Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 52 Definizione e finalità

1. Strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio e disciplina delle unità territoriali organiche elementari.

Il PS, attraverso la Parte Terza delle presenti norme, definisce una strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio, che interessa le politiche di settore con riflessi territoriali, e una disciplina delle unità territoriali organiche elementari (UTOE), che interessa le trasformazioni territoriali rese operative dal RU.

2. Strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio.

Il PS, attraverso la Parte Terza, Titolo I, delle presenti norme, definisce una strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio, che presuppone il coordinamento delle politiche di settore e che si fonda sulle seguenti opzioni di base:

  1. a. integrità fisica del territorio quale presupposto ineliminabile delle politiche territoriali, con priorità per il risanamento idraulico del Fosso di Castiglionchio (anche con spostamento delle strutture produttive di Molinuzzo e creazione di un canale diversivo a monte del centro abitato di Rosano) e regimazione idraulica del Fiume Arno tra Pian dell'Isola e Rignano;
  2. b. territorio comunale quale "porta" del Valdarno superiore da/verso l'area fiorentina, attraverso:
    • la linea ferroviaria lenta Roma - Firenze (fermata ferroviaria di Rignano, suscettibile di qualificazione e potenziamento nell'ambito del futuro servizio di trasporto integrato metropolitano);
    • il corridoio infrastrutturale di Troghi-San Donato (SP n. 1 "Aretina" e Autostrada del Sole, connessa al territorio attraverso la ex Montecchi di Troghi);
    • le piste ciclabili per San Donato e lungo il corso dell'Arno;
    • i raccordi tra le suddette infrastrutture e il territorio comunale, così come specificato ai successivi articoli delle presenti norme.
  3. c. Arno e aree rivierasche quali ambiti sperimentali di politiche anticipatrici del parco fluviale metropolitano, trait d'union tra insediamenti frontistanti (Rosano-Pontassieve, Rignano-San Clemente, Pian dell'Isola di Rignano e Incisa) e direttrici di raccordo (mobilità ciclopedonale e idrovia per fini turistici) tra Rignano (fermata ferroviaria) ed outlet di Pian dell'Isola e Leccio-Mandò (Reggello);
  4. d. area artigianale e industriale di Pian dell'Isola, organizzata sotto forma di area produttiva ecologicamente attrezzata (APEA) e aperta a nuove attività ricreative, ricettive, commerciali e di servizio, quale componente propulsiva dell'economia comunale e polo integrato, con accessi preferenziali dal casello autostradale di Incisa e dalla SP n.1 "Aretina", attraverso il potenziamento della viabilità carrabile (traffici pesanti su gomma), nonché dalla fermata ferroviaria di Rignano, attraverso collegamenti fluviali e rivieraschi (turismo outlet);
  5. e. aree rurali della collina, incentrate su una moderna agricoltura polifunzionale integrata con attività turistiche, escursionistiche, ricreative, culturali e sociali compatibili, capaci di generare un'offerta territoriale articolata e di salvaguardare o riprodurre la qualità del paesaggio, inteso quale componente fondamentale che garantisce la qualità della vita degli abitanti e che accresce l'attrattività del territorio comunale, sia ai fini turistici che degli investimenti nei diversi settori economici;
  6. f. accrescimento della capacità insediativa del territorio comunale, soddisfacendo parte della domanda di abitazioni originata da fenomeni migratori, attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente e la riorganizzazione ecologica, morfologica e funzionale dei centri abitati, evitando ulteriori crescite insediative negli insediamenti accentrati del territorio rurale.

3. Disciplina delle unità territoriali organiche elementari (UTOE)

Il PS, attraverso la Parte Terza, Titolo II, delle presenti norme, definisce una disciplina delle unità territoriali organiche elementari (UTOE), così come individuate ai sensi della LR 01/2005, che ne prefigura assetti programmatici coerenti con lo statuto del territorio114 e con la strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio115.

4. Qualità paesaggistica come invariante prestazionale

Le politiche di settore, che compongono la strategia integrata per lo sviluppo durevole, e la disciplina delle UTOE, che prefigura i futuri assetti territoriali, presuppongono il rispetto delle disposizioni contenute nello Statuto del territorio116 e, in particolare, delle prescrizioni contenute nel PIT con valore di piano paesaggistico, richiamate nell'Allegato 2 alle presenti norme, cui vanno sempre riferite le valutazioni preventive dei relativi piani e programmi, così come le verifiche di fattibilità dei progetti.

114. Vedi Parte Seconda delle presenti norme

115. Vedi Parte Terza, Titolo Primo, delle presenti norme

116. Vedi Parte Seconda delle presenti norme

Titolo I Strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio

Art. 53 Definizione, validità e modalità operative

1. La strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio è costituita da politiche di settore coordinate, riferite all'intero territorio comunale, che interessano i seguenti ambiti programmatici: sistema territoriale di area vasta, sistema ambientale, sistema energetico, sistema sociale, sistema rurale, sistema produttivo, sistema insediativo, sistema infrastrutturale.

2. La strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio ha valore di direttiva e impegna l'Amministrazione Comunale a perseguire lo scenario definito dal PS tramite azioni coordinate, coerenti con le disposizioni di cui agli articoli 53 - 61 delle presenti norme.

3. L'Amministrazione Comunale rende operativa la strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio rafforzando il proprio ruolo di indirizzo nei processi di sviluppo locale, anche attraverso forme pattizie o di partnership pubblico-privato, e promuovendo:

  • - forme di cooperazione volontaria tra i soggetti (singoli o associati) che agiscono sul territorio;
  • - nuove forme esemplari di vita e di lavoro;
  • - la cooperazione interistituzionale, in coerenza con le politiche territoriali del PTCP e del PIT e sulla base di intese programmatiche, a geometria variabile, con i comuni limitrofi.

4. Fatte salve le competenze sovraordinate, le politiche di settore, che compongono la strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio, informano anche le azioni programmatiche di soggetti, pubblici o privati, diversi dalla Amministrazione Comunale. La coerenza di tali azioni nei confronti delle suddette politiche è espressamente attestata dai relativi atti amministrativi.

5. Le implicazioni territoriali delle politiche di settore, ove direttamente configurabili, sono specificatamente disciplinate dalla Parte Terza, Titolo II, delle presenti norme.

Art. 54 Sistema territoriale di area vasta

1. La strategia definita dal PS per qualificare il territorio comunale nell'area vasta di riferimento è volta a rafforzare il carattere strutturale e funzionale di "porta" del Valdarno superiore fiorentino nei confronti del settore centrale dell'area metropolitana fiorentina.
Tale carattere si esplica, in primo luogo, attraverso la qualificazione e la valorizzazione dei raccordi tra il territorio comunale e le infrastrutture che lo collegano a Firenze, nonché attraverso un'offerta territoriale integrata che vede l'area produttiva-ricettiva-commerciale-ricreativa di Pian dell'Isola, legata all'Arno e al sistema della moda, quale componente propulsiva dell'economia locale e il territorio agricolo collinare, attrattivo per la qualità del paesaggio, produttore di cibi di qualità e luogo di ricettività diffusa, quale componente economica strettamente correlata e complementare.
La suddetta strategia trova specifica definizione nella disciplina relativa alle singole UTOE.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono i seguenti:

  • - territorio comunale come direttrice strategica del sistema di trasporto regionale e nazionale117. In particolare attraverso:
    • corridoio infrastrutturale di Troghi e San Donato (storico asse di collegamento tra Firenze e Valdarno superiore fiorentino, che oggi vede la presenza della SP n. 1 "Aretina", dell'Autostrada del sole e della linea ferroviaria "Direttissima"):
      • da preservare nelle funzionalità di trasporto evitando conflitti con il sistema insediativo di fondovalle;
      • da mitigare negli impatti ambientali e da integrare nel paesaggio (in particolare: terza corsia autostradale, ex cantiere Direttissima al Salceto e relativi impianti tecnologici di supporto);
      • da connettere al territorio comunale attraverso la creazione di specifiche cerniere funzionali, che consentano di intercettare i traffici di attraversamento, recuperando i benefici dell'antico rapporto tra strada e territorio (in particolare: occasioni di sosta lungo il tracciato della SP 1 "Aretina", quali "porta" del Valdarno per i traffici stradali, e recupero della ex Montecchi di Troghi, opportunamente collegata alla corsia nord dell'Autostrada A1, quale "finestra" sul territorio per i traffici autostradali di attraversamento);
    • fermata ferroviaria di Rignano, prima fermata nel Valdarno superiore fiorentino della linea ferroviaria lenta da Firenze per Roma: "porta" del Valdarno per i traffici ferroviari, base strategica per gli spostamenti nel sistema insediativo e territoriale dell'interno o di lungo fiume (centri abitati, insediamenti produttivi, outlet, strutture ricettive, territorio rurale); luogo di scambio tra ferro, gomma e idrovia (parcheggio scambiatore);
    • idrovia: servizio di trasporto fluviale, a forte caratterizzazione turistica, tra la fermata ferroviaria di Rignano e le strutture produttive, commerciali e ricreative di Pian dell'Isola, Leccio e Mandò.
  • - polo produttivo di Pian dell'Isola, previo risanamento idraulico, con strutture artigianali e industriali integrate da nuove strutture commerciali, ricettive, ricreative e di servizio (polo produttivo integrato), quale componente propulsiva dell'economia locale e avamposto del turismo diretto agli outlet della moda (trasporto su ferro, attraverso la fermata ferroviaria di Rignano; trasporto fluviale, da Rignano a Pian dell'Isola; trasporto su gomma, attraverso la SP n. 1 "Aretina"), nonché area suscettibile di accogliere le strutture produttive del Molinuzzo (Rosano), per le quali il PS auspica la delocalizzazione per esigenze di risanamento idraulico.
  • - territorio rurale, che rifugge la banalizzazione residenziale e sostiene le attività agricole polifunzionali, capaci di combinare qualità del prodotto e qualità del paesaggio, accanto a funzioni turistiche, ricreative, sociali, culturali e produttive compatibili, quale scenario qualificato della vita locale, fortemente integrato con le attività produttive di fondovalle e con le aree fluviali, trait d'union tra i paesaggi di Firenze e del Valdarno, elemento attrattivo nei confronti dell'esterno e, in modo particolare, dell'area fiorentina;
  • - aree rivierasche dell'Arno quale ambito sperimentale di politiche ambientali, culturali, sociali e produttive incentrate sulla valorizzazione del fiume, da coordinare con i comuni limitrofi per l'istituzione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL), in vista della formazione di un Parco fluviale di livello metropolitano. In particolare attraverso:
    • coordinamento con i comuni di Pontassieve e Bagno a Ripoli per la gestione delle aree rivierasche comprese tra Firenze e Rosano (regimazione idraulica; pista ciclabile; strutture agricole, ricreative e culturali relazionate anche alla città di Firenze; raccordi tra le due rive in corrispondenza di sistemi insediativi frontistanti);
    • coordinamento con i comuni di Incisa, Figline e Reggello per la gestione delle aree rivierasche del Valdarno superiore fiorentino (regimazione idraulica con relative opere spondali e casse di laminazione; pista ciclabile; strutture agricole, artigianali-industriali, ricreative e culturali; trasporto fluviale; raccordi tra le due rive in corrispondenza di sistemi insediativi frontistanti).
  • - ambiti di reperimento per l'istituzione di parchi, riserve e aree naturali protette di interesse locale della dorsale occidentale, quali aree a forte caratterizzazione naturale a ridosso dell'area fiorentina: area ricreativa e naturale del Poggio di Firenze, da coordinare con i Comuni di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Incisa in Val d'Arno per l'istituzione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) a carattere sovracomunale;
  • - servizi e attrezzature di rilevanza territoriale, che costituiscono "servizi e attrezzature di livello sovracomunale" ai sensi del PTC della Provincia di Firenze118: camping il Poggetto;
  • - aree di confine, da concepire come luoghi unitari a forte caratterizzazione di ruolo e da coordinare con i comuni limitrofi. In particolare:
    • aree urbane di:
      • Rignano e San Clemente, da coordinare con il Comune di Reggello;
      • Rosano, da coordinare con il Comune di Pontassieve;
      • Le Valli, da coordinare con il Comune di Incisa in Val d'Arno;
      • San Donato, da coordinare con il Comune di Bagno a Ripoli);
      • area artigianale/industriale di Pian dell'Isola, da coordinare con il Comune di Incisa.

3. Coordinamento sovracomunale.

Onde favorire il corretto perseguimento degli obiettivi sopra elencati, l'Amministrazione Comunale promuove il coordinamento con i Comuni limitrofi, la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, finalizzandolo alla cooperazione interistituzionale, alla armonizzazione delle politiche territoriali e al monitoraggio, nel tempo, dell'efficacia delle azioni strategiche di rilevanza sovracomunale.

117. Vedi Articolo 61 delle presenti norme "Sistema infrastrutturale"

118. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze, Norme di attuazione, articolo 24

Art. 55 Sistema ambientale

1. La strategia definita dal PS per il sistema ambientale è volta a recuperare relazioni di coerenza tra le componenti fisiche, naturali e antropiche che determinano la struttura e la funzionalità ecologica del territorio comunale, favorendo la conservazione, lo sviluppo e la differenziazione degli elementi naturali (biodiversità), nonché la conservazione, il potenziamento o il ripristino delle relazioni ambientali (connettività), nell'ambito di modelli virtuosi inerenti gli stili di vita e le forme di utilizzazione del territorio (sostenibilità).
Essa trova specifica definizione nella disciplina relativa alle singole UTOE.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  1. a. sistema morfologico: ferme restando le disposizioni statutarie relative al suolo, alla tutela dell'integrità fisica del territorio e alla conservazione della sua conformazione paesaggistica profonda119 è necessario:
    • concepire gli interventi di trasformazione territoriale, soprattutto nei sistemi territoriali 1.2, 2, 4 e 5, così come individuati dal PS120, secondo criteri di coerenza con i caratteri morfologici storicizzati, con particolare riferimento alle pendenze e al superamento dei salti morfologici;
    • prevedere opere di mitigazione morfologica e visuale ove, per ragioni tecniche accertate e condivise dalla Amministrazione Comunale, gli interventi di trasformazione territoriale risultino incoerenti con i caratteri morfologici dei sistemi territoriali;
    • concepire le trasformazioni morfologiche prodotte dalle grandi opere, con particolare riferimento a quelle idrauliche (in particolare a Pian dell'Isola e a Molinuzzo) e infrastrutturali (in particolare quelle connesse alla terza corsia dell'Autostrada A1), come elementi strutturanti e qualificanti dei nuovi paesaggi. In quanto tali, le suddette trasformazioni morfologiche non costituiscono conseguenze casuali del progetto architettonico, ma concorrono a determinarlo, costituendone parte organica e condizionante.
  2. b. sistema idrografico: ferme restando le disposizioni statutarie relative alle acque, alla loro regimazione e alla tutela dell'integrità fisica del territorio121, è necessario assicurare l'integrità strutturale e funzionale del reticolo idrografico in relazione al suo ruolo:
    • drenante, liberando dalle costruzioni la sezione di chiusura del bacino del Fosso di Castiglionchio;
    • ecosistemico, favorendo la conservazione e il potenziamento delle sue capacità biologiche e connettive, attraverso azioni per la ricomposizione ecologica del territorio comunale122;
    • energetico, attraverso lo sfruttamento del potenziale idroelettrico dell'Arno in corrispondenza della pescaia di San Clemente, ovvero in corrispondenza di altri salti, realizzabili ex novo nei corsi d'acqua minori tramite la creazione di briglie, se e in quanto compatibili con la normativa vigente, anche per la creazione di specchi di acqua atti a incentivare la fruizione sociale delle aree rivierasche;
    • semiologico, attraverso il riconoscimento del suo ruolo direttore nella organizzazione storica del territorio e nella formazione delle tessiture territoriali storicizzate;
  3. c. sistema forestale: ferme restando le disposizioni statutarie relative ai boschi, alla vegetazione ripariale e alla conformazione paesaggistica profonda del territorio è necessario:
    • favorirne le funzioni stabilizzanti, regolatrici e protettive attraverso:
      • il divieto di riduzione dell'estensione complessiva delle superfici forestali con boschi di latifoglie, favorendone comunque la continuità ecologica e la permanenza nelle aree con acclività superiore al 25%;
      • l'impiego di vegetazione arborea e arbustiva nei corridoi di connessione ecologica di cui ai punti successivi del presente articolo;
    • migliorarne i caratteri ecologici e identitari attraverso:
      • l'avviamento all'alto fusto dei boschi cedui e il miglioramento dei boschi cedui in base ai principi della gestione forestale sostenibile, per la creazione di aree forestali di alto valore naturalistico;
      • l'utilizzo di specie vegetali autoctone negli interventi di riforestazione;
      • la graduale sostituzione dei boschi di conifere con boschi di latifoglie autoctone.
  4. d. sistema agricolo: favorire pratiche agricole attente alla salute e alla qualità ecologica del territorio, attraverso specifici incentivi premiali, collegati anche al regime pattizio123 e riguardanti:
    • conservazione e arricchimento del mosaico colturale, con sostegno prioritario alle coltivazioni arboree tradizionali (oliveti e vigneti);
    • potenziamento delle formazioni lineari, arboree e arbustive;
    • incremento delle superfici prative seminaturali;
    • conservazione delle sistemazioni idraulico - agrarie tradizionali, con particolare riguardo ai terrazzamenti;
    • opere di compensazione ecologica, con requisiti di coerenza semiologica, in presenza di significative estensioni di monocolture specializzate;
    • protocollo di qualità dei prodotti e delle tecniche di coltivazione, con tracciabilità energetica dei prodotti e dei processi.
  5. e. sistema insediativo: garantire condizioni di sostenibilità ambientale nei nuovi insediamenti e nella ristrutturazione urbanistica di quelli esistenti, attraverso:
    • preventiva tutela dell'integrità fisica del territorio, con particolare riferimento alle esigenze di risanamento idraulico nelle aree produttive di Pian dell'Isola e di Molinuzzo;
    • conservazione dei varchi inedificati tra i sistemi urbani limitrofi di Cellai - Troghi - San Donato e Rignano - Pian dell'Isola, evitando la saldatura tra gli insediamenti e provvedendo alla conservazione delle connotazioni paesaggistiche significative, ovvero alla determinazione di nuove connotazioni paesaggistiche in presenza di aree marginalizzate o degradate;
    • creazione di sistemi del verde urbano di tipo reticolare (a sviluppo longitudinale e trasversale nei centri abitati di Troghi - Cellai e Rosano; a prevalente sviluppo trasversale, monte - valle, nel centro abitato di Rignano), capaci di innervare i tessuti edificati favorendone le funzionalità ecologiche (circolazione dei flussi naturali di aria, acqua, fauna) e raccordandoli al sistema ambientale esterno, onde limitare l'effetto barriera generato dagli insediamenti accentrati e continui;
    • previsione di standard ambientali, da affiancare a quelli urbanistici, riguardanti: emissioni, acqua, permeabilità, verde e connettività ecologica, energia;
    • razionalizzazione del traffico urbano, con particolare riferimento ai centri abitati di Rignano e Troghi-Cellai, e creazione di percorsi ciclo-pedonali, preferibilmente integrati nel sistema reticolare del verde urbano;
    • mitigazione dell'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività industriali e artigianali alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
    • rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale124 negli interventi edilizi;
    • gestione integrata del processo produzione - raccolta - smaltimento dei rifiuti, con razionalizzazione della raccolta differenziata in funzione dell'articolazione del sistema insediativo urbano.
  6. f. sistema infrastrutturale: contenere i carichi inquinanti e la frammentazione paesaggistica generati dai principali tracciati infrastrutturali (in particolare Autostrada A1, SP 1 "Aretina" e SP 89 "del Bombone", SP 90 "Torri-Volognano-Rosano") attraverso:
    • razionalizzazione dei traffici sovra comunali della SP n. 1 "Aretina", favorendo la separazione dai traffici urbani e locali in corrispondenza dei centri abitati di Troghi e Cellai;
    • specifiche misure di mitigazione dei carichi inquinanti (asfalti e barriere fonoassorbenti, dune, verde strutturale verticale, ecc.) e dell'effetto barriera (sottopassi per animali, barriere verdi lungo i tracciati, ecc.);
    • specifiche misure atte a ridurre gli effetti di frammentazione del paesaggio (mitigazione), a compensarne gli squilibri (compensazione) e a prevenirli (inserimento): in particolare attraverso fasce boscate, connesse alla vegetazione forestale e ripariale, lungo il tracciato autostradale e attraverso una specifica qualificazione ambientale delle aree comprese tra l'Autostrada e il fosso di Troghi, all'altezza degli abitati di Troghi e Cellai125.
  7. g. ecosistema territoriale: favorire la qualità e la funzionalità ecologica dell'intero territorio comunale attraverso:
    • biodiversità:
      • conservazione dei sistemi naturali che costituiscono i principali serbatoi di naturalità (in particolare: boschi, prati e arbusteti presenti nella dorsale orientale);
      • mantenimento e ampliamento dei prati arbustati nei sistemi territoriali 4 e 5 e conservazione attiva degli arbusteti a ginestrone (uliceti) del Poggio di Firenze (sistema territoriale 5);
      • qualificazione del sistema forestale, attraverso la sostituzione di elementi alloctoni con altri autoctoni, avviamento all'alto fusto o miglioramento dei boschi cedui in base ai principi della gestione forestale sostenibile;
      • creazione di sistemi reticolari del verde urbano articolati e continui, costituiti da aree pubbliche e private, attenti alla diversificazione ambientale e alle connessioni con il territorio rurale;
      • sostegno all'agricoltura biologica e a tutte le attività produttive a basso impatto ambientale;
      • promozione, attraverso azioni di formazione/informazione, di sistemi di gestione del verde privato volti all'uso di specie autoctone e di prodotti naturali, anche attraverso protocolli sottoscritti con condomini, singoli soggetti, esercenti di attività di vendita di prodotti per il giardinaggio;
      • sostegno a interventi di ristrutturazione di complessi rurali o di nuove edificazioni con accorgimenti tecnici che favoriscano la salvaguardia o l'incremento delle popolazioni di chirotteri (pipistrelli), di rapaci diurni e notturni, di irundinidi (rondini, balestrucci), in osservanza delle normative comunitarie, nazionali e regionali in materia.
    • connettività:
      • conservazione delle principali unità funzionali delle reti ecologiche provinciali (corridoio boscato Monti del Chianti - Monte Giovi, costituito dai boschi, dai prati e dai cespuglieti della dorsale occidentale; corridoio fluviale dell'Arno e nodo fluviale secondario del Fosso di Troghi/delle Formiche/Salceto) e delle reti ecologiche comunali;
      • conservazione e qualificazione delle fasce boscate presenti lungo il reticolo idrografico privilegiando la loro connessione (in particolare: vegetazione ripariale lungo alcuni tratti del Fosso di Castiglionchio, del Fosso di Troghi- delle Formiche a valle di Cellai, del Fosso del Salceto nel tratto subterminale);
      • sostegno all'incremento della diversità ambientale nelle aree agricole a coltivazione intensiva (siepi, alberature, fasce di rispetto delle siepi, a regime sodivo e inerbite);
      • creazione di sistemi reticolari del verde urbano articolati e continui, costituiti da aree pubbliche e private, attenti alla diversificazione ambientale e alle connessioni con il territorio rurale126.
    • sostenibilità degli stili di vita e delle modalità di utilizzazione del territorio:
      • individuazione delle aree rivierasche dell'Arno quali ambiti per la sperimentazione di politiche territoriali sostenibili nella prospettiva del futuro parco fluviale metropolitano, con previsione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) denominata "Parco fluviale dell'Arno";
      • individuazione delle aree comprese tra l'Autostrada A1 e il sistema insediativo di Troghi - Cellai quale ambito periurbano di qualificazione ambientale ed elemento ordinatore degli spazi aperti, connesso alle aree verdi urbane e alle aree rivierasche di fondovalle;127
      • previsione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) nel Poggio Firenze, previa concertazione, programmatica e procedurale, con i comuni limitrofi di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Incisa in Val d'Arno;
      • protocolli promossi dalla Amministrazione Comunale per combinare la qualità del territorio rurale con la qualità delle produzioni agricole e delle altre attività compatibili con una moderna ruralità polifunzionale;
      • sostegno alle certificazioni Ecolabel e alla creazione di aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA) negli insediamenti artigianali e industriali di Pian dell'Isola e del Salceto ;
      • protocolli di sostenibilità energetica dei prodotti e dei processi, in campo agricolo, artigianale e industriale, con monitoraggio e diffusione dei risultati;
      • previsione di piste ciclabili e di percorsi pedonali con caratteristiche adeguate alle diverse connotazioni morfologiche e paesaggistiche dei contesti interessati;
      • predisposizione di un piano comunale di illuminazione pubblica128, per favorire il risparmio energetico e, soprattutto nei sistemi territoriali 1.2, 2, 4 e 5, la riduzione dell'inquinamento luminoso, la tutela della fauna e del paesaggio;
      • Atlante partecipato delle risorse patrimoniali, quale strumento di crescita della conoscenza diffusa, del presidio sociale del territorio, della percezione sociale del paesaggio.

119. Vedi Parte Seconda, Titolo III, Capo II e Capo IV, e Titolo IV delle presenti norme

120. Vedi Parte Seconda, Titolo I delle presenti norme.

121. Vedi Parte Seconda, Titolo III, Capo II delle presenti norme

122. Vedi punti successivi del presente articolo

123. Vedi anche articolo 58 delle presenti norme

124. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i)

125. Vedi anche punto successivo del presente articolo, voce "sostenibilità degli stili di vita e delle modalità di utilizzazione del territorio"

126. Vedi anche sopra, alla voce "biodiversità"

127. Vedi anche sopra, alla voce "Sistema infrastrutturale"

128. L.R. 37/2000, art. 6

Art. 56 Sistema energetico

1. La strategia generale definita dal PS per il sistema energetico è volta al contenimento degli sprechi e al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, sia in forma passiva che attiva, anche attraverso il ricorso alle tecniche della bioarchitettura.

2. Obiettivi strategici di riferimento

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  • - progressiva riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera derivanti dalle funzioni, residenziali e produttive presenti nel territorio, incentivando il ricorso a forme di risparmio energetico e di contenimento dei consumi termici ed elettrici nel patrimonio edilizio esistente attraverso:
    • realizzazione di sistemi passivi integrati;
    • miglioramento delle tecniche costruttive degli edifici;
    • riqualificazione energetica e miglioramento dei processi produttivi.
    A tale scopo, gli atti di governo del territorio definiscono i requisiti minimi da rispettare negli interventi di ristrutturazione edilizia, con particolare riferimento agli edifici specialistici e ai complessi edilizi di maggiore consistenza volumetrica, evitando che sia ridotta l'entità della radiazione solare già ricevuta dagli edifici e dalle relative pertinenze.
  • - compatibilmente con le vigenti norme regionali e nei limiti da queste previsti: incentivazione generalizzata del ricorso alle fonti energetiche rinnovabili (FER), secondo criteri di integrazione e di innovazione della qualità architettonica e paesaggistica, attraverso le seguenti azioni prioritarie, che il RU provvederà a specificare e differenziare anche in funzione dei caratteri paesaggistici, con particolare attenzione per gli edifici e i complessi di valore storico-culturale:
    • ambiti urbani:
      • aree di nuovo impianto e interventi di riorganizzazione urbana, di sostituzione edilizia, di ristrutturazione edilizia: ricorso alle FER, nel rispetto dei requisiti di base stabiliti dalle vigenti norme regionali e nazionali e delle specifiche disposizioni degli atti di governo del territorio, con particolare attenzione a:
        • accesso ottimale della radiazione solare ai nuovi edifici;
        • riduzione del carico solare termico estivo;
        • utilizzazione ottimale dei venti prevalenti per la climatizzazione e il raffrescamento naturale degli edifici e degli spazi urbani;
        • controllo del microclima, anche attraverso l'adeguata progettazione degli spazi aperti con specifica attenzione alla composizione quantitativa e qualitativa delle formazioni vegetali.
      • costruzioni esistenti:
        • servizi pubblici e aree produttive artigianali e industriali: incentivi alla sostituzione parziale o totale della copertura e/o delle superfici verticali con sistemi di risparmio energetico e di produzione di energia solare.
        • altre costruzioni: incentivi alla realizzazione parziale o totale di coperture attrezzate per il risparmio energetico e/o la produzione di energia solare.
    • territorio rurale: realizzazione di coperture attrezzate per il risparmio energetico e/o la produzione di energia solare, ovvero collocazione a terra di sistemi per la produzione di energia da fonte rinnovabile nelle aree pertinenziali degli edifici e nelle aree agricole.
      Particolare attenzione dovrà essere prestata alle relazioni paesaggistiche e alla possibilità di introdurre connotazioni innovative nel sistema rurale, nel segno di una evoluzione della qualità paesaggistica coerente con la storia e aperta alle esigenze della contemporaneità.
  • - tracciabilità energetica dei prodotti del territorio, con esplicitazione degli effetti compensativi derivanti dal ricorso a sistemi virtuosi di produzione e/o di risparmio energetico, quale requisito per l'adesione ai protocolli di qualità e alle azioni di valorizzazione promosse dall'Amministrazione Comunale.

Art. 57 Sistema produttivo

1. La strategia definita dal PS per il sistema produttivo è volta a rafforzare il carattere polifunzionale integrato del territorio comunale, basato su una economia plurisettoriale industria-artigianato-turismo-agricoltura, e a favorire il radicamento territoriale delle aziende leader, finalizzandolo a introiettare nei prodotti il valore aggiunto della qualità del territorio.
All'interno di questa strategia:

  • - le aree artigianali e industriali di Pian dell'Isola, aperte (previo risanamento idraulico e comunque compatibilmente con le condizioni di rischio) a nuove attività ricreative, ricettive e commerciali e opportunamente organizzate in polo produttivo integrato sotto forma di APEA129, costituiscono la principale componente propulsiva dell'economia comunale;
  • - le aree rurali polifunzionali della collina, incentrate sulle attività agricole e sulle connesse attività turistico-ricettive, ricreative, sociali e culturali, costituiscono componenti complementari dell'economia comunale e sono tese a sviluppare un'offerta territoriale integrata, fondata su prodotti e servizi di eccellenza, garantendo la qualità del paesaggio quale essenziale elemento attrattivo del territorio comunale;
  • - le aree fluviali dell'Arno, ecologicamente e funzionalmente collegate alle aree collinari, costituiscono ambito sperimentale di politiche sostenibili, fondate sulle attività agricole compatibili e, in vicinanza agli ambiti urbani, su attività turistiche e ricreative connesse alla presenza del fiume e al trasporto fluviale per fini turistici.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  1. 2.1. sistema artigianale e industriale:
    • - qualificazione e innovazione del tessuto produttivo artigianale e industriale attraverso:
      • riorganizzazione delle strutture produttive del Molinuzzo ai fini della sicurezza idraulica, anche attraverso la loro delocalizzazione, totale o parziale, nelle aree produttive dismesse di Pian dell'Isola adeguatamente recuperate;
      • diversificazione funzionale e integrazione delle attività produttive con strutture di servizio alle imprese, strutture commerciali, strutture ricreative, strutture ricettive e di ristoro per la creazione di un polo produttivo integrato a Pian dell'Isola;
      • qualificazione e riorganizzazione interna delle aree produttive di Pian dell'Isola e Molinuzzo secondo i criteri delle APEA130, con particolare riferimento a:
        • qualità ambientale (sicurezza idraulica, rapporti con i corsi d'acqua, permeabilità dei terreni, equipaggiamento vegetale, gestione integrata rifiuti, contenimento consumi idrici ed energetici);
        • qualità paesaggistica (connessioni ecologiche fiume - colline, raccordi semiologici, qualità architettonica degli edifici e degli spazi aperti);
        • qualità urbanistica (equilibrio tra carichi urbanistici e dotazioni territoriali, quali: strade interne, aree di manovra, parcheggi pubblici e privati, aree per carico-scarico merci, aree di verde pubblico);
      • razionalizzazione e miglioramento dell'accessibilità (materiale e immateriale) degli insediamenti produttivi di Pian dell'Isola e Molinuzzo attraverso:
        • collegamenti gerarchizzati con la viabilità principale di attraversamento (SP n. 1 "Aretina") e con la grande viabilità di collegamento sovra regionale (Autostrada A1);
        • miglioramento della segnaletica stradale di accesso.
  2. 2.2. sistema agricolo:
    • - sviluppo di una moderna ruralità polifunzionale131;
  3. 2.3. sistema turistico:
    • - sviluppo del turismo, attraverso la costruzione di un'offerta integrata, a forte caratterizzazione identitaria, basata sulle opzioni strategiche "turismo-outlet-territorio rurale" e "luogo-prodotto" (moda, arte e cultura; enogastronomia e tradizioni; natura, sport e ricreazione), puntando sulle "aggregazioni di prodotto" e sul potenziale attrattivo del territorio comunale per creare e qualificare strutture turistiche orientate principalmente verso i seguenti target:
      • turismo legato agli outlet della moda, con accesso preferenziale su gomma dalla viabilità principale di attraversamento (Autostrada A1 e SP 1 "Aretina"): da indirizzare verso Pian dell'Isola attraverso l'accesso dalla linea ferroviaria lenta Firenze - Roma (fermata di Rignano), integrata dal trasporto fluviale per fini turistici (battello), e attraverso l'accesso dalla SP Aretina, con utilizzo della strada comunale di Salceto;
      • turismo interessato all'arte e alla cultura, ma anche all'enogastronomia e alle tradizioni, con visite a Firenze e dintorni (Chianti, Valdarno) e soggiorni di breve o media durata, per il quale il territorio rurale si propone come alternativa al soggiorno in città:
      • turismo esigente ed esperto (albergo diffuso);
      • turismo giovanile o familiare (agriturismo; turismo rurale leggero; campeggio).
      • turismo del tempo libero, interessato a enogastronomia, tradizioni, natura, sport e ricreazione, di provenienza prevalentemente metropolitana, al quale il territorio comunale propone escursioni attraverso aree attrezzate del fiume e della collina (soprattutto dorsale occidentale e Poggio Firenze), ovvero occasioni di sosta e di accoglienza nell'ambito di itinerari sovra comunali:
        • strade dell'olio e del vino (strade dei sapori);
        • escursionismo, trekking, cicloturismo, ippoturismo (viabilità minore di impianto storico, itinerari CAI, piste ciclabili sovra comunali di San Donato e dell'Arno, antica via Maremmana)
    • - creazione di una specifica struttura turistico-ricettiva (stazione di sosta qualificata) in una parte ex Montecchi di Troghi, per la quale il PS prefigura una utilizzazione quale "finestra" sul territorio, volta a intercettare i traffici autostradali con direzione nord e a promuovere le eccellenze del levante fiorentino (promozione, degustazione, commercializzazione, ristorazione, ricettività legate al tema delle terre del levante fiorentino).
    L'Amministrazione Comunale, perseguendo la logica delle "aggregazioni di prodotto" promuove:
    • coinvolgendo i Comuni limitrofi: uno specifico accordo di programma con Toscana Promozione, APT e consorzi turistici per definire i prodotti turistici tematici di interesse locale da valorizzare sui mercati;
    • coinvolgendo gli operatori locali: la sottoscrizione di specifici disciplinari di qualità definiti nell'ambito del protocollo "Benvenuti in Toscana", opportunamente declinato rispetto agli specifici prodotti turistici tematici inerenti il proprio territorio.
  4. 2.4. Sistema commerciale
    • - qualificazione degli esercizi commerciali nei centri abitati, anche attraverso la creazione di centri commerciali naturali;
    • - potenziamento degli esercizi commerciali del territorio rurale, favorendo l'adesione alla rete "Vetrina Toscana" e l'integrazione con le produzioni tipiche locali, nonché, soprattutto negli insediamenti accentrati, la qualifica di emporio polifunzionale;
    • - diversificazione funzionale delle aree produttive di Pian dell'Isola, anche attraverso la creazione di strutture commerciali legate, preferenzialmente, ai settori della moda e della enogastronomia;
    • - recupero, anche ai fini commerciali, della struttura ex Montecchi di Troghi, per la quale il PS prefigura una utilizzazione quale "finestra" sul territorio, destinata a intercettare i traffici autostradali con direzione nord e a promuovere le eccellenze del levante fiorentino
  5. 2.5. Qualità ambientale ed energetica
    Qualificazione ambientale ed energetica nei processi produttivi, con conseguente riduzione delle esternalità negative, come asse della strategia generale di miglioramento della qualità della vita nel territorio comunale, favorendo l'adesione delle imprese alla certificazione ambientale Ecolabel132, con significativi ritorni di immagine;
  6. 2.6. Giovani generazioni
    Stimolo e indirizzo all'imprenditorialità e all'autoccupabilità delle giovani generazioni, attraverso la promozione, con i comuni limitrofi, di un processo formativo fondato sui seguenti assi strategici:
    • nuova imprenditorialità orientata alla agricoltura e alla ruralità polifunzionale;
    • attività aziendali innovative, legate alle nuove tecnologie e alla filiera dello sviluppo rurale (ambiente, agricoltura, turismo, cultura, formazione, assistenza sociale);
    • integrazione tra i principali settori dell'economia locale finalizzate a sviluppare aggregazioni di prodotto (moda, turismo, enogastronomia, agricoltura).

129. Aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA), di cui al DPGR 2 dicembre 2009, n. 74/R, "Regolamento in materia di aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA)".

130. Idem

131. Vedi articolo 58 delle presenti norme: strategie per il "Sistema rurale"

132. Regolamento CE n. 66/2010: Ecolabel, marchio di qualità ecologica assegnato dall'Unione Europea, attesta che il prodotto o il servizio, nell'intero ciclo di vita, ha un ridotto impatto ambientale

Art. 58 Sistema rurale

1. La strategia definita dal PS per il territorio rurale è volta a promuovere una moderna ruralità polifunzionale incentrata sulle attività agricole, favorendo il radicamento territoriale degli operatori agricoli, il presidio territoriale, l'evoluzione qualitativa del paesaggio, lo sviluppo di attività economiche di nicchia, l'integrazione dell'agricoltura con altre attività economiche locali.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  • - concorso determinante alla garanzia di adeguate condizioni di naturalità nel territorio rurale, attraverso:
    • la salvaguardia di spazi aperti contesi alle coperture boschive e la conseguente varietà del mosaico colturale (biodiversità);
    • la conservazione e/o la riproduzione, sotto varie forme, dei serbatoi di naturalità e dei corridoio ecologici (connessione e funzionalità ecosistemica);
  • - concorso determinante alla caratterizzazione del paesaggio e alla definizione di una identità evolutiva del territorio comunale;
  • - diffusa prevalenza delle attività agricole, con particolare riferimento agli ordinamenti colturali tipici locali133, rispetto ad altre attività e ad altri usi del territorio rurale;
  • - sviluppo dell'agricoltura polifunzionale, quale perno di una moderna ruralità polifunzionale integrata, con attività connesse capaci di integrare il reddito agricolo e di introdurre innovazioni nel territorio rurale. Tali attività comprendono l'agriturismo, la trasformazione dei prodotti agricoli a prevalente provenienza aziendale (cantine, frantoi e simili), la lavorazione, la promozione e la degustazione di prodotti agricoli aziendali, la vendita diretta dei prodotti agricoli a prevalente provenienza aziendale, le attività faunistico-venatorie, i servizi di supporto all'agricoltura, le attività cinotecniche, la produzione di energia da fonti rinnovabili, l'erogazione di servizi sociali, la manutenzione ambientale;
  • - forte caratterizzazione quale luogo qualificato di turismo rurale e di ricettività diffusa, di escursionismo culturale ed enogastronomico, di attività all'aria aperta, di didattica, di formazione, di attività sociali ed economiche compatibili con la struttura paesaggistica profonda e consolidata del territorio134, ad alta qualità di prodotto e a basso consumo di suolo;
  • - contenimento della proliferazione residenziale ai sensi dell'articolo 50, punto 6, ed incentivi alla utilizzazione del patrimonio edilizio esistente dismesso, a carattere non residenziale, per la creazione di strutture finalizzate agli obiettivi strategici sopra elencati.

3. Politiche strategiche di riferimento.

Le attività agricolo-forestali e le attività connesse all'agricoltura, sia se esercitate in forma professionale o semiprofessionale, sia se esercitate in forma amatoriale, sono assunte quali attività primarie per il presidio territoriale, la funzionalità ambientale e la riproduzione qualitativa del paesaggio; esse concorrono alla caratterizzazione economica e sociale del territorio comunale.
L'agricoltura professionale è assunta quale fonte di prodotti destinati ai mercati interni ed esterni, con capacità di promuovere l'immagine del territorio comunale, legando la qualità del prodotto alla qualità del territorio e del paesaggio.
L'agricoltura semiprofessionale e amatoriale è assunta quale fonte di prodotti destinati prevalentemente ai mercati locali, ovvero utilizzati per l'autoconsumo.
Per sostenere le attività agricole e, in particolare, quelle legate alle colture tradizionali (oliveti, vigneti, frutteti, orti, seminativi, prati), il PS favorisce il connubio "agricoltura-agricultura" e definisce le seguenti politiche generali di riferimento, fondate sul regime pattizio, che presuppongono un ruolo di indirizzo e di coordinamento della Amministrazione Comunale:

  • - valorizzazione del connubio qualità del prodotto-qualità del paesaggio, come requisito capace, al contempo, di incrementare la competitività e la specificità dei prodotti agricoli locali sui mercati e di incentivare l'interesse "economico" degli imprenditori professionali per la qualità del paesaggio locale, da assumere come componente qualitativa da introiettare nel prodotto;
  • - valorizzazione del rapporto diretto produttore-consumatore, come requisito capace di favorire la remunerazione dei prodotti di qualità, abbattendone i costi di mercato, e di individuare sbocchi locali anche per le produzioni agricole di aziende semiprofessionali o amatoriali;
  • - promozione di patti di filiera per favorire l'utilizzo dei prodotti agricoli locali di qualità negli esercizi di ristoro, nelle mense scolastiche e nelle mense aziendali;
  • - partnership tra Amministrazione Comunale e operatori economici locali per una offerta territoriale integrata moda - turismo - enogastronomia - agricoltura.

133. Colture arboree (soprattutto olivo e vite), seminativi, colture orticole, prati

134. Vedi Parte Seconda, Titolo III, Capo IV, e Titolo IV, articolo 46, delle presenti norme

Art. 59 Sistema sociale

1. La strategia definita dal PS per il sistema sociale, attraverso una razionale distribuzione territoriale delle strutture dedicate, è volta a:

  • - garantire, su tutto il territorio comunale, la fornitura dei servizi di base e la fruizione dei servizi pregiati attraverso la connotazione di ruolo degli ambiti urbani nelle rispettive UTOE135;
  • - rafforzare il "ben essere", inteso come qualità della vita legata alla qualità del territorio, con conseguente valorizzazione delle eccellenze e riduzione delle criticità territoriali;
  • - sviluppare il senso di "comunità", inteso come capacità degli abitanti di garantirsi, reciprocamente e in modo organizzato, solidarietà e crescita qualitativa, attraverso azioni integrate (educazione, formazione, prevenzione, assistenza sociale, politiche sanitarie, attività culturali) volte a innescare processi di cambiamento che rendano protagonista la comunità locale assegnando ai singoli attori le risorse adeguate per portare il loro contributo allo sviluppo.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  • - valorizzazione e razionalizzazione delle strutture di servizio esistenti:
    • qualificazione e potenziamento del Centro Terapeutico Europeo (CTE), quale struttura di rilevanza sovra comunale che eroga servizi di qualità per l'assistenza e il recupero dei disabili, anche attraverso una maggiore integrazione con i servizi erogati dal Comune di Rignano;
    • sistema scolastico impostato su un unico istituto comprensivo136, articolato, nel territorio comunale, nei due poli di Rignano e di Troghi;
    • sistema dei circoli e del volontariato, integrato con funzioni di pubblico interesse, adeguatamente collegato in rete e tempestivamente disponibile per i bisogni della comunità;
    • qualificazione formale, strutturale e funzionale del polo sportivo di Via Roma, anche attraverso la maggiore diversificazione dell'offerta di sport praticabili e la creazione di relazioni funzionali con le aree rivierasche dell'Arno;
    • qualificazione delle iniziative di rilevanza socio-economica-culturale, anche attraverso l'adeguamento della logistica e delle strutture di supporto.
  • - promozione di percorsi di empowerment e sviluppo delle autonomie:
    • promozione di una rete di servizi per la prima infanzia rafforzando le sinergie tra pubblico e privato;
    • promozione di stili di vita sana, consapevole e informata in tutte le fasce di età;
    • creazione di un laboratorio (housing sociale) per interventi di sostegno al lavoro e alla integrazione della disabilità;
    • sviluppo di progetti per i giovani, partendo dall'incentivazione di forme di coprogettazione e autogestione;
    • sostegno alle diverse forme di auto organizzazione, di auto mutuo aiuto e di associazionismo che nascono nel territorio;
    • creazione di una struttura capace di favorire l'incontro tra formazione e offerta di lavoro;
    • valorizzazione del patrimonio storico culturale come componente dell'identità territoriale e fondamento dei processi di sviluppo endogeni.
  • - promozione della città sana, come prospettiva trasversale per trattare collettivamente i problemi urbani e territoriali in funzione di migliori condizioni di abitabilità, vivibilità e ospitalità attraverso:
    • lo sviluppo della salute a tutto campo, del benessere del singolo come benessere della comunità, del ruolo dei centri abitati come promotori di salute; promuovendo in particolare:
      • attività fisiche e stili di vita attivi;
      • attività informative, formative e di sostegno per invecchiare in salute;
      • attività sane e coinvolgenti per i giovani.
    • l'integrazione tra politiche per la salute e altre politiche strategiche che hanno riflessi sulla salute umana; in particolare attraverso:
      • la valutazione degli effetti sulla salute dei piani e dei programmi comunali;
      • la considerazione della salute come parametro costante delle politiche urbane e territoriali.
    • il perseguimento di una città equa, sostenibile, attenta alle esigenze e al valore delle persone;
    • la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche che hanno effetti sulla salute e sul benessere delle persone.

135. Vedi anche Articolo 60 delle presenti norme

136. Costituito, allo stato attuale, dalle scuole dell'infanzia, dalle primarie e dalle secondarie di primo grado dei comuni di Rignano sull'Arno e di Incisa in Val d'Arno

Art. 60 Sistema insediativo

1. La strategia definita dal PS per il sistema insediativo residenziale137 è volta a soddisfare, principalmente attraverso il recupero, parte della domanda di abitazioni legata ai fenomeni migratori, con particolare riguardo per quella delle fasce sociali più deboli, e a rafforzare il ruolo di Rignano quale caposaldo urbano principale, qualificando i centri abitati di Troghi - Cellai, San Donato e Rosano quali capisaldi urbani secondari, capaci di costituire riferimento preferenziale per settori territoriali periferici, con scarse dotazioni di servizi, sviluppando connotazioni di ruolo sinergiche, in grado di ottimizzare le risorse territoriali.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento per qualificare il sistema insediativo, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono così definiti.

2.1. Centri abitati:

  • - riconoscimento delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali dei centri abitati e conseguente definizione delle opzioni di base per la loro riorganizzazione qualitativa:
    • Rignano: recupero del rapporto tra la struttura urbana e l'Arno; sviluppo di relazioni ecologiche e funzionali monte-valle; valorizzazione paesaggistica della pieve di San Leolino e di Torre all'Isola;
    • Troghi - Cellai: valorizzazione ecologica e funzionale del sistema degli spazi aperti di fondovalle, dei varchi e delle relazioni trasversali;
    • San Donato: valorizzazione delle visuali panoramiche dal/sul centro abitato e considerazione della fragilità visuale;
    • Rosano: risanamento idraulico nella sezione di chiusura del bacino del Castiglionchio; recupero delle relazioni tra la struttura urbana e l'Arno; valorizzazione paesaggistica del Monastero di Rosano.
  • - definizione e valorizzazione delle connotazioni di ruolo dei centri abitati. In particolare:
    • Rignano: ruolo amministrativo e direzionale, incentrato sulla presenza del municipio; sede dei principali servizi di livello comunale; porta settentrionale del Valdarno superiore per gli spostamenti ferroviari con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina; polo logistico per le relazioni ferroviarie e fluviali tra Firenze e il sistema produttivo e commerciale (outlet della moda) di Pian dell'Isola/Leccio: polo logistico e centro direttore per la fruizione dell'Arno e delle sue rive, nel Valdarno superiore, anche nella prospettiva del parco fluviale;
    • Troghi - Cellai: sede di servizi pubblici decentrati; porta settentrionale del Valdarno superiore per gli spostamenti su gomma attraverso la SP 1 Aretina per San Donato; base per le escursioni nel Poggio di Firenze;
    • San Donato: passo della dorsale occidentale e trait d'union con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina; centro transfrontaliero esteso al Comune di Bagno a Ripoli; base per le escursioni nel Poggio di Firenze;
    • Rosano: centro abitato di confine gravitante su Pontassieve, nei cui confronti costituisce la cerniera del retrostante bacino idrografico del Castiglionchio; polo logistico per la fruizione dell'Arno e delle sue rive, nel tratto fiorentino del fiume, anche nella prospettiva del parco fluviale; base per le escursioni lungo la vecchia Via Maremmana.
  • - gerarchizzazione della viabilità di collegamento tra Rosano, Rignano, Pian dell'Isola, Troghi - Cellai, quale rete capace di favorire gli spostamenti interni al territorio comunale nelle diverse modalità di trasporto (autobus, auto private, biciclette), favorendo un servizio di trasporto pubblico con capacità di distribuzione circolare interna e di raccordo con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina, a partire dai punti strategici del sistema (centri abitati di Rignano, Troghi e Rosano);
  • - blocco alla crescita insediativa lineare lungo le strade matrice di fondovalle nel sistema insediativo di Cellai-Troghi-San Donato e lungo il corso dell'Arno nel sistema insediativo del capoluogo, prevedendo, nelle aree non urbanizzate, la permanenza di aree agricole periurbane, ovvero la creazione di spazi aperti strutturati. In particolare:
    • lungo il Fosso di Troghi, dove viene prevista la creazione di un parco urbano, fisicamente e funzionalmente collegato a un ambito periurbano di qualificazione ambientale nelle aree comprese tra l'Autostrada A1 e il fondovalle;
    • nelle aree rivierasche dell'Arno, tra il centro abitato di Rignano e Pian dell'Isola, che ricadono all'interno di una (prevista) area naturale protetta di interesse locale, anticipatrice del futuro parco fluviale, denominata "Parco fluviale dell'Arno".
  • - qualificazione strutturale e funzionale delle strutture urbane attraverso:
    • creazione di sistemi del verde urbano incentrati sui parchi urbani e raccordati al territorio rurale (sistema trasversale dei giardini pubblici e parco fluviale di Rignano; parco urbano lungo il Fosso di Troghi; giardino pubblico lungo il canale diversivo di Rosano);
    • recupero e creazione di luoghi centrali quali perni del sistema degli spazi pubblici;
    • alleggerimento dei carichi generati dal traffico di attraversamento mediante il completamento o la previsione di by pass nelle situazioni di maggiore criticità (Rignano, Troghi - Cellai, Rosano);
    • completamenti edilizi che favoriscono la compattazione dei centri abitati e la creazione di una struttura urbana compiuta, ponendo, in particolare, fine alla crescita lineare lungo la viabilità di fondovalle e alla creazione di filamenti urbani.

2.2. Territorio rurale

  • - blocco alla crescita delle strutture insediative accentrate con caratteri rurali: nuclei abitati di Torri e Bombone; borghi rurali di Volognano, Sarnese, S. Maria, S. Martino; insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale di Torre Giulia - Focardo, Le Valli, S. Piero, Le Corti, La Felce, Montecucco;
  • - limitazioni alla crescita delle nuove unità immobiliari ad uso residenziale nel territorio rurale attraverso i cambi di destinazione d'uso, ai sensi dell'articolo 50, punto 6, favorendo di contro la creazione di strutture capaci di generare lavoro e di arricchire l'offerta territoriale.

137. Per il sistema produttivo vedi articoli 57 e 58 delle presenti norme

Art. 61 Sistema infrastrutturale

1. Strategia generale

1.1. La strategia generale definita dal PS per il sistema infrastrutturale fa riferimento a una politica di area vasta capace di limitare e/o razionalizzare gli attraversamenti del territorio comunale da parte del traffico privato su gomma lungo la direttrice Firenze-Valdarno, favorendo la creazione di un sistema integrato di trasporto metropolitano e sub regionale basato sul trasporto pubblico (treno e autobus di linea) e sulla creazione di parcheggi scambiatori presso le stazioni ferroviarie e lungo le maggiori arterie stradali. Essa è volta a migliorare la funzionalità delle reti, a rafforzare le connessioni territoriali interne, a qualificare il territorio comunale quale direttrice strategica del sistema di trasporto nazionale e sub regionale, a contenere l'impatto delle grandi infrastrutture sul sistema insediativo e sull'ecosistema territoriale.

1.2. Nell'ambito di questa strategia rivestono un ruolo fondamentale la linea ferroviaria lenta Firenze-Roma (con la fermata di Rignano) e la SP 1 "Aretina" (con il sistema insediativo San Donato-Troghi-Cellai), in quanto capaci di relazionare il territorio comunale all'area centrale metropolitana fiorentina a al Valdarno superiore, nonché l'ex fabbrica Montecchi di Troghi, in quanto recuperabile quale cerniera di connessione tra l'Autostrada A1 e il territorio comunale.

1.3. Per il trasporto pubblico locale riveste un ruolo fondamentale il sistema costituito dalla SP 89 "Del Bombone" e dalle strade comunali del Salceto e di Pian dell'Isola, che, con il tratto comunale della SP 1 "Aretina", definiscono il circuito interno del trasporto pubblico, connesso alla ferrovia tramite la fermata di Rignano e alla direttrice stradale Pontassieve-Firenze tramite la SP 90 "Torri-Volognano-Rosano".

2. Obiettivi strategici di riferimento

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono così definiti:

2.1. Sistema integrato di trasporto metropolitano

Il territorio comunale di Rignano, quale direttrice strategica del sistema di trasporto sub regionale e porta settentrionale del Valdarno superiore, partecipa al coordinamento sovra comunale teso a:

  • sostenere il ruolo della linea ferroviaria lenta Firenze-Roma quale infrastruttura strategica nei collegamenti tra Firenze e il Valdarno superiore fiorentino nell'ambito del sistema integrato di trasporto metropolitano;
  • favorire il drenaggio all'origine degli spostamenti per Firenze che trovano origine nel Valdarno superiore fiorentino, attraverso la creazione e/o il potenziamento di parcheggi scambiatori:
    • presso le stazioni ferroviarie della linea lenta Firenze-Roma (scambio auto-treno);
    • lungo i tracciati della viabilità principale di attraversamento. (scambio auto-autobus di linea).
  • realizzare piste ciclabili nelle aree rivierasche dell'Arno, quale contributo alla infrastrutturazione del futuro parco fluviale, e lungo la SP Aretina per San Donato;
  • potenziare e razionalizzare il trasporto pubblico su gomma, attraverso la riorganizzazione delle linee interne al territorio comunale (in coerenza con i principi di gerarchizzazione della "viabilità di connessione comunale", di seguito definita) e la concentrazione delle fermate delle compagnie di trasporto pubblico (attrezzando i luoghi di fermata per il comfort degli utenti e realizzando piccoli parcheggi scambiatori in prossimità).

2.2. Sistema della mobilità

  • - linea ferroviaria lenta "Roma-Firenze":
    • valorizzazione della fermata ferroviaria di Rignano quale:
      • quale "porta" del Valdarno per chi proviene dall'area metropolitana centrale fiorentina ed elemento strategico di connessione tra Firenze - territorio comunale - territorio in destra idrografica dell'Arno (San Clemente e Sant'Ellero, Comune di Reggello);
      • elemento strategico di connessione tra il centro abitato di Rignano e le aree produttive-commerciali di Pian dell'Isola-Leccio (outlet).
  • - linea ferroviaria direttissima Roma - Firenze:
    • progressiva mitigazione degli impatti, ambientali e paesaggistici, prodotti dagli impianti di supporto alla linea ferroviaria138 (ex cantiere in stato di abbandono, prossimità al Fosso del Saliceto, distonie con il contesto paesaggistico);.
  • - Autostrada A1:
    • armonizzare le esigenze di potenziamento del tracciato autostradale, che comportano la realizzazione della terza corsia, con le esigenze di attenuazione dei disagi già prodotti dalle interferenze con il sistema abitativo e ambientale attraverso:
      • l'utilizzazione di asfalti e di barriere fonoassorbenti lungo i tratti sensibili del territorio comunale (in particolare a ridosso del sistema insediativo di Troghi-Cellai), combinate, nei tratti di maggiore criticità, con barriere verdi ad alta densità di impianto;
      • ricostruzione degli edifici demoliti o fortemente danneggiati a seguito dei lavori di ampliamento della piattaforma autostradale;
    • potenziamento e razionalizzazione dei rapporti tra il casello autostradale di Incisa, le aree produttive di Pian dell'Isola e il centro abitato di Rignano;
    • collegamento carrabile protetto tra il tracciato autostradale (corsia direzione nord) e la ex fabbrica Montecchi di Troghi, della quale viene prevista la conversione in "finestra sul territorio", finalizzata a intercettare i traffici autostradali, favorirne la sosta senza uscire dal sedime dell'autostrada, promuovere le eccellenze del levante fiorentino (agroalimentare, artigianato, moda, ecc.; ristorazione di qualità legata alla filiera agricola locale; pacchetti turistici locali; ecc.) recuperando il tradizionale rapporto tra territorio e viabilità di attraversamento che percorre il corridoio infrastrutturale di Troghi-San Donato.
  • - viabilità di connessione sovracomunale:
    • previo coordinamento con il Comune di Incisa: potenziamento della strada comunale del Salceto, tra Località Salceto e Pian dell'Isola, per collegare la SP 1 "Aretina" alle aree produttive di Pian dell'Isola e, da qui, alla SR 69 attraverso il ponte sull'Arno;
    • miglioramento delle connessioni territoriali e della sicurezza della SP 1 "Aretina" e della SP 90 "Torri-Volognano-Rosano", con occasioni di sosta lungo il percorso e adeguamento della sicurezza negli innesti con la viabilità di connessione comunale. In particolare:
      • SP 1 "Aretina":
        • concependo il sistema insediativo di fondovalle quale "porta" del Valdarno per chi proviene dall'area metropolitana centrale fiorentina;
        • migliorando l'innesto con le strade comunali di Panzalla e delle Serre (località Cellai);
      • SP 90 "Torri-Volognano-Rosano": migliorando gli innesti con il ponte per Pontassieve, con la strada comunale di Castiglionchio-Poggio a Luco (località Molinuzzo), con la strada vicinale per Sarnese (località Torri).
  • - viabilità di connessione comunale:
    • razionalizzazione e gerarchizzazione dell'anello interno di collegamento Rignano-Troghi-Cellai-Pian dell'Isola-Rignano, opportunamente raccordato con le direttrici per Rosano-Pontassieve-Firenze, a nord139, San Donato-Bagno a Ripoli-Firenze a nord-ovest140, Le Valli-Incisa-Figline, a sudo-ovest141, quale principale elemento di raccordo tra i capisaldi del territorio comunale;
  • - viabilità interna ai centri abitati:
    • aumento della sicurezza e attenuazione degli impatti generati dal traffico sui centri abitati attraverso:
      • progressiva pedonalizzazione delle aree urbane centrali e/o istituzione di aree a traffico limitato al loro interno;
      • creazione di percorsi ciclopedonali capaci di consentire modalità di spostamento alternative a quelle veicolari;
      • previsione di strumenti per la moderazione del traffico in prossimità e all'interno dei centri abitati: strumenti ambientali (percorso, sezione, ecc.), fisici (rotatorie, isole centrali, dossi, cunette, ecc.), integrati (aree pedonali, arredo urbano, verde urbano, ecc.), normativi (limiti di velocità, divieti di svolta, ecc.);
      • completamento della maglia viaria, con la creazione di anelli viari gerarchizzati e il superamento delle "stanze" urbane con strade a fondo cieco;
      • creazione o completamento di by pass stradali nelle situazioni di maggiore criticità generate dai traffici di attraversamento: variante SP 1 "Aretina" a Troghi; variante SP 89 "Del Bombone" a Rignano; variante SP 90 "Torri-Volognano-Rosano" a Rosano.
  • - piste ciclabili e percorsi pedonali: le modalità di spostamento ciclabili e pedonali, in particolare nelle aree pianeggianti e di fondovalle, sono assunte come strategiche dal PS per limitare il ricorso ai mezzi motorizzati, consentire la fruibilità dolce del territorio e favorire il movimento fisico delle persone. A tale scopo, ferma restando l'esigenza che il RU definisca un sistema di piste ciclabili e di percorsi pedonali alla scala locale, viene previsto un doppio sistema di percorsi ciclo-pedonali di rilevanza strategica, che connette ambiti territoriali ricchi di occasioni sociali:
    • percorso Rignano-Pian dell'Isola, lungo le aree rivierasche dell'Arno, che connette la fermata ferroviaria con le aree sportive e le aree produttive di Pian del'Isola;
    • percorso ex Montecchi-Troghi-Cellai-Pian dell'Isola, lungo le aree rivierasche del Fosso di Troghi;
    • percorso Rignano-Rosano, lungo le aree rivierasche dell'Arno, che connette il capoluogo con i Comuni di Pontassieve e Bagno a Ripoli.

2.3. Sistema della sosta: la riorganizzazione del sistema della sosta necessita di un progetto organico capace di rispondere a due diverse esigenze:

  • - domanda potenziale di sosta generata da spostamenti giornalieri, di origine interna o esterna al territorio comunale, che hanno come destinazione Firenze, o altre parti della città metropolitana, e che necessita di una concertazione intercomunale, finalizzata a drenare all'origine gli spostamenti veicolari con destinazione Firenze attraverso:
    • potenziamento del parcheggio di scambio (gomma-ferro, privato-pubblico) presso la fermata ferroviaria di Rignano;
    • coordinamento con il Comune di Reggello per la previsione, in prossimità di San Clemente142, di un parcheggio di scambio con la fermata ferroviaria del capoluogo;
    • individuazione di un'area di sosta per lo scambio gomma/gomma, privato/pubblico a Troghi.
  • - domanda generata da spostamenti interni al territorio comunale, legati soprattutto all'accesso ai servizi, che necessita di:
    • predisporre un sistema gerarchizzato di parcheggi a servizio dei centri abitati e a tariffa differenziata, distinto in:
      • aree polifunzionali, ubicate alle porte di Rignano e destinate a ospitare i visitatori in occasione di grandi eventi, ma capaci, in altri momenti, di costituire parcheggi di supporto a funzioni urbane ordinaria;
      • aree a supporto dei principali servizi pubblici e/o delle aree urbane centrali, ubicate nei tessuti urbani consolidati e collegate ai luoghi di riferimento attraverso percorsi pedonali;
      • piccole aree disseminate nei tessuti urbani e riservate ai residenti.
    • scoraggiare l'accesso veicolare privato ai servizi e alle aree urbane attrattrici di traffico che non siano in grado di garantire adeguate dotazioni di parcheggio;
    • promuovere la pedonalizzazione o la creazione di zone a traffico limitato nelle piazze e nei luoghi urbani maggiormente identitari;
    • prevedere rastrelliere per biciclette in prossimità dei giardini e dei luoghi che consentono una accessibilità ciclabile.
    • reperire piccoli spazi non strutturati per la sosta veicolare presso gli insediamenti accentrati del territorio rurale, in prossimità delle fermate del trasporto pubblico;

2.4. Sistema delle reti tecnologiche

2.4.1. Rete acquedottistica

  • - progressiva connessione tra il sistema acquedottistico di Rignano e quello limitrofo di Pontassieve e/o di Firenze, onde garantire maggiore stabilità al sistema e incrementarne la capacità complessiva;
  • - contenimento dei consumi idrici in funzione dell'uso potabile e razionalizzazione della rete di distribuzione, anche attraverso:
    • risanamento e ammodernamento della rete acquedottistica, contenendo le perdite di trasporto entro il limite del 15%;
    • razionalizzazione dei consumi di acqua potabile, con ricorso a fonti di approvvigionamento differenziate in funzione dell'uso finale delle acque;
    • utilizzazione prioritaria delle acque di migliore qualità per il consumo umano.
  • - subordinare le trasformazioni territoriali alla effettiva disponibilità di acqua potabile, evitando deficit per gli insediamenti esistenti;
  • - subordinare le trasformazioni che comportino utenze con consumi idrici superiori a 10.000 lt./giorno a modalità di razionalizzazione dei consumi capaci di produrre effettivi e documentati risparmi di acqua potabile (reti idriche duali, reimpiego acque reflue, raccolta e riutilizzo acque meteoriche, apparecchiature per il risparmio idrico);
  • - garantire l'allacciamento alla rete acquedottistica degli insediamenti accentrati di Torre Giulia e Montecucco, delle aree prossime a Fonte Petrini, Il Piano, Miransù e Castglionchio, nonché delle aree di Poggio Casalmonte e Poggio Firenze, combinando l'intervento pubblico (condotte principali lungo strade pubbliche) con l'intervento privato (diramazioni e allacciamenti).

2.4.2. Rete fognaria e impianti di trattamento reflui

  • - creazione di nuove utenze subordinate a:
    • capacità di smaltimento degli impianti di depurazione, esistenti o di contestuale realizzazione;
    • realizzazione di sistemi di fognature separate, a meno di comprovate ragioni tecniche, economiche e ambientali contrarie;
  • - maggiore efficienza della rete fognaria, attraverso il completamento della rete e il progressivo aumento della sua impermeabilità;
  • - progressivo allacciamento di tutte le zone urbanizzate ai sistemi di depurazione.

2.4.3. Rete elettrica

  • - tutela della percezione visiva del paesaggio attraverso l'inibizione alla realizzazione di nuove linee elettriche aeree ad alta tensione nel sistema territoriale 2, così come definito dall'Articolo 10 delle presenti norme, in assenza di uno studio paesaggistico di dettaglio che minimizzi gli impatti visuali anche attraverso la comparazione di percorsi alternativi. In particolare dovrà essere evitato l'attraversamento dei campi aperti ad alta fragilità visuale e dovranno essere privilegiati, di contro, percorsi prossimi ai perimetri delle aree boscate;
  • - progressiva eliminazione degli effetti inquinanti prodotti dalle linee elettriche ad alta tensione sugli insediamenti e in particolare:
    • insediamenti produttivi Molinuzzo (Rosano): linea "Calenzano-Pontassieve, derivazione Varlungo;
    • insediamenti residenziali sparsi di Piazzettina, C.Trebbio, C.Vecchia e Torri: linea "Rignano-Pontassieve;
    • insediamenti residenziali di Troghi, Cellai e San Donato in Collina: linea RFI ferrovia Direttissima.

2.4.4. Impianti di radio-comunicazione

  • - mitigazione dell'impatto paesaggistico prodotto dalle antenne di Poggio Mandruzza e Poggio Firenze.

138. Posto di comunicazione San Donato, cabina di trasformazione San Donato, ex cantiere direttissima

139. SP 90 "Torri-Volognano-Rosano"

140. SP 1 "Aretina"

141. SP 1 "Aretina"

142. Destra idrografica dell'Arno

Titolo II Disciplina delle unità territoriali organiche elementari

Art. 62 Definizione, validità e modalità operative

1. La disciplina delle unità territoriali organiche elementari (UTOE), intese quali ambiti di programmazione comunale per il dimensionamento degli insediamenti e per la distribuzione delle dotazioni territoriali, prefigura gli assetti programmatici del territorio comunale.

2. Essa definisce, per le tre UTOE che compongono il territorio comunale e che fanno capo ai capisaldi urbani di Rignano, Troghi-Cellai e Rosano, specifiche azioni strategiche riferite al sistema ambientale, al sistema territoriale, al sistema insediativo e al sistema infrastrutturale, specificando altresì il dimensionamento e la dotazione di spazi pubblici del sistema insediativo.

3. La disciplina delle UTOE ha valore prescrittivo ed è recepita, articolata e specificata dal RU e dagli altri atti di governo del territorio nel rispetto delle disposizioni statutarie del PS143.

4. Fatte salve le competenze sovraordinate, la disciplina delle UTOE informa anche le azioni programmatiche di soggetti, pubblici o privati, diversi dalla Amministrazione Comunale. La coerenza di tali azioni nei confronti della suddetta disciplina è espressamente attestata dai relativi atti amministrativi.

143. Vedi Parte Seconda delle presenti norme, "Statuto del territorio"

Art. 63 Dimensionamento del sistema insediativo

1. Finalità e modalità operative

1.1. Il PS definisce il dimensionamento del sistema insediativo in funzione della strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio, di cui alla Parte Terza, Titolo I, delle presenti norme e delle seguenti finalità generali:

  • - soddisfare la domanda di abitazioni con particolare riguardo per quella proveniente dalle fasce sociali più deboli;
  • - garantire una efficiente distribuzione delle dotazioni territoriali e, in particolare, dei servizi di base;
  • - favorire il completamento e la qualificazione (ecologica, morfologica e funzionale) delle strutture urbane e degli insediamenti produttivi accentrati;
  • - favorire la crescita dei posti di lavoro nel territorio comunale.

1.2. Il dimensionamento del PS è articolato nelle UTOE che compongono il territorio comunale ed è riportato nelle tabelle sinottiche finali, che costituiscono parte integrante delle presenti norme. Il RU conferisce operatività e dà attuazione al suddetto dimensionamento attraverso più quadri previsionali strategici di validità quinquennale.

1.3. Il RU, fermo restando il dimensionamento complessivo definito dal PS per le singole funzioni e riportato nelle tabelle sinottiche finali delle presenti norme, potrà prevedere spostamenti di SUL e di posti letto tra le diverse UTOE entro la soglia massima del 20% delle quantità previste per ciascuna UTOE. Il RU, entro la soglia massima del 20% in relazione a ciascuna funzione, potrà altresì trasformare le quantità di SUL e di posti letto previsti per le nuove costruzioni in pari quantitativi di SUL e di posti letto per interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente; potrà infine utilizzare, in relazione a ciascuna funzione, i quantitativi di SUL previsti per le nuove costruzioni in pari quantitativi di SUL da destinare ad addizioni volumetriche di edifici esistenti.

2. Funzioni, obiettivi strategici e dimensionamento

Il dimensionamento definito dal PS per perseguire le suddette finalità, che saranno recepite dal RU sulla base delle disposizioni relative alle singole UTOE, è specificato nei punti che seguono in relazione alle singole funzioni e ai relativi obiettivi strategici di riferimento.

2.1. Residenza

2.1.1. Obiettivi strategici di riferimento

  • soddisfare prioritariamente la domanda di abitazioni attraverso il recupero e la riorganizzazione funzionale del patrimonio edilizio esistente;
  • concentrare la nuova edificazione negli ambiti urbani e, in particolare, nell'ambito urbano di Rignano, evitando di interessare il territorio rurale;
  • privilegiare le fasce sociali deboli, anche attraverso il sostegno all'edilizia sociale;
  • finalizzare sempre i nuovi interventi a:
    • acquisizione di aree per forme differenziate di edilizia sociale;
    • qualificazione, razionalizzazione, completamento e compattazione delle strutture urbane esistenti (centralità urbane, connessioni stradali, sistema del verde, sistema degli spazi pubblici, ecc.);
    • potenziamento dei servizi di base nei capisaldi urbani.

2.1.2. Dimensionamento

A tali fini il PS definisce un dimensionamento abitativo pari a 1.100 vani e a una SUL di 33.000 mq, da soddisfare attraverso:

  • l'attuazione degli interventi previsti dal piano di recupero convenzionato dell'ex cementificio Bruschi144, per un totale di 46.000 mc, corrispondenti a una SUL di circa 15.300 mq e a circa 510 vani145;
  • la previsione di ulteriori 590 vani, pari a una SUL di circa 17.700 mq, da ricavare attraverso cambi di destinazione d'uso e/o interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente (400 vani, pari a una SUL di 12.000 mq), ovvero attraverso interventi di nuova costruzione (190 vani, pari a una SUL di 5.700 mq).

Alle previsioni del PS sono poi da aggiungere circa 200 alloggi già realizzati in attuazione della strumentazione urbanistica vigente, tramite interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente e di nuova costruzione, ed attualmente sul mercato, per un totale di circa 800 vani146.
Il dimensionamento definito dal PS per la residenza si intende comprensivo degli esercizi commerciali di vicinato.

2.2. Insediamenti artigianali - industriali e commercio all'ingrosso

2.2.1. Obiettivi strategici di riferimento

  • salvaguardia dell'integrità fisica delle strutture artigianali e industriali di Molinuzzo e Pian dell'Isola, con particolare riferimento alla sicurezza idraulica, anche attraverso processi di riorganizzazione delle aree e di delocalizzazione (totale o parziale) delle costruzioni di Molinuzzo;
  • qualificazione delle strutture artigianali e industriali nell'ambito della riorganizzazione strutturale e funzionale delle aree produttive esistenti, con completamenti e addizioni volumetriche e/o funzionali legate anche al miglioramento delle condizioni ambientali e urbanistiche e al potenziamento dei servizi alle imprese;
  • messa in sicurezza idraulica, recupero delle strutture dismesse e diversificazione funzionale dell'area produttiva di Pian dell'Isola, con creazione di un polo produttivo integrato.

2.2.2. Dimensionamento

A tali fini, il PS prevede il recupero per attività artigianali, industriali e per il commercio all'ingrosso delle strutture produttive esistenti nell'UTOE di Rignano per una superficie utile lorda di 15.000 mq e addizioni volumetriche (ai sensi della LR 01/2005147) agli edifici produttivi esistenti fino a una superficie utile lorda complessiva di 4.500 mq nelle UTOE di Troghi e di Rosano (1.500 mq nel territorio rurale e 3.000 mq negli ambiti urbani). Per favorire interventi di risanamento idraulico nell'area produttiva di Molinuzzo, il PS consente la delocalizzazione delle strutture ivi presenti nell'area produttiva di Pian dell'Isola, previo risanamento idraulico delle aree soggette a rischio e recupero delle strutture dismesse.

2.3. Insediamenti turistico - ricettivi

2.3.1. Obiettivi strategici di riferimento

  • creazione di un tessuto di strutture turistico-ricettive integrate nel territorio rurale e ricavate attraverso il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, ovvero potenziate con addizioni volumetriche alle strutture esistenti, se compatibili con il contesto paesaggistico e territoriale e con i caratteri tipologici e costruttivi degli edifici, anche previo coinvolgimento delle strutture gestite dall'associazionismo di base;
  • creazione di piccole strutture ricettive nei capisaldi urbani delle UTOE di Troghi e di Rignano per potenziarne la funzione di "porte" del Valdarno ;
  • potenziamento della struttura ricettiva all'aria aperta esistente (campeggio "Il Poggetto").

2.3.2. Dimensionamento

A tali fini il PS prevede, nel territorio rurale, la possibilità di ricavare fino a 330 posti letto attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente e di potenziare le strutture ricettive esistenti, attraverso addizioni volumetriche, fino a un massimo di 80 posti letto. Per lo sviluppo del campeggio Il Poggetto, il PS prevede la realizzazione di ulteriori 200 posti letto, che, per almeno l'80%, dovranno essere ricavati attraverso l'incremento delle piazzole per tende o altri mezzi di pernottamento autonomo ad uso dei clienti; prevede, inoltre, la possibilità di incrementare la dotazione di servizi al campeggio attraverso nuove costruzioni per una superficie utile lorda massima di 300 mq.
Negli ambiti urbani il PS recepisce, dal piano attuativo convenzionato relativo al recupero dell'area dell'ex cementificio Bruschi nel centro abitato di Rignano148, la previsione di una struttura ricettiva con SUL pari a 2.000 mq per circa 67 posti letto149; consente, inoltre, previo risanamento idraulico delle aree soggette a rischio, la realizzazione di strutture ricettive, per complessivi 150 posti letto, attraverso interventi di recupero delle strutture produttive esistenti a Pian dell'Isola; prevede, infine, la realizzazione di nuove strutture ricettive, per complessivi 50 posti letto.

2.4. Insediamenti commerciali

2.4.1. Obiettivi strategici di riferimento

  • creazione di centri commerciali naturali nelle aree urbane centrali nell'ambito delle volumetrie esistenti;
  • creazione di esercizi commerciali di vicinato nelle aree urbane periferiche, soprattutto nell'ambito degli interventi di riorganizzazione urbana, anche attraverso nuove costruzioni, e nel territorio rurale, soprattutto finalizzati alla vendita dei prodotti tipici locali e nell'ambito delle volumetrie esistenti;
  • creazione di empori polifunzionali nei nuclei e nei borghi rurali del territorio collinare, anche attraverso il coinvolgimento delle strutture gestite dall'associazionismo di base e nell'ambito delle volumetrie esistenti;
  • inserimento, nell'ambito delle volumetrie esistenti e commisurando le superfici di vendita alle effettive capacità di carico delle aree interessate, di medie strutture di vendita nelle aree produttive di Pian dell'Isola che presentino buone condizioni di accessibilità, di sosta e di organizzazione interna, previo risanamento delle aree soggette a rischio idraulico.

2.4.2. Dimensionamento

A tali fini il PS prevede la possibilità di ricavare, nell'ambito delle volumetrie esistenti, medie strutture di vendita nel territorio rurale fino a una superficie utile lorda massima complessiva di 3.850 mq e negli ambiti urbani fino a una superficie utile lorda massima di 11.700 mq.
Negli ambiti urbani il PS prevede, di contro, attraverso nuove costruzioni, la realizzazione di medie strutture di vendita per una superficie utile lorda complessiva di 3.000 mq e recepisce , dal piano attuativo convenzionato relativo al recupero dell'area dell'ex cementificio Bruschi nel centro abitato di Rignano150, la previsione di esercizi commerciali con una superficie utile lorda complessiva di 2.000 mq.

2.5. Insediamenti direzionali e servizi privati

2.5.1. Obiettivi strategici di riferimento

  • creazione di strutture direzionali e di servizi privati negli ambiti urbani e nelle aree produttive, per favorire il mix funzionale e garantire funzioni di accoglienza, di sostegno e di ristoro nei confronti di chi proviene dall'esterno;
  • potenziamento delle strutture ricreativo - culturali esistenti negli ambiti urbani e nel territorio rurale;
  • realizzazione di strutture di servizio con funzioni plurime nel territorio rurale, con particolare riferimento agli insediamenti accentrati (cultura, ricreazione, ristoro, emporio polifunzionale, funzioni di pubblico interesse);

2.5.2. Dimensionamento

A tali fini il PS prevede la possibilità di realizzare strutture direzionali e per servizi privati all'interno degli ambiti urbani con una superficie utile lorda complessiva di 3.000 mq ottenuti attraverso nuove costruzioni e di 7.500 mq ottenuti attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente. Gli interventi di recupero interessano, in particolare, l'area produttiva di Pian dell'Isola, all'interno della quale, previo risanamento delle aree soggette a rischio idraulico, è auspicato l'inserimento di funzioni differenziate, capaci di favorire la creazione di un polo produttivo integrato. Nel territorio rurale il PS prevede, di contro, interventi di recupero per una superficie utile lorda complessiva di 8.100 mq e addizioni volumetriche alle strutture private di servizio esistenti per una superficie utile lorda complessiva di 700 mq.

3. Parametri dimensionali

3.1. Per definire il dimensionamento del sistema insediativo nelle singole UTOE151, il PS, conformemente a quanto disposto dalla vigente normativa regionale152, adotta come parametro dimensionale la superficie utile lorda (SUL), con le eccezioni di cui al punto successivo del presente articolo.

3.2. Nelle previsioni relative a strutture ricettive il PS, conformemente a quanto previsto dalla sopracitata normativa regionale, adotta come parametro dimensionale il numero dei posti letto.

3.3. Nelle previsioni relative alla residenza la SUL è accompagnata, a titolo puramente esplicativo, dal numero di vani convenzionalmente corrispondenti.

3.4 Il RU definisce le previsioni programmatiche quinquennali utilizzando come parametro dimensionale per tutti gli interventi la superficie utile lorda (SUL). In presenza di strutture ricettive il RU potrà, se del caso, tradurre in SUL il numero dei posti letto previsto dal PS, ferma restando la capacità ricettiva totale definita da quest'ultimo.

144. Piano di recupero urbano (PRU) "Area ex cementificio Bruschi", approvato con Del. CC n. 14 del 14.04.2002 (Convenzione Rep. 42.781 del 14.04.2003) e modificato con Variante approvata con Del. CC n. 31 del 21.04.2006 (Convenzione Rep. 61.059 del 12.10.2007)

145. 46.000 mc: 3,00 ml (altezza): 30,00 mq/vano (SUL) = 511,11, arrotondato a 510 vani

146. Sul mercato risultano disponibili circa 200 alloggi, la metà dei quali derivanti da nuove costruzioni (consistenza media stimata 3 vani/alloggio) e la metà da recupero del patrimonio edilizio nel territorio rurale (consistenza media stimata 5 vani/alloggio).

147. Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1, Norme per il governo del territorio, articolo 78, comma 1, lettera g)

148. Piano di recupero urbano (PRU) "Area ex cementificio Bruschi", approvato con Del. CC n. 14 del 14.04.2002 (Convenzione Rep. 42.781 del 14.04.2003) e modificato con Variante approvata con Del. CC n. 31 del 21.04.2006 (Convenzione Rep. 61.059 del 12.10.2007)

149. Stima di 30 mq/posto letto: SUL 2.000 mq: 30 mq/pl = 67 pl

150. Piano di recupero urbano (PRU) "Area ex cementificio Bruschi", approvato con Del. CC n. 14 del 14.04.2002 (Convenzione Rep. 42.781 del 14.04.2003) e modificato con Variante approvata con Del. CC n. 31 del 21.04.2006 (Convenzione Rep. 61.059 del 12.10.2007)

151. Articoli 65 - 67 delle presenti norme,

152. DPGR 9 febbraio 2007, n. 3/R, articolo 7, punto 2

Art. 64 Disposizioni per i tessuti urbani

1. Il RU precisa l'articolazione dei tessuti urbani definiti dal presente articolo e individuati nella Tavola 3.2.2.1 del PS, specificando le disposizioni che seguono anche in relazione agli obiettivi strategici definiti dalle presenti norme per le singole UTOE.

2. Tessuti urbani di impianto storico

Comprendono i settori urbani di antica formazione, solitamente antecedenti il 1900, che hanno conservato la riconoscibilità della struttura insediativa nel rapporto tra edifici, pertinenze, strada e/o spazi aperti di relazione. Hanno valore testimoniale e identitario e come tali sono da conservare nei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, spaziali e figurativi. Al loro interno sono da favorire la fruizione pedonale, il recupero del rapporto diretto tra edifici e spazi aperti, pubblici o di uso pubblico, l'integrazione della residenza con funzioni terziarie e di servizio, la qualificazione dei luoghi centrali. Il RU definisce le destinazioni d'uso degli edifici e degli spazi aperti avendo come riferimento prioritario e condizionante la compatibilità con i caratteri tipologici e architettonici storicizzati.

3. Tessuti urbani consolidati

Comprendono i settori urbani saturi e/o cresciuti solitamente a ridosso delle aree centrali o dei tessuti di impianto storico e, nel centro abitato di Rignano, sono frutto di un disegno urbano riconoscibile: per epoca di impianto e/o compiutezza morfologica costituiscono parti consolidate dei centri abitati. Al loro interno sono da perseguire, accanto alla qualificazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, spaziali e figurativi, la creazione di nuove centralità urbane, la qualificazione dello spazio pubblico, il potenziamento dei percorsi pedonali, la creazione di parcheggi limitrofi di supporto.

4. Tessuti urbani recenti:

Comprendono i settori urbani formatisi a partire dagli anni sessanta del XX secolo attraverso addizioni successive, costituite da singole costruzioni o lottizzazioni non sempre finalizzate a formare una struttura urbana compiuta. Presentano caratteri morfologici differenziati, con edifici a tipologia mista e densità variabile, ubicati a filo strada o, più spesso, isolati nel lotto di appartenenza con spazi aperti pertinenziali sistemati a verde. Lo spazio pubblico è spesso costituito dalle sole sedi viarie, a sezione variabile e irregolare, spesso prive di marciapiede e con tracciati a fondo cieco. Stante la mancanza di una efficace armatura urbana, necessitano di qualificazione ecologica, morfologica e funzionale dello spazio pubblico e delle parti edificate, di completamento delle infrastrutture, di adeguamento degli standards urbanistici, di superamento della monofunzionalità residenziale.
Al loro interno ricadono le aree di frangia, che il Regolamento urbanistico provvederà a individuare e a sottoporre a interventi di qualificazione morfologica.

Art. 65 UTOE di Rignano

1. Definizione:

L'Unità territoriale organica elementare di Rignano sull'Arno occupa il settore centro-orientale del territorio comunale e comprende il centro abitato del capoluogo, i nuclei rurali di Bombone e di Torri, i borghi rurali di impianto storico di Sarnese, S. Maria e S. Martino, gli insediamenti rurali di S. Piero (a carattere residenziale) e di Pian dell'Isola (a carattere artigianale/industriale).

2. Finalità

2.1. Il PS persegue la qualificazione strutturale e funzionale dell'UTOE di Rignano sull'Arno attraverso le seguenti azioni strategiche prioritarie:

  1. a. recupero e qualificazione delle aree rivierasche dell'Arno nella prospettiva di un parco fluviale metropolitano;
  2. b. forte caratterizzazione di ruolo del capoluogo, quale:
    1. b.1. "porta" settentrionale del Valdarno per gli spostamenti ferroviari;
    2. b.2. punto di connessione tra trasporto ferroviario e trasporto fluviale ai fini turistici;
    3. b.3. centro direttore e principale caposaldo urbano del territorio comunale, suscettibile di incrementare l'offerta residenziale in ambiti urbani facilmente accessibili;
  3. c. individuazione e qualificazione dei luoghi centrali nei vecchi e nei nuovi settori urbani del capoluogo, quali perni di un rinnovato sistema degli spazi pubblici qualitativamente coordinato e funzionalmente accessibile;
  4. d. potenziamento e qualificazione delle relazioni con l'Arno e con le aree rivierasche, anche attraverso la creazione di un sistema trasversale di relazioni ecologiche e funzionali;
  5. e. riorganizzazione, diversificazione e valorizzazione dell'insediamento produttivo accentrato di Pian dell'Isola (qualificazione morfotipologica, rifunzionalizzazione delle strutture dismesse, diversificazione funzionale, relazioni con l'Arno);
  6. f. sviluppo di una moderna ruralità polifunzionale, fondata sulla centralità delle attività agricole, e blocco alla espansione del sistema insediativo accentrato non legata all'agricoltura.

2.2. Le suddette azioni, che trovano più dettagliata definizione nei punti che seguono in relazione al sistema ambientale, al sistema territoriale, al sistema insediativo e al sistema infrastrutturale, sono recepite e specificatamente disciplinate, nelle loro implicazioni urbane e territoriali, dal RU e dagli altri atti di governo del territorio in coerenza con le disposizioni statutarie del PS153.

3. Sistema ambientale

3.1. Le aree di fondovalle costituiscono un ambito territoriale da sottoporre a politiche sperimentali volte a garantire la sicurezza idraulica, la qualità delle acque, la fruibilità delle rive e l'utilizzazione sostenibile delle risorse territoriali nell'ambito di un progetto unitario incentrato sul ruolo del fiume, quale elemento di identità locale, e nella prospettiva di un futuro parco fluviale dell'Arno di livello metropolitano. Tali politiche, che opereranno per l'istituzione di un'area naturale protetta (ANPIL) dell'Arno di livello sovra comunale, presuppongono un regime pattizio tra l'Amministrazione Comunale e i soggetti sociali che operano nelle aree rivierasche, volto a definire sinergie funzionali e buone pratiche nell'uso del territorio e nella costruzione del paesaggio.
Il RU provvede a definire specificatamente il perimetro del suddetto ambito territoriale, a individuare al suo interno un sistema reticolare di spazi a gestione pubblica (accessi, percorsi, punti di sosta, ecc.) e a dettare i criteri per la congruità e la sostenibilità delle attività ammissibili nel rispetto dei seguenti obiettivi strategici:

  1. a. garantire la sicurezza idraulica della riva sinistra dell'Arno, con particolare riguardo al sistema insediativo presente, secondo criteri compatibili con la fruibilità del fiume, la percorribilità delle rive, il ripristino di relazioni trasversali, ecologiche e funzionali, monte-valle;
  2. b. potenziare le relazioni (ecologiche, funzionali, visuali) tra le aree fluviali e le aree pedecollinari, aumentando la permeabilità del tracciato ferroviario (anche attraverso il recupero agli usi comuni degli spazi sottostanti la ferrovia nel capoluogo), salvaguardando e valorizzando i varchi esistenti nell'edificato, favorendo il collegamento pedonale tra i diversi livelli (ferrovia, Via Roma, aree rivierasche) attraverso appositi percorsi pedonali, scalinate, sistemi meccanizzati;
  3. c. valorizzare l'area del Molino (orti sociali), immediatamente prossima al centro abitato, e l'area sportiva a valle di Via Roma quali capisaldi delle aree rivierasche in prossimità del capoluogo, collegati ad esso con percorsi ciclopedonali dedicati;
  4. d. collegare l'area sportiva a valle di Via Roma all'area produttiva di Pian dell'Isola attraverso un percorso ciclopedonale e un servizio di trasporto fluviale ai fini turistici dotato di appositi attracchi;
  5. e. collegare l'area produttiva di Pian dell'Isola al fiume attraverso appositi percorsi pedonali dedicati154;
  6. f. valorizzare le strutture storiche, presenti lungo la riva sinistra dell'Arno (Molino d'Orlando, Molino di Rignano, Torre all'Isola), attraverso utilizzazioni compatibili con i caratteri tipologici e costruttivi degli edifici e funzionali alla fruizione sociale del fiume (usi ricreativi, culturali, sociali, di accoglienza, di ristoro, ecc;
  7. g. recuperare e valorizzare la pescaia di Rignano anche per il possibile sfruttamento delle acque ai fini energetici.

3.2. Nei centri abitati e nelle aree produttive a carattere industriale e artigianale il RU definisce interventi di qualificazione ecologica con particolare attenzione a:

  1. a. favorire la delocalizzazione di insediamenti esistenti che comportano difficoltà per la regimazione dei corsi d'acqua, definendo, al contempo, i criteri per il recupero e la sistemazione naturale delle rive;
  2. b. favorire le forme urbane compatte con presenza consistente, al loro interno, di spazi verdi con funzioni sistemiche di carattere ecologico, ricreativo e formale;
  3. c. contenere gli inquinamenti generati dal traffico veicolare attraverso interventi di limitazione del traffico nelle aree urbane centrali, di razionalizzazione e di completamento della rete viaria per separare il traffico di attraversamento da quello di penetrazione urbana (in particolare: completamento delle circonvallazioni nei centri abitati di Rignano; gerarchizzazione dei tracciati viari; chiusura degli anelli viari), di potenziamento e di riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico, di potenziamento delle reti ciclo-pedonali urbane e interurbane (soprattutto nelle aree pianeggianti di fondovalle);
  4. d. mitigare l'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività industriali e artigianali alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
  5. e. prevedere negli interventi di trasformazione urbanistico edilizi il rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale155.

3.3. Le aree di recupero ambientale di Rignano (ex cava cementificio Bruschi) e Salceto (aree dismesse) sono connotate da condizioni di degrado ambientale in conseguenza di attività dismesse alle quali non ha fatto seguito il ripristino dei luoghi. Sono sottoposte a piani o progetti di recupero che definiscono prioritariamente i caratteri costitutivi del paesaggio (fisico-naturali, storico-culturali, visuali), con particolare attenzione alle risorse patrimoniali individuate dallo Statuto del territorio156, con le stesse modalità previste dall'articolo 42, punto 3, delle presenti norme157.
Come disposto dal PTCP della Provincia di Firenze158 il recupero di dette aree, ricadenti nel territorio rurale, è finalizzato alla ricostituzione di assetti coerenti con le condizioni ambientali e paesaggistiche del luogo.

4. Sistema territoriale

4.1. Gli assetti territoriali delle aree di confine a Pian dell'Isola, così come le relazioni urbane e territoriali tra Rignano e San Clemente, devono essere definiti dal RU previo coordinamento con i Comuni di Incisa e di Reggello.

4.2. La saldatura insediativa del centro abitato di Rignano con l'area produttiva di Pian dell'Isola dovrà essere evitata attraverso il mantenimento e la qualificazione, ecologica e funzionale, di un sistema di spazi aperti capace di:

  1. a. salvaguardare le funzioni ecotonali delle aree rivierasche, contribuendo alla qualità naturale e alla biodiversità;
  2. b. collegare le aree fluviali con le aree pedecollinari, quale ampio varco di connessione ecologica di particolare rilevanza in località il Pratello;
  3. c. garantire una pertinenza paesaggistica al complesso di Torre all'Isola, valorizzando il carattere storico-culturale, simbolico e testimoniale del monumento;
  4. d. consentire la predisposizione di aree ricreative all'aria aperta e di un sistema di percorsi ciclopedonali, quali elementi di relazione tra i due sistemi insediativi e di fruizione delle aree rivierasche;
  5. e. ospitare le strutture di servizio del trasporto fluviale per fini turistici.

4.3. Il Centro Terapeutico Europeo (CTE), presente in località Boncioli, costituisce una attrezzatura di rilevanza sovracomunale, la cui qualificazione e il cui potenziamento devono essere perseguiti, prioritariamente, attraverso maggiori sinergie con il centro abitato di Rignano e con i servizi già erogati dalla Amministrazione Comunale, favorendo l'integrazione tra il CTE e il territorio.

5. Sistema insediativo

5.1. Capoluogo

La qualificazione dello spazio pubblico nel capoluogo deve essere perseguita garantendone prioritariamente la continuità fisica, la qualità morfologia e funzionale, l'accessibilità pedonale, il raccordo con il fiume. Al suo interno costituiscono luoghi centrali e/o emergenti per caratterizzazione morfologica e funzionale:

  1. a. Piazza XXV Aprile, Piazza della Repubblica e Piazza della Vittoria: storici luoghi di aggregazione da qualificare nell'arredo urbano (anche limitando e riorganizzando le auto in sosta), da potenziare nella funzione commerciale (esercizi di vicinato inseriti in un centro commerciale naturale) e da connettere, con Piazza Martiri della Libertà, al sistema dei percorsi pedonali e al sistema trasversale degli spazi aperti159;
  2. b. Piazza Martiri della Libertà: liberata dalla sosta veicolare attraverso il potenziamento dei parcheggi di supporto, deve essere recuperata agli usi sociali, attraverso la riorganizzazione e la riconfigurazione dello spazio interno, e riqualificata nei fronti edilizi, attraverso la riconfigurazione architettonica delle costruzioni di bordo (densificazione, rialzamento) e il potenziamento delle funzioni di pubblico interesse (servizi ed esercizi pubblici, uffici, ecc.);
  3. c. fermata ferroviaria e aree limitrofe: porta del Valdarno per gli spostamenti ferroviari, da qualificare nella configurazione fisica, da collegare alle aree rivierasche e al trasporto fluviale (idrovia), da affiancare con un sistema di parcheggi scambiatori, capaci di almeno 200 posti auto, ricavabili nell'attuale scalo merci (anche su più piani) e nell'ex cementificio Bruschi (immediatamente a monte di Via XX Settembre), nonché, previo coordinamento con il Comune di Reggello per le provenienza da quel territorio, in prossimità di San Clemente;
  4. d. polo scolastico di Via della Pieve e polo sociale "L'Aquilone": da rendere più accessibili attraverso percorsi ciclopedonali protetti160; da qualificare nella configurazione morfologica e nelle prestazioni funzionali161; da raccordare alle aree fluviali dell'Arno e, in particolare, all'area del Molino;
  5. e. area fluviale del Molino, compresa tra la linea ferroviaria e il Fiume Arno: da valorizzare quale area ricreativa all'aria aperta e sbocco sul fiume del centro abitato, nonché quale tappa fondamentale delle percorrenze, ciclabili e pedonali, lungo la riva sinistra dell'Arno;
  6. f. polo sportivo di Via Roma: da qualificare e caratterizzare attraverso la diversificazione delle attività motorie e ricreative, con particolare riferimento a quelle legate al fiume.
    Il polo sportivo deve essere collegato al centro abitato di Rignano attraverso percorsi ciclopedonali incrementando la permeabilità del rilevato ferroviario in corrisponda dei potenziali collegamenti strategici (fermata ferroviaria, sottoattraversamento Fosso di Sezzate, area ex Bruschi). A nord del polo sportivo, in corrispondenza delle aree retrostanti l'ex mattatoio, potrà essere previsto, preferenzialmente, l'attracco del servizio di trasporto fluviale per turisti (idrovia), destinato a collegare il centro abitato (e in particolare la fermata ferroviaria) con il polo produttivo integrato di Pian dell'Isola e, previo coordinamento con il Comune di Reggello, con gli outlet di Leccio e Mandò.
  7. g. complessi di S. Leolino e Torre all'Isola: emergenze storico-culturali da valorizzare attraverso aree di rispetto paesaggistico all'intorno, che dovranno segnare il limite del centro abitato verso nord e verso sud;

5.2. Insediamenti accentrati con caratteri rurali.

La valorizzazione del carattere rurale degli insediamenti rurali accentrati deve essere garantita prioritariamente attraverso le seguenti azioni:

  1. a. evitando la crescita insediativa a carattere residenziale e l'evoluzione verso modelli insediativi urbani;
  2. b. salvaguardando la riconoscibilità tipo-morfologica e paesaggistica dei nuclei rurali (Bombone e Torri) e dei borghi rurali (Sarnese, Santa Maria e San Martino), anche con il mantenimento, al loro interno e la loro intorno, di spazi aperti con caratteri di ruralità;
  3. c. integrando i nuclei di impianto storico e gli insediamenti di impianto recente tramite spazi aperti e percorsi che si adattino alla morfologia dei siti, avendo cura di evitare caratteri costruttivi di tipo urbano e privilegiando, nella realizzazione di spazi per la sosta veicolare, aree di piccole dimensioni poco strutturate;
  4. d. individuando gli esercizi commerciali di vicinato e le strutture di ristoro esistenti quali sbocchi privilegiati della filiera corta agricola locale e favorendone l'evoluzione in empori polifunzionali o comunque in strutture capaci di assolvere una pluralità di funzioni di pubblico interesse.

5.3. Nuclei rurali di Torri e Bombone.

Al loro interno costituiscono luoghi centrali, emergenti per caratterizzazione morfologica e funzionale i seguenti spazi:

5.3.1. Torri:

  1. a. Piazza Pertini: da qualificare anche attraverso il miglioramento dell'accessibilità pedonale;
  2. b. nucleo antico con attigua Chiesa di S. Stefano a Torri: da salvaguardare, nella sua riconoscibilità paesaggistica, anche attraverso il mantenimento, al suo intorno, di spazi aperti con spiccati caratteri di ruralità.

5.3.2. Bombone:

  1. a. Piazza Soffici: da qualificare attraverso la valorizzazione della casa natale di Ardengo Soffici e la creazione di percorrenze pedonali lungo il vecchio tracciato della strada provinciale.

5.4. Polo produttivo integrato di Pian dell'Isola

L'area produttiva di Pian dell'Isola deve essere messa in sicurezza idraulica e qualificata nella funzionalità ecologica, nella configurazione morfologica e nella dotazione dei servizi. Accanto alle attività produttive artigianali e industriali, al suo interno potranno essere insediate attività commerciali, ricettive, ricreative e di servizio. Il RU provvederà a disciplinare, a tali fini, interventi di riordino strutturale finalizzati prioritariamente al perseguimento dei seguenti obiettivi:

  1. a. sicurezza idraulica (in conformità alle specifiche previsioni dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno), attraverso sistemi capaci di garantire la fruibilità delle aree rivierasche del Salceto e dell'Arno;
  2. b. funzionalità ecologica, attraverso:
    1. b.1. la creazione di un sistema articolato di spazi verdi, pubblici e privati, a sviluppo longitudinale e trasversale, quale raccordo tra fiume e collina, nonché, tramite le aree fluviali ubicate a nord dell'area produttiva, con il centro abitato di Rignano;
    2. b.2. incremento delle aree permeabili, soprattutto negli spazi per la sosta veicolare e nella pertinenza delle costruzioni;
    3. b.3. potenziamento della vegetazione di corredo, con utilizzo di specie autoctone o naturalizzate162;
  3. c. configurazione morfologica, attraverso:
    1. c.1. la riconfigurazione fisica dell'area (maglia stradale, sistema degli spazi pubblici, sistema del verde, disegno dei lotti, arredo urbano, ecc.), attuabile in presenza di interventi di sostituzione edilizia e di ristrutturazione urbanistica;
    2. c.2. la riconfigurazione architettonica e formale degli edifici, attuabile in presenza di interventi di sostituzione edilizia e di ristrutturazione edilizia;
  4. d. dotazioni territoriali, attraverso la creazione di una rete di percorsi ciclopedonali collegati al centro abitato di Rignano e alle aree fluviali, la razionalizzazione della rete viaria, il potenziamento del verde e dei parcheggi, l'adeguamento degli spazi di manovra e di carico - scarico merci, la realizzazione di piccole aree attrezzate e protette a uso dei pendolari in corrispondenza delle fermate del servizio di trasporto pubblico, il miglioramento della cartellonistica stradale e della accessibilità.

Per favorire il riuso delle aree dismesse presenti a Pian dell'Isola, nonché la loro articolazione e integrazione funzionale, contribuendo ad arricchire l'offerta territoriale e ad accrescere le occasioni di lavoro, potranno essere insediate strutture di servizio alle imprese, nonché attività commerciali, con particolare riferimento alla moda e ai prodotti locali, attività turistico-ricettive e ricreative, con particolare riferimento a quelle relazionate al fiume o difficilmente compatibili con il contesto urbano. Lungo la riva dell'Arno potrà inoltre essere realizzato un attracco del servizio di trasporto fluviale per turisti (idrovia), destinato a collegare il polo produttivo integrato con il centro abitato (e in particolare la sua fermata ferroviaria).
Il RU definirà specificatamente i criteri che, in aggiunta a quelli minimi di legge163, dovranno essere rispettati per consentire all'area di acquisire la denominazione di Area produttiva ecologicamente attrezzata (APEA).

5.5. Area produttiva di Pagnana

Il RU favorirà la delocalizzazione nelle aree produttive di Pian dell'Isola delle attività artigianali presenti a Badia a Pagnana164, ovvero la riconversione delle relative strutture, con conseguente riqualificazione paesaggistica dell'area interessata e sua utilizzazione per attività consentite nel territorio rurale, anche attraverso il recupero delle costruzioni esistenti.

5.6. Gli edifici matrice dell'identità storico culturale165 dovranno essere tutelati e valorizzati anche in funzione dell'escursionismo culturale e del turismo ambientale. A tale fine il RU dovrà provvedere una apposita disciplina per i seguenti complessi edilizi e per le relative aree di pertinenza paesaggistica: pieve di S. Leolino a Rignano, chiese di Santo Stefano a Torri, San Piero in Perticaia, complesso architettonico di Antica, Torre all'Isola a Pian Dell'Isola, ville di Petriolo, Poggio Francoli, Il Poggio e Il Palagio,.

5.6. Dimensionamento del sistema insediativo

5.6.1. Residenza

Per soddisfare il fabbisogno residenziale, in aggiunta alle previsioni del PS vigente in corso di attuazione166, potranno essere realizzati 220 vani167, per una superficie utile lorda complessiva di 6.600 mq168, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, e 120 vani, per una superficie utile lorda complessiva di 3.600 mq, attraverso interventi di nuova costruzione.

Le nuove costruzioni dovranno essere realizzate, nell'ambito urbano di Rignano, attraverso:

  1. a. interventi di completamento e/o di riorganizzazione urbana, legati al miglioramento delle condizioni di accessibilità carrabile e/o pedonale e al potenziamento della dotazione di servizi di pubblico interesse all'interno degli ambiti urbani;
  2. b. interventi in aree di nuovo impianto, adiacenti ai tessuti urbani esistenti e prossime al servizio di trasporto pubblico o facilmente collegabili ad esso attraverso percorsi ciclo-pedonali, con particolare riguardo al completamento e alla qualificazione morfologica delle aree di frangia.

5.6.2. Insediamenti produttivi artigianali- industriali e commercio all'ingrosso

Nell'area produttiva di Pian dell'Isola il PS persegue il pieno utilizzo delle strutture produttive esistenti, attraverso il recupero ai fini artigianali, industriali e per il commercio all'ingrosso di una superficie utile lorda fino a 10.000 mq, nonché la diversificazione funzionale delle altre strutture dismesse attraverso l'inserimento di attività commerciali, ricettive, ricreative e di servizio 169.
Il RU potrà comunque prevedere addizioni funzionali, così come definite dalla LR 01/2005, definendone le quantità massime e finalizzandole a garantire maggiore funzionalità alle strutture produttive esistenti.

5.6.3 Insediamenti terziari (turistico-ricettivi, commerciali, direzionali, servizi privati)

Per favorire la polifunzionalità dei tessuti urbani e del territorio rurale potranno essere previsti:

  1. a. Insediamenti turistico-ricettivi:
    1. a. ambiti urbani: nuove strutture ricettive, fino a una capacità complessiva di 67 posti letto, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente già previsti dal PS vigente170; nuove strutture ricettive, fino a una capacità complessiva di 100 posti letto, attraverso interventi di recupero da prevedere, in particolare, nell'area produttiva di Pian dell'Isola; nuove strutture ricettive, fino a una capacità complessiva di 50 posti letto, attraverso interventi di nuova costruzione nell'ambito urbano di Rignano;
    2. b. territorio rurale: nuove strutture ricettive, fino una capacità complessiva di 120 posti letto, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente171; potenziamento delle strutture ricettive esistenti, attraverso addizioni volumetriche fino a una capacità complessiva di 35 posti letto.
  2. b. Insediamenti commerciali:
    1. a. ambiti urbani: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 2.000 mq attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente già previsti dal PS vigente172; fino a una superficie utile lorda non superiore a 11.000 mq, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente da prevedere, in particolare, nell'area produttiva di Pian dell'Isola; fino a una superficie utile lorda non superiore a 2.000 mq per interventi di nuova costruzione ;
    2. b. territorio rurale: fino a una superficie utile lorda non superiore a 500 mq, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente.
  3. c. Insediamenti direzionali e servizi privati:
    1. a. ambiti urbani: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 6.000 mq, attraverso interventi di recupero da prevedere, in particolare, nell'area produttiva di Pian dell'isola; fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 2.000 mq, attraverso interventi di nuova costruzione;
    2. b. territorio rurale: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 5.000 mq, da prevedere anche per l'area produttiva di Badia a Pagnana, tramite interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente; potenziamento dei servizi privati esistenti attraverso addizioni volumetriche a strutture esistenti, fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 500 mq.

5.7. Dotazioni minime di spazi pubblici nel sistema insediativo

5.7.1. Il RU provvede ad assicurare le seguenti dotazioni minime di standards ai sensi del D.M. n° 1444/1968:

  1. a. insediamenti residenziali: 35 mq/abitante;
  2. b. insediamenti artigianali e/o industriali: 10% della superficie territoriale;
  3. c. insediamenti commerciali e direzionali: 80% della SUL

5.7.2. Nei nuovi spazi pubblici assumono particolare rilevanza i seguenti servizi, che saranno oggetto di specifiche previsioni da parte del RU:

  • - parcheggi a servizio dei luoghi urbani centrali e parcheggi di scambio in prossimità della fermata ferroviaria del capoluogo;
  • - spazi di verde pubblico attrezzato per favorire la fruizione delle aree fluviali, aumentare le relazioni tra il capoluogo e Pian dell'Isola, integrare le aree scolastiche migliorandone la qualità ambientale;
  • - attrezzature di interesse comune funzionali alla porta del Valdarno (capoluogo) e al polo produttivo e ricreativo di Pian dell'Isola.

5.7.3. Il RU favorisce comunque la realizzazione di servizi privati convenzionati di pubblica utilità.

6. Sistema infrastrutturale

6.1. Linea ferroviaria lenta Firenze - Roma

6.1.1. Per favorire l'integrazione di Rignano nel sistema integrato di trasporto metropolitano, deve essere costantemente perseguito il riconoscimento della fermata ferroviaria del capoluogo quale porta settentrionale del Valdarno fiorentino con particolare riferimento a:

  1. a. spostamenti pendolari per studio e lavoro, da e per Firenze (bacino di utenza potenziale: parte territorio comunale, parte territorio comunale di Reggello, Pian dell'Isola);
  2. b. spostamenti per turismo escursionistico legato agli outlet della moda, da e per Firenze (mete potenziali di riferimento: Pian dell'Isola, Leccio e Mandò), da integrare con il trasporto fluviale e il trasporto collettivo su gomma (bus navetta).

6.1.2. Per favorire l'utilizzo della fermata ferroviaria di Rignano negli spostamenti pendolari, da e per Firenze, il RU prevede un sistema articolato di parcheggi scambiatori in funzione di utenze con diversa provenienza e capace di almeno 200 posti auto nelle aree:

  1. a. immediatamente prossime alla fermata ferroviaria;
  2. b. ricadenti nel perimetro del PRU dell'ex cementificio Bruschi173;
  3. c. (previo accordo con il Comune di Reggello): prossime all'abitato di San Clemente.

6.2. Strada Provinciale 89 "Del Bombone"

La variante alla SP 89 (circonvallazione sud di Rignano) deve essere completata e qualificata nelle dotazioni di corredo (marciapiedi, equipaggiamento vegetale, ecc.), nonché nei raccordi morfologici con il territorio attraversato. Deve inoltre garantire adeguate connessioni con la viabilità urbana nel settore meridionale (località Lo Sdrucciolo) e orientale (prosecuzione Via XX Settembre).

6.3. Viabilità comunale

Il tratto di Via Pian dell'Isola antistante l'area produttiva deve essere adeguato, fino al confine comunale di Incisa, in relazione alle esigenze di accesso alle attività insediate e/o insediabili, nonché alle nuove esigenze di collegamento tra la strada comunale "del Salceto" e la rotatoria di Pian dell'Isola.
Per garantire la sicurezza degli spostamenti, lungo le strade comunali "delle Serre" e "di Poggio Francoli" devono essere previsti adeguamenti della carreggiata e idonei strumenti di contenimento della velocità veicolare.

6.4. Viabilità minore

Le strade vicinali devono essere oggetto di una ricognizione dettagliata, finalizzata a verificarne il regime giuridico e l'accessibilità al pubblico.
L'Amministrazione Comunale promuove la costituzione di un apposito consorzio per la manutenzione delle strade vicinali, favorendone la percorribilità pubblica, quanto meno pedonale e ciclabile.

6.5. Mobilità dolce

Per favorire forme di mobilità alternative tra aree che offrono servizi di pubblico interesse, il RU prevede percorsi ciclopedonali in sinistra idrografica dell'Arno, quale collegamento tra il centro abitato di Rignano e Pian dell'Isola: a nord del centro abitato di Rignano detti percorsi confluiscono nella pista ciclabile prevista lungo la riva sinistra dell'Arno.
Con utilizzo della viabilità minore esistente, il RU individua inoltre una rete di percorsi per la mobilità lenta attraverso il territorio rurale (sentieri pedonali e ciclabili, ippovie).
Lungo il tratto dell'Arno compreso tra il centro abitato di Rignano e Pian dell'Isola può essere realizzato un servizio di trasporto fluviale per turisti (idrovia), con attracchi costituiti da piccoli pontili in legno. Previo coordinamento con il Comune di Reggello, il servizio potrà interessare la riva destra idrografica dell'Arno.

6.6. Aree di sosta polifunzionali

In prossimità del centro abitato di Rignano devono essere previste aree di sosta polifunzionali, anche destinate a ospitare i visitatori in occasione di eventi con grande rilevanza pubblica.

153. Vedi Parte Seconda delle presenti norme

154. Vedi anche il punto 5.4 del presente articolo

155. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i)

156. Vedi Parte Seconda, Titolo III, delle presenti norme

157. Articolo 42 "Disposizioni per i beni paesaggistici"

158. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze, Norme, articolo 21 "Aree di recupero e/o restauro ambientale

159. Vedi anche punto 3.1 del presente articolo

160. Verso Piazza Martiri della Libertà e parco urbano Baden Powell di Via Indipendenza

161. Aree per la sosta ciclabile e veicolare

162. Vedi Allegato 1 alle presenti norme

163. DPGR 74R/2009

164. Vedi Quadro conoscitivo di riferimento, Elaborato 8.2 "Analisi del sistema insediativo", e Strategie per lo sviluppo durevole del territorio, Elaborato 3.2.2.1 "Utoe nel territorio comunale: Rignano, Troghi-Cellai, Rosano"

165. Art. 29, Parte Seconda, Titolo III, Capo III

166. 46.000 mc per circa 15.330 mq di SUL e 510 vani stimati: vedi Piano di recupero urbano (PRU) "Area ex cementificio Bruschi", approvato con Del. CC n. 14 del 14.04.2002 (Convenzione Rep. 42.781 del 14.04.2003) e modificato con Variante approvata con Del. CC n. 31 del 21.04.2006 (Convenzione Rep. 61.059 del 12.10.2007)

167. Di cui 150 vani nel territorio rurale e 70 vani negli ambiti urbani

168. Di cui 4.500 mq di SUL nel territorio rurale e 2.100 mq di SUL, negli ambiti urbani

169. Vedi anche punto 5.4 del presente articolo

170. Piano di recupero urbano (PRU) "Area ex cementificio Bruschi", vedi sopra: SUL 2.000 mq: 30 mq/pl = 67 pl

171. Di cui 60 posti letto per agriturismo e 60 posti letto per altre strutture ricettive rurali

172. Piano di recupero urbano (PRU) "Area ex cementificio Bruschi",vedi sopra

173. Piano di recupero urbano (PRU) "Area ex cementificio Bruschi", vedi sopra

Art. 66 UTOE di Troghi-Cellai

1. Definizione:

L'Unità territoriale organica elementare di Troghi-Cellai occupa i settori centro-occidentale e meridionale del territorio comunale e comprende i centri abitati minori di Troghi, Cellai e San Donato in Collina, nonché gli insediamenti rurali a carattere residenziale di Focardo, Torre Giulia, Le Valli, Le Corti, La Felce e Montecucco.

2. Finalità.

2.1. Il PS persegue la qualificazione strutturale e funzionale dell'UTOE di Troghi- Cellai attraverso le seguenti azioni prioritarie:

  1. a. valorizzazione dei caratteri naturali ed escursionistici delle aree di Poggio Firenze, nella prospettiva di un'area naturale protetta di livello socracomunale;
  2. b. qualificazione ecologica e funzionale del Fosso di Troghi e delle sue rive, anche attraverso il potenziamento delle relazioni longitudinali (fondovalle) e trasversali (fondovalle - versanti) e della fruizione sociale;
  3. c. forte caratterizzazione di ruolo dei centri abitati minori quali:
    1. c.1. "porte" settentrionali del Valdarno per gli spostamenti su gomma dall'area fiorentina, attraverso la SP 1 "Aretina per San Donato";
    2. c.2. raccordo "funzionale" nei confronti dell'area ricreativa e naturale del Poggio di Firenze;
    3. c.3. capisaldi urbani del settore sud-occidentale del territorio comunale, quali sedi di servizi pubblici decentrati, suscettibili di consolidare l'offerta residenziale in ambiti urbani facilmente accessibili, attraverso interventi finalizzati alla riorganizzazione della struttura urbana e al suo completamento nelle aree di frangia;
  4. d. salvaguardia del carattere policentrico nel sistema insediativo lineare di fondovalle, evitando la saldatura tra gli insediamenti accentrati de Le Valli, La Felce, Cellai, Troghi e San Donato in Collina;
  5. e. individuazione e qualificazione di luoghi centrali nei centri abitati, quali riferimenti della vita sociale e perni di un rinnovato sistema degli spazi pubblici, qualitativamente coordinato e funzionalmente accessibile;
  6. f. creazione di una "finestra" sul territorio connessa all'autostrada A1 nella ex fabbrica Montecchi di Troghi, quale struttura promozionale delle eccellenze del Valdarno e delle Terre del levante fiorentino.

2.2. Le suddette azioni, che trovano più dettagliata definizione nei punti che seguono in relazione al sistema ambientale, al sistema territoriale, al sistema insediativo e al sistema infrastrutturale, sono recepite e specificatamente disciplinate, nelle loro implicazioni urbane e territoriali, dal RU e dagli altri atti di governo del territorio in coerenza con le disposizioni statutarie del PS174.

3. Sistema ambientale

3.1. Le aree del settore sud-occidentale costituiscono il principale bacino di naturalità del territorio comunale, grazie all'ubicazione marginale, alla conseguente rarefazione del sistema insediativo, alla presenza estesa di coperture boschive alternate a terreni scoperti con prati, arbusteti o colture arboree. Questi caratteri, estesi al territorio dei Comuni limitrofi di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Incisa in Val d'Arno, devono essere specificatamente salvaguardati dagli atti di governo del territorio e sono suscettibili di valorizzazione attraverso politiche coordinate di livello sovracomunale. L'Amministrazione Comunale di Rignano opererà, pertanto, per favorire l'istituzione di un'area naturale protetta di interresse locale (ANPIL) del Poggio Firenze, previa concertazione, programmatica e procedurale, con i suddetti Comuni.

3.2. Per conservare e potenziare le relazioni ecologiche residuali tra le aree collinari (in particolare del Poggio Firenze) e le aree di fondovalle, dovranno essere salvaguardati i varchi esistenti, anche attraverso il riconoscimento degli specifici ruoli (ecologici e funzionali) delle aree che compongono il sistema pedecollinare degli spazi aperti. A tale riguardo il PS individua un apposito ambito territoriale, compreso tra il sistema insediativo di fondovalle e il tracciato autostradale, che il RU provvederà a disciplinare quale ambito periurbano di qualificazione ambientale, definendo, al suo interno, sistemi di aree con finalità naturali, agricole e/o ricreative. Gli impatti generati dall'Autostrada A1 e dai relativi lavori di ampliamento dovranno essere mitigati anche attraverso la realizzazione di barriere verdi, ad alta densità di impianto, con capacità di occultare il manufatto autostradale e di contribuire all'abbattimento dei carichi inquinanti. Tali barriere saranno raccordate al sistema delle aree boscate, provvedendo comunque al mantenimento di spazi aperti al loro interno, evitandone l'occupazione da parte della copertura boschiva.

3.3. Lungo il Fosso di Troghi il RU provvederà a individuare aree pertinenziali del corso d'acqua, con funzioni ecologiche e ricreative, anche in ampliamento delle aree a più elevata pericolosità idraulica, inibendo al loro interno nuovi interventi edificatori e promuovendo il recupero delle rive.

3.4. Nei centri abitati il RU definisce interventi di riqualificazione ecologica con particolare attenzione a:

  1. a. contenere gli inquinamenti generati dal traffico veicolare attraverso interventi di limitazione del traffico nelle aree urbane centrali, di razionalizzazione e di completamento della rete viaria per separare il traffico di attraversamento da quello di penetrazione urbana (in particolare: completamento delle circonvallazioni nel centro abitato di Troghi; gerarchizzazione e chiusura degli anelli viari), di potenziamento e di riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico, di potenziamento delle reti ciclo-pedonali urbane e interurbane (soprattutto lungo il Fosso di Troghi);
  2. b. favorire la presenza consistente nelle aree urbane di spazi verdi con funzioni sistemiche di carattere ecologico, ricreativo e formale;
  3. c. mitigare l'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
  4. d. prevedere negli interventi di trasformazione urbanistico-edilizia il rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale175.

3.5. Il RU sottopone a salvaguardia i principali coni visivi che consentono visuali panoramiche dalla SP 1 "Aretina" e dalla Via Maremmana, dettando apposite disposizioni allo scopo (mantenimento degli spazi aperti, disposizione sulle recinzioni e sulla vegetazione, ecc.).

3.6. Le aree di recupero ambientale ubicate in prossimità della ex Montecchi di Troghi e lungo il versante settentrionale del Fosso del Salceto sono connotate da condizioni di degrado ambientale in conseguenza di attività dismesse alle quali non ha fatto seguito il ripristino dei luoghi.
Sono sottoposte a piani o progetti di recupero che definiscono prioritariamente i caratteri costitutivi del paesaggio (fisico-naturali, storico-culturali, visuali), con particolare attenzione alle risorse patrimoniali individuate dallo Statuto del territorio176.
Come disposto dal PTCP della Provincia di Firenze177 il recupero di dette aree, ricadenti nel territorio rurale, è finalizzato alla ricostituzione di assetti coerenti con le condizioni ambientali e paesaggistiche del luogo.
Il RU definisce le destinazioni d'uso delle aree a compimento del recupero ambientale.

4. Sistema territoriale

4.1. Gli assetti urbani e territoriali delle aree di confine a San Donato, Le Valli e Salceto devono essere definiti dal RU previo coordinamento con i Comuni di Bagno a Ripoli e Incisa in Val d'Arno. Gli assetti territoriali delle aree di confine sul Poggio di Firenze devono essere definiti, anche ai fini dell'istituzione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL)178, previo coordinamento con i Comuni di Bagno a Ripoli, Incisa in Val d'Arno e Greve in Chianti.

4.2. La saldatura tra gli insediamenti di San Donato in Collina, Troghi e Cellai dovrà essere evitata attraverso il mantenimento e la qualificazione, ecologica e funzionale, di un sistema di spazi aperti capace di:

  1. a. salvaguardare le funzioni ecotonali delle aree rivierasche, contribuendo alla qualità naturale e alla biodiversità;
  2. b. collegare le aree di fondovalle con le aree pedecollinari attraverso ampi varchi di connessione ecologica. In particolare in corrispondenza di: (Autostrada A1) galleria di San Donato, Fosso di Gamberaia, viadotto Fosso del Massone, sovrappassi in località Terrato, Busignalla e Spedaletto, nonché (SP 1 "Aretina") varco inedificato tra le località Chiarantino e La Chiocciola, a sud-est del centro abitato di Troghi;
  3. c. consentire la predisposizione di aree ricreative all'aria aperta e di un sistema di percorsi ciclopedonali, quali elementi di relazione tra i sistemi insediativi e di fruizione delle aree di fondovalle.

4.3. Il complesso produttivo dismesso della ex Montecchi di Troghi potrà essere connesso alla Autostrada A1 (corsia direzione nord) e costituire un'area di sosta fortemente caratterizzata quale "finestra" sul territorio, capace di promuovere le eccellenze del Valdarno e del levante fiorentino (risorse naturali e storico-culturali, filiera agroalimentare, enogastronomia, moda, turismo, artigianato, ecc.), vendere prodotti locali e pacchetti turistici integrati, proporsi come struttura ricettiva e di ristoro di alta qualità in stretto e costante rapporto con le specificità territoriali locali.
Il RU provvederà a disciplinare specificatamente le funzioni insediabili e a individuare le aree di pertinenza a supporto e integrazione della struttura, anche attraverso la previsione di parcheggi e di un parco pubblico attrezzato che riproponga i caratteri del paesaggio rurale locale..

4.4. Il campeggio "Il Poggetto" ricade tra i servizi e le attrezzature di livello sovracomunale ai sensi del PTC della Provincia di Firenze179. In coerenza con quanto ivi disposto, il RU provvederà a definirne più compiutamente il perimetro e a disciplinarne il potenziamento entro i limiti di cui al successivo punto 6 del presente articolo.

5. Sistema insediativo

5.1. La qualificazione dei centri abitati di Troghi, Cellai e San Donato in Collina presuppone il blocco della crescita insediativa, con particolare riguardo alla crescita insediativa lineare lungo la SP 1 "Aretina", e la definizione di strutture urbane compiute, riconoscibili e dotate di specifiche caratterizzazioni di ruolo. Al loro interno costituiscono luoghi centrali e/o emergenti per caratterizzazione morfologica e funzionale i seguenti spazi, suscettibili di rafforzare il ruolo dei centri abitati quali "porte" del Valdarno per chi proviene dall'area metropolitana centrale fiorentina:

5.1.1. Troghi:

  1. a. Piazza della Resistenza antifascista: da riorganizzare e integrare con i limitrofi giardini pubblici e con il tratto pedonalizzato della Via Vecchia Aretina, garantendo la separazione tra gli spazi pedonali e quelli carrabili, nonché il collegamento con le aree rivierasche del Fosso di Troghi e con la rete dei percorsi ciclopedonali.
    Nelle immediate vicinanze della Piazza il RU dovrà prevedere un'area di sosta attrezzata per lo scambio con il servizio di trasporto pubblico (scambio gomma/gomma e privato/pubblico);
  2. b. Polo scolastico di Via Aretina: da qualificare nelle strutture (costruzioni e spazi aperti pertinenziali) e da adeguare alle nuove esigenze programmatiche (aule, giardini, aree per la sosta veicolare e ciclabile), anche attraverso lo spostamento del complesso esistente;
  3. c. aree rivierasche del Fosso di Troghi: da recuperare e qualificare quale parco urbano di fondovalle, con luoghi differenziati di aggregazione sociale e percorsi ciclopedonali di connessione;
  4. d. aree urbane con tessuti di impianto storico presenti lungo la SP 1 "Aretina per San Donato": da qualificare nell'arredo urbano e attraverso l'istituzione di apposite aree pedonali, onde favorire la costituzione di un centro commerciale naturale, capace di valorizzare la funzione di "porta" del sistema insediativo di fondovalle per chi proviene dall'area centrale metropolitana fiorentina;
  5. e. polo logistico per l'escursionismo: anche attraverso la valorizzazione e il potenziamento delle strutture di pubblico interesse esistenti nel centro abitato (in particolare le strutture dell'associazionismo di base), si dovrà favorire la costituzione di un polo logistico a supporto dell'escursionismo verso Poggio Firenze e Fontesanta.
  6. f. Nuova piazza per spostamento mercato

5.1.2. Cellai:

  1. a. Parco della Luna: da potenziare nell'offerta di attrezzature ricreative e da integrare al sistema dei percorsi ciclo-pedonali lungo il Fosso di Troghi e al campeggio "Il Poggetto";
  2. b. polo logistico per l'escursionismo: anche attraverso la valorizzazione e il potenziamento delle strutture di pubblico interesse esistenti nel centro abitato (in particolare le strutture dell'associazionismo di base e il Parco della Luna), si dovrà favorire la costituzione di un polo logistico a supporto dell'escursionismo verso Poggio Firenze.

5.1.3. San Donato in Collina:

  1. a. aree centrali limitrofe alla SP 1 "Aretina per San Donato" e prossime alla confluenza con la Via Vecchia Aretina: da riconfigurare quale spazio pubblico pedonale, protetto dai traffici di attraversamento, ma caratterizzato dalla presenza di attività funzionali ai transiti lungo la strada (ristoro, piccolo commercio, servizi) e tali, al contempo, da costituire un centro commerciale naturale ad uso degli abitanti;
  2. b. polo logistico per l'escursionismo: anche attraverso la valorizzazione e il potenziamento delle strutture di pubblico interesse esistenti nel centro abitato (in particolare le strutture dell'associazionismo di base), si dovrà favorire la costituzione di un polo logistico a supporto dell'escursionismo verso Fontesanta e la Via Maremmana.

5.2. Insediamenti accentrati con caratteri rurali.

La valorizzazione del carattere rurale degli insediamenti rurali accentrati dovrà essere garantita prioritariamente attraverso le seguenti azioni:

  1. a. evitando la crescita insediativa a carattere residenziale e l'evoluzione verso modelli insediativi urbani;
  2. b. privilegiando, nella realizzazione di spazi per la sosta veicolare, aree di piccole dimensioni e poco strutturate;
  3. c. individuando gli esercizi commerciali di vicinato e le strutture di ristoro quali sbocchi privilegiati della filiera corta agricola locale e favorendone l'evoluzione in empori polifunzionali o comunque in strutture capaci di assolvere una pluralità di funzioni di pubblico interesse.

5.3. Gli edifici matrice dell'identità storico culturale180 dovranno essere tutelati e valorizzati anche in funzione dell'escursionismo culturale e del turismo ambientale. A tale scopo il RU dovrà prevedere una apposita disciplina per i seguenti complessi edilizi e per le relative aree di pertinenza paesaggistica: Chiese di S. Maria a Ughi (Badiuzza), S. Stefano alle Corti, S. Quirico alla Felce, San Cristoforo in Perticaia, San Donato in Collina, S. Lucia a Bisticci; ville di Torre a Cona, Moriano, La Chiocciola, Fonte Petrini e Frassine.

5.4. Dimensionamento del sistema insediativo

5.4.1. Residenza

Per soddisfare il fabbisogno residenziale potranno essere realizzati 120 vani181, per una superficie utile lorda complessiva di 3.600 mq182, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, e 60 vani, per una superficie utile lorda complessiva 1.800 mq, attraverso interventi di nuova costruzione.
Le nuove costruzioni dovranno essere realizzate, negli ambiti urbani di Troghi, Cellai e san Donato, attraverso interventi di riorganizzazione urbana e/o di completamento nelle aree urbane di frangia in prossimità del servizio di trasporto pubblico. I relativi legati dovranno favorire:

  1. a. il miglioramento della accessibilità carrabile e/o pedonale agli ambiti urbani;
  2. b. il potenziamento della dotazione di servizi di pubblico interesse.

5.4.2. Insediamenti produttivi artigianali-industriali e commercio all'ingrosso

Per consentire il completamento e il potenziamento delle strutture produttive esistenti potranno essere realizzate addizioni volumetriche agli edifici esistenti, ai sensi della LR 01/2005183, fino a una superficie utile lorda complessiva di 1.000 mq.

5.4.3. Insediamenti terziari (turistico-ricettivi, commerciali, direzionali, servizi privati)

Per favorire la polifunzionalità dei tessuti urbani e del territorio rurale potranno essere previsti:

  1. a. Insediamenti turistico-ricettivi:
    1. a. ambiti urbani: fino a una capacità massima di 50 posti letto, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente;
    2. b. territorio rurale: nuove strutture ricettive, fino una capacità complessiva di 160 posti letto184, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente relativi anche alla ex Montecchi di Troghi; potenziamento delle strutture ricettive esistenti, attraverso addizioni volumetriche, fino a una capacità complessiva di 25 posti letto;
    3. c. campeggio "Il Poggetto": incremento della capacità ricettiva del campeggio esistente con ulteriori 200 posti letto (di cui almeno l' 80 % ricavati attraverso piazzole per tende o altri mezzi di pernottamento autonomo ad uso dei clienti) e 300 mq di superficie utile lorda per servizi.
  2. b. Insediamenti commerciali:
    1. a. ambiti urbani: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 350 mq, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente; fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 1.000 mq, attraverso interventi di nuova costruzione;
    2. b. territorio rurale: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 3.000 mq, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente relativi anche alla ex Montecchi di Troghi.
  3. c. Insediamenti direzionali e servizi privati:
    1. a. ambiti urbani: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 1.000 mq, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente; fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 1.000 mq, attraverso interventi di nuova costruzione;
    2. b. territorio rurale: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 3.000 mq, tramite interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente relativi anche alla ex Montecchi di Troghi; potenziamento dei servizi privati esistenti attraverso addizioni volumetriche a strutture esistenti, fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 100 mq.

5.5. Dotazioni minime di spazi pubblici nel sistema insediativo

5.5.1. Il RU provvede ad assicurare le seguenti dotazioni minime di standards ai sensi del D.M. n° 1444/1968:

  1. a. insediamenti residenziali: 40 mq/abitante;
  2. b. insediamenti artigianali e/o industriali: 10% della superficie territoriale;
  3. c. insediamenti commerciali e direzionali: 80% della SUL

5.5.2. Nei nuovi spazi pubblici assumono particolare rilevanza i seguenti servizi, che saranno oggetto di specifiche previsioni da parte del RU:

  • - parcheggi a servizio dei luoghi urbani centrali e parcheggi di scambio in prossimità della SP 1 Aretina;
  • - spazi di verde pubblico attrezzato per favorire la fruizione delle aree rivierasche lungo il Fosso di Troghi, aumentare le relazioni trasversali tra il sistema insediativo di fondovalle e i versanti collinari, costituire una pertinenza pregiata della ex Montecchi di Troghi recuperata quale "finestra" sul territorio;
  • - attrezzature di interesse comune funzionali alla porta del Valdarno (sistema insediativo lungo la SP 1 "Aretina").

5.5.3. Il RU favorisce comunque la realizzazione di servizi privati convenzionati di pubblica utilità

6. Sistema infrastrutturale

6.1. Autostrada A1

Il PS recepisce il potenziamento dell'Autostrada A1 attraverso la realizzazione della terza corsia, prevedendo tuttavia misure finalizzate a mitigare gli impatti generati dall'opera. In particolare:

  • - mitigazione degli inquinamenti acustici e atmosferici attraverso apposite barriere antirumore realizzate, ove possibile, tramite terrapieni equipaggiati con vegetazione arbustiva e arborea;
  • - creazione di barriere vegetali ad alta densità di impianto lungo il tracciato autostradale, connesse alle aree boscate del Poggio Firenze e dei versanti che scendono verso il fondovalle;

6.2. SP 1 "Aretina per San Donato"

Gli impatti generati dal traffico di attraversamento della SP 1 "Aretina" nel centro abitato di Troghi devono essere mitigati attraverso la realizzazione di un by pass stradale, a ridosso dell'abitato e in destra idrografica del fosso, che utilizzi, ovunque possibile, tratti di viabilità esistente. Si deve comunque provvedere a limitare la velocità veicolare attraverso idonei strumenti fisici, ambientali e integrati185 e a realizzare, lungo la carreggiata stradale, ovvero discosti da questa, percorsi ciclopedonali continui e protetti, connessi ai luoghi centrali e ai pubblici servizi del sistema urbano di Troghi e Cellai. Devono essere migliorati gli innesti sulla SP 1 "Aretina" delle strade comunali "Delle Serre" e "Di Panzalla", anche attraverso la creazione di apposite rotatorie.

6.3. Viabilità comunale

6.3.1. Strada comunale "di Salceto"

Il PS conferma le previsioni previgenti che consentono l'adeguamento della sezione della strada comunale "di Salceto" e la relativa connessione con la rotatoria di Pian dell'Isola, nel Comune di Incisa in Val d'Arno.

6.4. Viabilità minore

Le strade vicinali devono essere oggetto di una ricognizione dettagliata, finalizzata a verificarne il regime giuridico e l'accessibilità al pubblico.
L'Amministrazione Comunale promuove la costituzione di un apposito consorzio per la manutenzione delle strade vicinali, favorendone la percorribilità pubblica, quanto meno pedonale e ciclabile.
La viabilità panoramica che risale i versanti di Poggio Firenze deve essere tutelata, con particolare riguardo alle visuali che si aprono su prati, pascoli e arbusteti in prossimità della vecchia Via Maremmana.
I sentieri storici devono essere salvaguardati con apposita disciplina e valorizzati ai fini escursionistici (in particolare: "C. Il Fico-Fontesanta", "C. Il Fico-Poggio Firenze-Casalmonte" e "C. Il Fico - C. Faeto-Casalmonte").

6.5. Mobilità dolce

Per favorire forme di mobilità alternative tra aree che offrono servizi di pubblico interesse, il RU prevede una pista ciclabile lungo il Fosso di Troghi, quale collegamento tra i centri abitati di Troghi e di Cellai: a monte del centro abitato di Troghi, la pista si innesta sulla vecchia e sulla nuova Via Aretina per San Donato, tradizionale percorso dei ciclisti amatoriali, mentre a valle del centro abitato di Cellai prosegue fino a confluire, a Pian dell'Isola, nei percorsi ciclo-pedonali previsti lungo la riva sinistra dell'Arno.
Con utilizzo della viabilità minore esistente, il RU individua inoltre una rete di percorsi per la mobilità lenta attraverso il territorio rurale (sentieri pedonali e ciclabili, ippovie).

174. Vedi Parte Seconda delle presenti norme

175. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i.

176. Vedi Parte Seconda, Titolo III, delle presenti norme

177. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze, Norme, articolo 21 "Aree di recupero e/o restauro ambientale

178. Vedi punto 3.1 del presente articolo

179. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze, Norme di attuazione, art. 24 "Servizi ed attrezzature di rilievo sovra comunale"

180. Art. 29, Parte Seconda, Titolo III, Capo III

181. Di cui 100 vani nel territorio rurale e 20 vani negli ambiti urbani

182. Di cui 3.000 mq di SUL nel territorio rurale e 600 mq di SUL negli ambiti urbani

183. Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1, Norme per il governo del territorio, articolo 78, comma 1, lettera g)

184. Di cui 40 posti letto per agriturismo e 120 posti letto per altre strutture ricettive rurali

185. Rotatorie, isole centrali, sezione stradale, arredo urbano, ecc.

Art. 67 UTOE di Rosano

1. Definizione:

L'Unità territoriale organica elementare di Rosano occupa il settore settentrionale del territorio comunale e comprende il centro abitato minore di Rosano, il borgo rurale di impianto storico di Volognano e l'insediamento rurale di Molinuzzo (a carattere artigianale/industriale).

2. Finalità.

2.1. Il PS persegue la riqualificazione strutturale e funzionale dell'UTOE di Rosano attraverso le seguenti azioni strategiche prioritarie:

  1. a. risanamento idrogeologico del bacino del Fosso di Castiglionchio, con particolare riguardo alla sua sezione di chiusura, da dove è prevista la delocalizzazione delle strutture produttive presenti;
  2. b. qualificazione ecologica e funzionale dei corsi d'acqua principali (Fiume Arno, Fosso di Castiglionchio) e delle relative rive;
  3. c. valorizzazione delle risorse storico - culturali nell'ambito del turismo escursionistico (Pieve di Miransù, Monastero di Rosano e complesso architettonico di Volognano);
  4. d. forte caratterizzazione di ruolo del centro abitato di Rosano quale:
    1. d.1. polo logistico per la fruizione del tratto fiorentino dell'Arno, anche nella prospettiva del futuro parco fluviale, e per le escursioni lungo l'antica Via Maremmana;
    2. d.2. caposaldo urbano del settore settentrionale del territorio comunale e "ponte" verso il centro abitato di Pontassieve.

2.2. Le suddette azioni, che trovano più dettagliata definizione nei punti che seguono in relazione al sistema ambientale, al sistema territoriale, al sistema insediativo e al sistema infrastrutturale, sono recepite e specificatamente disciplinate, nelle loro implicazioni urbane e territoriali, dal RU e dagli altri atti di governo del territorio in coerenza con le disposizioni statutarie del PS186.

3. Sistema ambientale

3.1. La riqualificazione idrogeologica del bacino del Fosso di Castiglionchio dovrà essere favorita attraverso il sostegno alle pratiche agricole e forestali, con particolare riguardo per quelle capaci di contribuire alla regimazione delle acque di pioggia e alle sistemazioni idraulico - agrarie e idraulico - forestali dei versanti collinari. Nelle aree di pianura si dovranno recuperare spazi pertinenziali del fosso, dove creare casse di espansione per consentire la libera divagazione delle acque in caso di piena, e si dovranno prevedere interventi capaci di aumentarne la portata, anche attraverso la creazione di un canale diversivo che bypassi il centro abitato di Rosano.
Il RU definisce specifici interventi necessari allo scopo e favorisce la delocalizzazione di quelle funzioni che, soprattutto con le strutture produttive di Molinuzzo, riducono la funzionalità del fosso e accrescono le condizioni di rischio idraulico.

3.2. Per migliorare la qualità ecologica delle rive dell'Arno e del Castiglionchio, il RU individua apposite aree pertinenziali dei corsi d'acqua, all'interno delle quali dovranno essere salvaguardate le funzioni ecotonali, favorita la fruizione sociale e inibite costruzioni non strettamente legate a questi fini.

3.3. Le aree della media collina di Castiglionchio e Miransù costituiscono, con le aree speculari di Poggio Alberaccio, nel Comune di Bagno a Ripoli), un sistema agricolo e forestale di apprezzabile valore naturalistico, oltre che componente significativa della rete provinciale dei boschi.
Il RU riconosce e salvaguarda queste funzioni, coordinando la disciplina urbanistica e territoriale con il Comune di Bagno a Ripoli e provvedendo al sostegno del mosaico colturale che impedisce il compattamento della copertura boschiva e favorisce il mantenimento della biodiversità. A questo fine rivestono particolare importanza le sistemazioni idraulico-agrarie tradizionali, quali interventi di ingegneria naturalistica, che contribuiscono alla regimazione delle acque di pioggia su versanti ad alta acclività e delle quali, pertanto, si dovrà favorire la conservazione e il restauro.

3.4. Le aree rivierasche dell'Arno che trovano continuità nel Comune di Bagno a Ripoli, in particolare, costituiscono un ambito territoriale da sottoporre a politiche sperimentali per la sicurezza idraulica, la qualità delle acque, la fruibilità delle rive e l'utilizzazione sostenibile delle risorse territoriali nell'ambito di un progetto unitario, di livello sovra comunale, incentrato sul ruolo del fiume quale elemento di identità locale e nella prospettiva di un futuro parco fluviale dell'Arno di livello metropolitano. Tali politiche, che opereranno per l'istituzione di un'area naturale protetta dell'Arno di livello sovra comunale, presuppongono un regime pattizio tra l'Amministrazione Comunale e i soggetti sociali che operano nelle aree rivierasche, volto a definire sinergie funzionali e buone pratiche nell'uso del territorio e nella costruzione del paesaggio.
Il RU, previo coordinamento con il Comune di Bagno a Ripoli e con i comuni frontistanti di Pontassieve e di Fiesole , definisce il perimetro territoriale di tale ambito, individua al suo interno un sistema reticolare di spazi a gestione pubblica (accessi, percorsi, punti di sosta, ecc.) e detta i criteri per la congruità e la sostenibilità delle attività ammissibili nel rispetto dei seguenti obiettivi strategici:

  1. a. potenziare le relazioni (ecologiche, funzionali, visuali) tra le aree fluviali e le aree pedecollinari;
  2. b. coordinare, con i Comuni di Bagno a Ripoli e Pontassieve, i percorsi ciclopedonali lungo le rive dell'Arno, nonché le attività ricreative compatibili;
  3. c. valorizzare il ruolo storico-culturale del Monastero di Rosano e quello agricolo-prroduttivo delle relative aree pertinenziali.

3.5. Nel centro abitato di Rosano e nelle aree produttive a carattere industriale e artigianale di Molinuzzo il RU definisce interventi di qualificazione ecologica con particolare attenzione a:

  1. a. favorire la delocalizzazione degli insediamenti esistenti (in particolare: area produttiva Molinuzzo) che comportano difficoltà per la regimazione dei corsi d'acqua, definendo, al contempo, i criteri per il recupero e la sistemazione naturale delle rive;
  2. b. favorire la presenza consistente nelle aree urbane di spazi verdi con funzioni sistemiche di carattere ecologico, ricreativo e formale;
  3. c. contenere gli inquinamenti generati dal traffico veicolare attraverso interventi di limitazione del traffico nelle aree centrali di Rosano, di razionalizzazione e di completamento della rete viaria per separare il traffico di attraversamento da quello di penetrazione urbana (in particolare: completamento della circonvallazione di Rosano), di potenziamento e di riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico, di potenziamento delle reti ciclo-pedonali (soprattutto lungo il corso del Fosso di Castiglionchio);
  4. d. mitigare l'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
  5. e. prevedere negli interventi di trasformazione urbanistico-edilizi il rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale187.

4. Sistema territoriale

4.1. Le relazioni urbane e territoriali tra i centri abitati di Rosano e di Pontassieve dovranno essere definite dal RU previo coordinamento con il Comune di Pontassieve.

4.2. Gli assetti territoriali delle aree fluviali di confine dovranno essere definite dal RU previo coordinamento con i Comuni di Bagno a Ripoli e di Pontassieve.

5. Sistema insediativo

5.1. La qualificazione del sistema insediativo di Rosano (area artigianale - industriale del Molinuzzo e centro abitato) presuppone prioritariamente di risolvere le interferenze con il Fosso di Castiglionchio, soffocato dallo sviluppo delle urbanizzazioni e ormai incapace di assolvere compiutamente le proprie funzioni idrauliche. A tale scopo il RU:

  1. a. per consentire lo stombamento del fosso e restituirgli aree pertinenziali in corrispondenza della sezione di chiusura del bacino idrografico: favorirà la delocalizzazione, anche verso altre parti del territorio comunale, delle attività produttive che, con le costruzioni e/o i piazzali, coprono l'alveo o riducono eccessivamente la consistenza delle aree ripariali;
  2. b. per calibrare la portata del fosso nel tratto urbano in funzione della sua capacità di deflusso: definirà il tracciato di un canale diversivo capace di accogliere le acque eccedenti la portata ordinaria, che, in presenza di piene, non potrebbero essere smaltite dal fosso, favorendo un percorso a sud-ovest dell'abitato quale limite tra le aree urbanizzate e la campagna.

5.2. Insediamenti accentrati con caratteri rurali.

La valorizzazione del carattere rurale degli insediamenti accentrati dovrà essere garantita:

  1. a. evitandone la crescita insediativa a carattere residenziale e l'evoluzione verso modelli insediativi urbani;
  2. b. salvaguardando la riconoscibilità paesaggistica del borgo rurale di Volognano e mantenendo al suo interno e al suo intorno spazi aperti con caratteri di ruralità;
  3. c. privilegiando, nella realizzazione di spazi per la sosta veicolare, aree di piccole dimensioni poco strutturate;
  4. d. individuando gli esercizi commerciali di vicinato e le strutture di ristoro quali sbocchi privilegiati della filiera corta agricola locale e favorendone l'evoluzione in empori polifunzionali o comunque in strutture capaci di assolvere una pluralità di funzioni di pubblico interesse.

5.3. Rosano

La qualificazione dello spazio pubblico del centro abitato di Rosano deve essere perseguita garantendo prioritariamente la continuità fisica, la qualità morfologia e funzionale e l'accessibilità pedonale degli spazi pubblici. Al loro interno costituiscono luoghi centrali, da connettere attraverso percorsi ciclo pedonali ricavabili lungo il Fosso di Castiglionchio:

  1. a. Monastero di Rosano (architetture e giardino): da salvaguardare e valorizzare anche attraverso una apposita area di pertinenza paesaggistica, che consenta al complesso di mantenere il tradizionale rapporto con la campagna e le conseguenti relazioni visuali;
  2. b. polo dei servizi di via Fabiani: da valorizzare attraverso l'integrazione tra le strutture di interesse pubblico presenti nel centro abitato (religiose, sportive e ricreative) e quelle (sportive) presenti sulla riva dell'Arno;
  3. c. nuova centralità urbana di Mandruzza: da realizzare previo completamento della variante alla SP 90 "Torri-Volognano-Rosano", che accoglierà il traffico di attraversamento, e la contestuale realizzazione di una piazza, con parcheggi e verde di corredo, nelle aree comprese tra la lottizzazione Mandruzza e gli spazi prospicienti, ubicati oltre l'attuale tracciato della SP 90.

5.4. Area produttiva industriale e artigianale di Molinuzzo

Per l''area artigianale - industriale di Molinuzzo, oltre che a favorire la delocalizzazione delle attività produttive, che attraverso le relative strutture producono interferenze con il Fosso di Castiglionchio, si dovrà provvedere alla riorganizzazione ecologica, morfologica e funzionale delle aree, restituendo alle condizioni naturali, agli usi agricoli o ad altri usi compatibili con le condizioni idrauliche della zona i terreni liberati dalle costruzioni e comunque dalle impermeabilizzazioni (aree verdi, aree pertinenziali permeabili, ecc.).
Lungo il corso del Castiglionchio si dovrà creare un sistema di spazi verdi collegato, anche attraverso percorsi ciclopedonali, al sistema lineare di spazi verdi previsto nel centro abitato di Rosano.

5.5. Gli edifici matrice dell'identità storico culturale188 dovranno essere tutelati e valorizzati anche in funzione dell'escursionismo culturale e del turismo ambientale. A tale fine il RU dovrà provvedere una apposita disciplina per i seguenti complessi edilizi e per le relative aree di pertinenza paesaggistica: pieve di S. Lorenzo a Miransù, Monastero e Chiesa della SS Annunziata a Rosano, chiesa di San Prugnano, complesso architettonico di Volognano, ville di Castiglionchio e Mitigliano.

5.6. Dimensionamento del sistema insediativo

5.6.1. Residenza

Per soddisfare il fabbisogno residenziale potranno essere realizzati 60 vani189, per una superficie utile lorda complessiva di 1.800 mq190, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, e 10 vani, per una superficie utile lorda complessiva di 300 mq, attraverso nuove costruzioni.
Le nuove costruzioni dovranno essere realizzate, nell'ambito urbano di Rosano, attraverso interventi di riorganizzazione urbana e/o di completamento nelle aree urbane di frangia in prossimità del servizio di trasporto pubblico. I relativi legati dovranno favorire:

  1. a. il miglioramento della accessibilità carrabile e/o pedonale agli ambiti urbani;
  2. b. il potenziamento della dotazione di servizi di pubblico interesse;
  3. c. (ovunque possibile) l'individuazione di aree pertinenziali del corso d'acqua.

5.6.2. Insediamenti produttivi artigianali-industriali e commercio all'ingrosso

Per favorire la riorganizzazione dell'area produttiva di Molinuzzo e lo spostamento delle strutture che producono maggiori interferenze con il Fosso di Castiglionchio, oltre che per potenziare le strutture produttive esistenti, esterne alla suddetta area, potranno essere realizzate addizioni volumetriche agli edifici esistenti, ai sensi della LR 01/2005191, fino a una superficie utile lorda complessiva di 3.500 mq.

Il RU provvederà, tuttavia, a favorire lo spostamento verso altre aree produttive, interne (Pian dell'Isola) o esterne al territorio comunale, delle strutture artigianali e industriali di Molinuzzo, recuperando le relative aree di sedime quali aree pertinenziali del Fosso di Castiglionchio.

5.6.3. Insediamenti terziari (turistico-ricettivi, commerciali, direzionali, servizi privati)

Per favorire la polifunzionalità dei tessuti urbani e del territorio rurale potranno essere previsti:

  1. a. Insediamenti turistico-ricettivi:
    1. a. territorio rurale: nuove strutture ricettive, fino una capacità complessiva di 50 posti letto192, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente; potenziamento delle strutture ricettive esistenti, attraverso addizioni volumetriche, fino a una capacità complessiva di 20 posti letto.
  2. b. Insediamenti commerciali:
    1. a. ambiti urbani: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 350 mq attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente;
    2. b. territorio rurale: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 350 mq, attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente.
  3. c. Insediamenti direzionali e servizi privati:
    1. a. ambiti urbani: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 500 mq attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente;
    2. b. territorio rurale: fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 100 mq, tramite interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente; potenziamento dei servizi privati esistenti attraverso addizioni volumetriche a strutture esistenti, fino a una superficie utile lorda complessiva non superiore a 100 mq.

5.7. Dotazioni minime di spazi pubblici nel sistema insediativo

5.7.1. Il RU provvede ad assicurare le seguenti dotazioni minime di standards ai sensi del D.M. n° 1444/1968:

  1. a. insediamenti residenziali: 30 mq/abitante;
  2. b. insediamenti artigianali e/o industriali: 10% della superficie territoriale;
  3. c. insediamenti commerciali e direzionali: 80% della SUL

5.7.2. Nei nuovi spazi pubblici assumono particolare rilevanza i seguenti servizi, che saranno oggetto di specifiche previsioni da parte del RU:

  • - parcheggi a servizio del centro abitato e delle aree fluviali;
  • - spazi di verde pubblico attrezzato per favorire aumentare le relazioni trasversali tra fiume e collina, nonché la qualità ecologica e formale delle aree urbane e delle aree produttive del Molinuzzo;
  • - attrezzature di interesse comune funzionali alla fruizione delle aree fluviali.

5.7.3. Il RU favorisce comunque la realizzazione di servizi privati convenzionati di pubblica utilità

6. Sistema infrastrutturale

6.1. Strada Provinciale 90 "Torri - Volognano - Rosano"

La variante alla SP 90 (circonvallazione "Mandruzza") deve essere completata e qualificata nei caratteri costruttivi e nelle relazioni con l'intorno, liberando il centro abitato di Rosano dal traffico di attraversamento.

6.2. Viabilità comunale

6.2.1. Viabilità minore

Le strade vicinali devono essere oggetto di una ricognizione dettagliata, finalizzata a verificarne il regime giuridico e l'accessibilità al pubblico.
L'Amministrazione Comunale promuove la costituzione di un apposito consorzio per la manutenzione delle strade vicinali, favorendone la percorribilità pubblica, quanto meno pedonale e ciclabile.
La viabilità panoramica che risale i versanti di Poggio a Luco deve essere tutelata e valorizzata anche ai fini escursionistici (in particolare: percorsi "Rosano - Castiglionchio - Mitigliano - Casignano - Croce dei Frati" e "Rosano - Sanprugnano - Le Pozzacce").

6.3. Mobilità dolce

Il centro abitato di Rosano e l'area di Molinuzzo devono essere collegati attraverso percorsi ciclopedonali. Nel centro abitato i suddetti percorsi seguono, preferenzialmente, il corso del Castiglionchio e del previsto canale diversivo, collegando le centralità urbane e i luoghi più significativi presenti in riva sinistra dell'Arno. Da qui, previo coordinamento con i Comuni di Pontassieve e Bagno a Ripoli, si sviluppano fino a connettersi con la rete dei percorsi ciclopedonali prevista nel centro abitato di Pontassieve e lungo la riva sinistra dell'Arno.
Con utilizzo della viabilità minore esistente, il RU individua inoltre una rete di percorsi per la mobilità lenta attraverso il territorio rurale (sentieri pedonali e ciclabili, ippovie. In particolare: strada per Moriano e Torre Giulia; strada per Mitigliano; vicinali "Per il Monasteraccio" e "Del Monasteraccio", che concorrono a formare l'Anello del Rinascimento).

186. Vedi Parte Seconda delle presenti norme

187. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i.

188. Art. 29, Parte Seconda, Titolo III, Capo III

189. Di cui 50 vani nel territorio rurale e 10 vani negli ambiti urbani

190. Di cui 1.500 mq di SUL nel territorio rurale e 300 mq di SUL negli ambiti urbani

191. Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1, Norme per il governo del territorio, articolo 78, comma 1, lettera g)

192. Di cui 30 posti letto per agriturismo e 20 posti letto per altre strutture ricettive rurali