Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 67 UTOE di Rosano

1. Definizione:

L'Unità territoriale organica elementare di Rosano occupa il settore settentrionale del territorio comunale e comprende il centro abitato minore di Rosano, il borgo rurale di impianto storico di Volognano e l'insediamento rurale di Molinuzzo (a carattere artigianale/industriale).

2. Finalità.

2.1. Il PS persegue la riqualificazione strutturale e funzionale dell'UTOE di Rosano attraverso le seguenti azioni strategiche prioritarie:

  1. a. risanamento idrogeologico del bacino del Fosso di Castiglionchio, con particolare riguardo alla sua sezione di chiusura, da dove è prevista la delocalizzazione delle strutture produttive presenti;
  2. b. qualificazione ecologica e funzionale dei corsi d'acqua principali (Fiume Arno, Fosso di Castiglionchio) e delle relative rive;
  3. c. valorizzazione delle risorse storico - culturali nell'ambito del turismo escursionistico (Pieve di Miransù, Monastero di Rosano e complesso architettonico di Volognano);
  4. d. forte caratterizzazione di ruolo del centro abitato di Rosano quale:
    1. d.1. polo logistico per la fruizione del tratto fiorentino dell'Arno, anche nella prospettiva del futuro parco fluviale, e per le escursioni lungo l'antica Via Maremmana;
    2. d.2. caposaldo urbano del settore settentrionale del territorio comunale e "ponte" verso il centro abitato di Pontassieve.

2.2. Le suddette azioni, che trovano più dettagliata definizione nei punti che seguono in relazione al sistema ambientale, al sistema territoriale, al sistema insediativo e al sistema infrastrutturale, sono recepite e specificatamente disciplinate, nelle loro implicazioni urbane e territoriali, dal RU e dagli altri atti di governo del territorio in coerenza con le disposizioni statutarie del PS186.

3. Sistema ambientale

3.1. La riqualificazione idrogeologica del bacino del Fosso di Castiglionchio dovrà essere favorita attraverso il sostegno alle pratiche agricole e forestali, con particolare riguardo per quelle capaci di contribuire alla regimazione delle acque di pioggia e alle sistemazioni idraulico - agrarie e idraulico - forestali dei versanti collinari. Nelle aree di pianura si dovranno recuperare spazi pertinenziali del fosso, dove creare casse di espansione per consentire la libera divagazione delle acque in caso di piena, e si dovranno prevedere interventi capaci di aumentarne la portata, anche attraverso la creazione di un canale diversivo che bypassi il centro abitato di Rosano.
Il RU definisce specifici interventi necessari allo scopo e favorisce la delocalizzazione di quelle funzioni che, soprattutto con le strutture produttive di Molinuzzo, riducono la funzionalità del fosso e accrescono le condizioni di rischio idraulico.

3.2. Per migliorare la qualità ecologica delle rive dell'Arno e del Castiglionchio, il RU individua apposite aree pertinenziali dei corsi d'acqua, all'interno delle quali dovranno essere salvaguardate le funzioni ecotonali, favorita la fruizione sociale e inibite costruzioni non strettamente legate a questi fini.

3.3. Le aree della media collina di Castiglionchio e Miransù costituiscono, con le aree speculari di Poggio Alberaccio, nel Comune di Bagno a Ripoli), un sistema agricolo e forestale di apprezzabile valore naturalistico, oltre che componente significativa della rete provinciale dei boschi.
Il RU riconosce e salvaguarda queste funzioni, coordinando la disciplina urbanistica e territoriale con il Comune di Bagno a Ripoli e provvedendo al sostegno del mosaico colturale che impedisce il compattamento della copertura boschiva e favorisce il mantenimento della biodiversità. A questo fine rivestono particolare importanza le sistemazioni idraulico-agrarie tradizionali, quali interventi di ingegneria naturalistica, che contribuiscono alla regimazione delle acque di pioggia su versanti ad alta acclività e delle quali, pertanto, si dovrà favorire la conservazione e il restauro.

3.4. Le aree rivierasche dell'Arno che trovano continuità nel Comune di Bagno a Ripoli, in particolare, costituiscono un ambito territoriale da sottoporre a politiche sperimentali per la sicurezza idraulica, la qualità delle acque, la fruibilità delle rive e l'utilizzazione sostenibile delle risorse territoriali nell'ambito di un progetto unitario, di livello sovra comunale, incentrato sul ruolo del fiume quale elemento di identità locale e nella prospettiva di un futuro parco fluviale dell'Arno di livello metropolitano. Tali politiche, che opereranno per l'istituzione di un'area naturale protetta dell'Arno di livello sovra comunale, presuppongono un regime pattizio tra l'Amministrazione Comunale e i soggetti sociali che operano nelle aree rivierasche, volto a definire sinergie funzionali e buone pratiche nell'uso del territorio e nella costruzione del paesaggio.
Il RU, previo coordinamento con il Comune di Bagno a Ripoli e con i comuni frontistanti di Pontassieve e di Fiesole , definisce il perimetro territoriale di tale ambito, individua al suo interno un sistema reticolare di spazi a gestione pubblica (accessi, percorsi, punti di sosta, ecc.) e detta i criteri per la congruità e la sostenibilità delle attività ammissibili nel rispetto dei seguenti obiettivi strategici:

  1. a. potenziare le relazioni (ecologiche, funzionali, visuali) tra le aree fluviali e le aree pedecollinari;
  2. b. coordinare, con i Comuni di Bagno a Ripoli e Pontassieve, i percorsi ciclopedonali lungo le rive dell'Arno, nonché le attività ricreative compatibili;
  3. c. valorizzare il ruolo storico-culturale del Monastero di Rosano e quello agricolo-prroduttivo delle relative aree pertinenziali.

3.5. Nel centro abitato di Rosano e nelle aree produttive a carattere industriale e artigianale di Molinuzzo il RU definisce interventi di qualificazione ecologica con particolare attenzione a:

  1. a. favorire la delocalizzazione degli insediamenti esistenti (in particolare: area produttiva Molinuzzo) che comportano difficoltà per la regimazione dei corsi d'acqua, definendo, al contempo, i criteri per il recupero e la sistemazione naturale delle rive;
  2. b. favorire la presenza consistente nelle aree urbane di spazi verdi con funzioni sistemiche di carattere ecologico, ricreativo e formale;
  3. c. contenere gli inquinamenti generati dal traffico veicolare attraverso interventi di limitazione del traffico nelle aree centrali di Rosano, di razionalizzazione e di completamento della rete viaria per separare il traffico di attraversamento da quello di penetrazione urbana (in particolare: completamento della circonvallazione di Rosano), di potenziamento e di riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico, di potenziamento delle reti ciclo-pedonali (soprattutto lungo il corso del Fosso di Castiglionchio);
  4. d. mitigare l'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
  5. e. prevedere negli interventi di trasformazione urbanistico-edilizi il rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale187.

4. Sistema territoriale

4.1. Le relazioni urbane e territoriali tra i centri abitati di Rosano e di Pontassieve dovranno essere definite dal RU previo coordinamento con il Comune di Pontassieve.

4.2. Gli assetti territoriali delle aree fluviali di confine dovranno essere definite dal RU previo coordinamento con i Comuni di Bagno a Ripoli e di Pontassieve.

5. Sistema insediativo

5.1. La qualificazione del sistema insediativo di Rosano (area artigianale - industriale del Molinuzzo e centro abitato) presuppone prioritariamente di risolvere le interferenze con il Fosso di Castiglionchio, soffocato dallo sviluppo delle urbanizzazioni e ormai incapace di assolvere compiutamente le proprie funzioni idrauliche. A tale scopo il RU:

  1. a. per consentire lo stombamento del fosso e restituirgli aree pertinenziali in corrispondenza della sezione di chiusura del bacino idrografico: favorirà la delocalizzazione, anche verso altre parti del territorio comunale, delle attività produttive che, con le costruzioni e/o i piazzali, coprono l'alveo o riducono eccessivamente la consistenza delle aree ripariali;
  2. b. per calibrare la portata del fosso nel tratto urbano in funzione della sua capacità di deflusso: definirà il tracciato di un canale diversivo capace di accogliere le acque eccedenti la portata ordinaria, che, in presenza di piene, non potrebbero essere smaltite dal fosso, favorendo un percorso a sud-ovest dell'abitato quale limite tra le aree urbanizzate e la campagna.

5.2. Insediamenti accentrati con caratteri rurali.

La valorizzazione del carattere rurale degli insediamenti accentrati dovrà essere garantita:

  1. a. evitandone la crescita insediativa a carattere residenziale e l'evoluzione verso modelli insediativi urbani;
  2. b. salvaguardando la riconoscibilità paesaggistica del borgo rurale di Volognano e mantenendo al suo interno e al suo intorno spazi aperti con caratteri di ruralità;
  3. c. privilegiando, nella realizzazione di spazi per la sosta veicolare, aree di piccole dimensioni poco strutturate;
  4. d. individuando gli esercizi commerciali di vicinato e le strutture di ristoro quali sbocchi privilegiati della filiera corta agricola locale e favorendone l'evoluzione in empori polifunzionali o comunque in strutture capaci di assolvere una pluralità di funzioni di pubblico interesse.

5.3. Rosano

La qualificazione dello spazio pubblico del centro abitato di Rosano deve essere perseguita garantendo prioritariamente la continuità fisica, la qualità morfologia e funzionale e l'accessibilità pedonale degli spazi pubblici. Al loro interno costituiscono luoghi centrali, da connettere attraverso percorsi ciclo pedonali ricavabili lungo il Fosso di Castiglionchio:

  1. a. Monastero di Rosano (architetture e giardino): da salvaguardare e valorizzare anche attraverso una apposita area di pertinenza paesaggistica, che consenta al complesso di mantenere il tradizionale rapporto con la campagna e le conseguenti relazioni visuali;
  2. b. polo dei servizi di via Fabiani: da valorizzare attraverso l'integrazione tra le strutture di interesse pubblico presenti nel centro abitato (religiose, sportive e ricreative) e quelle (sportive) presenti sulla riva dell'Arno;
  3. c. nuova centralità urbana di Mandruzza: da realizzare previo completamento della variante alla SP 90 "Torri-Volognano-Rosano", che accoglierà il traffico di attraversamento, e la contestuale realizzazione di una piazza, con parcheggi e verde di corredo, nelle aree comprese tra la lottizzazione Mandruzza e gli spazi prospicienti, ubicati oltre l'attuale tracciato della SP 90.

5.4. Area produttiva industriale e artigianale di Molinuzzo

Per l''area artigianale - industriale di Molinuzzo, oltre che a favorire la delocalizzazione delle attività produttive, che attraverso le relative strutture producono interferenze con il Fosso di Castiglionchio, si dovrà provvedere alla riorganizzazione ecologica, morfologica e funzionale delle aree, restituendo alle condizioni naturali, agli usi agricoli o ad altri usi compatibili con le condizioni idrauliche della zona i terreni liberati dalle costruzioni e comunque dalle impermeabilizzazioni (aree verdi, aree pertinenziali permeabili, ecc.).
Lungo il corso del Castiglionchio si dovrà creare un sistema di spazi verdi collegato, anche attraverso percorsi ciclopedonali, al sistema lineare di spazi verdi previsto nel centro abitato di Rosano.

5.5. Gli edifici matrice dell'identità storico culturale188 dovranno essere tutelati e valorizzati anche in funzione dell'escursionismo culturale e del turismo ambientale. A tale fine il RU dovrà provvedere una apposita disciplina per i seguenti complessi edilizi e per le relative aree di pertinenza paesaggistica: pieve di S. Lorenzo a Miransù, Monastero e Chiesa della SS Annunziata a Rosano, chiesa di San Prugnano, complesso architettonico di Volognano, ville di Castiglionchio e Mitigliano.

5.6. Dimensionamento del sistema insediativo

5.6.1. Residenza

Per soddisfare il fabbisogno residenziale potranno essere realizzati 60 vani189, per una superficie utile lorda complessiva di 1.800 mq190, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, e 10 vani, per una superficie utile lorda complessiva di 300 mq, attraverso nuove costruzioni.
Le nuove costruzioni dovranno essere realizzate, nell'ambito urbano di Rosano, attraverso interventi di riorganizzazione urbana e/o di completamento nelle aree urbane di frangia in prossimità del servizio di trasporto pubblico. I relativi legati dovranno favorire:

  1. a. il miglioramento della accessibilità carrabile e/o pedonale agli ambiti urbani;
  2. b. il potenziamento della dotazione di servizi di pubblico interesse;
  3. c. (ovunque possibile) l'individuazione di aree pertinenziali del corso d'acqua.

5.6.2. Insediamenti produttivi artigianali-industriali e commercio all'ingrosso

Per favorire la riorganizzazione dell'area produttiva di Molinuzzo e lo spostamento delle strutture che producono maggiori interferenze con il Fosso di Castiglionchio, oltre che per potenziare le strutture produttive esistenti, esterne alla suddetta area, potranno essere realizzate addizioni volumetriche agli edifici esistenti, ai sensi della LR 01/2005191, fino a una superficie utile lorda complessiva di 3.500 mq.

Il RU provvederà, tuttavia, a favorire lo spostamento verso altre aree produttive, interne (Pian dell'Isola) o esterne al territorio comunale, delle strutture artigianali e industriali di Molinuzzo, recuperando le relative aree di sedime quali aree pertinenziali del Fosso di Castiglionchio.

5.6.3. Insediamenti terziari (turistico-ricettivi, commerciali, direzionali, servizi privati)

Per favorire la polifunzionalità dei tessuti urbani e del territorio rurale potranno essere previsti:

  1. a. Insediamenti turistico-ricettivi:
    1. a. territorio rurale: nuove strutture ricettive, fino una capacità complessiva di 50 posti letto192, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente; potenziamento delle strutture ricettive esistenti, attraverso addizioni volumetriche, fino a una capacità complessiva di 20 posti letto.
  2. b. Insediamenti commerciali:
    1. a. ambiti urbani: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 350 mq attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente;
    2. b. territorio rurale: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 350 mq, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente.
  3. c. Insediamenti direzionali e servizi privati:
    1. a. ambiti urbani: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 500 mq attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente;
    2. b. territorio rurale: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 100 mq, tramite interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente; potenziamento dei servizi privati esistenti attraverso addizioni volumetriche a strutture esistenti, fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 100 mq.

5.7. Dotazioni minime di spazi pubblici nel sistema insediativo

5.7.1. Il RU provvede ad assicurare le seguenti dotazioni minime di standards ai sensi del D.M. n° 1444/1968:

  1. a. insediamenti residenziali: 30 mq/abitante;
  2. b. insediamenti artigianali e/o industriali: 10% della superficie territoriale;
  3. c. insediamenti commerciali e direzionali: 80% della SUL

5.7.2. Nei nuovi spazi pubblici assumono particolare rilevanza i seguenti servizi, che saranno oggetto di specifiche previsioni da parte del RU:

  • - parcheggi a servizio del centro abitato e delle aree fluviali;
  • - spazi di verde pubblico attrezzato per favorire aumentare le relazioni trasversali tra fiume e collina, nonché la qualità ecologica e formale delle aree urbane e delle aree produttive del Molinuzzo;
  • - attrezzature di interesse comune funzionali alla fruizione delle aree fluviali.

5.7.3. Il RU favorisce comunque la realizzazione di servizi privati convenzionati di pubblica utilità

6. Sistema infrastrutturale

6.1. Strada Provinciale 90 "Torri - Volognano - Rosano"

La variante alla SP 90 (circonvallazione "Mandruzza") deve essere completata e qualificata nei caratteri costruttivi e nelle relazioni con l'intorno, liberando il centro abitato di Rosano dal traffico di attraversamento.

6.2. Viabilità comunale

6.2.1. Viabilità minore

Le strade vicinali devono essere oggetto di una ricognizione dettagliata, finalizzata a verificarne il regime giuridico e l'accessibilità al pubblico.
L'Amministrazione Comunale promuove la costituzione di un apposito consorzio per la manutenzione delle strade vicinali, favorendone la percorribilità pubblica, quanto meno pedonale e ciclabile.
La viabilità panoramica che risale i versanti di Poggio a Luco deve essere tutelata e valorizzata anche ai fini escursionistici (in particolare: percorsi "Rosano - Castiglionchio - Mitigliano - Casignano - Croce dei Frati" e "Rosano - Sanprugnano - Le Pozzacce").

6.3. Mobilità dolce

Il centro abitato di Rosano e l'area di Molinuzzo devono essere collegati attraverso percorsi ciclopedonali. Nel centro abitato i suddetti percorsi seguono, preferenzialmente, il corso del Castiglionchio e del previsto canale diversivo, collegando le centralità urbane e i luoghi più significativi presenti in riva sinistra dell'Arno. Da qui, previo coordinamento con i Comuni di Pontassieve e Bagno a Ripoli, si sviluppano fino a connettersi con la rete dei percorsi ciclopedonali prevista nel centro abitato di Pontassieve e lungo la riva sinistra dell'Arno.
Con utilizzo della viabilità minore esistente, il RU individua inoltre una rete di percorsi per la mobilità lenta attraverso il territorio rurale (sentieri pedonali e ciclabili, ippovie. In particolare: strada per Moriano e Torre Giulia; strada per Mitigliano; vicinali "Per il Monasteraccio" e "Del Monasteraccio", che concorrono a formare l'Anello del Rinascimento).

186. Vedi Parte Seconda delle presenti norme

187. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i.

188. Art. 29, Parte Seconda, Titolo III, Capo III

189. Di cui 50 vani nel territorio rurale e 10 vani negli ambiti urbani

190. Di cui 1.500 mq di SUL nel territorio rurale e 300 mq di SUL negli ambiti urbani

191. Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1, Norme per il governo del territorio, articolo 78, comma 1, lettera g)

192. Di cui 30 posti letto per agriturismo e 20 posti letto per altre strutture ricettive rurali