Norme del Regolamento Edilizio

Art. 96 Materiali eco-sostenibili

Scheda

4.1 MATERIALI ECO-SOSTENIBILI

Tipologia di intervento

TUTTI GLI INTERVENTI

Grado d'intervento

CONSIGLIATO

Metodo

Garantire l'impiego di prodotti edilizi (materiali e componenti) a ridotto impatto ambientale e incentivare l'utilizzo di prodotti edilizi le cui caratteristiche consentono, per l'intero ciclo di vita del prodotto (pre-produzione materie prime, produzione, distribuzione, utilizzazione, riuso, riciclaggio, smaltimento), di contribuire in maniera significativa a miglioramenti dei seguenti aspetti ambientali:

  • qualità dell'aria;
  • qualità dell'acqua;
  • protezione dei suoli;
  • riduzione dei rifiuti;
  • risparmio energetico;
  • gestione delle risorse naturali;
  • prevenzione del riscaldamento globale;
  • protezione della fascia di ozono;
  • sicurezza ambientale;
  • impatto acustico;
  • biodiversità.

Per la realizzazione degli edifici è consigliato l'utilizzo di materiali e finiture naturali o riciclabili, che richiedano un basso consumo di energia ed abbiano un contenuto impatto ambientale nel loro intero ciclo di vita.

I materiali adottati devono godere di una certificazione delle loro caratteristiche bio-edili prodotta da un organismo operante in modo indipendente.

A titolo d'esempio si riportano le Certificazioni ed i Marchi più diffusi: FSC (Certificato internazionale per il Legno derivante dallo sfruttamento sostenibile delle foreste), Blauer Engel 1977 (Marchio tedesco), White Swan 1988 (Marchio paesi nordici), NFEnviroment 1991 (Marchio francese), Ecocerto 1994 (Marchio italiano), Certificazione volontaria ANAB-ICEA, Certificazione volontaria IBR (Istituto tedesco di Biologia Edile di Rosenheim per prodotti bio-ecocompatili), NATUREPLUS.

Si considerano preferibili le materie prime locali in quanto generalmente più adatte alle caratteristiche climatiche del luogo (questa opzione comporta anche minori costi di trasporto). Per facilitarne la scelta si rimanda alla consultazione dell'elenco base dei materiali per l'edilizia sostenibile predisposto dalla Regione Toscana e riportato all'interno delle Linee guida per l'edilizia sostenibile.

Riferimenti normativi e/o legislativi

  • D.g.r. 322/2005
  • UNI 11277

Destinazioni d'uso

tutte

Art. 97 Recupero acque piovane

Scheda

4.2 RECUPERO ACQUE PIOVANE

Tipologia di intervento

NUOVA COSTRUZIONE

Grado d'intervento

OBBLIGATORIO

Metodo

Al fine della riduzione del consumo di acqua potabile, nel caso di nuova costruzione con una superficie di pertinenza destinata a verde pertinenziale e/o a cortile superiore a 100 mq. è obbligatorio, fatte salve necessità specifiche di attività produttive con prescrizioni particolari, il recupero delle acque meteoriche raccolte dalle coperture degli edifici per l'irrigazione del verde pertinenziale, la pulizia dei cortili e dei passaggi, per il lavaggio delle auto, per l'alimentazione delle cassette WC e per usi tecnologici come sistemi di climatizzazione.

In particolare:

  • tutti gli edifici di nuova costruzione a destinazione residenziale o ricettiva devono dotarsi di una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche di dimensioni non inferiori a 1 mc. ogni 25 mq. di superficie a tetto, considerando la proiezione orizzontale dello stesso;
  • tutti gli edifici di nuova costruzione a destinazione artigianale, industriale, commerciale o agricola (esclusi gli annessi agricoli previsti dall'art. 41 comma 5 e 8 della L.R. 1/2005) devono dotarsi di una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche di dimensioni non inferiori a 1 mc. ogni 50 mq. di superficie a tetto, considerando la proiezione orizzontale dello stesso;
  • le acque provenienti dai drenaggi delle superfici impermeabili suscettibili di contaminazione non potranno essere convogliate al sistema di raccolta;
  • il sistema di distribuzione dovrà prevedere come minimo una bocchetta da localizzarsi nei passaggi comuni; rimane a discrezione del progettista prevedere ulteriori punti di stacco in funzione della conformazione planimetrica dell'edificio in progetto;
  • la cisterna sarà dotata di uno scarico di troppo pieno collegato, tramite uno sfioratore sifonato, ad un pozzo perdente (ove idrogeologicamente possibile) il quale a sua volta sarà dotato di uno scarico di troppo pieno collegato alla pubblica fognatura bianca o unitaria; la cisterna di raccolta dovrà essere interrata e dotata di un adeguato sistema di pompaggio per fornire l'acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti;
  • l'impianto idrico così formato non potrà essere collegato alla normale rete idrica e le sue bocchette dovranno essere dotate di dicitura "acqua non potabile";

Nel caso di interventi regolati da convenzione pubblico/privata è facoltà dell'Amministrazione Comunale richiedere valori più restrittivi rispetto a quanto stabilito ai punti precedenti.

Lo schema dell'impianto dovrà essere presentato in allegato alla richiesta di Permesso di Costruire o Segnalazione Certificata di Inizio Attività.

Riferimenti normativi e/o legislativi

  • D.g.r. 322/2005
  • UNI EN 806; UNI 9182

Destinazioni d'uso

tutte

Art. 98 Riduzione del consumo di acqua potabile

Scheda

4.3 RIDUZIONE DEL CONSUMO DI ACQUA POTABILE

Tipologia di intervento

NUOVA COSTRUZIONE / ALTRI INTERVENTI CON RIFACIMENTO DELL'IMPIANTO IDRICO-SANITARIO

Grado d'intervento

OBBLIGATORIO

Metodo

Negli interventi di nuova costruzione e in quelli nei quali è previsto il rifacimento dell'impianto idrico-sanitario è obbligatoria, al fine della riduzione del consumo di acqua potabile, l'adozione di dispositivi per la gestione sostenibile.

Per la riduzione dei consumi idrici di acqua potabile possono essere utilizzate differenti strategie tra le quali il monitoraggio dei consumi, la raccolta ed il recupero di acqua piovana e/o di acque grigie.

È consigliata l'installazione di contatori individuali di acqua potabile (uno per unità immobiliare), così da poter garantire che i costi per l'approvvigionamento di acqua potabile, sostenuti dall'immobile, vengano ripartiti in base ai consumi reali effettuati da ogni singolo proprietario o locatario, favorendo comportamenti corretti ed eventuali interventi di razionalizzazione dei consumi.

Al fine della riduzione del consumo di acqua potabile è obbligatoria l'adozione di dispositivi idonei ad assicurare una significativa riduzione del consumo di acqua quali: limitatori di flusso, diffusori, limitatori di pressione, interruttori meccanici di flusso, ecc.

Le cassette WC devono essere dotate di un dispositivo comandabile manualmente che consenta la regolazione, prima dello scarico, di almeno due diversi volumi di acqua; per gli edifici esistenti il provvedimento si applica nel caso di rifacimento dei servizi igienici.

Il requisito si intende raggiunto quando siano installate cassette di scarico dotate di un dispositivo comandabile manualmente che consenta in alternativa:

  • la regolazione continua, in fase di scarico, del volume di acqua scaricata;
  • la regolazione, prima dello scarico, di almeno due diversi volumi di acqua: il primo compreso tra 7 e 12 litri e il secondo compreso tra 5 e 7 litri.

Per tutti gli edifici, esclusi quelli appartenenti alle categorie E.1 ed E.3 (D.P.R. 412/93), è consigliato l'utilizzo di rubinetterie a tempo o elettroniche.

Riferimenti normativi e/o legislativi

  • D.P.R. 412/93; D.G.R. 322/2005

Destinazioni d'uso

tutte

Ultimo aggiornamento
29/05/2023, 11:37