Norme per gli interventi sul patrimonio di interesse storico


Art. 40 Case coloniche

Oggetto

Sono gli edifici sorti per la residenza delle famiglie mezzadrili e per i connessi locali di uso produttivo agricolo integrati nello stesso corpo di fabbrica. Rientrano in questa tipologia insediativa gli edifici più recenti sorti per le esigenze della piccola imprenditoria agricola.Esse possono essere:

  • sincroniche, cioè concepite ex novo con un progetto unitario e organizzate secondo uno schema funzionale organicamente concepito per far fronte alle esigenze di una famiglia di mezzadri (raramente più di una); i modelli rientranti in questa casistica possono essere caratterizzati da uno o più elementi tipologici condizionanti l'intero assetto (scala di distribuzione esterna, doppio loggiato sovrapposto di distribuzione, grande cucina centrale passante, ecc);
  • asincroniche, cioè risultato finale della successiva trasformazione e/o ampliamento, anche organico, di uno o più fabbricati preesistenti, in modo da pervenire ad un fabbricato complesso e organizzato per far fronte alle esigenze di una o più famiglie di mezzadri; possono avere elementi tipologici caratterizzanti.

Sono tutte caratterizzate da continuità morfologica e funzionale con il podere.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • nelle c. sincroniche e asincroniche: per gli edifici ricadenti nelle categorie 2,3ª, 4a e 5a le destinazioni d'uso compatibili sono: residenza agricola con attività ad essa connesse (I2 e I5) e ricettività domestica, residenza con esclusione di residences (A1 e A2) e, in subordine con indicazioni prescrittive di scheda, attività turistico ricettiva (F1, F2 e F3) e pubblici esercizi di ristorazione (D3);
  • per gli edifici ricadenti nelle altre categorie tutte le funzioni ammesse con le norme di zona con esclusione di B, C, H

Interventi

Gli interventi sono diretti o previo P.di M.A.A..

In particolare per gli edifici:

  • nelle c. sincroniche l'intervento deve essere unitario ed interessare tutto l'edificio; in particolare:
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3a e 4a dovrà essere prevista un'unica unità funzionale; più unità funzionali possono essere previste commisurate nel numero e nella localizzazione alla rigorosa tutela dell'assetto tipologico e distributivo generale, da non poter integrare con nuovi accessi, scale, ecc.;
    • per gli edifici ricadenti nella categoria 5a e 7a il numero delle unità funzionali non potrà prevedere nuovi accessi dall'esterno;
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 3b e 4b previa dimostrazione di compatibilità con l'assetto tipologico residuo;
  • nelle c. asincroniche l'intervento può non essere unitario ed interessare tutto l'edificio nelle sole categorie 5c e 6c; in particolare:
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3ª, 4º, 5a e 7a il numero massimo delle unità funzionali e la loro organizzazione dovranno essere commisurate alle fasi di evoluzione del fabbricato e ai conseguenti corpi di fabbrica leggibili;
    • salvo eventuali prescrizioni di zona, per le altre categorie di edifici non sono previste limitazioni.

Le prescrizioni e gli interventi ammissibili sul contesto sono rivolti alla tutela della morfologia e dei materiali, nonché della relazione fra casa, aia e impianto agrario ad esse connesso, con specificazioni di scheda.

Ultimo aggiornamento
30/05/2023, 16:39