Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 8 Definizione

1. Il Quadro conoscitivo di riferimento del PS articola il territorio comunale in cinque sistemi territoriali, individuati sulla base della caratterizzazione identitaria, e ne descrive le peculiarità e i caratteri identificativi, le risorse e le criticità principali, formulando altresì, per ciascuno di essi, una valutazione diagnostica.

2. In relazione a ciascuno dei suddetti sistemi territoriali, la presente Disciplina definisce obiettivi di qualità, con valore di direttiva, cui sono riferiti la disciplina statutaria delle risorse patrimoniali, le invarianti strutturali e i principi di governo del territorio, nonché le strategie per lo sviluppo durevole del territorio, siano esse di carattere generale ovvero riferite alle singole UTOE. Al perseguimento di tali obiettivi concorrono specificatamente gli atti di governo del territorio e in particolare il RU, che li assume come riferimenti prioritari della propria programmazione quinquennale.

3. I suddetti sistemi territoriali, rappresentati nella Tavola n. 1.1.1. dello Statuto del territorio, sono così definiti:

1. Sistema territoriale 1:
Fondovalle dell'Arno, con insediamenti concentrati di epoca recente e ampi tratti a elevato valore naturalistico
Il sistema è suddiviso nei seguenti sottosistemi territoriali:
  1. 1.1. Fondovalle a dominante urbana con significativa presenza del fiume
  2. 1.2. Fondovalle a dominante naturalistica fluviale
  3. 1.3. Fondovalle a dominante urbana con significativa presenza di elementi storici di interesse culturale
2. Sistema territoriale 2:
Media collina di matrice mezzadrile, a prevalente carattere agricolo, con forte densità di impronte storico-culturali e alta qualità paesaggistica
3. Sistema territoriale 3:
Fondovalle di Troghi e valico di San Donato, con insediamenti distribuiti lungo la viabilità principale di impianto storico
4. Sistema territoriale 4:
Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, a prevalente carattere agricolo-forestale, con insediamenti rarefatti di impianto storico ed elevato valore naturalistico
5. Sistema territoriale 5:
Alta collina di Poggio Casalmonte e Poggio Firenze, a prevalente copertura boschiva, con insediamenti episodici di impianto storico ed elevato valore naturalistico

Art. 9 Sistema territoriale 1: "Fondovalle dell'Arno con insediamenti concentrati di

1. Obiettivi generali di qualità

1.1. La qualità del sistema territoriale di fondovalle è legata soprattutto a due fattori:

  • - il ruolo dell'Arno e delle aree rivierasche, da intendersi come risorse plurime, nell'ambito del progetto metropolitano integrato di risanamento idraulico e di nuova attribuzione di senso alle rive;
  • - il recupero del rapporto tra il capoluogo, con il sistema collinare sud-orientale che gli è prossimo, e l'Arno, con le sue rive.

2. Obiettivi specifici di qualità

2.1. Sistema ambientale:

2.1.1. salvaguardia della continuità e della funzionalità idraulica del reticolo idrografico superficiale, quale sistema di corridoi atto a garantire il drenaggio delle acque meteoriche, il trasporto di materia organica e la depurazione, nonché, attraverso la vegetazione riparale, funzioni ecotonali tra i domini dell'acqua e della terra, contribuendo alla qualità biologica, alla biodiversità e alla connettività ecologica;

2.1.2. risanamento delle aree rivierasche soggette a rischio idraulico e combinazione delle esigenze di protezione idraulica degli insediamenti (Pian dell'Isola, Rignano, Molinuzzo) con la qualità, ambientale e paesaggistica, dei corsi d'acqua (Arno, Fosso di Castiglionchio), con la fruibilità delle rive e con le relazioni, ecologiche e funzionali, nei confronti dell'entroterra;

2.1.3. risanamento idraulico ed ecologico delle aree che costituiscono lo sbocco del bacino del Fosso di Castiglionchio, sulle quali insistono gli insediamenti residenziali e artigianali/industriali;

2.1.4. miglioramento e potenziamento del ruolo di connettività ecologica dei corsi d'acqua, anche attraverso:

  • - la salvaguardia e il potenziamento delle formazioni ripariali, arboree e arbustive;
  • - l'incremento della larghezza delle formazioni ripariali, arboree e arbustive;

2.1.5. mitigazione della frammentazione ambientale generata dalla viabilità principale di attraversamento (Via Pian dell'Isola) e dalla linea ferroviaria lenta attraverso la salvaguardia degli spazi aperti e permeabili, quali varchi di connessione ecologica;

2.1.6. mitigazione dell'inquinamento del suolo (aree rivierasche), dell'inquinamento dell'aria (viabilità di attraversamento), dell'inquinamento delle acque (scarichi, sversamenti, ecc.);

2.1.7. miglioramento e valorizzazione degli accessi al corso d'acqua e della fruibilità delle rive;

2.1.8. limitazioni all'uso delle acque di falda, per consumi umani o altri usi, in dipendenza della capacità di ricarica della falda.

2.2. Sistema insediativo:

2.2.1. recupero del rapporto ecologico, funzionale e visuale tra il capoluogo (Rignano "sull'Arno") e l'Arno, anche attraverso la mitigazione dell'effetto barriera generato dal tracciato ferroviario;

2.2.2. salvaguardia e valorizzazione delle strutture matrice della organizzazione storica del territorio (edifici e relative aree di pertinenza territoriale e paesaggistica), con particolare riguardo a quelle relazionate al fiume (in particolare: Pieve di S. Leolino a Rignano, Torre all'Isola a Pian dell'Isola; Monastero e Chiesa della SS Annunziata a Rosano);

2.2.3. salvaguardia delle componenti, naturali e antropiche, che possono contribuire alla qualificazione ecologica e alla compiutezza morfologica e funzionale delle strutture urbane (spazi aperti e spazi verdi, corridoi ecologici, raccordi significativi con il sistema ambientale e il sistema fluviale, spazi pubblici, luoghi centrali, anelli viari, percorsi ciclopedonali);

2.2.4. qualificazione paesaggistica degli insediamenti accentrati a prevalente carattere produttivo ed elevata fragilità visuale, con particolare riguardo per le aree di margine.

2.3. Sistema infrastrutturale:

2.3.1. Sistema della mobilità e della sosta: per la qualità della vita locale e per le relazioni con l'esterno, assumono particolare rilevanza le prestazioni legate alle seguenti risorse territoriali:

  • - requisiti strutturali per migliorare la mobilità e la sosta alla scala sovracomunale (area vasta di riferimento, estesa ai sistemi territoriali del Val d'Arno e dell'area centrale metropolitana fiorentina):
    • salvaguardia e valorizzazione della fermata ferroviaria del capoluogo, quale componente strutturale strategica del futuro sistema integrato di trasporto metropolitano;
    • salvaguardia e potenziamento delle aree per la sosta di scambio in prossimità della fermata ferroviaria del capoluogo (anche in riva destra dell'Arno, in prossimità di San Clemente, previo coordinamento con il Comune di Reggello);
  • - requisiti strutturali per migliorare la mobilità su gomma nel territorio comunale:
    • salvaguardia e razionalizzazione del circuito stradale utilizzato dal servizio di trasporto pubblico su gomma, onde favorire l'accessibilità dall'esterno e ottimizzare i collegamenti interni al territorio comunale;
    • razionalizzazione della viabilità di attraversamento dei centri abitati, per migliorare la fluidità dei traffici e mitigarne gli impatti.
  • - requisiti strutturali per garantire la mobilità lenta nel territorio comunale:
    • salvaguardia dei caratteri costruttivi e funzionali della rete viaria minore (strade vicinali, sentieri storici, percorsi escursionistici) quale sistema di fruizione capillare del territorio comunale.

2.4. Sistema sociale:

2.4.1. Diversificazione e qualificazione del polo sportivo del capoluogo, quale struttura di relazione tra centro abitato e aree rivierasche dell'Arno, suscettibile di integrazione con attività sportive, ricreative e motorie legate al fiume e alle sue rive.

2.4.2. Recupero del rapporto con l'Arno a partire dalla valorizzazione, in chiave contemporanea, di strutture e attività già presenti lungo il fiume. In particolare:

  • - strutture storiche presenti in riva sinistra (Mulino d'Orlando, Mulino di Rignano, Torre all'Isola) per usi di rilevanza sociale compatibili con i caratteri tipologico-costruttivi degli edifici e con i caratteri paesaggistici delle aree rivierasche (usi ricreativi, culturali, di accoglienza, di ristoro, ecc.);
  • - riproposizione, con nuove modalità strumentali e per finalità turistiche, della navigazione di alcuni tratti del fiume;
  • - recupero e valorizzazione della pescaia di Rignano anche per lo sfruttamento delle acque ai fini energetici.

2.4.3. Salvaguardia e valorizzazione delle strutture dell'associazionismo di base, quale sistema di riferimento civico e culturale suscettibile di assolvere una pluralità di servizi pubblici.

2.5. Sistema economico-produttivo:

2.5.1 agricoltura: aree agricole di fondovalle: salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole di fondovalle comprese tra il centro abitato di Rignano e il confine comunale con Bagno a Ripoli, quali componenti qualitative dei futuri assetti territoriali delle rive dell'Arno e partecipi allo sviluppo di una moderna ruralità polifunzionale;

2.5.2. industria e artigianato:

  • - aree produttive di Molinuzzo e Pian dell'Isola: salvaguardia e valorizzazione della struttura produttiva artigianale e industriale, anche attraverso:
    • la salvaguardia dell'integrità fisica delle aree produttive, con priorità per la messa in sicurezza idraulica;
    • la qualificazione e il potenziamento delle relazioni con i sistemi ambientali e urbani limitrofi, con particolare riferimento ai corsi d'acqua;
    • il radicamento territoriale delle aziende leader.

2.5.3. commercio: salvaguardia e tutela delle botteghe tipiche, quali strutture polifunzionali e possibili sbocchi delle filiere corte locali.

2.6. Paesaggio:

  • - salvaguardia dei sistemi naturali che garantiscono la funzionalità ecologica del territorio: sistema morfologico, sistema idraulico e idrogeologico, sistema forestale autoctono;
  • - conservazione attiva del sistema semiologico di origine storica (edifici, strade, verde ornamentale, sistemazioni idraulico-agrarie e/o forestali, ecc.), quale essenziale struttura culturale identitaria, e definizione di adeguate aree di pertinenza paesaggistica intorno agli edifici matrice dell'identità storico-culturale del territorio;
  • - assetti strutturali delle aree di fondovalle compatibili con politiche sperimentali per la creazione di un di parco fluviale dell'Arno:
    • tenendo presenti, prioritariamente, la qualità ambientale e il ruolo ordinatore del corso d'acqua;
    • combinando la regimazione idraulica con la fruibilità delle rive e con le relazioni ecologiche monte-valle;
    • valorizzando le relazioni visuali tra il fiume e le strutture storiche presenti sulle rive, nonché le visuali panoramiche sul corso d'acqua.

2.6.1. Sub sistema territoriale 1.1: paesaggio a dominante urbana con significativa presenza del fiume.

  • - recupero della continuità ecologica, funzionale e visuale del corridoio fluviale, salvaguardando la vegetazione ripariale e le aree ecotonali, garantendo la percorribilità e la fruibilità delle rive, perseguendo la sicurezza idraulica senza frapporre barriere tra corso d'acqua e aree rivierasche;
  • - qualificazione dei terrazzi fluviali, garantendo il mantenimento degli spazi aperti per usi agricoli compatibili;
  • - qualificazione e diversificazione funzionale del sistema insediativo di Pian dell'Isola, privilegiando la definizione di un sistema di spazi aperti trasversali, anche attraverso misure compensative;
  • - mantenimento di interruzioni visive del "continuum edificato" nell'area produttiva di Pian dell'Isola, favorendo anche nuove connessioni ecologiche tra entroterra e ambiente fluviale;
  • - miglioramento della qualità morfologica del centro abitato di Rignano, anche attraverso una diversa configurazione dei margini urbani e la costante considerazione di ambiti più estesi rispetto a quelli strettamente interessati dagli interventi, ricorrendo, se del caso, a misure compensative;
  • - definizione di regole atte a garantire le trasformazioni del paesaggio in coerenza con la sostenibilità ambientale e la funzionalità ecologica.

2.6.2. Sub sistema territoriale 1.2: paesaggio a dominante naturalistica fluviale.

  • - tutela e valorizzazione dell'integrità paesaggistica del fondovalle fluviale compreso tra gli ambiti urbani di Rignano e Rosano;
  • - miglioramento della funzionalità della rete ecologica, anche attraverso specifiche modalità di gestione delle risorse naturali e delle attività agricole compatibili;
  • - definizione di regole atte a garantire l'evoluzione del paesaggio in coerenza con la funzionalità ecologica e l'identità storico-culturale;
  • - sostegno alle modalità di fruizione compatibili con i valori paesaggistici.

2.6.3. Sub sistema territoriale 1.3: paesaggio a dominante urbana con significativa presenza di elementi storici di interesse culturale

  • - riassetto qualitativo del tessuto urbano di Rosano e delle sue relazioni con le aree agricole limitrofe;
  • - qualificazione paesaggistica e visuale del tessuto produttivo di Molinuzzo (Rosano);
  • - definizione di regole atte a garantire le trasformazioni del paesaggio in coerenza con la sostenibilità ambientale e la funzionalità ecologica.

Art. 10 Sistema territoriale 2: "Media collina di matrice mezzadrile, a prevalente

1. Obiettivi generali di qualità

1.1. La qualità del paesaggio storicizzato costituisce il presupposto imprescindibile per qualsiasi politica territoriale nella media collina di matrice mezzadrile.

1.2. Tale qualità deve essere perseguita attraverso la salvaguardia dei caratteri identitari profondi e l'evoluzione coerente dei caratteri identitari consolidati del paesaggio collinare, in modo da attualizzare il ruolo produttivo della collina e accrescere l'attrattività dell'intero territorio comunale.

2. Obiettivi specifici di qualità

2.1. Sistema ambientale:

  • - salvaguardia della continuità e della funzionalità idraulica del reticolo idrografico superficiale, quale sistema di corridoi atto a garantire il drenaggio delle acque meteoriche, il trasporto di materia organica e la depurazione;
  • - miglioramento e potenziamento della connettività ecologica dei corsi d'acqua, anche attraverso:
    • la salvaguardia e il potenziamento delle formazioni ripariali, arboree e arbustive,
    • l'incremento della larghezza delle formazioni ripariali, arboree e arbustive;
  • - salvaguardia e qualificazione della funzionalità ecologica delle aree agricole attraverso:
    • la conservazione dinamica e l'incremento, nello spazio e nel tempo, delle aree aperte (prati, pascoli, ecc.), evitandone la copertura boschiva;
    • la conservazione dinamica e l'incremento, nello spazio e nel tempo, delle siepi e degli altri elementi arbustivi e/o arborei lineari;
    • il mantenimento o la creazione di pozze e altri piccoli invasi ad uso della fauna;
  • - miglioramento della funzionalità ecologica dei boschi quale apparato stabilizzante, che concorre a definire la struttura profonda del territorio, e come apparato protettivo, che concorre alla regolazione del microclima e del ciclo delle acque.

2.2. Sistema insediativo:

  • - salvaguardia e valorizzazione delle strutture matrice della organizzazione storica del territorio rurale (edifici e relative aree di pertinenza territoriale e paesaggistica. In particolare: complessi di Volognano e Antica; chiese di S. Stefano a Torri, S. Piero in Perticaia, S. Cristoforo in Perticaia, S. Stefano alle Corti, S. Maria a Ughi; ville di Moriano, Petriolo, Frassine, Fonte Petrini, Torre a Cona, Poggio Francoli, Il Poggio, Il Palagio);
  • - salvaguardia e valorizzazione del carattere rurale degli insediamenti accentrati, con particolare riguardo per quelli di impianto storico, evitando la loro evoluzione verso modelli insediativi urbani. In particolare:
    • garantendo la riconoscibilità paesaggistica dei nuclei antichi, anche attraverso il mantenimento al loro interno e al loro intorno di spazi aperti con caratteri di ruralità;
    • potenziando il ruolo dei luoghi di riferimento, simbolico e funzionale;
    • sostenendo gli esercizi commerciali di vicinato e favorendo la loro conversione in empori polifunzionali o concependo gli esercizi commerciali e le strutture di ristoro come sbocco privilegiato della filiera corta dei prodotti agricoli locali;
    • favorendo la caratterizzazione tipologica delle fermate del servizio di trasporto pubblico e integrandole con il sistema dei percorsi pedonali e delle aree per la sosta veicolare;
    • evitando tipologie, dimensioni, caratteri costruttivi e arredi propri dei modelli urbani.

2.3. Sistema infrastrutturale:

2.3.1. Sistema della mobilità e della sosta:

  • - requisiti strutturali per garantire la mobilità lenta nel territorio comunale:
    • salvaguardia dei caratteri costruttivi e funzionali della rete viaria minore (strade vicinali, sentieri storici, percorsi escursionistici) quale sistema di fruizione capillare del territorio comunale.

2.4. Sistema sociale:

2.4.1. Salvaguardia e valorizzazione delle strutture dell'associazionismo di base, quale sistema di riferimento civico e culturale suscettibile di assolvere una pluralità di servizi pubblici;

2.4.2. Salvaguardia e valorizzazione delle manifestazioni folkloristiche locali, quali componenti del profilo culturale e identitario del territorio, potenzialmente capaci di valorizzare le eccellenze territoriali (prodotti agricoli e/o industriali, paesaggio, emergenze naturali e storico-culturali, ecc.).

2.5. Sistema economico-produttivo:

2.5.1. aree agricole collinari: salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole della collina, in quanto:

  • - componenti fondanti dell' identità storico - culturale del territorio comunale;
  • - componenti qualitative essenziali per il presidio territoriale, la riproduzione qualitativa del paesaggio, l'attrattività del territorio comunale;
  • - partecipi dello sviluppo locale attraverso produzioni agroalimentari di qualità nell'ambito di progetti integrati di filiera;
  • - suscettibili di relazioni con altri settori socio-economici che partecipano al progetto integrato di territorio attraverso:
    • una moderna ruralità polifunzionale (relazioni con le attività culturali, sociali, ricreative, escursionistiche, ricettive, ristorative, ecc.);
    • un sistema di vendita diretta dei prodotti aziendali, ovvero di immissione nella filiera corta locale legata agli esercizi commerciali e di ristoro, agli outlet della moda e alle relative strutture di servizio;
    • impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad uso delle aziende agricole e secondo modalità sostenibili per il paesaggio;
    • strutture per l'erogazione di servizi agricoli, anche in forma consortile.

2.5.2. commercio: salvaguardia e valorizzazione degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi esistenti, da qualificare come strutture polifunzionali e sbocchi della filiera corta locale, suscettibili di assolvere anche servizi pubblici;

2.5.3. turismo: salvaguardia e valorizzazione dell'offerta ricettiva esistente (agriturismo e turismo rurale), favorendone l'integrazione con l'agricoltura e con le attività ad essa connesse.

2.6. Paesaggio:

  • - salvaguardia dei sistemi naturali che garantiscono la funzionalità ecologica del territorio: sistema morfologico, sistema idraulico e idrogeologico, sistema forestale autoctono;
  • - conservazione attiva del sistema semiologico di origine storica (edifici, strade, verde ornamentale, sistemazioni idraulico-agrarie e/o forestali, ecc.), quale essenziale struttura culturale identitaria, e definizione di adeguate aree di pertinenza paesaggistica intorno agli edifici matrice dell'identità storico-culturale;
  • - definizione di regole atte a garantire l'evoluzione del territorio in coerenza con la funzionalità ecologica e l'identità storico-culturale;
  • - miglioramento della qualità ambientale ed ecologico-funzionale dei versanti collinari boscati, favorendo interventi di riassetto e di miglioramento vegetazionale ed evitando, di contro, l'estensione della copertura boschiva;
  • - sostegno alla varietà delle colture e dell'ecomosaico, scoraggiando i processi di semplificazione del paesaggio, ovvero favorendo adeguate misure di compensazione ecologica;
  • - definizione di modalità di intervento edilizio atte a:
    • patrimonio esistente: garantire il mantenimento di una identità tipologica riconoscibile nelle forme, nei materiali e nei colori, favorendo il miglioramento della qualità edilizia;
    • nuove costruzioni:
      • favorire, ove fisicamente possibile e compatibile con i caratteri storici e paesaggistici, l'accorpamento agli edifici esistenti e la creazione di piccoli agglomerati rurali;
      • stimolare il ricorso ad architetture contemporanee capaci di relazionarsi ai preminenti caratteri storico-culturali presenti, seguendo le regole insediative consolidate ma evitando, al contempo, di creare strutture che, per dimensioni e/o appariscenza, possano determinare competizione nei confronti degli edifici matrice dell'identità storico-culturale;
  • - valorizzazione delle visuali che si aprono, dalla viabilità principale, sul paesaggio agricolo e sugli insediamenti sparsi di impianto storico, anche con interventi che riducano l'impatto generato dai detrattori visuali;
  • - mantenimento e valorizzazione degli attuali assetti paesaggistici di:
    • colline di Volognano, salvaguardando le costruzioni storiche, sostenendo la varietà del mosaico agrario e contrastando, di contro, i processi di semplificazione negli ordinamenti colturali;
    • pianori di Torri e Bombone, salvaguardando i nuclei abitati e gli edifici storici sparsi, sostenendo la varietà del mosaico agrario, caratterizzata dalla presenza di vigneti e di oliveti, e contrastando, di contro, i processi di semplificazione negli ordinamenti colturali;
    • crinale centrale de Le Corti, la cui configurazione morfologica consente di leggere e percepire il paesaggio circostante;
    • complesso di Torre a Cona, salvaguardando gli elementi emergenti e le componenti minori (terrazzamenti, muri lungo strada, ecc.), che concorrono alla tutela idrogeologica e alla difesa del suolo. L'elevata visibilità del complesso sollecita l'attenta gestione integrata di tutte le componenti paesaggistiche che ne determinano il valore;
    • basse colline di San Martino, favorendo la salvaguardia degli assetti colturali esistenti e la qualità degli interventi edilizi, con particolare riferimento, in virtù della elevata visibilità, alle nuove costruzioni agricole e al loro accorpamento con gli edifici esistenti.

Art. 11 Sistema territoriale 3: "Fondovalle di Troghi e valico di San Donato, con

1. Obiettivi generali di qualità

1.1 Il sistema territoriale di Troghi e San Donato costituisce il principale corridoio di attraversamento del territorio comunale e la direttrice storica di collegamento tra il Valdarno e l'area fiorentina.

1.2. La valorizzazione di questo carattere identitario, secondo modalità sostenibili nei confronti dei sistemi naturali (a cominciare dal Fosso di Troghi, principale elemento strutturante e ordinatore) e compatibili nei confronti delle risorse culturali, costituisce il presupposto imprescindibile dei nuovi assetti territoriali.

2. Obiettivi specifici di qualità

2.1. Sistema ambientale:

  • - salvaguardia della continuità e della funzionalità del reticolo idrografico superficiale, quale sistema di corridoi atto a garantire il drenaggio delle acque meteoriche, il trasporto di materia organica e la depurazione, nonché, attraverso la vegetazione riparale, funzioni ecotonali tra i domini dell'acqua e della terra, contribuendo alla qualità biologica, alla biodiversità e alla connettività ecologica;
  • - miglioramento e potenziamento del ruolo di connettività ecologica dei corsi d'acqua, anche attraverso:
    • la salvaguardia e il potenziamento delle formazioni ripariali, arboree e arbustive;
    • l'incremento della larghezza delle formazioni ripariali, arboree e arbustive;
  • - mitigazione dell'inquinamento dell'aria, del suolo e delle acque (viabilità principale di attraversamento e centri abitati);
  • - mitigazione degli inquinamenti (acustici, atmosferici, visuali) e della frammentazione ambientale generata dalla viabilità principale di attraversamento (Autostrada A1 e SP 1 Aretina), con particolare riferimento alla salvaguardia, quali varchi di connessione ecologica, degli spazi aperti e permeabili disponibili in prossimità di:
    • Autostrada A1:
      • galleria di San Donato in Collina e Fosso di Gamberaia;
      • viadotto sul Fosso del Massone;
      • sovrappassi in località Terrato, Busignalla e Spedaletto;
    • SP1 Aretina:
      • varco inedificato tra le località Chiarantino e La Chiocciola, a sud del centro abitato di Troghi,
  • - salvaguardia dell'accessibilità al Fosso di Troghi (percorribilità e collegamento delle due rive).

2.2. Sistema insediativo:

  • - salvaguardia e valorizzazione delle strutture matrice della organizzazione storica del territorio (edifici e relative aree di pertinenza territoriale e paesaggistica. In particolare: fattoria La Chiocciola, chiese S. Quirico alla Felce e S. Donato in Collina);
  • - mantenimento del policentrismo nel sistema insediativo lineare, sostenendo la creazione di un sistema insediativo multipolare integrato ed evitando la saldatura dei centri abitati minori di Troghi e Cellai con il centro abitato minore transfrontaliero di San Donato in Collina e con gli insediamenti accentrati de La Felce e de Le Valli
  • - valorizzazione ecologica, formale, ricreativa e ciclopedonale delle aree rivierasche del Fosso di Troghi, anche attraverso la creazione di un sistema articolato e continuo di spazi verdi, pubblici e privati;
  • - considerazione prioritaria del Fosso di Troghi (problematiche idrauliche ed ecologiche), del corridoio infrastrutturale (A1, SP 1 Aretina, Ferrovia Direttissima se pure in interrata) e dei caratteri morfotipologici per la riorganizzazione del sistema insediativo urbano lineare;
  • - salvaguardia delle componenti, naturali e antropiche, che possono contribuire alla qualificazione ecologica e alla compiutezza morfologica e funzionale delle strutture urbane (spazi aperti e spazi verdi, corridoi ecologici, raccordi significativi con il sistema ambientale e il sistema fluviale, spazi pubblici, luoghi centrali, anelli viari, percorsi ciclopedonali);
  • - salvaguardia e qualificazione morfologica dei centri abitati anche attraverso il blocco alla crescita insediativa lineare.

2.3. Sistema infrastrutturale:

2.3.1. Sistema della mobilità e della sosta: per la qualità della vita locale e per le relazioni con l'esterno, assumono particolare rilevanza le prestazioni legate alle seguenti risorse territoriali:

  • - requisiti strutturali per migliorare la mobilità e la sosta alla scala sovracomunale (area vasta di riferimento, estesa ai sistemi territoriali del Val d'Arno e dell'area centrale metropolitana fiorentina):
    • salvaguardia e razionalizzazione dello storico corridoio infrastrutturale di collegamento tra Valdarno e area fiorentina, risolvendo le interferenze con il sistema insediativo lineare;
    • salvaguardia e potenziamento di piccole aree per la sosta di scambio lungo la SP 1 "Aretina" e soprattutto in prossimità del centro abitato di Troghi;
  • - requisiti strutturali per migliorare la mobilità su gomma nel territorio comunale:
    • salvaguardia e razionalizzazione del circuito stradale utilizzato dal servizio di trasporto pubblico su gomma, onde favorire l'accessibilità dall'esterno e ottimizzare i collegamenti interni al territorio comunale;
    • razionalizzazione della viabilità di attraversamento dei centri abitati, per migliorare la fluidità dei traffici e mitigarne gli impatti.
  • - requisiti strutturali per garantire la mobilità lenta nel territorio comunale:
    • salvaguardia dei caratteri costruttivi e della funzionalità della rete viaria minore (strade vicinali, sentieri storici, percorsi escursionistici) quale sistema di fruizione capillare del territorio.

2.4. Sistema sociale:

2.4.1. Salvaguardia e valorizzazione delle strutture dell'associazionismo di base, quale sistema di riferimento civico e culturale suscettibile di assolvere una pluralità di servizi pubblici.

2.5. Sistema economico-produttivo:

2.5.1. agricoltura:

  • - salvaguardia e qualificazione delle aree agricole residuali di fondovalle e delle loro relazioni, fisiche, ecologiche e funzionali, con le aree pedecollinari e collinari;
  • - tutela dei terrazzamenti e del mosaico colturale dei versanti;
  • - salvaguardia della viabilità minore che garantisce l'accesso alle aree agricole di fondovalle lungo il Fosso di Troghi.

2.5.2. commercio:

  • - tutela e valorizzazione delle botteghe tipiche, quali strutture polifunzionali e possibili sbocchi delle filiere corte locali.
  • - salvaguardia e valorizzazione degli esercizi commerciali e dei pubblici esercizi esistenti, da qualificare come strutture polifunzionali e sbocchi della filiere corte locali, suscettibili di assolvere anche servizi pubblici.

2.5.3. turismo:

  • - salvaguardia e valorizzazione dell'offerta ricettiva esistente (agriturismo e turismo rurale), favorendone l'integrazione con l'agricoltura e con le attività ad essa connesse.

2.6. Paesaggio:

  • - potenziamento delle connessioni ecologiche, longitudinali e trasversali, anche attraverso interventi di forestazione, onde mitigare gli impatti di frantumazione ambientale e le diverse forme di inquinamento, atmosferico, acustico e/o visuale, generate dalle grandi infrastrutture presenti;
  • - recupero della continuità ecologica, funzionale e visuale del corridoio fluviale, salvaguardando la vegetazione ripariale e le aree ecotonali, garantendo la percorribilità e la fruibilità delle rive;
  • - miglioramento della qualità morfologica dei centri abitati e degli insediamenti accentrati, con particolare riferimento alle strutture produttive, anche attraverso una diversa configurazione dei margini urbani e la costante considerazione di ambiti più estesi rispetto a quelli strettamente interessati dagli interventi, ricorrendo, se del caso, a misure compensative;
  • - definizione di regole atte a garantire le trasformazioni del paesaggio in coerenza con la sostenibilità ambientale e la funzionalità ecologica.

Art. 12 Sistema territoriale 4: "Media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, a prevalente carattere agricolo - forestale, con insediamenti rarefatti di impianto storico ed elevato valore naturalistico"

1. Obiettivi generali di qualità

1.1. La salvaguardia del valore naturalistico, associata alla valorizzazione delle attività agricolo-forestali e turistico-ricettive, costituisce il presupposto per la caratterizzazione di ruolo della media e alta collina di Castiglionchio e Miransù, che nel territorio comunale forma un sistema territoriale chiuso e marginale rispetto alle principali vie di comunicazione sovracomunale.

2. Obiettivi specifici di qualità

2.1. Sistema ambientale:

  • - salvaguardia della continuità e della funzionalità del reticolo idrografico superficiale, quale sistema di corridoi atto a garantire il drenaggio delle acque meteoriche, il trasporto di materia organica e la depurazione, nonché, attraverso la vegetazione riparale, funzioni ecotonali tra i domini dell'acqua e della terra, contribuendo alla qualità biologica, alla biodiversità e alla connettività ecologica;
  • - miglioramento e potenziamento del ruolo di connettività ecologica dei corsi d'acqua, anche attraverso:
    • la salvaguardia e il potenziamento delle formazioni ripariali, arboree e arbustive;
    • l'incremento della larghezza delle formazioni ripariali, arboree e arbustive.
  • - conservazione dinamica e potenziamento, nello spazio e nel tempo, delle aree aperte (prati, pascoli, cespuglieti) e delle attività che le preservano dalla copertura boschiva (allevamento, attività venatoria sostenibile), delle siepi e delle altre forme di vegetazione lineare (arborea e arbustiva) per favorire la biodiversità e la connettività ecologica;
  • - salvaguardia e miglioramento della qualità e della funzionalità ecologica del bosco, quale apparato stabilizzante, che concorre a definire la struttura profonda del territorio, e come apparato protettivo, che concorre alla regolazione del microclima e del ciclo delle acque;
  • - tutela e recupero delle sistemazioni idraulico agrarie collinari, quali interventi di ingegneria ambientale che contribuiscono alla regimazione idraulica delle acque superficiali su versanti ad alta acclività.

2.2. Sistema insediativo:

2.2.1. Salvaguardia dell'insediamento sparso legato alle attività agricole e forestali, quale elemento indispensabile per il presidio ambientale, territoriale e paesaggistico;

2.2.2. salvaguardia e valorizzazione delle strutture matrice della organizzazione storica del territorio (edifici e relative aree di pertinenza territoriale e paesaggistica. In particolare: Pieve di S. Lorenzo a Miransù, Chiesa di S. Prugnano, Fattorie di Castiglionchio e Mitigliano).

2.3. Sistema infrastrutturale:

2.3.1. Sistema della mobilità e della sosta:

  • - salvaguardia della viabilità di accesso e di attraversamento con miglioramento delle relative prestazioni funzionali (in particolare quelle attinenti la sicurezza degli spostamenti);
  • - salvaguardia dei caratteri costruttivi e della funzionalità della rete viaria minore (strade vicinali, sentieri storici, percorsi escursionistici), con particolare riferimento alla viabilità panoramica che risale i versanti quale sistema di fruizione capillare e di godimento visuale del territorio (in particolare i percorsi "Rosano - Castiglionchio - Mitigliano - Moriano - Casignano - Croce dei Frati" e "Rosano - Sanprugnano - Le Pozzacce").

2.4. Sistema economico-produttivo:

2.4.1. aree agricole e forestali:

  • - salvaguardia del bosco quale risorsa plurima per la forestazione, la ricreazione, l'escursionismo, la produzione di biomasse;
  • - tutela dei terrazzamenti e delle altre sistemazioni idraulico agrarie, anche attraverso progetti consortili, per garantire la stabilità dei versanti, la disponibilità di terreni coltivabili e la qualità storico-culturale del paesaggio;
  • - salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole dell'alta collina in quanto:
    • componenti fondanti dell' identità storico - culturale del territorio comunale;
    • componenti qualitative essenziali per il presidio territoriale, la riproduzione qualitativa del paesaggio, l'attrattività del territorio comunale;
    • partecipi dello sviluppo locale attraverso produzioni agroalimentari di qualità nell'ambito di progetti integrati di filiera;
    • suscettibili di relazioni con altri settori socio-economici che partecipano al progetto integrato di territorio attraverso:
      • una moderna ruralità polifunzionale (relazioni con le attività culturali, sociali, ricreative, escursionistiche, ricettive, ristorative, ecc.);
      • un sistema di vendita diretta dei prodotti aziendali, ovvero di immissione nella filiera corta locale legata agli esercizi commerciali e di ristoro, agli outlet della moda e alle relative strutture di servizio;
      • strutture per l'erogazione di servizi agricoli e sociali, anche in forma consortile.

2.4.2. turismo: salvaguardia e valorizzazione dell'offerta ricettiva esistente (agriturismo e turismo rurale), favorendone l'integrazione con l'agricoltura e con le attività ad essa connesse (in particolare: attività culturali, convegnistiche, escursionistiche.

2.5. Paesaggio:

  • - salvaguardia dei sistemi naturali che garantiscono la funzionalità ecologica del territorio: sistema morfologico, sistema idraulico e idrogeologico, sistema forestale autoctono;
  • - conservazione attiva del sistema semiologico di origine storica (edifici, strade, verde ornamentale, sistemazioni idraulico-agrarie e/o forestali, ecc.), quale essenziale struttura culturale identitaria, e definizione di adeguate aree di pertinenza paesaggistica intorno agli edifici matrice dell'identità storico-culturale;
  • - definizione di regole atte a garantire l'evoluzione del paesaggio in coerenza con la funzionalità ecologica e l'identità storico-culturale;
  • - salvaguardia e/o ripristino delle opere di presidio idrogeologico dei versanti e delle sistemazioni idraulico agrarie e idraulico forestale;
  • - salvaguardia dell'alternanza tra aree agricole e aree boscate, contenendo l'avanzata dei boschi ed evitando ulteriori coperture boschive.

Art. 13 Sistema territoriale 5: "Alta collina di Poggio Casalmonte e Poggio Firenze, a prevalente copertura boschiva, con insediamenti episodici di impianto storico ed elevato valore naturalistico"

1. Obiettivi generali di qualità

1.1. La salvaguardia del valore naturalistico, associata al presidio territoriale garantito dall'insediamento sparso e allo sviluppo della fruizione sociale ai fini escursionistici e ricreativi, costituisce il presupposto per una caratterizzazione di ruolo dell'alta collina nel territorio comunale e nell'area vasta di riferimento, stante la continuità dei caratteri territoriali e ambientali nei vicini territori comunali di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Incisa in Val d'Arno.

2. Obiettivi specifici di qualità

2.1. Sistema ambientale:

  • - salvaguardia della continuità e della funzionalità del reticolo idrografico superficiale, quale sistema di corridoi atto a garantire il drenaggio delle acque meteoriche, il trasporto di materia organica e la depurazione, nonché, attraverso la vegetazione riparale, funzioni ecotonali tra i domini dell'acqua e della terra, contribuendo alla qualità biologica, alla biodiversità e alla connettività ecologica;
  • - miglioramento e potenziamento del ruolo di connettività ecologica dei corsi d'acqua, anche attraverso:
    • la salvaguardia e il potenziamento delle formazioni ripariali, arboree e arbustive, nelle quali dovranno essere privilegiate le latifoglie di maggior pregio (pioppi, salici, ontani) a scapito delle specie aliene (robinia, ailanto);
    • l'incremento della larghezza delle formazioni ripariali, arboree e arbustive.
  • - conservazione dinamica e potenziamento, nello spazio e nel tempo, delle aree aperte (prati, pascoli, cespuglieti) e delle attività che le preservano dalla copertura boschiva (allevamento, attività venatoria compatibile), onde favorire la biodiversità e la connettività ecologica;
  • - salvaguardia e miglioramento della qualità e della funzionalità ecologica del bosco quale apparato stabilizzante, che concorre a definire la struttura profonda del territorio, e come apparato protettivo, che concorre alla regolazione del microclima e del ciclo delle acque. In particolare, miglioramento della qualità ecologica delle formazioni boscate, tramite l'ingresso di latifoglie nei boschi a prevalenza di conifere, l'avviamento all'alto fusto dei boschi cedui invecchiati e di quelli nelle stazioni più fertili, l'incremento della presenza di alberi da frutto (ciliegi, meli, sorbi, ecc.);
  • - tutela e recupero delle sistemazioni idraulico agrarie collinari, quali interventi di ingegneria ambientale che contribuiscono alla regimazione idraulica delle acque superficiali su versanti ad alta acclività;
  • - salvaguardia delle brughiere a ginestrone e delle eriche nelle aree aperte, per contrastare la copertura boschiva, favorendo la varietà dell'ecomosaico e la biodiversità.

2.2. Sistema insediativo:

2.2.1. Salvaguardia dell'insediamento sparso legato alle attività agricole e forestali, quale elemento indispensabile per il presidio ambientale, territoriale e paesaggistico, favorendone un utilizzo funzionale al carattere naturalistico, escursionistico e ricreativo dell'alta collina;

2.2.2. salvaguardia e valorizzazione delle strutture matrice della organizzazione storica del territorio (edifici e relative aree di pertinenza territoriale e paesaggistica. In particolare: chiesa di S. Lucia a Bisticci).

2.3. Sistema infrastrutturale:

2.3.1. Sistema della mobilità e della sosta:

  • - salvaguardia della viabilità di accesso e di attraversamento con miglioramento delle relative prestazioni funzionali (in particolare quelle attinenti la sicurezza degli spostamenti);
  • - salvaguardia dei caratteri costruttivi e della funzionalità della rete viaria minore (strade vicinali, sentieri storici, percorsi escursionistici14), quale sistema di fruizione capillare del territorio;
  • - tutela e valorizzazione della viabilità panoramica che risale i versanti (in particolare i percorsi "Cellai - Castello - Casalmonte", "Troghi - Fontesanta", "Troghi - Poggio di Firenze") e delle visuali su prati, pascoli e arbusteti che si aprono in prossimità della vecchia via Maremmana.

2.4. Sistema economico-produttivo:

2.4.1. aree agricole e forestali:

  • salvaguardia del bosco quale risorsa plurima per la forestazione, la ricreazione, l'escursionismo, la produzione di biomasse;
  • tutela dei terrazzamenti e delle altre sistemazioni idraulico agrarie, anche attraverso progetti consortili, per garantire la stabilità dei versanti, la disponibilità di terreni coltivabili e la qualità storico-culturale del paesaggio;
  • salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole dell'alta collina, quali:
    • componenti qualitative essenziali per il presidio territoriale, la riproduzione qualitativa del paesaggio, l'attrattività del territorio comunale;
    • suscettibili di relazioni con altri settori socio-economici che partecipano al progetto integrato di territorio nell'ambito di progetti integrati di filiera, capaci di creare sinergie strutturate con le attività di supporto al turismo escursionistico, attraverso:
      • una moderna ruralità polifunzionale (relazioni con le attività culturali, sociali, ricreative, escursionistiche, ricettive, ristorative, ecc.);
      • strutture per l'erogazione di servizi agricoli e sociali, anche in forma consortile.
  • salvaguardia e razionalizzazione dell'agricoltura amatoriale, in quanto attività capace di concorrere alla conservazione della biodiversità.

2.4.2. turismo: salvaguardia e valorizzazione dell'offerta ricettiva esistente (agriturismo e turismo rurale), favorendone l'integrazione con le attività agricolo-forestali e con l'escursionismo.

2.5. Paesaggio:

  • - salvaguardia dei sistemi naturali che garantiscono la funzionalità ecologica del territorio: sistema morfologico, sistema idraulico e idrogeologico, sistema forestale autoctono;
  • - conservazione attiva del sistema semiologico di origine storica (edifici, strade, verde ornamentale, sistemazioni idraulico-agrarie e/o forestali, ecc.), quale essenziale struttura culturale identitaria, e definizione di adeguate aree di pertinenza paesaggistica intorno agli edifici matrice dell'identità storico-culturale;
  • - definizione di regole atte a garantire l'evoluzione del paesaggio in coerenza con la funzionalità ecologica e l'identità storico-culturale;
  • - salvaguardia dell'alternanza tra aree agricole e aree boscate, contenendo l'avanzata dei boschi ed evitando ulteriori coperture boschive;
  • - incentivi alla trasformazione dei boschi verso formazioni più stabili e di maggiore valore naturalistico;
  • - valorizzazione dei caratteri ambientali anche nella prospettiva dell'istituzione di un'area naturale protetta di interesse locale.

14. In particolare: percorsi "C. Il Fico - Fontesanta"; "C. Il Fico - Poggio Firenze - Casalmonte" e "C. Il Fico - C. Faeto - Casalmonte"