Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 53 Definizione, validità e modalità operative

1. La strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio è costituita da politiche di settore coordinate, riferite all'intero territorio comunale, che interessano i seguenti ambiti programmatici: sistema territoriale di area vasta, sistema ambientale, sistema energetico, sistema sociale, sistema rurale, sistema produttivo, sistema insediativo, sistema infrastrutturale.

2. La strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio ha valore di direttiva e impegna l'Amministrazione Comunale a perseguire lo scenario definito dal PS tramite azioni coordinate, coerenti con le disposizioni di cui agli articoli 53 - 61 delle presenti norme.

3. L'Amministrazione Comunale rende operativa la strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio rafforzando il proprio ruolo di indirizzo nei processi di sviluppo locale, anche attraverso forme pattizie o di partnership pubblico-privato, e promuovendo:

  • - forme di cooperazione volontaria tra i soggetti (singoli o associati) che agiscono sul territorio;
  • - nuove forme esemplari di vita e di lavoro;
  • - la cooperazione interistituzionale, in coerenza con le politiche territoriali del PTCP e del PIT e sulla base di intese programmatiche, a geometria variabile, con i comuni limitrofi.

4. Fatte salve le competenze sovraordinate, le politiche di settore, che compongono la strategia integrata per lo sviluppo durevole del territorio, informano anche le azioni programmatiche di soggetti, pubblici o privati, diversi dalla Amministrazione Comunale. La coerenza di tali azioni nei confronti delle suddette politiche è espressamente attestata dai relativi atti amministrativi.

5. Le implicazioni territoriali delle politiche di settore, ove direttamente configurabili, sono specificatamente disciplinate dalla Parte Terza, Titolo II, delle presenti norme.

Art. 54 Sistema territoriale di area vasta

1. La strategia definita dal PS per qualificare il territorio comunale nell'area vasta di riferimento è volta a rafforzare il carattere strutturale e funzionale di "porta" del Valdarno superiore fiorentino nei confronti del settore centrale dell'area metropolitana fiorentina.
Tale carattere si esplica, in primo luogo, attraverso la qualificazione e la valorizzazione dei raccordi tra il territorio comunale e le infrastrutture che lo collegano a Firenze, nonché attraverso un'offerta territoriale integrata che vede l'area produttiva-ricettiva-commerciale-ricreativa di Pian dell'Isola, legata all'Arno e al sistema della moda, quale componente propulsiva dell'economia locale e il territorio agricolo collinare, attrattivo per la qualità del paesaggio, produttore di cibi di qualità e luogo di ricettività diffusa, quale componente economica strettamente correlata e complementare.
La suddetta strategia trova specifica definizione nella disciplina relativa alle singole UTOE.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono i seguenti:

  • - territorio comunale come direttrice strategica del sistema di trasporto regionale e nazionale117. In particolare attraverso:
    • corridoio infrastrutturale di Troghi e San Donato (storico asse di collegamento tra Firenze e Valdarno superiore fiorentino, che oggi vede la presenza della SP n. 1 "Aretina", dell'Autostrada del sole e della linea ferroviaria "Direttissima"):
      • da preservare nelle funzionalità di trasporto evitando conflitti con il sistema insediativo di fondovalle;
      • da mitigare negli impatti ambientali e da integrare nel paesaggio (in particolare: terza corsia autostradale, ex cantiere Direttissima al Salceto e relativi impianti tecnologici di supporto);
      • da connettere al territorio comunale attraverso la creazione di specifiche cerniere funzionali, che consentano di intercettare i traffici di attraversamento, recuperando i benefici dell'antico rapporto tra strada e territorio (in particolare: occasioni di sosta lungo il tracciato della SP 1 "Aretina", quali "porta" del Valdarno per i traffici stradali, e recupero della ex Montecchi di Troghi, opportunamente collegata alla corsia nord dell'Autostrada A1, quale "finestra" sul territorio per i traffici autostradali di attraversamento);
    • fermata ferroviaria di Rignano, prima fermata nel Valdarno superiore fiorentino della linea ferroviaria lenta da Firenze per Roma: "porta" del Valdarno per i traffici ferroviari, base strategica per gli spostamenti nel sistema insediativo e territoriale dell'interno o di lungo fiume (centri abitati, insediamenti produttivi, outlet, strutture ricettive, territorio rurale); luogo di scambio tra ferro, gomma e idrovia (parcheggio scambiatore);
    • idrovia: servizio di trasporto fluviale, a forte caratterizzazione turistica, tra la fermata ferroviaria di Rignano e le strutture produttive, commerciali e ricreative di Pian dell'Isola, Leccio e Mandò.
  • - polo produttivo di Pian dell'Isola, previo risanamento idraulico, con strutture artigianali e industriali integrate da nuove strutture commerciali, ricettive, ricreative e di servizio (polo produttivo integrato), quale componente propulsiva dell'economia locale e avamposto del turismo diretto agli outlet della moda (trasporto su ferro, attraverso la fermata ferroviaria di Rignano; trasporto fluviale, da Rignano a Pian dell'Isola; trasporto su gomma, attraverso la SP n. 1 "Aretina"), nonché area suscettibile di accogliere le strutture produttive del Molinuzzo (Rosano), per le quali il PS auspica la delocalizzazione per esigenze di risanamento idraulico.
  • - territorio rurale, che rifugge la banalizzazione residenziale e sostiene le attività agricole polifunzionali, capaci di combinare qualità del prodotto e qualità del paesaggio, accanto a funzioni turistiche, ricreative, sociali, culturali e produttive compatibili, quale scenario qualificato della vita locale, fortemente integrato con le attività produttive di fondovalle e con le aree fluviali, trait d'union tra i paesaggi di Firenze e del Valdarno, elemento attrattivo nei confronti dell'esterno e, in modo particolare, dell'area fiorentina;
  • - aree rivierasche dell'Arno quale ambito sperimentale di politiche ambientali, culturali, sociali e produttive incentrate sulla valorizzazione del fiume, da coordinare con i comuni limitrofi per l'istituzione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL), in vista della formazione di un Parco fluviale di livello metropolitano. In particolare attraverso:
    • coordinamento con i comuni di Pontassieve e Bagno a Ripoli per la gestione delle aree rivierasche comprese tra Firenze e Rosano (regimazione idraulica; pista ciclabile; strutture agricole, ricreative e culturali relazionate anche alla città di Firenze; raccordi tra le due rive in corrispondenza di sistemi insediativi frontistanti);
    • coordinamento con i comuni di Incisa, Figline e Reggello per la gestione delle aree rivierasche del Valdarno superiore fiorentino (regimazione idraulica con relative opere spondali e casse di laminazione; pista ciclabile; strutture agricole, artigianali-industriali, ricreative e culturali; trasporto fluviale; raccordi tra le due rive in corrispondenza di sistemi insediativi frontistanti).
  • - ambiti di reperimento per l'istituzione di parchi, riserve e aree naturali protette di interesse locale della dorsale occidentale, quali aree a forte caratterizzazione naturale a ridosso dell'area fiorentina: area ricreativa e naturale del Poggio di Firenze, da coordinare con i Comuni di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Incisa in Val d'Arno per l'istituzione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) a carattere sovracomunale;
  • - servizi e attrezzature di rilevanza territoriale, che costituiscono "servizi e attrezzature di livello sovracomunale" ai sensi del PTC della Provincia di Firenze118: camping il Poggetto;
  • - aree di confine, da concepire come luoghi unitari a forte caratterizzazione di ruolo e da coordinare con i comuni limitrofi. In particolare:
    • aree urbane di:
      • Rignano e San Clemente, da coordinare con il Comune di Reggello;
      • Rosano, da coordinare con il Comune di Pontassieve;
      • Le Valli, da coordinare con il Comune di Incisa in Val d'Arno;
      • San Donato, da coordinare con il Comune di Bagno a Ripoli);
      • area artigianale/industriale di Pian dell'Isola, da coordinare con il Comune di Incisa.

3. Coordinamento sovracomunale.

Onde favorire il corretto perseguimento degli obiettivi sopra elencati, l'Amministrazione Comunale promuove il coordinamento con i Comuni limitrofi, la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, finalizzandolo alla cooperazione interistituzionale, alla armonizzazione delle politiche territoriali e al monitoraggio, nel tempo, dell'efficacia delle azioni strategiche di rilevanza sovracomunale.

117. Vedi Articolo 61 delle presenti norme "Sistema infrastrutturale"

118. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze, Norme di attuazione, articolo 24

Art. 55 Sistema ambientale

1. La strategia definita dal PS per il sistema ambientale è volta a recuperare relazioni di coerenza tra le componenti fisiche, naturali e antropiche che determinano la struttura e la funzionalità ecologica del territorio comunale, favorendo la conservazione, lo sviluppo e la differenziazione degli elementi naturali (biodiversità), nonché la conservazione, il potenziamento o il ripristino delle relazioni ambientali (connettività), nell'ambito di modelli virtuosi inerenti gli stili di vita e le forme di utilizzazione del territorio (sostenibilità).
Essa trova specifica definizione nella disciplina relativa alle singole UTOE.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  1. a. sistema morfologico: ferme restando le disposizioni statutarie relative al suolo, alla tutela dell'integrità fisica del territorio e alla conservazione della sua conformazione paesaggistica profonda119 è necessario:
    • concepire gli interventi di trasformazione territoriale, soprattutto nei sistemi territoriali 1.2, 2, 4 e 5, così come individuati dal PS120, secondo criteri di coerenza con i caratteri morfologici storicizzati, con particolare riferimento alle pendenze e al superamento dei salti morfologici;
    • prevedere opere di mitigazione morfologica e visuale ove, per ragioni tecniche accertate e condivise dalla Amministrazione Comunale, gli interventi di trasformazione territoriale risultino incoerenti con i caratteri morfologici dei sistemi territoriali;
    • concepire le trasformazioni morfologiche prodotte dalle grandi opere, con particolare riferimento a quelle idrauliche (in particolare a Pian dell'Isola e a Molinuzzo) e infrastrutturali (in particolare quelle connesse alla terza corsia dell'Autostrada A1), come elementi strutturanti e qualificanti dei nuovi paesaggi. In quanto tali, le suddette trasformazioni morfologiche non costituiscono conseguenze casuali del progetto architettonico, ma concorrono a determinarlo, costituendone parte organica e condizionante.
  2. b. sistema idrografico: ferme restando le disposizioni statutarie relative alle acque, alla loro regimazione e alla tutela dell'integrità fisica del territorio121, è necessario assicurare l'integrità strutturale e funzionale del reticolo idrografico in relazione al suo ruolo:
    • drenante, liberando dalle costruzioni la sezione di chiusura del bacino del Fosso di Castiglionchio;
    • ecosistemico, favorendo la conservazione e il potenziamento delle sue capacità biologiche e connettive, attraverso azioni per la ricomposizione ecologica del territorio comunale122;
    • energetico, attraverso lo sfruttamento del potenziale idroelettrico dell'Arno in corrispondenza della pescaia di San Clemente, ovvero in corrispondenza di altri salti, realizzabili ex novo nei corsi d'acqua minori tramite la creazione di briglie, se e in quanto compatibili con la normativa vigente, anche per la creazione di specchi di acqua atti a incentivare la fruizione sociale delle aree rivierasche;
    • semiologico, attraverso il riconoscimento del suo ruolo direttore nella organizzazione storica del territorio e nella formazione delle tessiture territoriali storicizzate;
  3. c. sistema forestale: ferme restando le disposizioni statutarie relative ai boschi, alla vegetazione ripariale e alla conformazione paesaggistica profonda del territorio è necessario:
    • favorirne le funzioni stabilizzanti, regolatrici e protettive attraverso:
      • il divieto di riduzione dell'estensione complessiva delle superfici forestali con boschi di latifoglie, favorendone comunque la continuità ecologica e la permanenza nelle aree con acclività superiore al 25%;
      • l'impiego di vegetazione arborea e arbustiva nei corridoi di connessione ecologica di cui ai punti successivi del presente articolo;
    • migliorarne i caratteri ecologici e identitari attraverso:
      • l'avviamento all'alto fusto dei boschi cedui e il miglioramento dei boschi cedui in base ai principi della gestione forestale sostenibile, per la creazione di aree forestali di alto valore naturalistico;
      • l'utilizzo di specie vegetali autoctone negli interventi di riforestazione;
      • la graduale sostituzione dei boschi di conifere con boschi di latifoglie autoctone.
  4. d. sistema agricolo: favorire pratiche agricole attente alla salute e alla qualità ecologica del territorio, attraverso specifici incentivi premiali, collegati anche al regime pattizio123 e riguardanti:
    • conservazione e arricchimento del mosaico colturale, con sostegno prioritario alle coltivazioni arboree tradizionali (oliveti e vigneti);
    • potenziamento delle formazioni lineari, arboree e arbustive;
    • incremento delle superfici prative seminaturali;
    • conservazione delle sistemazioni idraulico - agrarie tradizionali, con particolare riguardo ai terrazzamenti;
    • opere di compensazione ecologica, con requisiti di coerenza semiologica, in presenza di significative estensioni di monocolture specializzate;
    • protocollo di qualità dei prodotti e delle tecniche di coltivazione, con tracciabilità energetica dei prodotti e dei processi.
  5. e. sistema insediativo: garantire condizioni di sostenibilità ambientale nei nuovi insediamenti e nella ristrutturazione urbanistica di quelli esistenti, attraverso:
    • preventiva tutela dell'integrità fisica del territorio, con particolare riferimento alle esigenze di risanamento idraulico nelle aree produttive di Pian dell'Isola e di Molinuzzo;
    • conservazione dei varchi inedificati tra i sistemi urbani limitrofi di Cellai - Troghi - San Donato e Rignano - Pian dell'Isola, evitando la saldatura tra gli insediamenti e provvedendo alla conservazione delle connotazioni paesaggistiche significative, ovvero alla determinazione di nuove connotazioni paesaggistiche in presenza di aree marginalizzate o degradate;
    • creazione di sistemi del verde urbano di tipo reticolare (a sviluppo longitudinale e trasversale nei centri abitati di Troghi - Cellai e Rosano; a prevalente sviluppo trasversale, monte - valle, nel centro abitato di Rignano), capaci di innervare i tessuti edificati favorendone le funzionalità ecologiche (circolazione dei flussi naturali di aria, acqua, fauna) e raccordandoli al sistema ambientale esterno, onde limitare l'effetto barriera generato dagli insediamenti accentrati e continui;
    • previsione di standard ambientali, da affiancare a quelli urbanistici, riguardanti: emissioni, acqua, permeabilità, verde e connettività ecologica, energia;
    • razionalizzazione del traffico urbano, con particolare riferimento ai centri abitati di Rignano e Troghi-Cellai, e creazione di percorsi ciclo-pedonali, preferibilmente integrati nel sistema reticolare del verde urbano;
    • mitigazione dell'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili e industriali nelle aree urbanizzate, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività industriali e artigianali alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
    • rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale124 negli interventi edilizi;
    • gestione integrata del processo produzione - raccolta - smaltimento dei rifiuti, con razionalizzazione della raccolta differenziata in funzione dell'articolazione del sistema insediativo urbano.
  6. f. sistema infrastrutturale: contenere i carichi inquinanti e la frammentazione paesaggistica generati dai principali tracciati infrastrutturali (in particolare Autostrada A1, SP 1 "Aretina" e SP 89 "del Bombone", SP 90 "Torri-Volognano-Rosano") attraverso:
    • razionalizzazione dei traffici sovra comunali della SP n. 1 "Aretina", favorendo la separazione dai traffici urbani e locali in corrispondenza dei centri abitati di Troghi e Cellai;
    • specifiche misure di mitigazione dei carichi inquinanti (asfalti e barriere fonoassorbenti, dune, verde strutturale verticale, ecc.) e dell'effetto barriera (sottopassi per animali, barriere verdi lungo i tracciati, ecc.);
    • specifiche misure atte a ridurre gli effetti di frammentazione del paesaggio (mitigazione), a compensarne gli squilibri (compensazione) e a prevenirli (inserimento): in particolare attraverso fasce boscate, connesse alla vegetazione forestale e ripariale, lungo il tracciato autostradale e attraverso una specifica qualificazione ambientale delle aree comprese tra l'Autostrada e il fosso di Troghi, all'altezza degli abitati di Troghi e Cellai125.
  7. g. ecosistema territoriale: favorire la qualità e la funzionalità ecologica dell'intero territorio comunale attraverso:
    • biodiversità:
      • conservazione dei sistemi naturali che costituiscono i principali serbatoi di naturalità (in particolare: boschi, prati e arbusteti presenti nella dorsale orientale);
      • mantenimento e ampliamento dei prati arbustati nei sistemi territoriali 4 e 5 e conservazione attiva degli arbusteti a ginestrone (uliceti) del Poggio di Firenze (sistema territoriale 5);
      • qualificazione del sistema forestale, attraverso la sostituzione di elementi alloctoni con altri autoctoni, avviamento all'alto fusto o miglioramento dei boschi cedui in base ai principi della gestione forestale sostenibile;
      • creazione di sistemi reticolari del verde urbano articolati e continui, costituiti da aree pubbliche e private, attenti alla diversificazione ambientale e alle connessioni con il territorio rurale;
      • sostegno all'agricoltura biologica e a tutte le attività produttive a basso impatto ambientale;
      • promozione, attraverso azioni di formazione/informazione, di sistemi di gestione del verde privato volti all'uso di specie autoctone e di prodotti naturali, anche attraverso protocolli sottoscritti con condomini, singoli soggetti, esercenti di attività di vendita di prodotti per il giardinaggio;
      • sostegno a interventi di ristrutturazione di complessi rurali o di nuove edificazioni con accorgimenti tecnici che favoriscano la salvaguardia o l'incremento delle popolazioni di chirotteri (pipistrelli), di rapaci diurni e notturni, di irundinidi (rondini, balestrucci), in osservanza delle normative comunitarie, nazionali e regionali in materia.
    • connettività:
      • conservazione delle principali unità funzionali delle reti ecologiche provinciali (corridoio boscato Monti del Chianti - Monte Giovi, costituito dai boschi, dai prati e dai cespuglieti della dorsale occidentale; corridoio fluviale dell'Arno e nodo fluviale secondario del Fosso di Troghi/delle Formiche/Salceto) e delle reti ecologiche comunali;
      • conservazione e qualificazione delle fasce boscate presenti lungo il reticolo idrografico privilegiando la loro connessione (in particolare: vegetazione ripariale lungo alcuni tratti del Fosso di Castiglionchio, del Fosso di Troghi- delle Formiche a valle di Cellai, del Fosso del Salceto nel tratto subterminale);
      • sostegno all'incremento della diversità ambientale nelle aree agricole a coltivazione intensiva (siepi, alberature, fasce di rispetto delle siepi, a regime sodivo e inerbite);
      • creazione di sistemi reticolari del verde urbano articolati e continui, costituiti da aree pubbliche e private, attenti alla diversificazione ambientale e alle connessioni con il territorio rurale126.
    • sostenibilità degli stili di vita e delle modalità di utilizzazione del territorio:
      • individuazione delle aree rivierasche dell'Arno quali ambiti per la sperimentazione di politiche territoriali sostenibili nella prospettiva del futuro parco fluviale metropolitano, con previsione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) denominata "Parco fluviale dell'Arno";
      • individuazione delle aree comprese tra l'Autostrada A1 e il sistema insediativo di Troghi - Cellai quale ambito periurbano di qualificazione ambientale ed elemento ordinatore degli spazi aperti, connesso alle aree verdi urbane e alle aree rivierasche di fondovalle;127
      • previsione di un'area naturale protetta di interesse locale (ANPIL) nel Poggio Firenze, previa concertazione, programmatica e procedurale, con i comuni limitrofi di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti e Incisa in Val d'Arno;
      • protocolli promossi dalla Amministrazione Comunale per combinare la qualità del territorio rurale con la qualità delle produzioni agricole e delle altre attività compatibili con una moderna ruralità polifunzionale;
      • sostegno alle certificazioni Ecolabel e alla creazione di aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA) negli insediamenti artigianali e industriali di Pian dell'Isola e del Salceto ;
      • protocolli di sostenibilità energetica dei prodotti e dei processi, in campo agricolo, artigianale e industriale, con monitoraggio e diffusione dei risultati;
      • previsione di piste ciclabili e di percorsi pedonali con caratteristiche adeguate alle diverse connotazioni morfologiche e paesaggistiche dei contesti interessati;
      • predisposizione di un piano comunale di illuminazione pubblica128, per favorire il risparmio energetico e, soprattutto nei sistemi territoriali 1.2, 2, 4 e 5, la riduzione dell'inquinamento luminoso, la tutela della fauna e del paesaggio;
      • Atlante partecipato delle risorse patrimoniali, quale strumento di crescita della conoscenza diffusa, del presidio sociale del territorio, della percezione sociale del paesaggio.

119. Vedi Parte Seconda, Titolo III, Capo II e Capo IV, e Titolo IV delle presenti norme

120. Vedi Parte Seconda, Titolo I delle presenti norme.

121. Vedi Parte Seconda, Titolo III, Capo II delle presenti norme

122. Vedi punti successivi del presente articolo

123. Vedi anche articolo 58 delle presenti norme

124. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i)

125. Vedi anche punto successivo del presente articolo, voce "sostenibilità degli stili di vita e delle modalità di utilizzazione del territorio"

126. Vedi anche sopra, alla voce "biodiversità"

127. Vedi anche sopra, alla voce "Sistema infrastrutturale"

128. L.R. 37/2000, art. 6

Art. 56 Sistema energetico

1. La strategia generale definita dal PS per il sistema energetico è volta al contenimento degli sprechi e al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, sia in forma passiva che attiva, anche attraverso il ricorso alle tecniche della bioarchitettura.

2. Obiettivi strategici di riferimento

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  • - progressiva riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera derivanti dalle funzioni, residenziali e produttive presenti nel territorio, incentivando il ricorso a forme di risparmio energetico e di contenimento dei consumi termici ed elettrici nel patrimonio edilizio esistente attraverso:
    • realizzazione di sistemi passivi integrati;
    • miglioramento delle tecniche costruttive degli edifici;
    • riqualificazione energetica e miglioramento dei processi produttivi.
    A tale scopo, gli atti di governo del territorio definiscono i requisiti minimi da rispettare negli interventi di ristrutturazione edilizia, con particolare riferimento agli edifici specialistici e ai complessi edilizi di maggiore consistenza volumetrica, evitando che sia ridotta l'entità della radiazione solare già ricevuta dagli edifici e dalle relative pertinenze.
  • - compatibilmente con le vigenti norme regionali e nei limiti da queste previsti: incentivazione generalizzata del ricorso alle fonti energetiche rinnovabili (FER), secondo criteri di integrazione e di innovazione della qualità architettonica e paesaggistica, attraverso le seguenti azioni prioritarie, che il RU provvederà a specificare e differenziare anche in funzione dei caratteri paesaggistici, con particolare attenzione per gli edifici e i complessi di valore storico-culturale:
    • ambiti urbani:
      • aree di nuovo impianto e interventi di riorganizzazione urbana, di sostituzione edilizia, di ristrutturazione edilizia: ricorso alle FER, nel rispetto dei requisiti di base stabiliti dalle vigenti norme regionali e nazionali e delle specifiche disposizioni degli atti di governo del territorio, con particolare attenzione a:
        • accesso ottimale della radiazione solare ai nuovi edifici;
        • riduzione del carico solare termico estivo;
        • utilizzazione ottimale dei venti prevalenti per la climatizzazione e il raffrescamento naturale degli edifici e degli spazi urbani;
        • controllo del microclima, anche attraverso l'adeguata progettazione degli spazi aperti con specifica attenzione alla composizione quantitativa e qualitativa delle formazioni vegetali.
      • costruzioni esistenti:
        • servizi pubblici e aree produttive artigianali e industriali: incentivi alla sostituzione parziale o totale della copertura e/o delle superfici verticali con sistemi di risparmio energetico e di produzione di energia solare.
        • altre costruzioni: incentivi alla realizzazione parziale o totale di coperture attrezzate per il risparmio energetico e/o la produzione di energia solare.
    • territorio rurale: realizzazione di coperture attrezzate per il risparmio energetico e/o la produzione di energia solare, ovvero collocazione a terra di sistemi per la produzione di energia da fonte rinnovabile nelle aree pertinenziali degli edifici e nelle aree agricole.
      Particolare attenzione dovrà essere prestata alle relazioni paesaggistiche e alla possibilità di introdurre connotazioni innovative nel sistema rurale, nel segno di una evoluzione della qualità paesaggistica coerente con la storia e aperta alle esigenze della contemporaneità.
  • - tracciabilità energetica dei prodotti del territorio, con esplicitazione degli effetti compensativi derivanti dal ricorso a sistemi virtuosi di produzione e/o di risparmio energetico, quale requisito per l'adesione ai protocolli di qualità e alle azioni di valorizzazione promosse dall'Amministrazione Comunale.

Art. 57 Sistema produttivo

1. La strategia definita dal PS per il sistema produttivo è volta a rafforzare il carattere polifunzionale integrato del territorio comunale, basato su una economia plurisettoriale industria-artigianato-turismo-agricoltura, e a favorire il radicamento territoriale delle aziende leader, finalizzandolo a introiettare nei prodotti il valore aggiunto della qualità del territorio.
All'interno di questa strategia:

  • - le aree artigianali e industriali di Pian dell'Isola, aperte (previo risanamento idraulico e comunque compatibilmente con le condizioni di rischio) a nuove attività ricreative, ricettive e commerciali e opportunamente organizzate in polo produttivo integrato sotto forma di APEA129, costituiscono la principale componente propulsiva dell'economia comunale;
  • - le aree rurali polifunzionali della collina, incentrate sulle attività agricole e sulle connesse attività turistico-ricettive, ricreative, sociali e culturali, costituiscono componenti complementari dell'economia comunale e sono tese a sviluppare un'offerta territoriale integrata, fondata su prodotti e servizi di eccellenza, garantendo la qualità del paesaggio quale essenziale elemento attrattivo del territorio comunale;
  • - le aree fluviali dell'Arno, ecologicamente e funzionalmente collegate alle aree collinari, costituiscono ambito sperimentale di politiche sostenibili, fondate sulle attività agricole compatibili e, in vicinanza agli ambiti urbani, su attività turistiche e ricreative connesse alla presenza del fiume e al trasporto fluviale per fini turistici.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  1. 2.1. sistema artigianale e industriale:
    • - qualificazione e innovazione del tessuto produttivo artigianale e industriale attraverso:
      • riorganizzazione delle strutture produttive del Molinuzzo ai fini della sicurezza idraulica, anche attraverso la loro delocalizzazione, totale o parziale, nelle aree produttive dismesse di Pian dell'Isola adeguatamente recuperate;
      • diversificazione funzionale e integrazione delle attività produttive con strutture di servizio alle imprese, strutture commerciali, strutture ricreative, strutture ricettive e di ristoro per la creazione di un polo produttivo integrato a Pian dell'Isola;
      • qualificazione e riorganizzazione interna delle aree produttive di Pian dell'Isola e Molinuzzo secondo i criteri delle APEA130, con particolare riferimento a:
        • qualità ambientale (sicurezza idraulica, rapporti con i corsi d'acqua, permeabilità dei terreni, equipaggiamento vegetale, gestione integrata rifiuti, contenimento consumi idrici ed energetici);
        • qualità paesaggistica (connessioni ecologiche fiume - colline, raccordi semiologici, qualità architettonica degli edifici e degli spazi aperti);
        • qualità urbanistica (equilibrio tra carichi urbanistici e dotazioni territoriali, quali: strade interne, aree di manovra, parcheggi pubblici e privati, aree per carico-scarico merci, aree di verde pubblico);
      • razionalizzazione e miglioramento dell'accessibilità (materiale e immateriale) degli insediamenti produttivi di Pian dell'Isola e Molinuzzo attraverso:
        • collegamenti gerarchizzati con la viabilità principale di attraversamento (SP n. 1 "Aretina") e con la grande viabilità di collegamento sovra regionale (Autostrada A1);
        • miglioramento della segnaletica stradale di accesso.
  2. 2.2. sistema agricolo:
    • - sviluppo di una moderna ruralità polifunzionale131;
  3. 2.3. sistema turistico:
    • - sviluppo del turismo, attraverso la costruzione di un'offerta integrata, a forte caratterizzazione identitaria, basata sulle opzioni strategiche "turismo-outlet-territorio rurale" e "luogo-prodotto" (moda, arte e cultura; enogastronomia e tradizioni; natura, sport e ricreazione), puntando sulle "aggregazioni di prodotto" e sul potenziale attrattivo del territorio comunale per creare e qualificare strutture turistiche orientate principalmente verso i seguenti target:
      • turismo legato agli outlet della moda, con accesso preferenziale su gomma dalla viabilità principale di attraversamento (Autostrada A1 e SP 1 "Aretina"): da indirizzare verso Pian dell'Isola attraverso l'accesso dalla linea ferroviaria lenta Firenze - Roma (fermata di Rignano), integrata dal trasporto fluviale per fini turistici (battello), e attraverso l'accesso dalla SP Aretina, con utilizzo della strada comunale di Salceto;
      • turismo interessato all'arte e alla cultura, ma anche all'enogastronomia e alle tradizioni, con visite a Firenze e dintorni (Chianti, Valdarno) e soggiorni di breve o media durata, per il quale il territorio rurale si propone come alternativa al soggiorno in città:
      • turismo esigente ed esperto (albergo diffuso);
      • turismo giovanile o familiare (agriturismo; turismo rurale leggero; campeggio).
      • turismo del tempo libero, interessato a enogastronomia, tradizioni, natura, sport e ricreazione, di provenienza prevalentemente metropolitana, al quale il territorio comunale propone escursioni attraverso aree attrezzate del fiume e della collina (soprattutto dorsale occidentale e Poggio Firenze), ovvero occasioni di sosta e di accoglienza nell'ambito di itinerari sovra comunali:
        • strade dell'olio e del vino (strade dei sapori);
        • escursionismo, trekking, cicloturismo, ippoturismo (viabilità minore di impianto storico, itinerari CAI, piste ciclabili sovra comunali di San Donato e dell'Arno, antica via Maremmana)
    • - creazione di una specifica struttura turistico-ricettiva (stazione di sosta qualificata) in una parte ex Montecchi di Troghi, per la quale il PS prefigura una utilizzazione quale "finestra" sul territorio, volta a intercettare i traffici autostradali con direzione nord e a promuovere le eccellenze del levante fiorentino (promozione, degustazione, commercializzazione, ristorazione, ricettività legate al tema delle terre del levante fiorentino).
    L'Amministrazione Comunale, perseguendo la logica delle "aggregazioni di prodotto" promuove:
    • coinvolgendo i Comuni limitrofi: uno specifico accordo di programma con Toscana Promozione, APT e consorzi turistici per definire i prodotti turistici tematici di interesse locale da valorizzare sui mercati;
    • coinvolgendo gli operatori locali: la sottoscrizione di specifici disciplinari di qualità definiti nell'ambito del protocollo "Benvenuti in Toscana", opportunamente declinato rispetto agli specifici prodotti turistici tematici inerenti il proprio territorio.
  4. 2.4. Sistema commerciale
    • - qualificazione degli esercizi commerciali nei centri abitati, anche attraverso la creazione di centri commerciali naturali;
    • - potenziamento degli esercizi commerciali del territorio rurale, favorendo l'adesione alla rete "Vetrina Toscana" e l'integrazione con le produzioni tipiche locali, nonché, soprattutto negli insediamenti accentrati, la qualifica di emporio polifunzionale;
    • - diversificazione funzionale delle aree produttive di Pian dell'Isola, anche attraverso la creazione di strutture commerciali legate, preferenzialmente, ai settori della moda e della enogastronomia;
    • - recupero, anche ai fini commerciali, della struttura ex Montecchi di Troghi, per la quale il PS prefigura una utilizzazione quale "finestra" sul territorio, destinata a intercettare i traffici autostradali con direzione nord e a promuovere le eccellenze del levante fiorentino
  5. 2.5. Qualità ambientale ed energetica
    Qualificazione ambientale ed energetica nei processi produttivi, con conseguente riduzione delle esternalità negative, come asse della strategia generale di miglioramento della qualità della vita nel territorio comunale, favorendo l'adesione delle imprese alla certificazione ambientale Ecolabel132, con significativi ritorni di immagine;
  6. 2.6. Giovani generazioni
    Stimolo e indirizzo all'imprenditorialità e all'autoccupabilità delle giovani generazioni, attraverso la promozione, con i comuni limitrofi, di un processo formativo fondato sui seguenti assi strategici:
    • nuova imprenditorialità orientata alla agricoltura e alla ruralità polifunzionale;
    • attività aziendali innovative, legate alle nuove tecnologie e alla filiera dello sviluppo rurale (ambiente, agricoltura, turismo, cultura, formazione, assistenza sociale);
    • integrazione tra i principali settori dell'economia locale finalizzate a sviluppare aggregazioni di prodotto (moda, turismo, enogastronomia, agricoltura).

129. Aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA), di cui al DPGR 2 dicembre 2009, n. 74/R, "Regolamento in materia di aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA)".

130. Idem

131. Vedi articolo 58 delle presenti norme: strategie per il "Sistema rurale"

132. Regolamento CE n. 66/2010: Ecolabel, marchio di qualità ecologica assegnato dall'Unione Europea, attesta che il prodotto o il servizio, nell'intero ciclo di vita, ha un ridotto impatto ambientale

Art. 58 Sistema rurale

1. La strategia definita dal PS per il territorio rurale è volta a promuovere una moderna ruralità polifunzionale incentrata sulle attività agricole, favorendo il radicamento territoriale degli operatori agricoli, il presidio territoriale, l'evoluzione qualitativa del paesaggio, lo sviluppo di attività economiche di nicchia, l'integrazione dell'agricoltura con altre attività economiche locali.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  • - concorso determinante alla garanzia di adeguate condizioni di naturalità nel territorio rurale, attraverso:
    • la salvaguardia di spazi aperti contesi alle coperture boschive e la conseguente varietà del mosaico colturale (biodiversità);
    • la conservazione e/o la riproduzione, sotto varie forme, dei serbatoi di naturalità e dei corridoio ecologici (connessione e funzionalità ecosistemica);
  • - concorso determinante alla caratterizzazione del paesaggio e alla definizione di una identità evolutiva del territorio comunale;
  • - diffusa prevalenza delle attività agricole, con particolare riferimento agli ordinamenti colturali tipici locali133, rispetto ad altre attività e ad altri usi del territorio rurale;
  • - sviluppo dell'agricoltura polifunzionale, quale perno di una moderna ruralità polifunzionale integrata, con attività connesse capaci di integrare il reddito agricolo e di introdurre innovazioni nel territorio rurale. Tali attività comprendono l'agriturismo, la trasformazione dei prodotti agricoli a prevalente provenienza aziendale (cantine, frantoi e simili), la lavorazione, la promozione e la degustazione di prodotti agricoli aziendali, la vendita diretta dei prodotti agricoli a prevalente provenienza aziendale, le attività faunistico-venatorie, i servizi di supporto all'agricoltura, le attività cinotecniche, la produzione di energia da fonti rinnovabili, l'erogazione di servizi sociali, la manutenzione ambientale;
  • - forte caratterizzazione quale luogo qualificato di turismo rurale e di ricettività diffusa, di escursionismo culturale ed enogastronomico, di attività all'aria aperta, di didattica, di formazione, di attività sociali ed economiche compatibili con la struttura paesaggistica profonda e consolidata del territorio134, ad alta qualità di prodotto e a basso consumo di suolo;
  • - contenimento della proliferazione residenziale ai sensi dell'articolo 50, punto 6, ed incentivi alla utilizzazione del patrimonio edilizio esistente dismesso, a carattere non residenziale, per la creazione di strutture finalizzate agli obiettivi strategici sopra elencati.

3. Politiche strategiche di riferimento.

Le attività agricolo-forestali e le attività connesse all'agricoltura, sia se esercitate in forma professionale o semiprofessionale, sia se esercitate in forma amatoriale, sono assunte quali attività primarie per il presidio territoriale, la funzionalità ambientale e la riproduzione qualitativa del paesaggio; esse concorrono alla caratterizzazione economica e sociale del territorio comunale.
L'agricoltura professionale è assunta quale fonte di prodotti destinati ai mercati interni ed esterni, con capacità di promuovere l'immagine del territorio comunale, legando la qualità del prodotto alla qualità del territorio e del paesaggio.
L'agricoltura semiprofessionale e amatoriale è assunta quale fonte di prodotti destinati prevalentemente ai mercati locali, ovvero utilizzati per l'autoconsumo.
Per sostenere le attività agricole e, in particolare, quelle legate alle colture tradizionali (oliveti, vigneti, frutteti, orti, seminativi, prati), il PS favorisce il connubio "agricoltura-agricultura" e definisce le seguenti politiche generali di riferimento, fondate sul regime pattizio, che presuppongono un ruolo di indirizzo e di coordinamento della Amministrazione Comunale:

  • - valorizzazione del connubio qualità del prodotto-qualità del paesaggio, come requisito capace, al contempo, di incrementare la competitività e la specificità dei prodotti agricoli locali sui mercati e di incentivare l'interesse "economico" degli imprenditori professionali per la qualità del paesaggio locale, da assumere come componente qualitativa da introiettare nel prodotto;
  • - valorizzazione del rapporto diretto produttore-consumatore, come requisito capace di favorire la remunerazione dei prodotti di qualità, abbattendone i costi di mercato, e di individuare sbocchi locali anche per le produzioni agricole di aziende semiprofessionali o amatoriali;
  • - promozione di patti di filiera per favorire l'utilizzo dei prodotti agricoli locali di qualità negli esercizi di ristoro, nelle mense scolastiche e nelle mense aziendali;
  • - partnership tra Amministrazione Comunale e operatori economici locali per una offerta territoriale integrata moda - turismo - enogastronomia - agricoltura.

133. Colture arboree (soprattutto olivo e vite), seminativi, colture orticole, prati

134. Vedi Parte Seconda, Titolo III, Capo IV, e Titolo IV, articolo 46, delle presenti norme

Art. 59 Sistema sociale

1. La strategia definita dal PS per il sistema sociale, attraverso una razionale distribuzione territoriale delle strutture dedicate, è volta a:

  • - garantire, su tutto il territorio comunale, la fornitura dei servizi di base e la fruizione dei servizi pregiati attraverso la connotazione di ruolo degli ambiti urbani nelle rispettive UTOE135;
  • - rafforzare il "ben essere", inteso come qualità della vita legata alla qualità del territorio, con conseguente valorizzazione delle eccellenze e riduzione delle criticità territoriali;
  • - sviluppare il senso di "comunità", inteso come capacità degli abitanti di garantirsi, reciprocamente e in modo organizzato, solidarietà e crescita qualitativa, attraverso azioni integrate (educazione, formazione, prevenzione, assistenza sociale, politiche sanitarie, attività culturali) volte a innescare processi di cambiamento che rendano protagonista la comunità locale assegnando ai singoli attori le risorse adeguate per portare il loro contributo allo sviluppo.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono:

  • - valorizzazione e razionalizzazione delle strutture di servizio esistenti:
    • qualificazione e potenziamento del Centro Terapeutico Europeo (CTE), quale struttura di rilevanza sovra comunale che eroga servizi di qualità per l'assistenza e il recupero dei disabili, anche attraverso una maggiore integrazione con i servizi erogati dal Comune di Rignano;
    • sistema scolastico impostato su un unico istituto comprensivo136, articolato, nel territorio comunale, nei due poli di Rignano e di Troghi;
    • sistema dei circoli e del volontariato, integrato con funzioni di pubblico interesse, adeguatamente collegato in rete e tempestivamente disponibile per i bisogni della comunità;
    • qualificazione formale, strutturale e funzionale del polo sportivo di Via Roma, anche attraverso la maggiore diversificazione dell'offerta di sport praticabili e la creazione di relazioni funzionali con le aree rivierasche dell'Arno;
    • qualificazione delle iniziative di rilevanza socio-economica-culturale, anche attraverso l'adeguamento della logistica e delle strutture di supporto.
  • - promozione di percorsi di empowerment e sviluppo delle autonomie:
    • promozione di una rete di servizi per la prima infanzia rafforzando le sinergie tra pubblico e privato;
    • promozione di stili di vita sana, consapevole e informata in tutte le fasce di età;
    • creazione di un laboratorio (housing sociale) per interventi di sostegno al lavoro e alla integrazione della disabilità;
    • sviluppo di progetti per i giovani, partendo dall'incentivazione di forme di coprogettazione e autogestione;
    • sostegno alle diverse forme di auto organizzazione, di auto mutuo aiuto e di associazionismo che nascono nel territorio;
    • creazione di una struttura capace di favorire l'incontro tra formazione e offerta di lavoro;
    • valorizzazione del patrimonio storico culturale come componente dell'identità territoriale e fondamento dei processi di sviluppo endogeni.
  • - promozione della città sana, come prospettiva trasversale per trattare collettivamente i problemi urbani e territoriali in funzione di migliori condizioni di abitabilità, vivibilità e ospitalità attraverso:
    • lo sviluppo della salute a tutto campo, del benessere del singolo come benessere della comunità, del ruolo dei centri abitati come promotori di salute; promuovendo in particolare:
      • attività fisiche e stili di vita attivi;
      • attività informative, formative e di sostegno per invecchiare in salute;
      • attività sane e coinvolgenti per i giovani.
    • l'integrazione tra politiche per la salute e altre politiche strategiche che hanno riflessi sulla salute umana; in particolare attraverso:
      • la valutazione degli effetti sulla salute dei piani e dei programmi comunali;
      • la considerazione della salute come parametro costante delle politiche urbane e territoriali.
    • il perseguimento di una città equa, sostenibile, attenta alle esigenze e al valore delle persone;
    • la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche che hanno effetti sulla salute e sul benessere delle persone.

135. Vedi anche Articolo 60 delle presenti norme

136. Costituito, allo stato attuale, dalle scuole dell'infanzia, dalle primarie e dalle secondarie di primo grado dei comuni di Rignano sull'Arno e di Incisa in Val d'Arno

Art. 60 Sistema insediativo

1. La strategia definita dal PS per il sistema insediativo residenziale137 è volta a soddisfare, principalmente attraverso il recupero, parte della domanda di abitazioni legata ai fenomeni migratori, con particolare riguardo per quella delle fasce sociali più deboli, e a rafforzare il ruolo di Rignano quale caposaldo urbano principale, qualificando i centri abitati di Troghi - Cellai, San Donato e Rosano quali capisaldi urbani secondari, capaci di costituire riferimento preferenziale per settori territoriali periferici, con scarse dotazioni di servizi, sviluppando connotazioni di ruolo sinergiche, in grado di ottimizzare le risorse territoriali.

2. Obiettivi strategici di riferimento.

Gli obiettivi strategici di riferimento per qualificare il sistema insediativo, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono così definiti.

2.1. Centri abitati:

  • - riconoscimento delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e culturali dei centri abitati e conseguente definizione delle opzioni di base per la loro riorganizzazione qualitativa:
    • Rignano: recupero del rapporto tra la struttura urbana e l'Arno; sviluppo di relazioni ecologiche e funzionali monte-valle; valorizzazione paesaggistica della pieve di San Leolino e di Torre all'Isola;
    • Troghi - Cellai: valorizzazione ecologica e funzionale del sistema degli spazi aperti di fondovalle, dei varchi e delle relazioni trasversali;
    • San Donato: valorizzazione delle visuali panoramiche dal/sul centro abitato e considerazione della fragilità visuale;
    • Rosano: risanamento idraulico nella sezione di chiusura del bacino del Castiglionchio; recupero delle relazioni tra la struttura urbana e l'Arno; valorizzazione paesaggistica del Monastero di Rosano.
  • - definizione e valorizzazione delle connotazioni di ruolo dei centri abitati. In particolare:
    • Rignano: ruolo amministrativo e direzionale, incentrato sulla presenza del municipio; sede dei principali servizi di livello comunale; porta settentrionale del Valdarno superiore per gli spostamenti ferroviari con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina; polo logistico per le relazioni ferroviarie e fluviali tra Firenze e il sistema produttivo e commerciale (outlet della moda) di Pian dell'Isola/Leccio: polo logistico e centro direttore per la fruizione dell'Arno e delle sue rive, nel Valdarno superiore, anche nella prospettiva del parco fluviale;
    • Troghi - Cellai: sede di servizi pubblici decentrati; porta settentrionale del Valdarno superiore per gli spostamenti su gomma attraverso la SP 1 Aretina per San Donato; base per le escursioni nel Poggio di Firenze;
    • San Donato: passo della dorsale occidentale e trait d'union con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina; centro transfrontaliero esteso al Comune di Bagno a Ripoli; base per le escursioni nel Poggio di Firenze;
    • Rosano: centro abitato di confine gravitante su Pontassieve, nei cui confronti costituisce la cerniera del retrostante bacino idrografico del Castiglionchio; polo logistico per la fruizione dell'Arno e delle sue rive, nel tratto fiorentino del fiume, anche nella prospettiva del parco fluviale; base per le escursioni lungo la vecchia Via Maremmana.
  • - gerarchizzazione della viabilità di collegamento tra Rosano, Rignano, Pian dell'Isola, Troghi - Cellai, quale rete capace di favorire gli spostamenti interni al territorio comunale nelle diverse modalità di trasporto (autobus, auto private, biciclette), favorendo un servizio di trasporto pubblico con capacità di distribuzione circolare interna e di raccordo con il settore centrale dell'area metropolitana fiorentina, a partire dai punti strategici del sistema (centri abitati di Rignano, Troghi e Rosano);
  • - blocco alla crescita insediativa lineare lungo le strade matrice di fondovalle nel sistema insediativo di Cellai-Troghi-San Donato e lungo il corso dell'Arno nel sistema insediativo del capoluogo, prevedendo, nelle aree non urbanizzate, la permanenza di aree agricole periurbane, ovvero la creazione di spazi aperti strutturati. In particolare:
    • lungo il Fosso di Troghi, dove viene prevista la creazione di un parco urbano, fisicamente e funzionalmente collegato a un ambito periurbano di qualificazione ambientale nelle aree comprese tra l'Autostrada A1 e il fondovalle;
    • nelle aree rivierasche dell'Arno, tra il centro abitato di Rignano e Pian dell'Isola, che ricadono all'interno di una (prevista) area naturale protetta di interesse locale, anticipatrice del futuro parco fluviale, denominata "Parco fluviale dell'Arno".
  • - qualificazione strutturale e funzionale delle strutture urbane attraverso:
    • creazione di sistemi del verde urbano incentrati sui parchi urbani e raccordati al territorio rurale (sistema trasversale dei giardini pubblici e parco fluviale di Rignano; parco urbano lungo il Fosso di Troghi; giardino pubblico lungo il canale diversivo di Rosano);
    • recupero e creazione di luoghi centrali quali perni del sistema degli spazi pubblici;
    • alleggerimento dei carichi generati dal traffico di attraversamento mediante il completamento o la previsione di by pass nelle situazioni di maggiore criticità (Rignano, Troghi - Cellai, Rosano);
    • completamenti edilizi che favoriscono la compattazione dei centri abitati e la creazione di una struttura urbana compiuta, ponendo, in particolare, fine alla crescita lineare lungo la viabilità di fondovalle e alla creazione di filamenti urbani.

2.2. Territorio rurale

  • - blocco alla crescita delle strutture insediative accentrate con caratteri rurali: nuclei abitati di Torri e Bombone; borghi rurali di Volognano, Sarnese, S. Maria, S. Martino; insediamenti accentrati a prevalente carattere residenziale di Torre Giulia - Focardo, Le Valli, S. Piero, Le Corti, La Felce, Montecucco;
  • - limitazioni alla crescita delle nuove unità immobiliari ad uso residenziale nel territorio rurale attraverso i cambi di destinazione d'uso, ai sensi dell'articolo 50, punto 6, favorendo di contro la creazione di strutture capaci di generare lavoro e di arricchire l'offerta territoriale.

137. Per il sistema produttivo vedi articoli 57 e 58 delle presenti norme

Art. 61 Sistema infrastrutturale

1. Strategia generale

1.1. La strategia generale definita dal PS per il sistema infrastrutturale fa riferimento a una politica di area vasta capace di limitare e/o razionalizzare gli attraversamenti del territorio comunale da parte del traffico privato su gomma lungo la direttrice Firenze-Valdarno, favorendo la creazione di un sistema integrato di trasporto metropolitano e sub regionale basato sul trasporto pubblico (treno e autobus di linea) e sulla creazione di parcheggi scambiatori presso le stazioni ferroviarie e lungo le maggiori arterie stradali. Essa è volta a migliorare la funzionalità delle reti, a rafforzare le connessioni territoriali interne, a qualificare il territorio comunale quale direttrice strategica del sistema di trasporto nazionale e sub regionale, a contenere l'impatto delle grandi infrastrutture sul sistema insediativo e sull'ecosistema territoriale.

1.2. Nell'ambito di questa strategia rivestono un ruolo fondamentale la linea ferroviaria lenta Firenze-Roma (con la fermata di Rignano) e la SP 1 "Aretina" (con il sistema insediativo San Donato-Troghi-Cellai), in quanto capaci di relazionare il territorio comunale all'area centrale metropolitana fiorentina a al Valdarno superiore, nonché l'ex fabbrica Montecchi di Troghi, in quanto recuperabile quale cerniera di connessione tra l'Autostrada A1 e il territorio comunale.

1.3. Per il trasporto pubblico locale riveste un ruolo fondamentale il sistema costituito dalla SP 89 "Del Bombone" e dalle strade comunali del Salceto e di Pian dell'Isola, che, con il tratto comunale della SP 1 "Aretina", definiscono il circuito interno del trasporto pubblico, connesso alla ferrovia tramite la fermata di Rignano e alla direttrice stradale Pontassieve-Firenze tramite la SP 90 "Torri-Volognano-Rosano".

2. Obiettivi strategici di riferimento

Gli obiettivi strategici di riferimento, che saranno recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal RU, nel rispetto delle disposizioni statutarie e sulla base delle specifiche disposizioni relative alle singole UTOE, sono così definiti:

2.1. Sistema integrato di trasporto metropolitano

Il territorio comunale di Rignano, quale direttrice strategica del sistema di trasporto sub regionale e porta settentrionale del Valdarno superiore, partecipa al coordinamento sovra comunale teso a:

  • sostenere il ruolo della linea ferroviaria lenta Firenze-Roma quale infrastruttura strategica nei collegamenti tra Firenze e il Valdarno superiore fiorentino nell'ambito del sistema integrato di trasporto metropolitano;
  • favorire il drenaggio all'origine degli spostamenti per Firenze che trovano origine nel Valdarno superiore fiorentino, attraverso la creazione e/o il potenziamento di parcheggi scambiatori:
    • presso le stazioni ferroviarie della linea lenta Firenze-Roma (scambio auto-treno);
    • lungo i tracciati della viabilità principale di attraversamento. (scambio auto-autobus di linea).
  • realizzare piste ciclabili nelle aree rivierasche dell'Arno, quale contributo alla infrastrutturazione del futuro parco fluviale, e lungo la SP Aretina per San Donato;
  • potenziare e razionalizzare il trasporto pubblico su gomma, attraverso la riorganizzazione delle linee interne al territorio comunale (in coerenza con i principi di gerarchizzazione della "viabilità di connessione comunale", di seguito definita) e la concentrazione delle fermate delle compagnie di trasporto pubblico (attrezzando i luoghi di fermata per il comfort degli utenti e realizzando piccoli parcheggi scambiatori in prossimità).

2.2. Sistema della mobilità

  • - linea ferroviaria lenta "Roma-Firenze":
    • valorizzazione della fermata ferroviaria di Rignano quale:
      • quale "porta" del Valdarno per chi proviene dall'area metropolitana centrale fiorentina ed elemento strategico di connessione tra Firenze - territorio comunale - territorio in destra idrografica dell'Arno (San Clemente e Sant'Ellero, Comune di Reggello);
      • elemento strategico di connessione tra il centro abitato di Rignano e le aree produttive-commerciali di Pian dell'Isola-Leccio (outlet).
  • - linea ferroviaria direttissima Roma - Firenze:
    • progressiva mitigazione degli impatti, ambientali e paesaggistici, prodotti dagli impianti di supporto alla linea ferroviaria138 (ex cantiere in stato di abbandono, prossimità al Fosso del Saliceto, distonie con il contesto paesaggistico);.
  • - Autostrada A1:
    • armonizzare le esigenze di potenziamento del tracciato autostradale, che comportano la realizzazione della terza corsia, con le esigenze di attenuazione dei disagi già prodotti dalle interferenze con il sistema abitativo e ambientale attraverso:
      • l'utilizzazione di asfalti e di barriere fonoassorbenti lungo i tratti sensibili del territorio comunale (in particolare a ridosso del sistema insediativo di Troghi-Cellai), combinate, nei tratti di maggiore criticità, con barriere verdi ad alta densità di impianto;
      • ricostruzione degli edifici demoliti o fortemente danneggiati a seguito dei lavori di ampliamento della piattaforma autostradale;
    • potenziamento e razionalizzazione dei rapporti tra il casello autostradale di Incisa, le aree produttive di Pian dell'Isola e il centro abitato di Rignano;
    • collegamento carrabile protetto tra il tracciato autostradale (corsia direzione nord) e la ex fabbrica Montecchi di Troghi, della quale viene prevista la conversione in "finestra sul territorio", finalizzata a intercettare i traffici autostradali, favorirne la sosta senza uscire dal sedime dell'autostrada, promuovere le eccellenze del levante fiorentino (agroalimentare, artigianato, moda, ecc.; ristorazione di qualità legata alla filiera agricola locale; pacchetti turistici locali; ecc.) recuperando il tradizionale rapporto tra territorio e viabilità di attraversamento che percorre il corridoio infrastrutturale di Troghi-San Donato.
  • - viabilità di connessione sovracomunale:
    • previo coordinamento con il Comune di Incisa: potenziamento della strada comunale del Salceto, tra Località Salceto e Pian dell'Isola, per collegare la SP 1 "Aretina" alle aree produttive di Pian dell'Isola e, da qui, alla SR 69 attraverso il ponte sull'Arno;
    • miglioramento delle connessioni territoriali e della sicurezza della SP 1 "Aretina" e della SP 90 "Torri-Volognano-Rosano", con occasioni di sosta lungo il percorso e adeguamento della sicurezza negli innesti con la viabilità di connessione comunale. In particolare:
      • SP 1 "Aretina":
        • concependo il sistema insediativo di fondovalle quale "porta" del Valdarno per chi proviene dall'area metropolitana centrale fiorentina;
        • migliorando l'innesto con le strade comunali di Panzalla e delle Serre (località Cellai);
      • SP 90 "Torri-Volognano-Rosano": migliorando gli innesti con il ponte per Pontassieve, con la strada comunale di Castiglionchio-Poggio a Luco (località Molinuzzo), con la strada vicinale per Sarnese (località Torri).
  • - viabilità di connessione comunale:
    • razionalizzazione e gerarchizzazione dell'anello interno di collegamento Rignano-Troghi-Cellai-Pian dell'Isola-Rignano, opportunamente raccordato con le direttrici per Rosano-Pontassieve-Firenze, a nord139, San Donato-Bagno a Ripoli-Firenze a nord-ovest140, Le Valli-Incisa-Figline, a sudo-ovest141, quale principale elemento di raccordo tra i capisaldi del territorio comunale;
  • - viabilità interna ai centri abitati:
    • aumento della sicurezza e attenuazione degli impatti generati dal traffico sui centri abitati attraverso:
      • progressiva pedonalizzazione delle aree urbane centrali e/o istituzione di aree a traffico limitato al loro interno;
      • creazione di percorsi ciclopedonali capaci di consentire modalità di spostamento alternative a quelle veicolari;
      • previsione di strumenti per la moderazione del traffico in prossimità e all'interno dei centri abitati: strumenti ambientali (percorso, sezione, ecc.), fisici (rotatorie, isole centrali, dossi, cunette, ecc.), integrati (aree pedonali, arredo urbano, verde urbano, ecc.), normativi (limiti di velocità, divieti di svolta, ecc.);
      • completamento della maglia viaria, con la creazione di anelli viari gerarchizzati e il superamento delle "stanze" urbane con strade a fondo cieco;
      • creazione o completamento di by pass stradali nelle situazioni di maggiore criticità generate dai traffici di attraversamento: variante SP 1 "Aretina" a Troghi; variante SP 89 "Del Bombone" a Rignano; variante SP 90 "Torri-Volognano-Rosano" a Rosano.
  • - piste ciclabili e percorsi pedonali: le modalità di spostamento ciclabili e pedonali, in particolare nelle aree pianeggianti e di fondovalle, sono assunte come strategiche dal PS per limitare il ricorso ai mezzi motorizzati, consentire la fruibilità dolce del territorio e favorire il movimento fisico delle persone. A tale scopo, ferma restando l'esigenza che il RU definisca un sistema di piste ciclabili e di percorsi pedonali alla scala locale, viene previsto un doppio sistema di percorsi ciclo-pedonali di rilevanza strategica, che connette ambiti territoriali ricchi di occasioni sociali:
    • percorso Rignano-Pian dell'Isola, lungo le aree rivierasche dell'Arno, che connette la fermata ferroviaria con le aree sportive e le aree produttive di Pian del'Isola;
    • percorso ex Montecchi-Troghi-Cellai-Pian dell'Isola, lungo le aree rivierasche del Fosso di Troghi;
    • percorso Rignano-Rosano, lungo le aree rivierasche dell'Arno, che connette il capoluogo con i Comuni di Pontassieve e Bagno a Ripoli.

2.3. Sistema della sosta: la riorganizzazione del sistema della sosta necessita di un progetto organico capace di rispondere a due diverse esigenze:

  • - domanda potenziale di sosta generata da spostamenti giornalieri, di origine interna o esterna al territorio comunale, che hanno come destinazione Firenze, o altre parti della città metropolitana, e che necessita di una concertazione intercomunale, finalizzata a drenare all'origine gli spostamenti veicolari con destinazione Firenze attraverso:
    • potenziamento del parcheggio di scambio (gomma-ferro, privato-pubblico) presso la fermata ferroviaria di Rignano;
    • coordinamento con il Comune di Reggello per la previsione, in prossimità di San Clemente142, di un parcheggio di scambio con la fermata ferroviaria del capoluogo;
    • individuazione di un'area di sosta per lo scambio gomma/gomma, privato/pubblico a Troghi.
  • - domanda generata da spostamenti interni al territorio comunale, legati soprattutto all'accesso ai servizi, che necessita di:
    • predisporre un sistema gerarchizzato di parcheggi a servizio dei centri abitati e a tariffa differenziata, distinto in:
      • aree polifunzionali, ubicate alle porte di Rignano e destinate a ospitare i visitatori in occasione di grandi eventi, ma capaci, in altri momenti, di costituire parcheggi di supporto a funzioni urbane ordinaria;
      • aree a supporto dei principali servizi pubblici e/o delle aree urbane centrali, ubicate nei tessuti urbani consolidati e collegate ai luoghi di riferimento attraverso percorsi pedonali;
      • piccole aree disseminate nei tessuti urbani e riservate ai residenti.
    • scoraggiare l'accesso veicolare privato ai servizi e alle aree urbane attrattrici di traffico che non siano in grado di garantire adeguate dotazioni di parcheggio;
    • promuovere la pedonalizzazione o la creazione di zone a traffico limitato nelle piazze e nei luoghi urbani maggiormente identitari;
    • prevedere rastrelliere per biciclette in prossimità dei giardini e dei luoghi che consentono una accessibilità ciclabile.
    • reperire piccoli spazi non strutturati per la sosta veicolare presso gli insediamenti accentrati del territorio rurale, in prossimità delle fermate del trasporto pubblico;

2.4. Sistema delle reti tecnologiche

2.4.1. Rete acquedottistica

  • - progressiva connessione tra il sistema acquedottistico di Rignano e quello limitrofo di Pontassieve e/o di Firenze, onde garantire maggiore stabilità al sistema e incrementarne la capacità complessiva;
  • - contenimento dei consumi idrici in funzione dell'uso potabile e razionalizzazione della rete di distribuzione, anche attraverso:
    • risanamento e ammodernamento della rete acquedottistica, contenendo le perdite di trasporto entro il limite del 15%;
    • razionalizzazione dei consumi di acqua potabile, con ricorso a fonti di approvvigionamento differenziate in funzione dell'uso finale delle acque;
    • utilizzazione prioritaria delle acque di migliore qualità per il consumo umano.
  • - subordinare le trasformazioni territoriali alla effettiva disponibilità di acqua potabile, evitando deficit per gli insediamenti esistenti;
  • - subordinare le trasformazioni che comportino utenze con consumi idrici superiori a 10.000 lt./giorno a modalità di razionalizzazione dei consumi capaci di produrre effettivi e documentati risparmi di acqua potabile (reti idriche duali, reimpiego acque reflue, raccolta e riutilizzo acque meteoriche, apparecchiature per il risparmio idrico);
  • - garantire l'allacciamento alla rete acquedottistica degli insediamenti accentrati di Torre Giulia e Montecucco, delle aree prossime a Fonte Petrini, Il Piano, Miransù e Castglionchio, nonché delle aree di Poggio Casalmonte e Poggio Firenze, combinando l'intervento pubblico (condotte principali lungo strade pubbliche) con l'intervento privato (diramazioni e allacciamenti).

2.4.2. Rete fognaria e impianti di trattamento reflui

  • - creazione di nuove utenze subordinate a:
    • capacità di smaltimento degli impianti di depurazione, esistenti o di contestuale realizzazione;
    • realizzazione di sistemi di fognature separate, a meno di comprovate ragioni tecniche, economiche e ambientali contrarie;
  • - maggiore efficienza della rete fognaria, attraverso il completamento della rete e il progressivo aumento della sua impermeabilità;
  • - progressivo allacciamento di tutte le zone urbanizzate ai sistemi di depurazione.

2.4.3. Rete elettrica

  • - tutela della percezione visiva del paesaggio attraverso l'inibizione alla realizzazione di nuove linee elettriche aeree ad alta tensione nel sistema territoriale 2, così come definito dall'Articolo 10 delle presenti norme, in assenza di uno studio paesaggistico di dettaglio che minimizzi gli impatti visuali anche attraverso la comparazione di percorsi alternativi. In particolare dovrà essere evitato l'attraversamento dei campi aperti ad alta fragilità visuale e dovranno essere privilegiati, di contro, percorsi prossimi ai perimetri delle aree boscate;
  • - progressiva eliminazione degli effetti inquinanti prodotti dalle linee elettriche ad alta tensione sugli insediamenti e in particolare:
    • insediamenti produttivi Molinuzzo (Rosano): linea "Calenzano-Pontassieve, derivazione Varlungo;
    • insediamenti residenziali sparsi di Piazzettina, C.Trebbio, C.Vecchia e Torri: linea "Rignano-Pontassieve;
    • insediamenti residenziali di Troghi, Cellai e San Donato in Collina: linea RFI ferrovia Direttissima.

2.4.4. Impianti di radio-comunicazione

  • - mitigazione dell'impatto paesaggistico prodotto dalle antenne di Poggio Mandruzza e Poggio Firenze.

138. Posto di comunicazione San Donato, cabina di trasformazione San Donato, ex cantiere direttissima

139. SP 90 "Torri-Volognano-Rosano"

140. SP 1 "Aretina"

141. SP 1 "Aretina"

142. Destra idrografica dell'Arno