Schede di Fattibilità degli Interventi

Intervento AU5.02- Matassino

Intervento AU5.02
Scheda AU5.02 Matassino
Tavola di fattibilità : 4 Zona D
Geologia Depositi alluvionali in evoluzione (b)
Depositi alluvionali terrazzati (b1)
Limi di Terranuova (lT)
Litotecnica Unità D
Unità E2
Geomorfologia L'area è posta in sinistra idrografica del Torrente Resco, in corrispondenza della sua pianura alluvionale e di quella dell'Arno, di un terrazzo alluvionale, alla base dei versanti collinari.
In corrispondenza del versante a monte dell'area è presente un movimento gravitativo attivo.
Idrogeologia Il tetto della falda è posto ad una quota di circa 120 m sul livello del mare in corrispondenza dei depositi alluvionali in evoluzione, mentre non si ha falda freatica in corrispondenza del terrazzo alluvionale e dei versanti.
Aspetti idraulici L'area è posta in destra idrografica dell'Arno ed in sinistra idrografica del Torrente Resco.
La porzione posta in corrispondenza del versante risulta essere in sicurezza idraulica; gran parte del Comparto risulta in sicurezza idraulica (eventi con tempo di ritorno superiori a 200 anni), mentre alcune porzioni limitate risultano allagabili con tempi di ritorno inferiori a 200 anni.
Aspetti sismici (MOPS) Zona stabile suscettibile di amplificazioni locali per presenza di depositi alluvionali in evoluzione, depositi alluvionali terrazzati e depositi palustro-lacustri.
Pericolosità geologica Pericolosità geologica media (G.2)
Pericolosità geologica elevata (G.3)
Pericolosità geologica molto elevata (G.4)
Pericolosità idraulica Pericolosità idraulica bassa (I.1)
Pericolosità idraulica media (I.2)
Pericolosità idraulica elevata (I.3)
Pericolosità sismica locale Pericolosità sismica locale media (S.2)
Pericolosità sismica locale molto elevata (S.4)
Fattibilità geologica Fattibilità geologica con normali vincoli (F2)
Fattibilità geologica condizionata (F3)
Fattibilità geologica limitata (F4)
Fattibilità idraulica Fattibilità idraulica senza particolari limitazioni (F1)
Fattibilità idraulica con normali vincoli (F2)
Fattibilità idraulica limitata (F4)
Fattibilità sismica Fattibilità sismica con normali vincoli (F2)
Fattibilità sismica limitata (F4)
Note La quota di sicurezza idraulica del'area, compreso il franco, è di 127.5 m sul livello del mare. Si potrà conseguire la sicurezza idraulica mediante interventi localizzati che portino il primo piano di calpestio a tale quota, conseguendo ovvero un franco di sicurezza idraulica di 0.5 m. La messa in sicurezza rispetto ad eventi con tempo di ritorno di 200 anni può essere conseguita anche tramite adeguati sistemi di autosicurezza così come previsto dalla normativa vigente, purché sia dimostrata l'assenza o l'eliminazione di pericolo per le persone e i beni e non si determini aumento della pericolosità in altre aree. Della sussistenza delle condizioni sopradette deve essere dato atto nel titolo abilitativo all'attività edilizia.
Visti gli interventi di messa in sicurezza del Torrente Resco, questi potranno determinare la sicurezza dell'area, con conseguente riclassificazione della pericolosità idraulica: fino alla certificazione dell'ottenuta sicurezza conseguente la realizzazione ed il collaudo delle opere, accompagnata dalla delimitazione delle aree risultanti in sicurezza, non potrà essere certificata l'abitabilità o l'agibilità.
Gli ampliamenti per volumi tecnici di superficie coperta inferiore a 50 mq per edificio non necessitano di interventi di messa in sicurezza.
Viste le problematiche di carattere idraulico e la presenza di una falda idrica freatica superficiale è da escludersi la realizzazione di interrati.
I progetti dovranno essere supportati da una adeguata campagna geognostica, così come previsto dalla normativa vigente.
Nelle aree caratterizzate da pericolosità geologica e sismica locale molto elevata G.4 e S.4 non sono da prevedersi interventi di edificazione; queste aree potranno essere destinate alla realizzazione delle opere di sistemazione del versante.
Vista la presenza di fenomeni di dissesto presenti nella parte superiore del versante, quella delle aree caratterizzate da pericolosità geologica elevata e molto elevata (G.3 e G.4) la realizzazione degli interventi è subordinata all'esito di idonei studi geologici, idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza. Dovranno essere previsti adeguati sistemi di monitoraggio in relazione alla tipologia del dissesto dei cui esiti deve essere dato atto nel titolo abilitativo all'attività edilizia.
Per gli interventi di messa in sicurezza sono da preferirsi opere di ingegneria naturalistica.
Possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga dimostrato che non determinino condizioni di instabilità e che non modifichino negativamente i processi geomorfologici presenti; della sussistenza di tali condizioni deve essere dato atto nel titolo abilitativo all'attività edilizia.
Il progetto dovrà essere supportato da una adeguata campagna geognostica e geofisica, così come previsto dalla normativa vigente, con particolare attenzione ai fenomeni di instabilità gravitativa ed alla loro evoluzione.
Qualsiasi intervento previsto nei versanti dovrà essere preceduto da una sistemazione morfologica e di deflusso delle acque meteoriche.
Ultimo aggiornamento
30/05/2023, 16:42