Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 1 Definizione, contenuti e ambito di applicazione

1. Il Piano strutturale, predisposto in coerenza con il Piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana (PIT) e del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze (PTC), costituisce lo strumento di pianificazione del territorio comunale ai sensi dell'articolo 9 della Legge regionale toscana 3 gennaio 2005, n°1, "Norme per il governo del territorio".

2. Il Piano strutturale è composto dal Quadro conoscitivo di riferimento, dallo Statuto del territorio e dalle Strategie per lo sviluppo durevole del territorio:

  1. a. il Quadro conoscitivo di riferimento contiene, oltre a una ricognizione del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze (PTCP), un sistema strutturato di conoscenze capace di favorire la comprensione del territorio comunale. A tale scopo ne descrive le componenti naturali e antropiche, biotiche e abiotiche, nelle loro reciproche relazioni e analizza le dinamiche demografiche e socio-economiche in rapporto all'area vasta di riferimento, costituendo il riferimento costante dello Statuto del territorio e delle Strategie per lo sviluppo durevole del territorio comunale.
  2. b. lo Statuto del territorio definisce la struttura identitaria del territorio comunale, nonché le regole condivise per la sua tutela nell'ottica di una gestione territoriale evolutiva, improntata ai principi dello sviluppo durevole. A tali fini, lo Statuto definisce i sistemi territoriali e i sistemi funzionali e individua al loro interno le risorse, puntuali e areali, naturali e storico-culturali, che concorrono alla formazione del patrimonio territoriale. Definisce, altresì, la disciplina per la salvaguardia delle risorse patrimoniali e per la valorizzazione del paesaggio in attuazione del PIT, le invarianti strutturali quali prestazioni qualitative del patrimonio territoriale, profonde ed estese, cui garantire la persistenza nel tempo, i principi di governo del territorio, quali fondamenti e presupposti per l'utilizzo del patrimonio territoriale.
  3. c. le Strategie per lo sviluppo durevole del territorio definiscono le politiche e le trasformazioni territoriali in coerenza con lo Statuto del territorio. A tali fini, le Strategie individuano gli obiettivi strategici delle politiche di settore, quali assi di una strategia territoriale integrata attenta alla dimensione sovracomunale, e le unità territoriali organiche elementari (UTOE), quali ambiti della programmazione comunale, indicando per ciascuna di esse le trasformazioni ammissibili e auspicabili.

3. Il Piano strutturale è sottoposto a valutazione ambientale strategica (VAS), che verifica preventivamente la sostenibilità delle trasformazioni territoriali aventi effetti sulle risorse essenziali del territorio1 e, in particola, sulle risorse patrimoniali individuate e disciplinate dallo Statuto del territorio, definendo, al contempo, le modalità di monitoraggio.

4. Ai fini delle presenti norme, per Piano strutturale vigente si intende il Piano strutturale del Comune di Rignano sull'Arno, quale risulta a seguito della approvazione con Del. CC 31.03.1999, n. 24, e Del. CC 27.05.1999, n. 33, e successive varianti, in vigore alla data di adozione della presente Revisione generale.
Per Regolamento urbanistico vigente si intende il Regolamento urbanistico del Comune di Rignano sull'Arno, quale risulta a seguito della approvazione con Del. CC 01.08.2000, n. 56, e successive varianti, in vigore alla data di adozione della presente Revisione generale.

5. Il Piano strutturale si applica all'intero territorio comunale.

1. Così come definite dall'articolo 3 della LR n. 01/2005

Art. 2 Efficacia

1. Il Piano strutturale ha validità a tempo indeterminato e, ferma restando l'immediata efficacia delle previsioni relative ad ambiti territoriali ove siano localizzati interventi di competenza regionale e/o provinciale, trova applicazione attraverso gli atti di governo del territorio, di cui all'articolo 3 delle presenti norme, per i quali definisce una Disciplina prescrittiva e di indirizzo ai sensi dei successivi punti 2 e 3 del presente articolo.

2. Costituiscono disciplina di indirizzo per gli atti di governo del territorio, con valore di direttiva generale, le disposizioni contenute nella Parte Seconda, Titoli I e II, e nella Parte Terza, Titolo I, delle presenti norme. Esse si compongono di una parte statutaria2, relativa ai sistemi territoriali e funzionali, e di una parte strategica3, relativa alla strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio comunale. Ad esse si riferiscono, in modo coerente e conseguente, gli atti di governo del territorio e le politiche di settore che hanno effetti sul territorio comunale.

3. Costituiscono disciplina con valore prescrittivo per gli atti di governo del territorio le disposizioni contenute nella Parte Prima, nella Parte Seconda, Titoli III, IV e V, nella Terza, Titolo II, e nella Parte Quarta delle presenti norme. Esse comprendono una parte statutaria4, costituita dalle norme di salvaguardia delle risorse patrimoniali, dalla disciplina delle invarianti strutturali, dai principi per il governo del territorio e una parte strategica5, contenente la definizione degli obiettivi programmatici e delle prescrizioni vincolanti per le singole unità territoriali organiche elementari, con particolare riferimento alle dimensioni e alla caratterizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e dei servizi. Comprendono, altresì, le disposizioni transitorie e finali6 che limitano l'operatività degli atti di governo del territorio fino alla approvazione del nuovo Regolamento urbanistico. Ad esse si riferiscono, in modo coerente e conseguente, gli atti di governo del territorio e le politiche di settore che hanno effetti sul territorio comunale.

2. Parte Seconda, Titoli I e II

3. Parte Terza, Titolo I

4. Parte Seconda, Titoli III, IV e V

2. Parte Seconda, Titoli I e II

3. Parte Terza, Titolo I

4. Parte Seconda, Titoli III, IV e V

5. Parte Terza, Titolo II

6. Parte Quarta

Art. 3 Atti di governo del territorio

1. In conformità a quanto disposto dall'articolo 10 della LR 01/20057, sono atti di governo del territorio e costituiscono strumenti operativi del Piano strutturale il Regolamento urbanistico, i Piani complessi di intervento, i Piani attuativi e, qualora incidano sull'assetto costituito dagli strumenti della pianificazione territoriale, i piani e i programmi di settore, nonché gli accordi di programma e gli altri atti della programmazione negoziata, comunque denominati.

2. Ai sensi dell'articolo 55 della LR n. 01/2005, il Regolamento urbanistico regola, con riferimento all'intero territorio comunale, le trasformazioni edilizie, urbanistiche e territoriali attraverso due distinte discipline:

  1. a. la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, con validità a tempo indeterminato;
  2. b. la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi, con validità quinquennale.

3. Il Regolamento urbanistico conferisce operatività al Piano strutturale attraverso più quadri previsionali strategici di validità quinquennale, ai sensi dell'articolo 55, punto 4 della LR 01/2005.

4. Prima della predisposizione del Regolamento urbanistico l'Amministrazione Comunale, in coerenza con lo Statuto del territorio e con le Strategie per lo sviluppo durevole del territorio, di cui alle Parti Seconda e Terza delle presenti norme, può indire pubblici avvisi invitando tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, a presentare proposte finalizzate alla attuazione degli obiettivi e degli indirizzi strategici del Piano strutturale. Tali avvisi contengono i requisiti prestazionali minimi che le proposte dovranno recepire e se del caso integrare. L'Amministrazione Comunale potrà, motivatamente, dare corso o meno alle proposte ricevute a seguito del pubblico avviso, che riveste valore esclusivamente consultivo e che non condiziona in alcun modo la definizione dei contenuti del Regolamento urbanistico
Il provvedimento di adozione del Regolamento urbanistico dà atto delle valutazioni effettuate sulle proposte pervenute con particolare riferimento ai seguenti aspetti:

  1. a. coerenza con i contenuti statutari e strategici del Piano strutturale;
  2. b. coerenza con il dimensionamento del Piano strutturale;
  3. c. qualità paesaggistica, ambientale, territoriale e urbanistica dell'intervento proposto;
  4. d. fattibilità tecnica ed economica dell'intervento proposto;
  5. e. tempi di realizzazione ed effetti della cantierizzazione;
  6. f. benefici pubblici della proposta;
  7. g. obblighi assunti dai proponenti a garanzia della corretta e completa realizzazione dell'intervento proposto.

5. Gli atti di governo del territorio si riferiscono, in modo coerente e conseguente, al Piano strutturale, ovvero, in caso di contrasto, rimangono subordinati alla preventiva approvazione di varianti ai sensi del Titolo II, Capo II della LR 01/2005.

7. Legge regionale 03 gennaio 2005, n. 1, "Norme per il governo del territorio"

Art. 4 Elaborati costitutivi

1. Il Piano Strutturale è composto dagli elaborati indicati nell'elenco che segue:

  1. 1. Quadro conoscitivo di riferimento
    1. 1. Inquadramento
      1. 1.1 PTC Provincia di Firenze 1:20.000
      2. 1.2.1 Piani strutturali dei comuni limitrofi 1:25.000
      3. 1.2.2 Sistemi territoriali nei Piani strutturali dei comuni li8mitrofi 1:25.000
    2. 2. Caratteri fisici e morfologici
      1. 2.1 Morfologia fisica 1:10.000
      2. 2.2 Altimetria 1:10.000
      3. 2.3 Bacini idrografici e crinali 1:10.000
      4. 2.4 Esposizione dei versanti 1:10.000
      5. 2.5 Acclività 1:10.000
    3. 3. Caratteri geologico- idraulici
      1. 3.0 Relazione geologico-tecnica
      2. 3.1 Carta Geologia 1:10.000
      3. 3.2 Carta Geomorfologia 1:10.000
      4. 3.3 Carta Litotecnica e dati di base 1:10.000
      5. 3.4 Carta delle Pendenze 1:10.000
      6. 3.5 Carta della pericolosità Geomorfologica 1:10.000
      7. 3.6 Vulnerabilità degli acquiferi con indicazione dei pozzi 1:10.000
      8. 3.7 Carta dei vincoli sovra comunali 1:10.000
      9. 3.8 Carta della Pericolosità idraulica 1:10.000
      10. Modellazione idraulica quantitativa sul Fosso di Castiglionchio a Rosano e sul Fiume Arno e i suoi affluenti in località Pian dell'Isola:
        1. 3.9 Relazione idraulica
        2. 3.10 Caratteristiche del modello idraulico
        3. 3.11 Tabulati verifiche idrauliche
        4. 3.12 Profili longitudinali e sezioni fluviali
        5. 3.13.1 Battenti di esondazione per i tempi di ritorno 20, 30, 100, 200 e 500 anni in località Pian dell'Isola 1:10.000
        6. 3.13.2 Battenti di esondazione per i tempi di ritorno 20, 30, 100, 200 e 500 anni per il Fosso di Castiglionchio 1:10.000
        7. 3.14.1 Aree inondabili, pericolosità idraulica ai sensi del Reg.Regionale n. 26/R e pericolosità idraulica ai sensi del PAI in località Pian dell'Isola 1:10.000
        8. 3.14.2 Aree inondabili, pericolosità idraulica ai sensi del Reg.Regionale n. 26/R e pericolosità idraulica ai sensi del PAI per il Fosso di Castiglionchio 1:10.000
        9. 3.15 Interventi di messa in sicurezza idraulica 1:5.000
        10. 3.16.1 Pericolosità idraulica ai sensi del Reg. Regionale n. 26/R in località Pian dell'Isola 1:2.000
        11. 3.16.2 Pericolosità idraulica ai sensi del Reg. Regionale n. 26/R in località Pian dell'Isola 1:2.000
        12. 3.16.3 Pericolosità idraulica ai sensi del Reg. Regionale n. 26/R per il Fosso di Castiglionchio a Rosano 1:2.000
        13. Appendice A alla Carta dei sondaggi e dei dati di base - Volume 1
        14. Appendice A alla Carta dei sondaggi e dei dati di base - Volume 2
    4. 4. Caratteri naturalistici
      1. 4.1 Uso del suolo 1:10.000
      2. 4.2 Vegetazione 1:10.000
      3. 4.3 Valore naturalistico 1:10.000
      4. 4.4 Reti ecologiche 1:10.000
      5. 4.5 Risorse naturalistiche 1:10.000
      6. 4.6 Relazione
    5. 5. Caratteri storico-culturali
      1. 5.1Periodizzazione del sistema insediativo 1:10.000
      2. 5.2 Evoluzione del sistema insediativo 1:25.000
      3. 5.3 Risorse storico - culturali 1:10.000
      4. 5.4 Profilo storico
    6. 6. Caratteri agronomici
      1. 6.1 Terreni a maggiore vocazione agricola e forestale 1:10.000
      2. 6.2 Forme di conduzione dei terreni agricoli 1:10.000
      3. 6.3 Aziende agricole per classi di ampiezza 1:10.000
      4. 6.4 Terreni agricoli e rapporto con l'edificato 1:10.000
      5. 6.5 Relazione illustrativa
    7. 7. Caratteri paesaggistici
      1. 7.0 Paesaggi di Rignano sull'Arno: approccio metodologico
      2. 7.1 Carta di sintesi dell'uso del suolo 1:10.000
      3. 7.2 Confronto tra uso del suolo del 1954 e uso dl suolo attuale 1:25.000
      4. 7.3 Dinamiche di trasformazione d'uso del suolo 1:15.000
      5. 7.4 Carta dei caratteri geomorfologici del paesaggio 1:10.000
      6. 7.5 Carta della periodizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture stradali 1:10.000
      7. 7.6 Carta delle risorse storico testimoniali e luoghi della percezione 1:10.000
      8. 7.7 Carta di sintesi paesaggistica e ambiti di paesaggio 1:10.000
      9. 7.8 Schede degli ambiti di paesaggio
    8. 8. Caratteri insediativi
      1. 8.1.1 Sistema insediativo: prima metà XIX secolo 1:10.000
      2. 8.1.2 Sistema insediativo: stato attuale 1:10.000
      3. 8.2 Analisi del sistema insediativo 1:10.000
      4. 8.3 Sistema economico - produttivo 1:10.000
      5. 8.4 Sistema sociale 1:10.000
      6. 8.5 Gerarchizzazione del sistema insediativo 1:10.000
      7. 8.6 Strutture insediative accentrate a prevalente carattere artigianale/industriale 1:2.000
      8. 8.7 Relazione
    9. 9. Infrastrutture a rete
      1. 9.1 Classificazione della viabilità e sistema della sosta 1:10.000
      2. 9.2 Reti acquedottistiche 1:10.000
      3. 9.3 Reti fognarie  1:10.000
      4. 9.4 Gasdotti, linee per il trasporto energetico e impianti per le telecomunicazioni 1:10.000
    10. 10. Dinamiche demografiche e socio-economiche
      1. 10.1 Relazione: le prospettive socio - economiche
    11. 11.Vincoli e salvaguardie
      1. 11.1 Beni culturali, paesaggistici e ambientali di cui al D.Lgs 42/2004 1:10.000
      2. 11.2 Altri vincoli e/o limitazioni "ex lege" 1:10.000
    12. 12. Sistemi territoriali e funzionali
      1. 12.1 Sistemi territoriali 1: 10.000
      2. 12.2 Relazione
  2. 2. Progetto di piano
    1. 1 Statuto del territorio
      1. 1.1 Sistemi territoriali
        1. 1.1.1 Sistemi territoriali 1:10.000
      2. 1.2 Sistemi funzionali
        1. 1.2.1 Sistema funzionale ambientale 1:10.000
        2. 1.2.2 Sistema funzionale insediativo 1:10.000
        3. 1.2.3 Sistema funzionale infrastrutturale 1:10.000
      3. 1.3 Disciplina per l'uso durevole delle risorse patrimoniali
        1. 1.3.1 Componenti fisiche e naturali 1:10.000
        2. 1.3.2 Componenti antropiche e storico-culturali 1:10.000
        3. 1.3.3 Rappresentazione delle risorse patrimoniali 1:10.000
        4. 1.3.4a Paesaggio: conformazione paesaggistica profonda del territorio 1:20.000
        5. 1.3.4b Paesaggio: conformazione paesaggistica consolidata del territorio 1:20.000
        6. 1.3.4c Paesaggio: conformazione paesaggistica critica del territorio 1:20.000
      4. 1.4 Invarianti strutturali
        1. 1.4.1 Invarianza territoriale 1:20.000
        2. 1.4.2 Invarianza insediativa 1:20.000
        3. 1.4.3 Invarianza paesaggistica 1:20.000
        4. 1.4.4 Invarianti strutturali PTC Provincia di Firenze 1:10.000
    2. 2 Strategie per lo sviluppo durevole del territorio
      1. 2.1 Strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio
        1. 2.1.1 Strategia integrata e strategia sistemi ambientale, insediativo, infrastrutturale 1:20.000
      2. 2.2 Unità territoriali organiche elementari (UTOE)
        1. 2.2.1 Utoe nel territorio comunale: Rignano, Troghi-Cellai, Rosano 1:10.000
    3. 3 Disciplina di piano
    4. 4 Relazione illustrativa generale

Art. 5 Varianti

1. Il Piano Strutturale è suscettibile di varianti a fronte di:

  1. a. rilevanti novità riguardanti il Quadro conoscitivo di riferimento e, in particolare, le dinamiche demografiche e socio-economiche;
  2. b. significative risultanze delle attività di monitoraggio di cui all'articolo 7 delle presenti norme;
  3. c. diverse finalità politico-programmatiche della Amministrazione Comunale, che presuppongano modifiche allo Statuto del territorio e/o alle Strategie per lo sviluppo durevole del territorio.

2. Le suddette varianti sono comunque subordinate alla preventiva valutazione ambientale strategica (VAS) e ad adeguati processi partecipativi ai sensi della LR 01/20058.

8. Legge regionale 03 gennaio 2005, n. 1, "Norme per il governo del territorio"

Art. 6 Valutazione

1. Valutazione ambientale strategica (VAS)

1.1. Il Piano strutturale è corredato dalla valutazione ambientale strategica (VAS), predisposta ai sensi della LR 10/20109, con lo scopo di valutarne preventivamente gli effetti ambientali.

1.2. Oltre al Piano strutturale sono sottoposti a VAS i seguenti atti di governo del territorio: il Regolamento urbanistico, il Piano complesso di intervento e, qualora determinino variazioni agli strumenti della pianificazione territoriale, i piani e i programmi di settore, gli accordi di programma e gli altri atti della programmazione negoziata comunque denominati, nonché, nei casi previste dalla LR 10/201010, se del caso previa verifica di assoggettabilità, le relative varianti.
Non sono invece sottoposti a VAS, né a verifica di assoggettabilità, i Piani attuativi11 e i piani di livello attuativo, comunque denominati, che non comportino varianti ai piani sovraordinati, a condizione che il piano sovraordinato sia stato oggetto di valutazione dei profili ambientali.

2. Altre modalità di valutazione

2.1. Ai sensi della LR 01/200512 il Piano strutturale e gli atti di governo del territorio, con riferimento alle relative previsioni, contengono:

  • - apposite analisi che ne evidenziano la coerenza interna ed esterna;
  • - la valutazione degli effetti paesaggistici, territoriali, economici, sociali e per la salute umana.

9 Legge regionale 12 febbraio 2010, n.10, "Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza", Titolo II "La valutazione ambientale strategica"

10 Legge regionale 03 gennaio 2005, n. 1, "Norme per il governo del territorio"

11 LR 01/2005, "Norme per il governo del territorio", articolo 65

12 Legge regionale 03 gennaio 2005, n. 1, "Norme per il governo del territorio", articolo 11

Art. 7 Monitoraggio

1. Il Piano strutturale è sottoposto ad attività di monitoraggio che confluiscono in uno specifico rapporto, detto "Rapporto di monitoraggio del Piano strutturale", predisposto alla scadenza di ogni quinquennio di validità programmatica del Regolamento urbanistico.

2. Il suddetto rapporto, anche a seguito di adeguate forme di partecipazione sociale:

  1. a. verifica lo stato di attuazione del Piano strutturale;
  2. b. recepisce i contributi dell'Atlante partecipato delle risorse patrimoniali, ai sensi dell'articolo 19 delle presenti norme;
  3. c. verifica gli effetti delle previsioni del Piano strutturale sulla qualità dell'ambiente, del territorio e del paesaggio, nonché sull'economia, sulla società e sulla salute umana, utilizzando gli indicatori e le modalità individuate dal rapporto ambientale e adeguando, se del caso, gli elaborati cartografici relativi alla conformazione paesaggistica consolidata e alla conformazione paesaggistica critica del territorio comunale, così come definite ai sensi dell'articolo 39 delle presenti norme13;
  4. d. valuta la coerenza tra le azioni strategiche e lo statuto del territorio, nonché la loro efficacia sullo sviluppo durevole del territorio, sulla coesione sociale, sul sostegno al lavoro e all'impresa.

3. Il rapporto di monitoraggio è sottoposto all'esame del Consiglio Comunale, che, se del caso, valuta l'opportunità di procedere all'adeguamento del Piano strutturale attraverso apposite varianti.

13. Articolo 39 "Categorie di riferimento del paesaggio"