Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 55 Sistema ambientale

1. La strategia definita dal PS per il sistema ambientale è volta a recuperare relazioni di coerenza tra le componenti fisiche, naturali e antropiche che determinano la struttura e la funzionalità ecologica del territorio comunale, favorendo la conservazione, lo sviluppo e la differenziazione degli elementi naturali (biodiversità), nonché la conservazione, il potenziamento o il ripristino delle relazioni ambientali (connettività), nell'ambito di modelli virtuosi inerenti gli stili di vita e le forme di utilizzazione del territorio (sostenibilità).
Essa trova specifica definizione nella disciplina relativa alle singole UTOE.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  1. a. sistema morfologico: ferme restando le disposizioni statutarie relative al suolo, alla tutela dell'integrità fisica del territorio e alla conservazione della sua conformazione paesaggistica profonda119 è necessario:
    • concepire gli interventi di trasformazione territoriale, soprattutto nei sistemi territoriali 1.2, 2, 4 e 5, così come individuati dal PS120, secondo criteri di coerenza con i caratteri morfologici storicizzati, con particolare riferimento alle pendenze e al superamento dei salti morfologici;
    • prevedere opere di mitigazione morfologica e visuale ove, per ragioni tecniche accertate e condivise dalla Amministrazione Comunale, gli interventi di trasformazione territoriale risultino incoerenti con i caratteri morfologici dei sistemi territoriali;
    • concepire le trasformazioni morfologiche prodotte dalle grandi opere, con particolare riferimento a quelle idrauliche (in particolare a Pian dell'Isola e a Molinuzzo) e infrastrutturali (in particolare quelle connesse alla terza corsia dell'Autostrada A1), come elementi strutturanti e qualificanti dei nuovi paesaggi. In quanto tali, le suddette trasformazioni morfologiche non costituiscono conseguenze casuali del progetto architettonico, ma concorrono a determinarlo, costituendone parte organica e condizionante.
  2. b. sistema idrografico: ferme restando le disposizioni statutarie relative alle acque, alla loro regimazione e alla tutela dell'integrità fisica del territorio121, è necessario assicurare l'integrità strutturale e funzionale del reticolo idrografico in relazione al suo ruolo:
    • drenante, liberando dalle costruzioni la sezione di chiusura del bacino del Fosso di Castiglionchio;
    • ecosistemico, favorendo la conservazione e il potenziamento delle sue capacità biologiche e connettive, attraverso azioni per la ricomposizione ecologica del territorio comunale122;
    • energetico, attraverso lo sfruttamento del potenziale idroelettrico dell'Arno in corrispondenza della pescaia di San Clemente, ovvero in corrispondenza di altri salti, realizzabili ex novo nei corsi d'acqua minori tramite la creazione di briglie, se e in quanto compatibili con la normativa vigente, anche per la creazione di specchi di acqua atti a incentivare la fruizione sociale delle aree rivierasche;
    • semiologico, attraverso il riconoscimento del suo ruolo direttore nella organizzazione storica del territorio e nella formazione delle tessiture territoriali storicizzate;
  3. c. sistema forestale: ferme restando le disposizioni statutarie relative ai boschi, alla vegetazione ripariale e alla conformazione paesaggistica profonda del territorio è necessario:
    • favorirne le funzioni stabilizzanti, regolatrici e protettive attraverso:
      • il divieto di riduzione dell'estensione complessiva delle superfici forestali con boschi di latifoglie, favorendone comunque la continuità ecologica e la permanenza nelle aree con acclività superiore al 25%;
      • l'impiego di vegetazione arborea e arbustiva nei corridoi di connessione ecologica di cui ai punti successivi del presente articolo;
    • migliorarne i caratteri ecologici e identitari attraverso:
      • l'avviamento all'alto fusto dei boschi cedui e il miglioramento dei boschi cedui in base ai principi della gestione forestale sostenibile, per la creazione di aree forestali di alto valore naturalistico;
      • l'utilizzo di specie vegetali autoctone negli interventi di riforestazione;
      • la graduale sostituzione dei boschi di conifere con boschi di latifoglie autoctone.
  4. d. sistema agricolo: favorire pratiche agricole attente alla salute e alla qualità ecologica del territorio, attraverso specifici incentivi premiali, collegati anche al regime pattizio123 e riguardanti:
    • conservazione e arricchimento del mosaico colturale, con sostegno prioritario alle coltivazioni arboree tradizionali (oliveti e vigneti);
    • potenziamento delle formazioni lineari, arboree e arbustive;
    • incremento delle superfici prative seminaturali;
    • conservazione delle sistemazioni idraulico - agrarie tradizionali, con particolare riguardo ai terrazzamenti;
    • opere di compensazione ecologica, con requisiti di coerenza semiologica, in presenza di significative estensioni di monocolture specializzate;
    • protocollo di qualità dei prodotti e delle tecniche di coltivazione, con tracciabilità energetica dei prodotti e dei processi.
  5. e. sistema insediativo: garantire condizioni di sostenibilità ambientale nei nuovi insediamenti e nella ristrutturazione urbanistica di quelli esistenti, attraverso:
    • preventiva tutela dell'integrità fisica del territorio, con particolare riferimento alle esigenze di risanamento idraulico nelle aree produttive di Pian dell'Isola e di Molinuzzo;
    • conservazione dei varchi inedificati tra i sistemi urbani limitrofi di Cellai - Troghi - San Donato e Rignano - Pian dell'Isola, evitando la saldatura tra gli insediamenti e provvedendo alla conservazione delle connotazioni paesaggistiche significative, ovvero alla determinazione di nuove connotazioni paesaggistiche in presenza di aree marginalizzate o degradate;
    • creazione di sistemi del verde urbano di tipo reticolare (a sviluppo longitudinale e trasversale nei centri abitati di Troghi - Cellai e Rosano; a prevalente sviluppo trasversale, monte - valle, nel centro abitato di Rignano), capaci di innervare i tessuti edificati favorendone le funzionalità ecologiche (circolazione dei flussi naturali di aria, acqua, fauna) e raccordandoli al sistema ambientale esterno, onde limitare l'effetto barriera generato dagli insediamenti accentrati e continui;
    • previsione di standard ambientali, da affiancare a quelli urbanistici, riguardanti: emissioni, acqua, permeabilità, verde e connettività ecologica, energia;
    • razionalizzazione del traffico urbano, con particolare riferimento ai centri abitati di Rignano e Troghi-Cellai, e creazione di percorsi ciclo-pedonali, preferibilmente integrati nel sistema reticolare del verde urbano;
    • mitigazione dell'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività industriali e artigianali alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
    • rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale124 negli interventi edilizi;
    • gestione integrata del processo produzione - raccolta - smaltimento dei rifiuti, con razionalizzazione della raccolta differenziata in funzione dell'articolazione del sistema insediativo urbano.
  6. f. sistema infrastrutturale: contenere i carichi inquinanti e la frammentazione paesaggistica generati dai principali tracciati infrastrutturali (in particolare Autostrada A1, SP 1 "Aretina" e SP 89 "del Bombone", SP 90 "Torri-Volognano-Rosano") attraverso:
    • razionalizzazione dei traffici sovra comunali della SP n. 1 "Aretina", favorendo la separazione dai traffici urbani e locali in corrispondenza dei centri abitati di Troghi e Cellai;
    • specifiche misure di mitigazione dei carichi inquinanti (asfalti e barriere fonoassorbenti, dune, verde strutturale verticale, ecc.) e dell'effetto barriera (sottopassi per animali, barriere verdi lungo i tracciati, ecc.);
    • specifiche misure atte a ridurre gli effetti di frammentazione del paesaggio (mitigazione), a compensarne gli squilibri (compensazione) e a prevenirli (inserimento): in particolare attraverso fasce boscate, connesse alla vegetazione forestale e ripariale, lungo il tracciato autostradale e attraverso una specifica qualificazione ambientale delle aree comprese tra l'Autostrada e il fosso di Troghi, all'altezza degli abitati di Troghi e Cellai125.
  7. g. ecosistema territoriale: favorire la qualità e la funzionalità ecologica dell'intero territorio comunale attraverso:
    • biodiversità:
      • conservazione dei sistemi naturali che costituiscono i principali serbatoi di naturalità (in particolare: boschi, prati e arbusteti presenti nella dorsale orientale);
      • mantenimento e ampliamento dei prati arbustati nei sistemi territoriali 4 e 5 e conservazione attiva degli arbusteti a ginestrone (uliceti) del Poggio di Firenze (sistema territoriale 5);
      • qualificazione del sistema forestale, attraverso la sostituzione di elementi alloctoni con altri autoctoni, avviamento all'alto fusto o miglioramento dei boschi cedui in base ai principi della gestione forestale sostenibile;
      • creazione di sistemi reticolari del verde urbano articolati e continui, costituiti da aree pubbliche e private, attenti alla diversificazione ambientale e alle connessioni con il territorio rurale;
      • sostegno all'agricoltura biologica e a tutte le attività produttive a basso impatto ambientale;
      • promozione, attraverso azioni di formazione/informazione, di sistemi di gestione del verde privato volti all'uso di specie autoctone e di prodotti naturali, anche attraverso protocolli sottoscritti con condomini, singoli soggetti, esercenti di attività di vendita di prodotti per il giardinaggio;
      • sostegno a interventi di ristrutturazione di complessi rurali o di nuove edificazioni con accorgimenti tecnici che favoriscano la salvaguardia o l'incremento delle popolazioni di chirotteri (pipistrelli), di rapaci diurni e notturni, di irundinidi (rondini, balestrucci), in osservanza delle normative comunitarie, nazionali e regionali in materia.
    • connettività:
      • conservazione delle principali unità funzionali delle reti ecologiche provinciali (corridoio boscato Monti del Chianti - Monte Giovi, costituito dai boschi, dai prati e dai cespuglieti della dorsale occidentale; corridoio fluviale dell'Arno e nodo fluviale secondario del Fosso di Troghi/delle Formiche/Salceto) e delle reti ecologiche comunali;
      • conservazione e qualificazione delle fasce boscate presenti lungo il reticolo idrografico privilegiando la loro connessione (in particolare: vegetazione ripariale lungo alcuni tratti del Fosso di Castiglionchio, del Fosso di Troghi- delle Formiche a valle di Cellai, del Fosso del Salceto nel tratto subterminale);
      • sostegno all'incremento della diversità ambientale nelle aree agricole a coltivazione intensiva (siepi, alberature, fasce di rispetto delle siepi, a regime sodivo e inerbite);
      • creazione di sistemi reticolari del verde urbano articolati e continui, costituiti da aree pubbliche e private, attenti alla diversificazione ambientale e alle connessioni con il territorio rurale126.
    • sostenibilità degli stili di vita e delle modalità di utilizzazione del territorio:
      • individuazione delle aree rivierasche dell'Arno quali ambiti per la sperimentazione di politiche territoriali sostenibili nella prospettiva del futuro parco fluviale metropolitano, con previsione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) denominata "Parco fluviale dell'Arno";
      • individuazione delle aree comprese tra l'Autostrada A1 e il sistema insediativo di Troghi - Cellai quale ambito periurbano di qualificazione ambientale ed elemento ordinatore degli spazi aperti, connesso alle aree verdi urbane e alle aree rivierasche di fondovalle;127
      • previsione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) nel Poggio Firenze, previa concertazione, programmatica e procedurale, con i comuni limitrofi di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Incisa in Val d'Arno;
      • protocolli promossi dalla Amministrazione Comunale per combinare la qualità del territorio rurale con la qualità delle produzioni agricole e delle altre attività compatibili con una moderna ruralità polifunzionale;
      • sostegno alle certificazioni Ecolabel e alla creazione di aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA) negli insediamenti artigianali e industriali di Pian dell'Isola e del Salceto ;
      • protocolli di sostenibilità energetica dei prodotti e dei processi, in campo agricolo, artigianale e industriale, con monitoraggio e diffusione dei risultati;
      • previsione di piste ciclabili e di percorsi pedonali con caratteristiche adeguate alle diverse connotazioni morfologiche e paesaggistiche dei contesti interessati;
      • predisposizione di un piano comunale di illuminazione pubblica128, per favorire il risparmio energetico e, soprattutto nei sistemi territoriali 1.2, 2, 4 e 5, la riduzione dell'inquinamento luminoso, la tutela della fauna e del paesaggio;
      • Atlante partecipato delle risorse patrimoniali, quale strumento di crescita della conoscenza diffusa, del presidio sociale del territorio, della percezione sociale del paesaggio.

119. Vedi Parte Seconda, Titolo III, Capo II e Capo IV, e Titolo IV delle presenti norme

120. Vedi Parte Seconda, Titolo I delle presenti norme.

121. Vedi Parte Seconda, Titolo III, Capo II delle presenti norme

122. Vedi punti successivi del presente articolo

123. Vedi anche articolo 58 delle presenti norme

124. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i)

125. Vedi anche punto successivo del presente articolo, voce "sostenibilità degli stili di vita e delle modalità di utilizzazione del territorio"

126. Vedi anche sopra, alla voce "biodiversità"

127. Vedi anche sopra, alla voce "Sistema infrastrutturale"

128. L.R. 37/2000, art. 6