Norme Tecniche di attuazione del Piano Operativo

Art. 59 Tessuti urbani recenti ad assetto insediativo irregolare lineare (TRi3)

1. I "Tessuti urbani recenti ad assetto insediativo irregolare lineare", individuati con apposito segno grafico nella Tavola "Disciplina dei suoli e degli insediamenti", sono tessuti insediativi discontinui a bassa o media densità con lotti residenziali disposti lungo le diramazioni viarie, generati da un'arteria stradale di scorrimento o di distribuzione locale. Questo tipo di tessuto si è sviluppato prevalentemente da aggregazioni insediative storiche attestate su percorsi fondativi di connessione tra centri urbani. La tipologia edilizia prevalente è quella della casa isolata sul lotto, con destinazione esclusivamente residenziale e la saturazione degli spazi rimasti inedificati lungo il tracciato ordinatore.

2. Nei "Tessuti urbani recenti ad assetto insediativo irregolare lineare" sono ammesse le seguenti categorie funzionali e/o destinazioni d'uso (e relative sub-articolazioni), così come disciplinate dal Titolo VI "Disciplina delle funzioni" delle presenti Norme:

  • - Residenza;
  • - Direzionale e servizi privati;
  • - Servizi pubblici;
  • - Commercio al dettaglio sino all'insediamento di medie strutture di vendita, con esclusione delle aggregazioni di medie strutture di vendita aventi effetti assimilabili a quelli delle grandi strutture.

Alle unità immobiliari con destinazione d'uso residenziale è ammesso il frazionamento a condizione che la superficie edificata(SE) non sia inferiore a 45 mq.

3. Gli interventi consentiti sugli immobili Classificati A,B,C, D ed E ricadenti in questo tessuto sono disciplinati dagli articoli 50, 51, 52, 53 e 54 e dalla presente disposizione, prevalgono, tra le discipline della classe di valore e quella del tessuto, le disposizioni e le limitazioni più restrittive.

Per gli edifici privi di indicazione della classe di valore trovano applicazione i limiti di intervento di cui al presente articolo.

Nei tessuti di cui al presente articolo sono ammessi i seguenti interventi, con i limiti di seguito indicati :

MO - Manutenzione Ordinaria;

MS - Manutenzione Straordinaria;

RRC - Restauro e Risanamento Conservativo;

REC - Ristrutturazione Edilizia Conservativa:

  • a) realizzazione di nuova (SE) internamente alla sagoma dell'unità immobiliare anche con la creazione di nuovi orizzontamenti;
  • b) recupero abitativo dei sottotetti ai sensi della L.R. 5/2010;

RER - Ristrutturazione edilizia Ricostruttiva:

  • a) con fedele ricostruzione;
  • b) con diversa sagoma a condizione che l'Indice di Copertura (IC) non superi il 50% della superficie fondiaria di riferimento;
  • c) ripristino di edifici o parti di essi crollati o demoliti;

AV - Addizioni volumetriche delle unità immobiliari di edifici residenziali esistenti alla data di adozione del presente Piano Operativo con le seguenti limitazioni e prescrizioni:

  • - sono consentiti i seguenti interventi una tantum di addizione volumetrica alle unità immobiliari di edifici residenziali, esistenti alla data di adozione del Piano Operativo, monofamiliari, bifamiliari e plurifamiliari, a condizione che per questi ultimi vi sia una distribuzione plano altimetrica che consenta l'ampliamento in modo autonomo, sono escluse le consistenze secondarie eventualmente presenti sul lotto:
    • a) di chiusura di logge o porticati non visibili dagli spazi pubblici, fino al limite del 20% della (SE) esistente;
    • b) un ampliamento una tantum fuori sagoma fino a 50 mq di (SE), con altezza massima pari a quella esistente, da realizzarsi nelle pertinenze edilizie impermeabili e/o nel verde privato a corredo degli edifici a condizione che:
      • - siano rispettate le prescrizioni dell'art. 67 delle presenti Norme;
      • - sia realizzato esclusivamente sul fronte retrostante l'edificio;
        • c) rialzamento del tetto fino a 0, 50 ml dall'imposta di gronda, salvo il rispetto delle distanze minime di cui agli articoli 32 e 33 delle presenti Norme;
          • - alle unità immobiliari, presenti alla data di adozione del Piano Operativo, con destinazione Attrezzature di Servizio pubblico, (rientrano in questa categoria le attività private che offrono servizi e attrezzature analoghi a quelli pubblici e che comunque rivestono interesse pubblico, realizzate da associazioni e privati, previa stipula di convenzione che ne disciplini l'uso pubblico e le relative condizioni), sono consentiti i seguenti interventi una tantum di addizione volumetrica:
            • a) chiusura di logge o porticati non visibili dagli spazi pubblici, fino al limite del 20% della (SE) esistente;
            • b) ampliamento una tantum fuori sagoma fino a 100 mq di (SE) da realizzarsi nelle pertinenze edilizie impermeabili e/o nel verde privato a corredo degli edifici a condizione che:
              • - siano rispettate le prescrizioni dell'art. 67 delle presenti Norme;
              • - sia realizzato esclusivamente sul fronte retrostante l'edificio;
                • c) rialzamento del sottotetto fino ad un'altezza di 50 cm. dall'imposta di gronda, salvo il rispetto delle distanze minime di cui agli articoli 32 e 33 delle presenti Norme;

                IP - interventi pertinenziali nei limiti di seguito indicati;

              NE - Interventi di nuova edificazione limitatamente ad interventi di realizzazione di opere pubbliche, infrastruttura ed opere di urbanizzazione.

            4. Prescrizioni comuni:

            • a) Gli interventi di Ristrutturazione Ricostruttiva (RER), fermo restando il rispetto della normativa vigente in materia di efficienza energetica, sono realizzati con l'utilizzo di tecniche costruttive di edilizia sostenibile che garantiscano lo standard europeo nZEB "Edifici a Energia quasi Zero" ai sensi del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 26 giugno 2015;

            la conformità ai requisiti del detto Decreto è certificata dal direttore dei lavori con la comunicazione di ultimazione dei lavori di cui all'art. 149, comma 1, della L.R. 65/2014. In mancanza di detti requisiti ovvero la mancata certificazione non consente il deposito dell'Attestazione asseverata di agibilità;

            • b) Gli interventi di Addizione Volumetrica (AV), per la parte di edificio oggetto di ampliamento, e gli interventi di ripristino di edifici o parti di essi crollati o demoliti, fermo restando il rispetto della normativa vigente in materia di efficienza energetica, sono realizzati con l'utilizzo di tecniche costruttive di edilizia sostenibile che garantiscano la classe energetica globale "A". Il rispetto degli indici di prestazione energetica sono certificati dal direttore dei lavori con la comunicazione di ultimazione lavori di cui all'art. 149, comma 1, della L.R. 65/2014 ovvero la mancata certificazione non consente il deposito dell'Attestazione asseverata di agibilità.

            Gli interventi di cui al precedente punto a) e b) devono garantire negli spazi aperti del proprio lotto urbanistico di riferimento, salvo il rispetto delle distanze previste dall'art. 892 del Codice Civile, un indice di densità arborea (Da) e di densità arbustiva (Dar) pari a 1 albero di alto fusto e a 2 arbusti ogni 200 mq di superficie fondiaria. Qualora la pertinenza dell'edificio sia direttamente a confine con il territorio rurale, la messa a dimora di piante di alto fusto autoctone e di siepi deve garantire un fronte verde omogeneo fra la campagna e i lotti edificati.

          Gli interventi di cui ai precedenti punti a) e b) devono garantire inoltre una superficie permeabile di almeno il 30% della Superficie fondiaria nonché il rispetto dei limiti di cui all'art. 67.

        La dotazione di parcheggi stanziali e o di relazione è disciplinata dagli articoli 28 e 29 dalle presenti Norme.

      5. Non sono ammessi:

      • - gli interventi pertinenziali, salvo gli interventi di demolizione e ricostruzione, anche con diversa sagoma, di volumi secondari esistenti con le limitazioni dell'art.135 della L.R.65/2014;
      • - le scale esterne, salvo i casi in cui si renda necessario raggiungere dal verde privato a corredo degli edifici il piano terreno o il piano interrato dell'unità immobiliare;
      • - l'installazione di impianti tecnologici sulle facciate quali condizionatori e impianti di climatizzazione dotati di unità esterna, caldaie, parabole, antenne e simili, tubi, condotte di impianti a rete;
      • - la realizzare di corpi aggettanti superiori a quelli esistenti sui fronti degli spazi pubblici;
      • - le alterazioni dei prospetti esistenti sui fronti degli spazi pubblici. Per alterazioni si intende la modifica della composizione architettonica delle facciate, tale da alterare significativamente le dimensioni delle aperture e suoi eventuali allineamenti, le modanature e il disegno originario delle ringhiere, delle inferriate, dei cancelli e dei portoni;
      • - l'isolamento termico a cappotto esterno ai muri dell'involucro edilizio sui fronti confinanti con gli spazi pubblici;
      • - la chiusura di logge e porticati sulle facciate prospicienti gli spazi pubblici,
      • - l'esposizione di materiali a cielo aperto;
      • - le rimozioni degli apparati decorativi ove presenti;
      • - le terrazze a tasca nelle falde prospicienti gli spazi pubblici;
      • - le terrazze a sbalzo, balconi e porticati;
      • - il taglio di alberi di alto fusto, salvo il caso di pericolo per la pubblica e privata incolumità e di fitopatie, in tal caso le piante devono essere sostituite con specie autoctone, si veda a tal proposito l'allegato "A" alla L.R.39/2000 "Elenco degli alberi e arbusti costituenti la vegetazione forestale della Toscana";
      • - l'installazione di volumi tecnici sulle facciate poste su strade e spazi pubblici.

      6. Sono ammessi per ogni unità immobiliare abitativa, a condizione che siano posti sul retro degli edifici, escludendo volumi emergenti dal suolo nelle aree antistanti la facciata lungo strada e le facciate laterali, i seguenti manufatti:

      • - una piscina con una dimensione massima di 60 mq;
      • - una loggia posta sull'intera lunghezza della facciata dell'edificio con un aggetto di gronda non superiore a 50 cm;
      • - una serra solare, da realizzarsi solo sulla facciata tergale, conforme all'art. 57 del Regolamento 39/R/2018, realizzata sulla base di un apposito studio tecnico dal quale risulti la riduzione del fabbisogno di energia primaria per riscaldamento dell'intero immobile. Un involucro di superfici trasparenti alla radiazione solare, ma al contempo in grado di limitare la dispersione termica, aventi le seguenti caratteristiche:
      • - il lato minore inferiore a ml 2,00 misurato come distanza tra la parete esterna dell'edificio ed il profilo perimetrale esterno di delimitazione della sagoma della serra, priva di riscaldamento, di arredi e con unico accesso dall'abitazione;
      • - il corretto orientamento con esposizione a sud, che risulta ottimale sia per il comportamento invernale che per il comportamento estivo;
      • - l'inserimento di dispositivi che ostacolino la radiazione solare diretta in periodo estivo o adeguati sistemi di schermatura solare regolabili;
      • - la predisposizione di un adeguato sistema di ventilazione tra la serra e l'ambiente esterno;
      • - la possibilità di rendere la serra completamente apribile per il periodo estivo;
      • - le nuove pavimentazioni nelle aree a verde privato a corredo degli edifici a condizione che siano rispettate le prescrizioni dell'Art. 67 delle presenti Norme e la omogeneità dei materiali con le pertinenze impermeabili di cui all'Art. 69;
      • - l'installazione degli impianti per la produzione di energia da pannelli fotovoltaici e solari da realizzarsi in aderenza alle falde, sia progettata in relazione alle caratteristiche dell'immobile e alle visuali intercettate. Per il mero appoggio di elementi sulla copertura, si dovranno impiegare adeguate soluzioni tecnologiche, geometriche, cromatiche e di messa in opera, affinché non siano eccessivamente visibili gli elementi di bordo e di supporto e non sia interessata l'intera falda, lasciando intorno all'impianto una congrua fascia della copertura libera, con ampiezza maggiore sul lato di gronda. I serbatoi o altri elementi accessori andranno posti all'interno dei volumi costruiti;
      • - gli impianti tecnologici da alloggiare in appositi spazi non visibili da strade e piazze pubbliche quali condizionatori e impianti di climatizzazione dotati di unità esterna, caldaie, parabole, antenne e simili - singole o condominiali - , tubi, condotte di impianti a rete;
      • - un pergolato con una superficie massima di mq 18, da realizzarsi sul retro dei fabbricati, con materiali leggeri (ferro o legno) e con modeste sezioni, atte solo a sostenere il solo peso di una pianta rampicante, telo o pannelli fotovoltaici;
      • - un gazebo con superficie non superiore a mq 9,00 con altezza massima di m. 2,00
      • - una serra avente superficie di mq 10,00 con altezza massima (HMax) di m. 2,20, da realizzarsi in ferro/legno e vetro per il rimessaggio di piante e attrezzi da giardino. Il presente intervento può essere realizzato in alternativa a quello di cui al successivo punto (ripostiglio in legno);
      • - un ripostiglio in legno per rimessaggio attrezzi da giardino semplicemente appoggiato sul terreno o su pavimentazione esistente, avente superficie edificabile (SE) di mq 9,00 con altezza massima (HMax) di m. 2,20. Il presente intervento può essere realizzato in alternativa a quello di cui al precedente punto (serra);
      • - una tettoia, per il ricovero di automezzi, realizzata in legno o ferro di mq 25 (SC) di superficie coperta e con altezza massima di ml 2,40, priva di tamponamenti esterni, configurata come struttura distinta dai fabbricati dal punto di vista morfotipologico e strutturale, da installare nelle pertinenze edilizie impermeabili o nel verde privato a corredo degli edifici. La struttura non dovrà avere pavimentazioni impermeabili, salvo i casi in cui non sia installata nelle pertinenze edilizie impermeabili. La copertura, a unica falda inclinata e di tavolato in assito di legno, può essere protetta da una copertura in rame ovvero in cotto con i soli embrici alternati nella disposizione, in marsigliesi o da pannelli fotovoltaici. In ogni caso la tettoia deve essere localizzata in modo da non occludere visuali e facciata principale e comunque non deve assumere un eccessivo rilievo nei confronti del complesso edilizio, pertanto è preferibile sfruttare i dislivelli naturali oppure un sistema di verde tale da attenuare gli impatti visivi e comunque tale intervento deve essere opportunamente valutato con appropriati foto inserimenti o rendering;
      • - le recinzioni:
      • - in presenza di recinzioni esistenti lungo vie e piazze pubbliche, le nuove recinzioni sono realizzate con finiture, coloriture, materiali e altezze uguali a quelle esistenti;
      • - in assenza di recinzioni esistenti, le nuove recinzioni sono realizzate con altezza massima di 2,00 m.: con muretto intonacato alto 1,00 m. e sovrastante ringhiera alta 1,00 m., completamente schermata da apposita siepe sempre verde;
      • - Le aree di pertinenza e i giardini delle unità abitative che ricadono nel Territorio Rurale possono essere recintate fino ad una profondità di mt 10, misurata dal perimetro del Territorio Urbanizzato, in tal caso la recinzione deve avere le caratteristiche previste dall'art. 86 comma 3 delle presenti Norme.

      7. Sono ammessi per ogni unità immobiliare commerciale:

      • - le installazioni stagionali poste a corredo di attività economiche con le limitazioni dell'art. 136 della L.R.65/2014.