Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 60 Sistema insediativo

1. La strategia definita dal PS per il sistema insediativo residenziale137 è volta a soddisfare, principalmente attraverso il recupero, parte della domanda di abitazioni legata ai fenomeni migratori, con particolare riguardo per quella delle fasce sociali più deboli, e a rafforzare il ruolo di Rignano quale caposaldo urbano principale, qualificando i centri abitati di Troghi - Cellai, San Donato e Rosano quali capisaldi urbani secondari, capaci di costituire riferimento preferenziale per settori territoriali periferici, con scarse dotazioni di servizi, sviluppando connotazioni di ruolo sinergiche, in grado di ottimizzare le risorse territoriali.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento per qualificare il sistema insediativo, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono così definiti.

2.1. Centri abitati:

  • - riconoscimento delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali dei centri abitati e conseguente definizione delle opzioni di base per la loro riorganizzazione qualitativa:
    • Rignano: recupero del rapporto tra la struttura urbana e l'Arno; sviluppo di relazioni ecologiche e funzionali monte-valle; valorizzazione paesaggistica della pieve di San Leolino e di Torre all'Isola;
    • Troghi - Cellai: valorizzazione ecologica e funzionale del sistema degli spazi aperti di fondovalle, dei varchi e delle relazioni trasversali;
    • San Donato: valorizzazione delle visuali panoramiche dal/sul centro abitato e considerazione della fragilità visuale;
    • Rosano: risanamento idraulico nella sezione di chiusura del bacino del Castiglionchio; recupero delle relazioni tra la struttura urbana e l'Arno; valorizzazione paesaggistica del Monastero di Rosano.
  • - definizione e valorizzazione delle connotazioni di ruolo dei centri abitati. In particolare:
    • Rignano: ruolo amministrativo e direzionale, incentrato sulla presenza del municipio; sede dei principali servizi di livello comunale; porta settentrionale del Valdarno superiore per gli spostamenti ferroviari con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina; polo logistico per le relazioni ferroviarie e fluviali tra Firenze e il sistema produttivo e commerciale (outlet della moda) di Pian dell'Isola/Leccio: polo logistico e centro direttore per la fruizione dell'Arno e delle sue rive, nel Valdarno superiore, anche nella prospettiva del parco fluviale;
    • Troghi - Cellai: sede di servizi pubblici decentrati; porta settentrionale del Valdarno superiore per gli spostamenti su gomma attraverso la SP 1 Aretina per San Donato; base per le escursioni nel Poggio di Firenze;
    • San Donato: passo della dorsale occidentale e trait d'union con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina; centro transfrontaliero esteso al Comune di Bagno a Ripoli; base per le escursioni nel Poggio di Firenze;
    • Rosano: centro abitato di confine gravitante su Pontassieve, nei cui confronti costituisce la cerniera del retrostante bacino idrografico del Castiglionchio; polo logistico per la fruizione dell'Arno e delle sue rive, nel tratto fiorentino del fiume, anche nella prospettiva del parco fluviale; base per le escursioni lungo la vecchia Via Maremmana.
  • - gerarchizzazione della viabilità di collegamento tra Rosano, Rignano, Pian dell'Isola, Troghi - Cellai, quale rete capace di favorire gli spostamenti interni al territorio comunale nelle diverse modalità di trasporto (autobus, auto private, biciclette), favorendo un servizio di trasporto pubblico con capacità di distribuzione circolare interna e di raccordo con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina, a partire dai punti strategici del sistema (centri abitati di Rignano, Troghi e Rosano);
  • - blocco alla crescita insediativa lineare lungo le strade matrice di fondovalle nel sistema insediativo di Cellai-Troghi-San Donato e lungo il corso dell'Arno nel sistema insediativo del capoluogo, prevedendo, nelle aree non urbanizzate, la permanenza di aree agricole periurbane, ovvero la creazione di spazi aperti strutturati. In particolare:
    • lungo il Fosso di Troghi, dove viene prevista la creazione di un parco urbano, fisicamente e funzionalmente collegato a un ambito periurbano di qualificazione ambientale nelle aree comprese tra l'Autostrada A1 e il fondovalle;
    • nelle aree rivierasche dell'Arno, tra il centro abitato di Rignano e Pian dell'Isola, che ricadono all'interno di una (prevista) area naturale protetta di interesse locale, anticipatrice del futuro parco fluviale, denominata "Parco fluviale dell'Arno".
  • - qualificazione strutturale e funzionale delle strutture urbane attraverso:
    • creazione di sistemi del verde urbano incentrati sui parchi urbani e raccordati al territorio rurale (sistema trasversale dei giardini pubblici e parco fluviale di Rignano; parco urbano lungo il Fosso di Troghi; giardino pubblico lungo il canale diversivo di Rosano);
    • recupero e creazione di luoghi centrali quali perni del sistema degli spazi pubblici;
    • alleggerimento dei carichi generati dal traffico di attraversamento mediante il completamento o la previsione di by pass nelle situazioni di maggiore criticità (Rignano, Troghi - Cellai, Rosano);
    • completamenti edilizi che favoriscono la compattazione dei centri abitati e la creazione di una struttura urbana compiuta, ponendo, in particolare, fine alla crescita lineare lungo la viabilità di fondovalle e alla creazione di filamenti urbani.

2.2. Territorio rurale

  • - blocco alla crescita delle strutture insediative accentrate con caratteri rurali: nuclei abitati di Torri e Bombone; borghi rurali di Volognano, Sarnese, S. Maria, S. Martino; insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale di Torre Giulia - Focardo, Le Valli, S. Piero, Le Corti, La Felce, Montecucco;
  • - limitazioni alla crescita delle nuove unità immobiliari ad uso residenziale nel territorio rurale attraverso i cambi di destinazione d'uso, ai sensi dell'articolo 50, punto 6, favorendo di contro la creazione di strutture capaci di generare lavoro e di arricchire l'offerta territoriale.

137. Per il sistema produttivo vedi articoli 57 e 58 delle presenti norme