Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo

Art. 107 Paesaggi agrari e pastorali di interesse storico

Il paesaggio storico è diffuso uniformemente su tutto il territorio comunale da nord a sud arrivando ad occuparne il 26% della superficie totale. Il mosaico paesaggistico storico risulta caratterizzato principalmente da oliveti sia a sesto regolare che a sesto irregolare, ma anche dagli oliveti con alberi da frutto e dagli oliveti a sesto regolare e irregolare terrazzati. Le superfici prative risultano consistenti e in particolare le consociazioni. Sono inoltre comprese le superfici vitate olivate, gran parte di queste sono caratterizzate da vite maritata con olivo. In queste aree sono localizzate la maggior parte delle siepi e alberature, elemento caratteristico del paesaggio storico.

In queste aree, individuate da apposito segno grafico nella Tavola "Disciplina dei suoli e degli insediamenti" sono vietati i seguenti interventi:

  • - la riduzione delle siepi e delle alberature;
  • - l'accorpamento delle superfici agricole;
  • - l'aumento dell'estensione delle colture specializzate;
  • - il rimodellamento del suolo, anche tramite l'introduzione delle sistemazioni idraulico agrarie tradizionali.

Sono ammessi i seguenti interventi:

  • - mantenere e ripristinare le colture promiscue e consociazioni;
  • - mantenere la suddivisione delle tessere del mosaico paesaggistico, garantendo la permanenza di siepi e alberature a bordo dei campi;
  • - impiantare siepi e alberature di specie autoctone a suddivisione dei campi, allo scopo di diversificare il mosaico paesaggistico, conservare la biodiversità e proteggere le coltivazioni dalla fauna ungulata;
  • - mantenere e recuperare le pratiche agricole tradizionali;
  • - riconsiderare l'orientamento dei filari evitando quello a ritto chino;
  • - mantenere fasce erbacee nell'interfila dei vigneti per aumentare la biodiversità e contenere fenomeni erosivi;
  • - prevedere la viabilità di servizio e la forma dei campi secondo un'organizzazione dei tracciati più aderente alle forme del suolo;
  • - mantenere e conservare le fasce di vegetazione lungo i corsi d'acqua con funzioni di strutturazione morfologico-percettiva del paesaggio agrario, di miglioramento del livello di connettività ecologica e di salvaguardia degli argini e sponde di fiumi, canali e fossi.

In queste aree sono ammessi tutti gli interventi dei Capi II, III, IV e V del presente Titolo a condizione che per ogni intervento di trasformazione:

  • - siano presi in esame gli elementi del paesaggio storico sopra riportati e dato atto del loro mantenimento e della loro eventuale valorizzazione in appositi elaborati a firma di tecnico abilitato;
  • - nel caso in cui l'azienda agricola, per necessità produttive, deve modificare le colture storiche presenti sul fondo il programma deve dar conto del mantenimento/ripristino delle sistemazioni agrarie tradizionali (ciglionamenti, terrazzamenti) e del mantenimento e ampliamento delle siepi e alberature sia lungo i campi che lungo i corsi d'acqua. L'intervento agronomico non deve comunque abbassare il livello di biodiversità di tali aree.