

Nell'ambito di queste zone si adottano le seguenti suddivisioni:

A1 - riserve di prevalente interesse scientifico

A.1.1. Aree palustri e umide della Trappola e foce dell'Ombrone

A.1.2. Paduletto di Collelungo

A.1.3. Fascia Costiera Porto Vecchio-Cala Francese-Cala Rossa

A.1.4. Area boscata Scoglio della Lepre

A.1.5. Area boscata Fosso del Treccione

II) aree b - riserve orientate

Sono le aree che presentano valori naturalistico-ambientali di pregio, importanti per specie animali e fattori vegetazionali, caratterizzate da ecosistemi di origine antropica o storicamente interessati da attività antropiche. Le esigenze di conservazione, quelle scientifico-didattiche e di fruizione-ricreative sono preminenti. Sono ammesse le attività agro-silvo-pastorali preferenzialmente orientate al mantenimento delle colture esistenti ed alle azioni di governo del bosco e gli interventi conservativi e manutentivi finalizzati all'orientamento e al potenziamento dell'evoluzione degli ecosistemi verso condizioni di maggior efficienza biologica e di miglior equilibrio biologico. Gli usi e le attività comprendono anche la fruizione per scopi naturalistici, scientifici, educativi e ricreativi (limitatamente ad attività che non comportano apprezzabili interferenze sulle biocenosi in atto). Sono esclusi tutti gli interventi, gli usi e le attività che contrastino con gli indirizzi conservativi e fruitivi sopraelencati. All'Interno delle aree identificate come Riserve di Paesaggio, nel caso di preesistenze di centri aziendali che svolgono attività agricole ed attività ad esse complementari e connesse, sono consentiti interventi funzionali allo svolgimento delle attività medesime, con la condizione del rispetto delle norme di cui al succ. art. 11.

Nell'ambito di queste zone si adottano le seguenti suddivisioni:

B1 - riserve di protezione

B.1.1. Sughereta di Alberese

B.1.2. Aree agricole della Trappola-San Carlo

B.1.3. Pascoli della Trappola

B.1.4. Pascoli Rimessini-Scoglietto

B.1.5. Asta fluviale dell'Ombrone

B.1.6. Pascoli arborati. scarpate e forme carsiche del Vallone-Salto del Cervo

B.1.7. Aree umide e pascoli delle Macchiozze

B.1.8. Aree palustri Idrovora S. Paolo

B2- riserve di interesse morfologico e/o vegetazionale

B.2.1.Fascia costiera di Collelungo

B.2.2. Fascia costiera Marina di Alberese-Ombrone-Principina

B3- riserve di paesaggio

B.3.1.Cala di Forno

B.3.2.Lasco di Alberese

B.3.3.Fasce ecotonali di Vallebuia-Caprarecce

B.3.4. Fasce ecotonali di Alberese e Vacchereccia

B.3.5. Campo al Pino

III) aree c - aree di protezione

Sono le aree di origine antropica caratterizzate dalla presenza di valori ambientali e paesistici inscindibilmente connessi a forme colturali e produzioni agricole e dalla presenza di architetture ed insediamenti di un certo rilievo. Le esigenze di conservazione, ripristino e riqualificazione delle attività, degli usi e delle strutture produttive caratterizzanti insieme con i segni fondamentali del paesaggio naturale e agrario, nonché le attività connesse al settore turistico-ricreativo sono preminenti. Sono ammessi gli interventi di manutenzione e riqualificazione-recupero del paesaggio tramite appositi piani, nonché per le architetture ed i beni puntuali quelli di manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro-risanamento,salvo quanto disposto nelle norme di zona ai successivi articoli.

Nell'ambito di queste zone si adottano le seguenti divisioni:

C1- aree forestali

C.1.1.Pineta granducale di Alberese

C.1.2.Monti dell'Uccellina

C2 - aree di protezione areali

C.2.2. Colture arbustive di Alberese

C.2.3. Set-aside del Collecchio

C.2.4. Piana della Bonifica di Talamone

C3 - aree di protezione lineari

C.3.3. Rete dei principali fossi e canali

C4 - aree di protezione puntuali

C.4.1. Beni ed intorni di specifico interesse storico-architettonico (ELENCO ALLEGATO ALLE N.T.A. - A0)

C.4.2. Beni storico-architettonici ed archeologici (ELENCO ALLEGATO ALLE N.T.A. - A1)

C.4.3. Architetture rurali di rilevante interesse (ELENCO ALLEGATO ALLE N.T.A. - A2)

C.4.4. Frammenti di habitat: Pinetina di San Carlo

IV) aree d - aree di promozione

Sono le aree di origine antropica caratterizzate dalla presenza di valori ambientali e paesistici inscindibilmente connessi a forme colturali e produzioni agricole e dalla presenza di insediamenti sparsi e/o da insediamenti di più recente realizzazione anche prevalentemente edificati-urbanizzati. Sono preminenti la promozione e la qualificazione delle attività agro-pastorali come fattore strutturante del paesaggio e per lo sviluppo economico e sociale del contesto territoriale; sono preminenti le attività connesse alla fruizione turistico-ricreativa e alla ricettività. Sono ammessi gli interventi di manutenzione e riqualificazione-recupero del paesaggio tramite appositi piani, nonché la realizzazione di servizi e infrastrutture turistico-ricreative con particolare attenzione alla qualità architettonica e realizzativa degli interventi ed al loro inserimento ambientale e paesistico. Sono ammessi altres&igrave gli interventi per la riqualificazione delle aree urbanizzate e del patrimonio edilizio con particolare attenzione alla qualità architettonica.

Nell'ambito di queste zone si adottano le seguenti divisioni:

D1 - aree di tutela del paesaggio agrario

D2 - aree agricole

D3 -aree ad urbanizzazione controllata

D.3.1. Alberese

D4 - SERVIZI TURISTICO-RICREATIVI (ELENCO ALLEGATO ALLE N.T.A. - A3a - A3b)

D5 - parcheggi, scambio bici/bus e aree di sosta (elenco allegato alle n.t.a. - a4)

D6 - accessi e viabilita' principale

D7 - aree di recupero ambientale

D.7.2. Cave di Alberese - Loc. C. Burraia

D.7.3. Cave di Collecchio - Loc.Poggio Marcone

D.7.5. Fascia S.S. Aurelia-Ferrovia

Area contigua

I) aree e - ambiti a elevato valore naturalistico e ambientale

Sono le aree che presentano valori naturalistico-ambientali di pregio, importanti per specie animali e fattori vegetazionali, caratterizzate da ecosistemi di origine antropica o storicamente interessati da attività antropiche. Le esigenze di conservazione, quelle scientifico-didattiche e di fruizione-ricreative sono preminenti. Il Parco, in conformità con la normativa vigente, fornisce specifiche direttive per l'incentivazione e la salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali, preferenzialmente orientate al mantenimento delle colture esistenti ed alle azioni di governo del bosco, e per gli interventi conservativi e manutentivi finalizzati all'orientamento e al potenziamento dell'evoluzione degli ecosistemi verso condizioni di maggior efficienza biologica e di miglior equilibrio biologico. Gli usi e le attività comprendono anche la fruizione per scopi naturalistici, scientifici, educativi e ricreativi (limitatamente ad attività che non comportano apprezzabili interferenze sulle biocenosi in atto). Il parco promuove, nei confronti dei Comuni territorialmente competenti, un'azione tendente a limitare, gli usi e le attività che contrastino con gli indirizzi conservativi e fruitivi sopraelencati.

E. 1 Asta fluviale dell'Ombrone

II) aree f - ambiti di origine antropica di pregio ambientale e naturalistico

Sono le aree di origine antropica caratterizzate dalla presenza di valori ambientali e paesistici inscindibilmente connessi a forme colturali e produzioni agricole e dalla presenza di architetture ed insediamenti di un certo rilievo. Le esigenze di conservazione, ripristino e riqualificazione delle attività, degli usi e delle strutture produttive caratterizzanti insieme con i segni fondamentali del paesaggio naturale e agrario, nonché le attività connesse al settore turistico-ricreativo sono preminenti. Il Parco, in conformità con la normativa vigente, fornisce specifiche direttive per gli interventi di manutenzione e riqualificazione-recupero del paesaggio, anche tramite appositi piani redatti dai Comuni territorialmente competenti, nonché per le architetture ed i beni puntuali quelli di manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro-risanamento.

F. 1 - ambiti forestali

F. 1.1 Boschi dell'Area Contigua

F. 2 - ambiti di tutela areali

F .2.1 Talamonaccio

F .2.2 Piana della Bonifica di Talamone

F. 3 - ambiti forestali

F .3.1 Fosso Rispescia

F .3.2 Fosso Carpina

F .3.3 Rete dei principali fossi e canali

F. 4 - ambiti di tutela puntuali

F .4.1 Beni ed intorni di specifico interesse storico-architettonico (ELENCO ALLEGATO ALLE N.T.A. - A0)

F .4.2 Beni storico-architettonici ed archeologici (ELENCO ALLEGATO ALLE N.T.A. - A1)

F .4.3 Architetture rurali di rilevante interesse (ELENCO ALLEGATO ALLE N.T.A. - A2)

F .4.4 Frammenti di habitat: Querceto dell'Agro di Fonteblanda, Boschetti di Rispescia, Macchie di Talamonaccio.

III) aree g - territorio aperto

Sono le aree di origine antropica caratterizzate dalla presenza di valori ambientali e paesistici inscindibilmente connessi a forme colturali e produzioni agricole e dalla presenza di insediamenti sparsi e/o da insediamenti di più recente realizzazione anche prevalentemente edificati-urbanizzati. Sono preminenti la promozione e la qualificazione delle attività agro-pastorali come fattore strutturante del paesaggio e per lo sviluppo economico e sociale del contesto territoriale; sono preminenti le attività connesse alla fruizione turistico-ricreativa e alla ricettività. Il Parco, in conformità con la normativa vigente, fornisce specifiche direttive per gli interventi di manutenzione e riqualificazione-recupero del paesaggio anche tramite appositi piani redatti dai Comuni territorialmente competenti, nonché la realizzazione di servizi e infrastrutture turistico-ricreative con particolare attenzione alla qualità architettonica e realizzativa degli interventi ed al loro inserimento ambientale e paesistico. Il parco promuove altres&igrave, nei limiti delle proprie competenze, gli interventi per la riqualificazione delle aree urbanizzate e del patrimonio edilizio con particolare attenzione alla qualità architettonica.

G. 1 - aree agricole

G .1.1 Aree agricole della Bonifica

G .1.2 Aree agricole pedecollinari e collinari - Agro di Fonteblanda

G .1.3 Aree agricole pedecollinari e collinari - Comprensorio del Morellino di Scansano

G .1.4 Aree agricole di pertinenza dell'Ombrone

G .2 - aree urbanizzate e infrastrutture

G .2.1 Alberese

G .2.2 Talamone

G .2.3 Terme dell'Osa

G .3 - SERVIZI TURISTICO-RICREATIVI (ELENCO ALLEGATO ALLE N.T.A. - A3a - A3b)

G .4 - parcheggi scambio bici/bus e aree di sosta (elenco allegato alle n.t.a. - a4)

G .5 - accessi e viabilita' principale

G .5.1 Porte del Parco : Talamone

G .5.2 Accessi principali

G .5.3 Viabilità principale di accesso all'Area Contigua

G .6 - aree di recupero ambientale

G .6.1 Cava del Berrettino - Loc. Fiume Morto

G .6.2 Stazione di Alberese

G .6.3 Fascia S.S. Aurelia-Ferrovia

4. Fanno parte integrante della presente disciplina i seguenti allegati:

A) fase 1- raccolta e disamina dati esistenti

Relazione- tavole

1A. I confini del Parco - 1/25.000

1B. Inquadramento territoriale - 1/50.000

2A. Stato della pianificazione urbanistico-territoriale - 1/50.000

2B. Stato della pianificazione ambientale e paesistica - 1/50.000

3. Progetti, proposte, interventi - 1/50.000

B) fase 2a - le analisi sistemiche

Relazione - tavole

4. Altimetria (1/25.000)

5. Clivometria (1/25.000)

6. Esposizione dei Versanti (1/25.000)

7a. Reticolo idrografico e bacini imbriferi - Idrografia (1/25.000)

7b. Reticolo idrografico e bacini imbriferi - Classi di permeabilità (1/25.000)

8. Geologia (1/25.000)

9. Geomorfologia (1/25.000)

10. Vegetazione - Boschi (1/25.000)

11. Rilevanza faunistica dei principali Habitat (1/25.000)

12. Uso del Suolo Agro-Pastorale (1/25.000)

13. Sistemi storici di riferimento (1/50.000)

14. Beni archeologici, storico-architettonici e valori antropologico-culturali (1/25.000)

15. Patrimonio edilizio (1/25.000)

16. Infrastrutture e servizi (1/25.000)

17. Regime fondiario dei suoli (1/25.000)

18. Sistema sovraordinato dei Vincoli (1/25.000)

19. Strumenti urbanistici comunali (1/25.000)

20. Il P.R.G. di Grosseto per le aree urbane di Alberese, Rispescia e Principina a Mare (1/2.000)

20b. Il P.R.G. di Orbetello per le aree urbane di Talamone e Fonteblanda (1/2.000)

21. Caratteri e valori visuali(1/25.000)

C) fase 2b - sintesi e valutazioni

Relazione-tavole

22. Fisiotopi (1/25.000)

23. Ambiti di Interesse naturalistico (1/25.000)

24. Contesti produttivi agricoli (1/25.000)

25. Ambiti di interesse storico-culturale (1/25.000)

26. Strumenti Urbanistici e Parco (1/25.000)

27. Struttura del Paesaggio (1/25.000)

28. Unità e Reti Ecosistemiche - Elementi di Contrasto (1/25.000)

D) fase 3 - strumenti di piano e di gestione

Relazione-tavole

29. Destinazioni d'Uso - Zonizzazione area protetta (1/10.000) - (tavole 29.1, 29.2 e 29.3)

29a. Destinazioni d'Uso - Zonizzazione area contigua (1/10.000) - (tavole 29a.1, 29a.2 e 29a.3)

29b. Destinazione d'uso - Tavola d'insieme della zonizzazione (1/25.000)

30. Percorribilità, attività ricreative e servizi (1/25.000)

31. Azioni per la conservazione, la valorizzazione ed il recupero (1/25.000)

32. Confini del Parco e dell'Area Contigua: proposte di modifica (1/25.000)

Art. 3 Efficacia della disciplina

1. Il Piano del Parco è strumento di tutela e valorizzazione ai sensi dei comma dell'art. 13 della L.R. n.24/1994, ha valore di piano paesistico e di piano urbanistico e sostituisce i piani paesistici, territoriali e urbanistici di qualsiasi livello ed ha efficacia di dichiarazione di pubblico generale interesse, di urgenza e indefferibilità per gli interventi in esso previsti.

Il Piano del Parco costituisce azione di coordinamento sovracomunale e contiene un preciso richiamo all'obbligo di adeguamento della strumentazione urbanistica comunale. Tale richiamo va inteso come adeguamento degli strumenti normativi, di piano e di programma e dei loro regolamenti che riguardino L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1 della presente disciplina, così come definito dall'art. 13 della L.R. n. 24/1994.

I termini entro i quali i Comuni devono adottare tali adeguamenti sono di dodici mesi dalla approvazione della presente disciplina da parte del Consiglio Regionale.

Prima dell'approvazione delle presenti norme è sentita la Comunità del Parco che si esprime entro il termine perentorio di sessanta giorni dal ricevimento della richiesta di parere..

2. Nell'Area Contigua, così come definita all'art. 1 della presente disciplina, ai sensi dei comma 3 e 4 dell'art. 13 della L.R. n.24/1994, la Provincia di Grosseto ed i Comuni di Grosseto, Orbetello e Magliano in Toscana attuano le direttive contenute nel Piano del Parco alle quali debbono uniformarsi il PTCP della Provincia di Grosseto e le diverse discipline ed i regolamenti urbanistici dei rispettivi Comuni; è comunque opportuno prevedere che nelle varianti al PTCP e nelle varianti generali dei PRG dei Comuni interessati vengano inseriti i riferimenti cartografici e normativi alla presente normativa.

3. Nell'Area Contigua, così come definita all'art. 1 della presente disciplina, in attesa degli adeguamenti di cui al comma precedente relativi al PTCP ed agli strumenti urbanistici normativi comunali, di piano e di programma e dei loro regolamenti, si applicano le misure di salvaguardia di cui alla legge 3 novembre 1952, n. 1902 e successive modificazioni e rimangono operative le disposizioni di cui al Piano Territoriale di Coordinamento approvato il 26/07/1977 con Del. Cons.Reg. n. 431, ai sensi dell'art. 5 della L.R.T. n° 65/1975 Istituzione del Parco naturale della Maremma, salvo che non siano in contrasto con la presente disciplina, con particolare riferimento al divieto di qualsiasi trasformazione morfologica, vegetazionale, colturale e dell'assetto faunistico ed alla obbligatorietà di nulla-osta da parte dell'Ente Parco per qualsiasi attività edilizia.

4. I vincoli e le prescrizioni del Piano del Parco sostituiscono i vincoli e le prescrizioni degli strumenti di pianificazione generali provinciali e regionali e, una volta approvati dal Consiglio Regionale, sono direttamente efficaci nei confronti di terzi e prevalgono sulle previsioni degli strumenti urbanistici.

Art. 4 Soggetti e livelli di competenza

1. La presente disciplina si attua attraverso due livelli di competenza territoriale.

2. Nell'area del Parco Regionale della Maremma, così come definita all'art. 1 della presente disciplina, ai sensi dei comma 1 e 2 dell'art. 13 della L.R. n.24/1994 l'Ente Parco Regionale della Maremma attua il Piano del Parco.

3. Nell'Area Contigua, così come definita all'art. 1 della presente disciplina, ai sensi dei comma 3 e 4 dell'art. 13 della L.R. n.24/1994, la Provincia di Grosseto ed i Comuni di Grosseto, Orbetello e Magliano in Toscana attuano le direttive contenute nel Piano del Parco alle quali debbono uniformarsi le diverse discipline ed i regolamenti urbanistici dei rispettivi Comuni; nelle medesime aree la Provincia di Grosseto, i Comuni di Grosseto, Orbetello e Magliano in Toscana con la partecipazione dell'Ente Parco Regionale della Maremma possono trovare forme consociate per la gestione e l'attuazione di specifici interventi connessi alla gestione attiva delle risorse ambientali, storiche, architettoniche e culturali ed alla promozione e realizzazione di interventi connessi alle attività ricreative, al turismo, ai servizi ed alla ricettività cos&igrave come definite nella presente disciplina. E' comunque auspicabile che l'adozione delle direttive trovi attuazione attraverso una variante unitaria di livello sovracomunale.

Art. 5 Modalità di attuazione

1. Le previsioni contenute nella presente disciplina hanno valore a tempo indeterminato.

Le eventuali varianti saranno approvate tramite la stessa procedura prevista per l'approvazione della presente disciplina.

2. Nell'Area Contigua, così come definita all'art. 1 della presente disciplina, in sede di formazione od adeguamento degli strumenti urbanistici, la Provincia di Grosseto ed i Comuni di Grosseto, Orbetello e Magliano in Toscana sono tenuti a rispettare le direttive indicate nel Piano del Parco, specificandone le determinazioni sulla base di opportuni approfondimenti.

3. La presente disciplina viene attuata mediante:

  • a) piani di attuazione per settore e piani di gestione;
  • b)piani di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di dettaglio;
  • c) interventi di iniziativa privata previo rilascio delle relative autorizzazioni o concessioni da parte dell'Amministrazione Comunale territorialmente competente;
  • d) interventi di iniziativa privata in accordo con l'Ente Parco e/o con i Comuni della Comunità del Parco previo rilascio delle relative autorizzazioni o concessioni;
  • e) interventi di iniziativa pubblica previo eventuale esproprio dei beni di proprietà privata;
  • f) interventi di iniziativa pubblica previa concessione dei beni di proprietà privata;
  • g)concessioni in uso;
  • h) misure di incentivazione (art. 7 della L. 394/91).

Art. 6 Piani e progetti di attuazione

1. Piani di attuazione di settore e piani di gestione

L'Ente Parco, per l'area identificata al precedente art. 1C.3 lett a) (Parco), predispone, mediante tavoli di concertazione con le associazioni di categoria e del territorio, piani di attuazione per settore e piani di gestione che individuano i progetti ed i programmi operativi nei vari settori di intervento e le modalità attuative delle previsioni e prescrizioni generali contenute nella presente disciplina. Detti piani vengono approvati ai sensi dell'art. 16 della L.R. n. 24/94 e succ. modific, ed integraz., contengono l'indicazione della loro durata ed hanno efficacia di piani particolareggiati.

Il piano di attuazione di settore e il piano di gestione integrano e dettagliano il grado conoscitivo, previsionale e normativo della presente disciplina.

Il piano di attuazione di settore e il piano di gestione propongono l'individuazione delle aree da sottoporre a esproprio o a vincoli - eventualmente indennizzabili - e i mezzi finanziari, pubblici e privati per la concreta attuazione dei programmi in esso previsti.

L'Ente Parco, per l'area identificata al precedente art. 1C.3 lett a) (Parco), individua i piani di attuazione di settore e i piani di gestione prioritari tra i seguenti, precisando che rappresentano un elenco indicativo e non esaustivo:

  • - indagini, studi e proposte per la gestione delle risorse idriche sotterranee e di superficie e del sistema di smaltimento superficiale delle acque;
  • - agricoltura e zootecnia (piano agronomico-zootecnico);
  • - attività connesse all'agricoltura, compreso l'agriturismo;
  • - conservazione e agricoltura (suolo e paesaggio agrario) per aziende agricole campione;
  • - piano-progetto per la realizzazione di un sistema "diffuso" di produzione di energia tramite fonti energetiche rinnovabili (solare previa valutazione di impatto paesaggistico);
  • - tutela e utilizzazione delle aree boscate (piano di gestione forestale);
  • - rimboschimenti;
  • - censimento degli alberi monumentali;
  • - corridoi ecologici di connessione;
  • - vegetazione ripariale, filari e siepi;
  • - piani antincendio;
  • - piano faunistico,
  • - attività venatoria (solo nell'Area Contigua);
  • - tutela della flora e realizzazione di un erbario;
  • - creazione di aree a vocazione palustre;
  • - rinaturalizzazione di porzioni della Piana della Bonifica di Talamone;
  • - recupero ambientale delle aree degradate;
  • - recupero ambientale della spiaggia e del sistema dunale;
  • - piano dell'arenile e del sistema litoraneo;
  • - piano per la gestione delle risorse idriche;
  • - recupero barriera Aurelia- Ferrovia;
  • - piano di gestione del patrimonio di interesse storico-architettonico, archeologico e antropologico-culturale;
  • - progettazione dei centri di interesse storico-culturale (informazioni, mostre ecc.);
  • -piani di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di dettaglio per i beni ed intorni di specifico interesse storico-architettonico;
  • - progettazione delle attrezzature per il tempo libero e uso pubblico (accessi all'area, percorsi pedonali, ciclabili, equestri - parcheggi - punti ristoro - ricettività extragricola, ecc.);
  • - progettazione degli itinerari di interesse naturalistico, storico-architettonico ed archeologico;
  • - progettazione dei sistemi di accessibilità e di mobilità interna all'area protetta;
  • - piano-programma per la promozione e la razionalizzazione delle attività agrituristiche e di turismo rurale;
  • - definizione e progettazione della segnaletica (direzionale, di divieto, informativa, di confine, ecc.) per la fruizione del parco e dell'area contigua;
  • - definizione normativa dei tipi idonei di recinzioni e dell'uso di essenze arboree e arbustive, nonché delle recinzioni in zone agricole, aree boscate e resedi di abitazioni;
  • -definizione normativa per inserire nei Regolamenti Edilizi dei Comuni interessati dal Parco e dall'Area Contigua norme finalizzate alla qualità architettonica per il recupero dei fabbricati esistenti e la nuova edificazione, i criteri di realizzazione di nuovi annessi o recupero di quelli esistenti e gli interventi sul patrimonio edilizio esistente utilizzato a fini agrituristici;
  • - definizione normativa per inserire nei Regolamenti Edilizi dei Comuni interessati dal Parco e dall'Area Contigua norme finalizzate a definire portata ed alimentazione delle reti di distribuzione acqua per uso idrosanitario, portata delle reti di scarico e smaltimento delle acque e contenimento dei consumi idrici;
  • - definizione normativa per inserire nei Regolamenti Edilizi dei Comuni interessati dal Parco e dall'Area Contigua norme finalizzate alla valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili, il contenimento dei consumi energetici, l'adozione di regolazioni termostatiche sugli elementi di diffusione del calore ed il risparmio energetico nel periodo invernale ed estivo.

2. Piani di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di dettaglio

I Piani di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di dettaglio sono finalizzati a Progetti dimostrativi relativi a:

  • a) Progetti sperimentali di arricchimento ecologico e paesistico (suolo e paesaggio agrario) di un'Azienda Agricola finalizzati a rendere possibile l'integrazione tra attività produttive agricole e zootecniche e la conservazione e/o ricostituzione del paesaggio agrario e delle connessioni ecologiche, nonché la salvaguardia delle tradizioni architettoniche, lo sviluppo della bioedilizia ed il perseguimento del risparmio energetico; lo strumento per l'attivazione di tali progetti può essere il "Programma di miglioramento agricolo-ambientale";
  • b) Progetti sperimentali di conservazione, valorizzazione e sistemazione paesistico-ambientale di aree di particolare valore paesistico-ambientale caratterizzate dalla presenza di beni si specifico interesse storico-architettonico (vedi ELENCO A0 - BENI ED INTORNI DI SPECIFICO INTERESSE STORICO-ARCHITETTONICO allegato alla presente normativa) finalizzati alla conservazione e sistemazione sia dell'architettura, ove se ne riscontri la necessità, che dell'ambito di competenza a fini paesistici e di fruizione turistico-ricreativa; lo strumento di attuazione di tali progetti, in considerazione della loro diversità e complementarietà, dovrà essere concordato con l'Ente Parco.

Tali interventi possono essere attivati nell'area del Parco Regionale della Maremma, cos&igrave come definita all'art. 1 C. 3 lettera a) (Parco) della presente disciplina, dall'Ente Parco Regionale della Maremma con singole Aziende Agricole di opportune dimensioni e/o consorzi di coltivatori o con i proprietari dei beni di interesse storico-architettonico.

Tali interventi possono essere attivati anche da soggetti privati singoli o associati previa convenzione da stipularsi tra gli Enti pubblici interessati ed i privati stessi.

3. Disciplinari d'uso di settore

L'Ente Parco, per l'area identificata al precedente art. 1C.3 lett a) (Parco), può approvare disciplinari d'uso che regolamentino l'esercizio delle attività consentite e le modalità della fruizione del parco e dell'area contigua con riferimento alle destinazioni di zona di cui all'art. 2 comma 3 e secondo le finalità generali di cui all'art. 2 comma 2 e prevedono gli eventuali indennizzi e contributi di cui all'art. 27 ter della presente normativa.

Detti disciplinari d'uso disciplinano, tra l'altro, la localizzazione e graduazione dei divieti, limitazioni e sanzioni nelle varie zone di cui all'art. 2 comma 3 per quanto attiene ai comportamenti dei visitatori, dei residenti e di chiunque opera nel parco e nell'area contigua e per le attività compatibili con le destinazioni d'uso della presente disciplina e dei programmi di attuazione di settore.

La vigilanza sull'attuazione dei disciplinari d'uso è effettuata come indicato al successivo art. 27 bis.

4. Interventi di iniziativa privata in accordo con l'Ente Parco e/o con i Comuni della Comunità del Parco previo rilascio delle relative autorizzazioni o concessioni

Gli Enti pubblici, gli Istituti di ricerca e sperimentazione, i privati e le associazioni di cittadini, proprietari o aventi titolo, hanno facoltà di presentare proposte di piani e progetti.

5. Interventi di iniziativa pubblica previo eventuale esproprio dei beni di proprietà privata

L'Ente Parco e/o la Provincia di Grosseto ed i Comuni singoli o associati nel cui territorio ricade L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1, al fine di realizzare opere pubbliche o di pubblico interesse dirette a perseguire le finalità di cui all'art. 2 comma 2 potranno anche - sulla base delle previsioni contenute nei piani di attuazione per settore e nei piani di gestione e nel rispetto delle previsioni urbanistiche - sottoporre ad esproprio aree ricadenti nelle seguenti zone tipologiche:

  • - le aree per spazi pubblici e/o attrezzate indicate nelle tavole 29 e 30 e di cui all'elenco allegato alla presente disciplina A3a e A3b per i quali è previsto un uso pubblico;
  • - le aree di servizio turistico-ricreativo indicate nelle tavole 29 e 30 e di cui all'elenco allegato alla presente disciplina A3a e A3b per i quali è previsto un uso pubblico;
  • - le aree adibite a parcheggi e/o aree di sosta indicate nelle tavole 29 e 30 e di cui all'elenco allegato alla presente disciplina A4 per i quali si ritenga necessario provvedere all'esproprio o all'imposizione di una servitù pubblica di passo, previa dichiarazione di pubblica utilità;
  • - i beni storico-architettonici ed archeologici di cui agli elenchi allegati alla presente disciplina A0 e A1 per i quali è previsto un uso pubblico.

6. Interventi di iniziativa pubblica previa concessione dei beni di proprietà privata

L'Ente Parco e/o la Provincia di Grosseto ed i Comuni singoli o associati nel cui territorio ricade L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1, al fine di rendere fruibili beni storico-architettonici, aree di interesse naturalistico, percorsi, ecc. potranno, sulla base delle previsioni contenute nei programmi-piani di attuazione di settore e nel rispetto delle previsioni urbanistiche vigenti, chiedere in concessione a privati l'uso dei beni di loro proprietà anche per fasce giornaliere ed orarie, previa convenzione da stipularsi tra gli Enti pubblici interessati ed il privato.

7. Concessioni in uso

L'Ente Parco e/o la Provincia di Grosseto ed i Comuni singoli o associati nel cui territorio ricade L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1, quando sussistano ragioni di opportunità e convenienza nel pubblico interesse, possono dare in concessione a privati l'uso dei beni di loro proprietà o la gestione di attrezzature e servizi.

Fatti salvi, fino a loro naturale scadenza, i rapporti già costituiti alla data di entrata in vigore del presente piano, le concessioni a privati d'uso esclusivo dei beni, o di gestione di attrezzature e servizi di proprietà dell'Ente Parco e/o dei Comuni nel cui territorio ricade L'ambito territoriale di applicazione di cui all'Art. 1 per le aree interne al parco o all'area contigua, sono date previa convenzione da stipularsi tra gli Enti pubblici competenti ed il privato concessionario nel rispetto dei regolamenti d'uso di cui al precedente comma 3.

8. Misure di incentivazione (art. 7 della L. 394/91)

La legge 394/91, all'articolo 7, prevede la priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali ai Comuni i cui territori ricadano in parte o totalmente in area protetta.